Giuseppe Catapano: Da abogados ad avvocato in tre anni

giucatap146Strada in salita per chi gli avvocati spagnoli. L’abogado, infatti, può esser dispensato dalla prova attitudinale per l’iscrizione nell’Albo ordinario solo dopo aver esercitato per tre anni in Italia con il titolo ottenuto in Spagna e cioè, con il titolo professionale di origine e non con quello di avvocato. A chiarirlo, le Sezioni unite civili della Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 5073 del 15 marzo 2016, hanno respinto il ricorso di un abogado veneziano.  Nel dettaglio, i giudici di Piazza Cavour hanno  dato torto a un professionista che aveva conseguito il titolo di avvocati in Spagna e che, in Italia, aveva sempre esercitato come avvocato e non come abogado. Un comportamento che, di fatto, gli impedisce evitare la prova attitudinale prevista. La Cassazione chiarisce, infatti, che l’avvocato che abbia acquisito la qualifica professionale in altro stato membro dell’Unione Europea, può ottenere la dispensa dalla prova attitudinale prevista all’art. 8 del dlgs 115/1992 se, nel rispetto delle condizioni poste dall’art. 12 dlgs 96/2001 (di attuazione della direttiva 98/5/CE), abbia esercitato in Italia in modo effettivo e regolare l’attività con il titolo professionale di origine per almeno tre anni, a decorrere dalla data di iscrizione nella sezione speciale dell’albo degli avvocati.
Tale presupposto non risulta integrato quando l’avvocato stabilito abbia esercitato la professione, seppur in buona fede, con il titolo di avvocato invece che con il titolo professionale di origine.
Di diverso avviso, però, la Procura generale del Palazzaccio che aveva invece chiesto che il ricorso del professionista fosse accolto.

Giuseppe Catapano: Immatricolazioni, in Europa accelera la ripresa. L’Italia fa meglio di tutti. E Fca si riprende il quarto posto

giucatap145Il mercato automobilistico europeo prosegue anche a febbraio sulla strada della ripresa in atto ormai da 30 mesi consecutivi e mostra un’accelerazione, a dispetto delle previsioni pessimistiche di molti analisti e rappresentanti del settore. Le immatricolazioni di auto nuove nell’area Ue + Efta, secondo quanto emerge dalla consueta nota dell’Acea (Association des Constructeurs Européens d’Automobiles) sui risultati mensili del settore, sono aumentate a febbraio del 14% a/a a 1.092.825 per un primo bimestre in espansione del 10,1% a 2.186.605 unità.
L’Acea mette in evidenza come sia stata l’Italia a mettere a segno la miglior performance mensile, con un +20,7%, seguita, nell’ordine, da Francia (+13%), Spagna (+12,6%), Germania (+12%) e Regno Unito (+8,4%).
In tale contesto Volkswagen riesce ancora a crescere in modo solido nonostante le conseguenze del Dieselgate su immagine e reputazione, ma la miglior performance tra i maggiori produttori europei è appannaggio di Fca, capace grazie anche ai risultati conseguiti sul mercato italiano di riconquistare il quarto posto della classifica europea dopo diversi anni e dopo aver chiuso il 2015 in settima posizione, superata da Bmw e il mese di dicembre all’ottavo, sorpassata pure da Daimler.
Il gruppo di Wolfsburg si conferma leader del mercato europeo con una crescita delle immatricolazioni mensili del 7,7% a 262.670 unità, ma una quota in discesa dal 25,4% al 24%. Al secondo posto si piazza ancora Psa Peugeot-Citroen con un aumento delle registrazioni del 12,7% a 121.715 e una quota in calo di 0,2 punti percentuali all’11,3%, mentre la connazionale Renault mette a segno un aumento mensile del 10,2% a 106.652 per una penetrazione in contrazione di 0,3 punti pecentuali al 9,8%.
Dati mensili positivi per le case americane Ford e General Motors, anche se devono subire il sorpasso di Fca. La casa di Dearborn vede infatti un aumento delle immatricolazioni del 19,2% a 73,440 e un’espansione della penetrazione dal 6,4% al 6,7%, mentre la Opel del gruppo General Motors guadagna il 17,9% a 71.214 unità per una quota in aumento di 0,2 punti percentuali al 6,5%. Il gruppo italo-americano, per la quattordicesima volta consecutiva, fa decisamente meglio del mercato beneficiando del continuo boom del brand Jeep e vede le immatricolazioni salire del 22,4% a 80.963 vetture per una quota in miglioramento dal 6,9% al 7,4%. Il settimo posto è di Bmw con immatricolazioni mensili in salita del 13,9% a 67.5804 unità e una penetrazione stabile al 6,2%. Segue Daimler, con un aumento delle registrazioni del 20,6% a 63.019 unità e una quota in miglioramento di 0,3 punti al 5,8%.
Andamento mensile positivo per le case giapponesi e sudcoreane con un +10,8% per Toyota e un +1,7% per Nissan. Mazda cresce invece del 44,6%, Suzuki del 4,6%, Honda del 48,6% e Mitsubishi del 3,2%. Hyundai e la sua consociata Kia vedono invece un aumento rispettivamente del 14,1% e del 22%. Infine, tra le premium di minori dimensioni Volvo guadagna il 21,1% e Jaguar Land Rover sale di ben il 58,7%.

Giuseppe Catapano: Berlusconi telefona a Canale 5 e dice, “Non arretro su Bertolaso” I leghisti a Roma? “Tutti ex fascisti”

giucatap144Non arretro su Bertolaso. Vincerà con sua lista civica. I leghisti a Roma? Tutti ex fascisti. E la signora Meloni sa benissimo che non può vincere. Silvio Berlusconi liquida, su Canale 5, come una “meschina strumentalizzazione” la polemica sulla gravidanza di Giorgia Meloni come controindicazione alla corsa al Campidoglio e chiude il dossier candidature di Roma.

“Sono vecchio e ormai con l’esperienza so benissimo che le donne fanno sempre quello che dicono loro”, ha liquidato la questione in cui “Alleati che erano d’accordo, poi cambiano parere col cambiare del tempo”.

Allora, “nessun arretramento: ci abbiamo messo dei mesi per convincere Bertolaso a mettere da parte i progetti di costruzione di ospedali nei paesi poveri e dedicarsi alla sua città che è in un degrado profondo, siamo riusciti a convincerlo anche con gli altri leader del centrodestra, lo abbiamo confermato con dichiarazioni comuni, poi c’è gente che cambia parere al cambiare di temperatura e umidità”. “Penso – ha proseguito Berlusconi – che c’è una lunga campagna davanti, più di due mesi, e Bertolaso a poco a poco verrà conosciuto da tutti i romani per le grandi cose che ha fatto. Io lo ammiro grandemente, è il manager più bravo che ho conosciuto nella mia vita. I romani che sono disgustati dalla politica non guarderanno alla loro appartenenza ma al loro bene cioè togliere la città dal degrado”. “Dentro di me – ha concluso Berlusconi – ho la quasi certezza che vincerà con la sua lista civica cui si affiancherà una lista di Fi e con la sua squadra della giunta, fatta da romani capaci, che verrà presentata entro fine mese, vincerà al primo turno. I politici di professione che non si sono mai impegnati nella trincea del lavoro a differenza di Bertolaso non sono abituati a gestire i problemi concreti”.

Infine Berlusconi ha aggiunto: “Bisogna chiedere a Salvini a cosa punta, io preferisco pensare che si è fatto male consigliare dai suoi e trascinare in una logica di conflitti locali”.

Giuseppe Catapano: Usa 2016, Trump umilia Rubio in Florida. Sarà lo sfidante di Clinton

giucatap143Donald Trump umilia Marco Rubio in Florida, costringendolo al ritiro, mentre Hillary Clinton straccia Bernie Sanders aggiudicandosi quattro dei cinque stati in palio al terzo super martedi’ di primarie americane.
Mancano ancora i risultati del Missouri dove l’esito si deciderra’ sul filo di lana, sia per i democratici e sia per i repubblicani. E se John Kasich e’ riuscito a trionfare nel suo Ohio, accaparrandosi tutti e 66 i delegati in palio, la sua corsa per la nomination resta decisamente in salita con un bottino di appena 136 delegati contro i 1.237 necessari per l’incoronazione Gop. Trump ha vinto anche nella Carolina del Nord e in Illinois. Per Ted Cruz la serata e’ stato un flop ma non ha perso tempo e ha subito corteggiato gli elettori di Rubio. “Vi accogliamo a braccia aperte” ha dichiarato il senatore texano, presentandosi come l’unica alternativa a Trump. Rubio lascia 163 delegati in eredita’. “Dobbiamo unire il partito”, e’ stato l’appello di Trump che ha superato indenne le polemiche per le violenze ai suoi comizi e gli attacchi di tutti i suoi avversari, a partire dai repubblicani.
Il tyconn newyorchese si e’ portato a casa il premio piu’ ambito, la Florida e i suoi 99 delegati Gop. Il trionfo di Kasich in Ohio gli ha tuttavia impedito di assicurarsi i delegati per la nomination e scongiurare lo spettro del caos alla convention di Cleveland.
“Nessuno mai nella storia politica e’ stato oggetto di cosi’ tanti spot negativi. Spiegatemi voi allora, visto che io non posso, per quale motivo i miei numeri sono in crescita”, ha esultato Trump, ringraziando la sua famiglia e in particolare Baron, suo figlio di 9 anni che “non vedo mai – ha sottolineato – e che mi chiede sempre quando torno a casa. Domenica e’ il suo compleanno”. Sul fronte democratico, l’ex first lady ha aumentato il suo vantaggio su Sanders con le vittorie in Florida, Ohio, Carolina del Nord e Illinois dove e’ nata e cresciuta. “Ci stiamo avvicinando sempre di piu’ alla nomination del partito democratico e alla vittoria di queste elezioni a novembre”, ha commento Hillary con la voce rauca, sul palco di West Palm Beach, in Florida. “La nostra campagna ha ottenuto piu’ delegati di tutti”, ha aggiunto l’ex first lady. “Non consentite alla gente di impedirvi di pensare in grande”, ha affermato il senatore del  Vermont a Phoenix, in Arizona, senza menzionare esplicitamente l’esito della serata.
La disfatta in casa ha invece messo fine alle ambizioni presidenziali del 44enne Rubio, senatore della Florida al suo primo mandato. “Dopo questa notte e’ chiaro che non ci troviamo dalla parte giusta. Quest’anno non saremo dalla parte del vincitore”,ha dovuto ammettere mentre dalla platea qualcuno gli urlava, un po’ come una persecuzione, “Trump for President”.

Giuseppe Catapano: Spese personali con i soldi della Lega, Riccardo Bossi condannato a venti mesi

giucatap133Riccardo Bossi, il primogenito del fondatore della Lega Umberto, è stato condannato a un anno e otto mesi per appropriazione indebita aggravata per le presunte spese personali con i fondi del Carroccio. Lo ha deciso l’ottava sezione penale del tribunale di Milano. È la prima sentenza dopo lo scoppio dello scandalo sui fondi del partito emerso nel 2012. Il giudice Vincenzina Greco nel processo con rito abbreviato, è andato oltre la richiesta di un anno del pm Paolo Filippini. Il figlio di Umberto Bossi era imputato per spese con i fondi della Lega per circa 158mila euro. Soldi pubblici che avrebbe usato, tra il 2009 e il 2011, per pagare «debiti personali», «noleggi auto», le rate dell’università dell’ Insubria, l’affitto di casa, il «mantenimento dell’ex moglie», l’abbonamento alla pay-tv, «luce e gas» e anche il «veterinario per il cane».

Giuseppe Catapano: Elezioni, in Germania cresce la destra di Afd. Merkel, sui migranti non cambia la rotta

giucatap132La Germania vira a destra. Netta la lettura che il settimanale Der Spiegel offre sui risultati del voto di ieri in tre Laender tedeschi, che hanno rappresentato un sonoro schiaffo alla politica sui migranti della cancelliera Angela Merkel, con un’affluenza alle urne relativamente alta, in media poco sotto al 70% dei votanti. Il dato incontrovertibile è l’ascesa folgorante dell’Afd, Alternative fuer Deutschland, il partito della destra populista, l’unico dichiaratamente contrario alla politica di accoglienza di Berlino: Afd ha raccolto da un minimo del 12,6% nella Renania Palatinato, passando per il 15,1% del Baden-Wuerttemberg, per finire con il clamoroso 24,2% nella Sassonia-Palatinato, dove il partito esordiente di Frauke Petry ha addirittura scavalcato la Linke. Il partito di Angela Merkel, la Cdu, ha perso ovunque consensi: nel Baden Wuerttemberg,  i cristianodemocratici scendono di 12 punti percentuali e si fanno scavalcare dai Verdi, come annunciavano i sondaggi, che ora sono il primo partito con il 30,3% dei voti. La Cdu perde oltre 3 punti anche nella Renania, dove resta il secondo partito dietro all’Spd. Resta il primo partito ma perde molti voti, quasi 3 punti percentuali, nella Sassonia-Anhalt, dove scende al 29,4%, tallonato dall’Afd. In questo Land ex dell’Est sono la Linke e la Spd a crollare, rispettivamente di 7 e 11 punti percentuali. Malgrado la sconfitta, il governo tedesco ha fatto sapere che la linea sui migranti non cambierà: “Il governo tedesco prosegue la sua politica sui profughi, con tutte le forze, dentro e fuori il paese”, ha detto il portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino. “L’obiettivo deve essere una soluzione comune europea, che porti a ridurre visibilmente i profughi in tutti i paesi membri”, ha aggiunto. Frauke Petry, leader di Afd può essere più che soddisfatto per l’importante successo. Afd entra in tutti e tre i parlamenti regionali dove si è votato, supera in ben due casi i socialdemocratici e sfonda nell’Est con un 24% in Sassonia-Anhalt. Sigmar Gabriel, vicecancelliere socialdemocratico, ha commentato così i risultati:  “Una cesura nella politica tedesca, il centro democratico viene sfidato”. E Bild on line titola: “Il giorno dell’orrore per la cancelliera Merkel”.

Giuseppe Catapano: Povertà, in calo del 4% le risorse destinate dai comuni al welfare territoriale

giucatap131Le risorse destinate dai Comuni nel 2013 alle politiche di welfare territoriale ammontano a circa 6,8 miliardi con una riduzione del 4% rispetto al 2010, quando si è toccato il massimo di spesa (circa 7 miliardi e 127 milioni di euro). Così Cristina Freguja, Direttore centrale delle statistiche socio-economiche dell’Istat, in audizione davanti alle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera.
Mentre nel periodo compreso fra il 2003 e il 2009 la spesa è aumentata con un tasso di incremento medio annuo di circa il 6%, nel 2010 si registra un primo segnale di rallentamento della crescita con solo un +0,7% e valori negativi in diverse regioni, principalmente del Centro e del Sud Italia. Dal 2011 al 2013 la decrescita è compresa fra 1 e 2 punti percentuali ogni anno.
Del resto, ha spiegato Freguja, i trasferimenti verso i Comuni volti a finanziare la spesa sociale hanno subìto riduzioni a partire dal 2009, principalmente con i tagli al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, ma anche ad altri fondi destinati ad apportare risorse a questo settore, che unitamente alle riduzioni dei trasferimenti erariali nei confronti dei Comuni e ai vincoli stabiliti dal Patto di Stabilità Interno hanno rappresentato fattori di freno all’attivazione di servizi aggiuntivi o determinato la riduzione delle risorse dedicate al sociale. Le riduzioni dei trasferimenti statali sono divenute ancora più rilevanti dal 2011.
Ne consegue che la fonte principale di finanziamento proviene dalle risorse proprie dei Comuni che finanziano il 67,2% della spesa complessiva per le politiche di welfare locale (la percentuale sale al 69,3% se si considerano anche i fondi propri degli enti associativi), mentre il fondo indistinto per le politiche sociali finanzia l’8%, i fondi regionali vincolati il 16,5% e il rimanente 6,2% è rappresentato da altre fonti.
I Comuni, i distretti sociali e le varie forme associative spendono mediamente 117 euro pro capite l’anno per interventi e servizi sociali con una notevole variabilità territoriale: si va dai circa 51 euro per il Sud contro i 159 euro del Nord-est. A livello regionale il campo di variazione si allarga ulteriormente, passando da un minimo di 25 euro della Calabria ad un massimo di 277 euro della Valle d’Aosta.
Per ciascuno dei servizi e dei contributi erogati, infine, i comuni o gli enti associativi possono subordinare l’accesso o le quote di compartecipazione alla spesa degli utenti alla verifica della situazione economica del richiedente (verifica dei mezzi).
Questo avviene solitamente per la maggior parte dei servizi offerti, ma vi è una certa variabilità in base al tipo di servizio e al territorio. Con riferimento agli asili nido comunali, ad esempio, si rileva che il 75% degli utenti ammessi sono stati sottoposti alla verifica dei mezzi. A livello territoriale si può osservare una certa variabilità, che indica tendenzialmente un minor utilizzo della verifica al Sud e nelle Isole. Per altri tipi di servizi – meno onerosi per i comuni e meno strutturati – come le attività ricreative, sociali e culturali, gli utenti sottoposti a verifica sono il 13% nell’area famiglia e minori e il 24% fra gli anziani.

Nel 2014 oltre 4 mln di poveri, la metà al Sud. Nel 2014 sono stimate in condizione di povertà assoluta 1,47 milioni di famiglie residenti in Italia (il 5,7% del totale); si tratta di 4,1 milioni di individui (il 6,8% dell’intera popolazione).
Il fenomeno appare più diffuso tra le famiglie residenti nel Mezzogiorno, dove si stimano in condizione di povertà circa 704 mila famiglie (l’8,6% del totale), pari a 1,9 milioni di individui poveri (il 45,5% del totale dei poveri assoluti). Livelli elevati di povertà assoluta si osservano anche per le famiglie con cinque o più componenti (16,4%), soprattutto se coppie con tre o più figli (16%), e per le famiglie con membri aggregati (11,5%); l’incidenza sale al 18,6% se in famiglia ci sono almeno tre figli minori e scende nelle famiglie di e con anziani (4% tra le famiglie con almeno due anziani). L’incidenza di povertà assoluta diminuisce all’aumentare del titolo di studio della persona di riferimento.
Tra le famiglie con stranieri la povertà assoluta risulta più diffusa rispetto a quelle composte solamente da italiani; per queste ultime infatti l’incidenza è pari al 4,3% (in leggero miglioramento rispetto al 5,1% del 2013), contro il 12,9% osservato per le famiglie miste e il 23,4% per quelle composte solamente da stranieri. Al Nord e al Centro la povertà tra le famiglie di stranieri è stimata essere di oltre 6 volte superiore a quella delle famiglie di italiani, nel Mezzogiorno risulta circa tripla.
La legge delega, prosegue l’Istat, “coerentemente con quanto già previsto nella legge di stabilità 2016, pone attenzione prioritaria alle famiglie con minori”. Nel 2014, il fenomeno è stimato interessare 571 mila famiglie con un’incidenza di povertà assoluta pari all’8,4%, superiore a quella rilevata sul complesso delle famiglie residenti (5,7%). Sono 1 milione 45 mila i minori coinvolti, il 10% di quelli residenti nel nostro Paese, contro un valore che per il complesso della popolazione è pari al 6,8%. Il numero di minori poveri assoluti risulta quasi doppio rispetto a quello stimato nel 2011 (523 mila; il 5% del totale) e triplo rispetto a quello del 2008 (375 mila; il 3,7%).
Nonostante l’assegno per il nucleo familiare venga erogato a oltre 230 mila famiglie con tre o più figli minori, il 18,6% delle famiglie di questa tipologia (143 mila) continua a essere in povertà assoluta, per un totale di 375 mila minori.

Giuseppe Catapano: Sanzioni, riscossione no limit

giucatap130Riscossione delle sanzioni senza frontiere in Europa. Per gli stati dell’Unione l’introito viene curato, su richiesta dello stato che ha emesso la decisione, dal paese dove risiede o detiene i beni l’obbligato. È quanto prevede il dlgs 37/2016, pubblicato in G.U. n.60 del 12 marzo scorso, che entrerà in vigore il 27 marzo 2016 e che attua la decisione quadro 2005/214/Gai del Consiglio, del 24 febbraio 2005, relativa all’applicazione del principio del reciproco riconoscimento delle sanzioni pecuniarie nell’Ue. Il decreto stabilisce le procedure da seguire sia in caso di attività in Italia su richiesta di altro stato dell’unione, sia nell’ipotesi reciproca. Da sottolineare che se da un lato lo stato che cura l’esecuzione ne sostiene anche le spese, dall’altro lato ne fa suo l’introito. In Italia, con riferimento all’esecuzione dei provvedimenti sanzionatori, il bilancio degli incassi risulta essere minimo: non raggiunge nemmeno il 3%.
Nel dettaglio, il provvedimento riguarda la pena pecuniaria (irrogata dal giudice a seguito di condanna); la somma liquidata dal giudice come risarcimento delle vittime, se le stesse non si sono costituite parte civile; la somma dovuta a seguito di condanna alle spese nei giudizi penali e amministrativi; la somma da versare in favore di fondi pubblici o di organizzazioni di assistenza alle vittime. In relazione al testo, già passato al vaglio del parlamento, è emerso come tra le definizioni di «sanzione pecuniaria» non sia stata inserita la «sanzione amministrativa pecuniaria». Per il recupero all’estero di sanzioni comminate in Italia il pubblico ministero dovrà, quindi, trasmettere la decisione sulla sanzione pecuniaria all’autorità dello stato europeo nel quale o si trova la persona condannata o la persona condannata dispone dei beni o dei redditi o, nel caso delle persone giuridiche, dove è stabilita la sede legale.

Giuseppe Catapano: Zalando, arriva la pubblicità

giucatap129Zalando lancia il suo servizio di pubblicità online, chiamato Zalando Media Solutions, dedicato alle aziende che vogliono comunicare sia sul sito del colosso tedesco dell’e-commerce sia su altri siti. La piattaforma, che ha alla base l’analisi dei dati relativi ai consumatori, offre diverse opzioni, dalla display ai video ai social, per raggiungere specifiche audience: oltre ai marchi del mondo della moda, si punta anche su prodotti di bellezza, lifestyle e beni di largo consumo. L’apertura di questa nuova unità è l’ultimo tassello della strategia dell’impresa, che ha come obiettivo costruire un’infrastruttura online e mobile in grado di proporre soluzioni per connettere i clienti, i brand e gli intermediari. Nella stessa direzione va anche la recente acquisizione di Nugg.ad.
«Zalando Media Solutions è il nostro approccio per mettere in contatto i brand con i consumatori e rientra in una strategia che si basa sul connettere le persone con la moda e sul consentire ai marchi, non solo del mondo del fashion, di raggiungere i potenziali clienti. Offriamo alle aziende la possibilità di parlare con audience molto specifiche e premium sia sui siti Zalando sia su altri siti esterni di alta qualità, come per esempio Vogue, Instagram e Facebook», spiega Jerome Cochet (nella foto), senior vice president sales & marketing di Zalando, che ha chiuso il 2015 con ricavi pari a 2,96 miliardi di euro, in crescita del 33,6% rispetto ai 2,21 miliardi del 2014, con una stima per quest’anno di una crescita del 20-25%. Nel quarto trimestre 2015 gli shop di Zalando hanno registrato oltre 135 milioni di visite mensili, di cui il 60% circa proveniente da dispositivi mobile, per un totale di circa 17,9 milioni di clienti attivi.
«Possiamo offrire il servizio anche a brand al di fuori del mondo della moda, aiutandoli a identificare segmenti di consumatori interessanti: per esempio marchi di prodotti di bellezza, o lifestyle o anche di beni di largo consumo o di auto», osserva il manager.
Nell’ottica di supportare Media Solutions si pone anche l’acquisizione di Nugg.ad alla fine dell’anno scorso, «un’operazione che è un logica conseguenza della nostra strategia perché questa società è leader di mercato nel raccogliere dati sui consumatori, segmentarli e analizzarli per trasformare queste informazioni in audience attrattive che possono essere raggiunte dalle pubblicità dei brand sui diversi siti», continua Cochet.
Il servizio consente quindi di fare campagne pubblicitarie digitali con diversi format, sia per pc sia per dispositivi mobile ed è attivo in Italia, così come negli altri paesi europei dove Zalando è presente, ovvero Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera.
Che l’azienda stia puntando sul proporsi come piattaforma per tutti gli attori del mondo fashion, lo dimostra peraltro anche l’introduzione di nuovi prodotti come Zalon, un servizio di consulenza che mette in contatto esperti di moda freelance con i consumatori, per guidarli nella messa a punto dei look e nelle scelte d’acquisto sul sito.

Giuseppe Catapano: La procura a 360°

giucatap128La procura ampia rilasciata al difensore gli conferisce il potere di intraprendere qualunque azione inclusa la chiamata in causa di terzo. Lo hanno sancito le Sezioni unite civili della Corte di cassazione che, con la sentenza n. 4909 del 14 marzo 2016, hanno respinto il ricorso di una società chiamata in causa dal difensore di un condominio per delle infiltrazioni d’acqua. L’impresa aveva eccepito l’invalidità della procura alle liti rilasciata dall’amministratore in quanto era solo stata chiamata in causa per manlevare la prima società che si era occupata dei lavori. Ma l’eccezione non ha fatto breccia né in sede di merito né i sede di legittimità. Il Massimo consesso di Piazza Cavour, dopo aver risolto il contrasto di giurisprudenza, ha infatti messo nero su bianco che i poteri del difensore discendono direttamente dalla legge, la procura valendo solamente a realizzare la scelta e la designazione dell’avvocato e a far emergere la relativa (più o meno ampia) eventuale limitazione in base alla volontà della parte. Per la Cassazione da ciò deriva che la procura, ove risulti come nella specie conferita in termini ampi e comprensivi («con ogni facoltà»), in base a un’interpretazione costituzionalmente orientata della normativa processuale idonea a dare attuazione ai principi di tutela del diritto di azione e di difesa nonché di economia processuale (artt. 24 e 111 Cost. ) deve intendersi come idonea ad attribuire al difensore il potere di esperire tutte le azioni necessarie o utili per il conseguimento del risultato a tutela dell’interesse della parte assistita. Ivi ricompresa, pertanto, l’azione di garanzia c.d. impropria, volta come detto a salvaguardare l’interesse della parte mediante la chiamata in causa del terzo, perché risponda in suo luogo o venga condannato a tenerla indenne di quanto risulti eventualmente tenuta a prestare all’attore.