Marco Patuano non è più l’amministratore delegato di Telecom Italia. L’azienda delle tlc ha ufficializzato con una nota il passo indietro del top manager, spiegando che – come da prassi – spetterà al prossimo cda approvare termini e condizioni delle dimissioni presentate.
Con una breve nota diffusa prima dell’avvio della seduta borsistica odierna su richiesta della Consob, dopo due giorni di silenzio, Telecom Italia aveva confermato le indiscrezioni rilanciate nel fine settimana da molti organi di stampa sull’ormai imminente decisione di Patuano.
Secondo le ricostruzioni del Messaggero, le dimissioni di Patuano sarebbero state chieste senza mezzi termini da Vivendi, oggi primo socio dell’azienda con una quota del 24,9%. Al termine del cda di settimana scorsa, racconta il quotidiano romano, l’a.d. di Vivendi e consigliere di Telecom, Arnaud de Puyfontaine, avrebbe convocato Patuano in una delle sale riunioni e, alla presenza di Tarak Ben Ammar, gli avrebbe notificato il venir meno della fiducia e la conseguente necessità di negoziare in tempi rapidi l’uscita, passi che sono avvenuti proprio in queste ore.
Gli attriti con i soci transalpini riguardano alcuni dei più delicati dossier aperti: dalla partita per la cessione di un’ulteriore quota di Inwit alla strategicità del Brasile, senza dimenticare la possibile partnership con Orange e un probabile accordo con Mediaset sul fronte dei contenuti e della pay-tv di gruppo.
Tra i nomi dei ‘papabili’ alla successione – in attesa che domani il cda di Telecom formalizzi il passaggio delle deleghe ad interim al presidente, Giuseppe Recchi – spicca quello dell’attuale a.d. di Ntv, Flavio Cattaneo (malgrado una smentita pervenuta dalla società nel fine settimana). Altre ipotesi circolate nelle ultime ore riguardano l’ex d.g. della Rai, Luigi Gubitosi, l’ex numero uno di Sky Italia, Tom Mockridge e il presidente di Bt Global Service, Corrado Sciolla.
Telecom Italia in netto rialzo a Piazza Affari dopo le dimissioni di Patuano: il titolo della società, al parziale delle 15.15, sale del 3,07% a quota 1,0410 euro per azione, con un massimo a quota 1,050 euro.
Mese: marzo 2016
Giuseppe Catapano: Comune Roma, Berlusconi, Bertolaso vincerà al primo turno. Intanto rinnovoFi
“Sono abbastanza sicuro che al ballottaggio ci sara’ Bertolaso”. Lo ha detto a Rtl 102.5 il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, parlando delle prossime elezioni per sceglier il sindaco di Roma. Secondo Berlusconi, a Roma Pd e M5s non arriveranno insieme al ballottaggio, mentre se nei prossimi mesi “i romani conosceranno Bertolaso e il suo programma, penso che vincera’ al primo turno”. A chi gli chiedeva tra chi sceglierebbe tra Renzi e M5s, “non scelgo tra due mali: Renzi ha la guida del Governo senza essere stato votato neanche per il Parlamento ed è sostenuto da 60 parlamentari eletti dal centrodestra. Una vittoria del M5s sarebbe catastrofica”, ha precisato il leader di Fi mettendo in evidenza come il M5S ha messo in campo per le prossime amministrative “ragazzi telegenici, hanno scelto facce belle per Milano e per Torino ad esempio, ma non hanno nessuna cultura di governo, e’ un partito pauperista e giustizialista”.
Intanto “lavoro per presentare una Forza Italia completamente rinnovata e rivolgo un appello a tutti, imprenditori, professionisti, docenti universitari, affinché si dedichino al bene dell’Italia e degli italiani”, ha aggiunto, spiegando che “incontro tante persone valide ed entusiaste, ma dopo tre giorni tutti mi chiamano e si ritirano per timore di subire quel che ho subito io”.
Qatar, Salini Giuseppe Catapano: Impregilo completa (in anticipo) il tunnel della metro dei Mondiali di calcio 2022
Ieri a Doha, in Qatar, è stato celebrato il completamento, con due mesi di anticipo, dei lavori sotterranei della prima delle nuove linee metropolitane che serviranno a trasportare i milioni di tifosi in arrivo da tutto il mondo per i Mondiali di calcio 2022.
Dietro al progetto da 1,8 miliardi di euro della Red Line North c’è Salini Impregilo, leader del consorzio incaricato dalla Qatar Rail.
“Siamo il primo gruppo a finire lo scavo della metro di Doha e fa sempre piacere arrivare primi, specialmente quando si è italiani”, ha commentato l’a.d del gruppo, Pietro Salini.
I lavori non sono stati facili a causa delle falde acquifere “ma siamo riusciti a recuperare e anzi a chiudere in anticipo, abbiamo fatto un vero e proprio miracolo. Non si aspettavano che fossimo così efficienti e ce lo hanno riconosciuto”, ha spiegato Salini.
La linea conclusa si inserisce nel programma di realizzazione del nuovo sistema di mobilita’ infrastrutturale promosso dal Qatar nell’ambito del Piano Nazionale di Sviluppo per il 2030 (“Qatar National Vision 2030”).
Il prossimo grande evento, per i quali il grosso dei cantieri in città è in attività giorno e notte, è quello della Coppa del Mondo del 2022 ed è ancora Salini a essersi aggiudicato il contratto da 770 milioni per la costruzione dello stadio Al Bayt da 70mila posti nella città di Al Khor. In Qatar, infine, Salini è impegnato nella progettazione e realizzazione della prima fase del sistema idraulico di Abu Hamour (Musaimeer) a Doha, un collettore di drenaggio per la raccolta delle acque piovane di superficie e sotterranee che prevede la realizzazione di un tunnel lungo 9,5 chilometri.
Giuseppe Catapano: Twitter, i dieci anni del social network più amato da politici e celebrità
Twitter compie 10 anni. “Partendo dall’Australia il 21 marzo e attraversando tutto il mondo, vi ringraziamo per questi 10 anni incredibili”. Così il social network creato da Jack Dorsey ha voluto festeggiare il primo decennio di attività in un messaggio condito da emoticon e dal lancio dell’hashtag #LoveTwitter con tanto di cuoricino e l’ormai iconico simbolo dei tweet. Ovviamente al primo posto dei trending topic.
Il social network dei 140 caratteri, che è stato il mezzo di annunci storici negli ultimi 10 anni, accoglie ormai le maggiori personalità della Terra, dai presidenti e capi di governo da tutto il mondo, fino al Papa, oltre allo stuolo di celebrità che contano migliaia e migliaia di follower. L’ultimo annuncio che ha fatto la storia di Twitter è sicuramente l’arresto del terrorista Salah Abdeslam. E solo ieri sera, il tweet del presidente americano Barack Obama in arrivo all’Avana: Que bola Cuba?” (“Come va Cuba?”).
Salvatore Ippolito, country manager per l’Italia, dove i tweet oggi compiono due anni, la definisce “una piattaforma informativa pubblica distribuita in tempo reale”. A livello globale ha raggiunto 320 milioni di utenti registrati, di cui 254 milioni negli Usa, non tantissimi, se pensiamo che Facebook ne conta 1,5 miliardi, YouTube un miliardo, WhatsApp 900 milioni, la cinese QQ 860 milioni, l’altra cinese WeChat 650 milioni e Facebook Messenger 800 milioni. Twitter fa fatica ad accrescere il suo raggio d’azione, ma e’ diventata essenziale per la comunicazione politica.
Giuseppe Catapano: Mafie, in marcia per memoria e impegno
Oltre 350.000 persone in tutta Italia ricordando le vittime delle mafie e sollecitano un impegno maggiore delle istituzioni e della società, con numerosissime iniziative realizzate in oltre duemila piazze e luoghi del Paese. E’ il dato fornito a Messina da Libera e dal suo presidente don Luigi Ciotti, che descrive la grande partecipazione nazionale alla XXI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia in tutto il Paese. Cuore della straordinaria mobilitazione e’ Messina dove gli organizzatori stimano che sono stati oltre trentamila a sfilare in corteo, con in testa molti familiari delle vittime e don Ciotti. “Da questo popolo, soprattutto dai giovani – dice il sacerdote – arriva un messaggio forte. Costruiamo ponti di memoria e luoghi di impegno ovunque per sottolineare la trasversalita’ delle cose positive, ma anche delle presenze criminali mafiose. Il nostro Paese ha bisogno di ponti: quelli che allargano le coscienze e traghettano le speranze. Abbiamo bisogno di un’opera quotidiana di cittadini responsabili capaci di tradurre la domanda di cambiamento in forza di cambiamento. Il problema ancora una volta sono un’accelerazione dei tempi e un chiarimento netto sulle priorità che Parlamento e governo devono darsi. C’è una grande riforma da fare in Italia: la riforma delle nostre coscienze”.
Al culmine della manifestazione a piazza Duomo, a Messina, dal palco sono stati letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Un rosario doloroso, sgranato davanti ai familiari presenti. “E’ una giornata straordinaria soprattutto per tutte le vittime di mafia innocenti e anche per Messina”, ha detto Piero Campagna, fratello di Graziella, la giovane brutalmente uccisa dalla mafia, oggi in prima fila al corteo di Libera, insieme agli altri familiari, “dobbiamo ricordare queste vittime per una societa’ pulita e migliore, dobbiamo dare il nostro contributo soprattutto per sostenere i giovani e la loro domanda di futuro”. In piazza anche numerose autorità, tra cui il sindaco Renato Accorinti, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e il governatore Rosario Crocetta. “Libera rappresenta un punto di riferimento per il nostro Paese e per tutte le persone oneste – ha detto il presidente della Regione – che non vogliono soggiacere alla mafia. Don Ciotti e’ uno dei pilastri di questa storia. L’antimafia ha bisogno di essere unita. Basta divisioni. Bisogna stare qui tutti insieme senza polemiche”.
Ogni 21 marzo, inizio della primavera, sarà il giorno della memoria e dell’impegno. Auspica la presidente della Commisione parlamentae Antimafia Rosy Bindi: “Questa giornata sia dedicata a quel volto grande del nostro Paese che ha detto di no e continua a dire di no alle mafie. L’Italia è la terra delle mafie ma anche della lotta alle mafie con grandi risultati”.
Giuseppe Catapano: Bankitalia promuove la riforma del credito cooperativo, ma 50 Bcc sono fragili e a rischio tensioni
La riforma delle Bcc così come si va definendo con gli emendamenti presentati nel corso dell’iter parlamentare piace a Bankitalia. Lo ha detto nel corso di un convegno il capo del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, spiegando che Via Nazionale condivide “l’impostazione della riforma del credito cooperativo e successivamente emendata”. “Nell’iter parlamentare di conversione del decreto – ha aggiunto il capo della vigilanza – sono stati approvati taluni emendamenti, alcuni dei quali particolarmente importanti attinenti alla governance e al capitale della capogruppo nonché alla cosiddetta way out per le Bcc che non vogliono aderire a un gruppo. Si tratta di miglioramenti che, se definitivamente confermati, rafforzerebbero di molto l’efficacia della riforma”. Secondo Bankitalia “è fondamentale che la capogruppo del gruppo bancario cooperativo disponga di efficaci poteri di nomina, revoca e sostituzione degli organi delle Bcc”, ha proseguito.
Quanto al delicato capitolo della way out, Barbagallo ha messo in evidenza che le modifiche apportate con gli emendamenti “eliminano le incertezze e consentono di minimizzare i rischi di indebolimento dei costituenti gruppi cooperativi”. La way out così come modificata, ha proseguito, “prevede che una o più Bcc, con patrimonio netto superiore a 200 mln di euro al 31/12/2015, potranno chiedere a Bankitalia, entro 60 giorni dalla conversione del decreto, l’autorizzazione a conferire le rispettive aziende bancarie a una società per azioni autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria”.
Bankitalia, ha spiegato, “autorizzerà operazioni di way out dal punto di vista prudenziale come il controllo sugli assetti proprietari della banca conferitaria; l’autorizzazione dell’aumento di capitale e del conferimento d’azienda; l’approvazione delle modifiche statutarie delle bcc conferenti e l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in caso di costituzione di una nuova banca spa”. “In alcuni di questi procedimenti – ha precisato Barbagallo – Bce e Bankitalia concorreranno alla decisione nell’ambito del meccanismo di vigilanza unico indipendentemente dalla dimensione significativa o meno delle banche coinvolte”.
Il capo della vigilanza di Via Nazionale ha inoltre messo in evidenza come “la componente più fragile del settore è individuabile nelle Bcc che presentano, contemporaneamente, coefficienti di capitale più bassi e tassi di copertura inferiori a quelli medi del sistema bancario nazionale. In base ai primi dati riferiti a dicembre 2015, le Bcc in tale condizione erano circa 50 e rappresentavano il 16% dell’attivo della categoria”.
“In tale contesto – ha aggiunto – aumenta la probabilità che un numero non marginale di Bcc vada incontro a tensioni a causa della difficoltà di alimentare il patrimonio nella misura e con la rapidità imposti dal contesto regolamentare, istituzionale e di mercato”.
Giuseppe Catapano: Ue, domani Moscovici a Roma incontra Renzi e Padoan
Domani il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici sarà in visita a Roma, dove incontrerà il presidente del consiglio, Matteo Renzi, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Moscovici, fa sapere la Commissione europea, approfondirà le discussioni sulla politica di bilancio italiana in vista dei prossimi passi previsti dal semestre europeo; si tratta di visite che coinvolgono diversi stati membri prima della presentazione dei Piani nazionali di riforma e dei programmi di stabilità. “In questa fase importante del semestre europeo – ha dichiarato Moscovici – la Commissione si sta impegnando per avere un rapporto costruttivo con gli stati membri. Vogliamo sostenere gli sforzi nazionali volti a costruire politiche per la creazione di posti di lavoro e per la crescita attraverso riforme intelligenti, investimenti e politiche di bilancio responsabili. La mia visita a Roma è un esempio concreto di questo approccio”.
Giuseppe Catapano: Incidente bus, la Farnesina conferma, 7 morti, 2 feriti gravi. Renzi vola in Spagna
“Ieri era un giorno difficile da mandare giù. Era il 21 Marzo, era primavera. Perché come fai a parlare di primavera con le foto di sette ragazze che ti sorridono dalle immagini dei giornali online, ma che in realtà hanno chiuso gli occhi per sempre.
Tutti i giorni, lo sappiamo, muoiono innocenti sulla strada. E il nostro impegno per la sicurezza non è finito con l’approvazione della legge dell’omicidio stradale, ma deve continuare e continuerà, giorno dopo giorno. E allora perché la vicenda catalana ci colpisce in modo così profondo? Forse perché sono sette ragazze così sorridenti e piene di vita che ti sembra impossibile pensarle in un obitorio” E’ quanto scrive nel suo profilo Facebook il presidente del consiglio, Matteo Renzi, volato a Barcellona per “abbracciare i feriti e le famiglie delle vittime” del terribile incidente stradale che ha stroncato la vita di 13 ragazze studenti Erasmus. Come ricorda Renzi, che spiega: “L’Erasmus ha ormai segnato diverse generazioni da toccare praticamente ogni famiglia italiana. E sembra impossibile morire durante l’Erasmus che è un esplosione di vita. Un inno alla vita”. Il premier aggiunge: “Forse ci sentiamo comunità molto di più quello che pensiamo. E il dolore di quei genitori non può esserci estraneo, lontano. Sono andato in Catalogna ad abbracciare i feriti e le famiglie delle vittime, assistite dall’Unità di Crisi della Farnesina e dall’Ambasciata italiana in Spagna. Ho chiesto alle autorità locali di aiutarci a restituire i corpi alle famiglie il prima possibile.
Ma soprattutto ho portato a quei genitori l’affetto e la commozione degli italiani, tutti, tutti insieme, nessuno escluso”.
In precedenza era stato il capo dell’Unità di crisi della Farnesina Claudio Taffuri a confermare in diretta su Skytg24 che le vittime italiane accertate dell’incidente avvenuto a Tarragona ieri all’alba sono sette. In precedenza erano circolate ipotesi di un’ottava persona deceduta. “Abbiamo avvertito le famiglie e quattro sono già sul posto per il riconoscimento – ha spiegato Taffuri – Ci stiamo concentrando su sette vittime. I feriti italiani sono sei, due sono stati già dimessi e quattro sono in ospedale in condizioni serie”. La “certezza” in merito alle vittime “si può avere solo quando c’è stato il riconoscimento formale” ha aggiunto il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, spiegando che per questo “è necessario far venire le famiglie”.
Le autorità catalane hanno confermato la morte di sette studentesse italiane: Francesca Bonello (originaria di Genova), Elisa Valent, Valentina Gallo (studentessa di economia all’università di Firenze), Elena Maestrini (Bagno di Gavorrano, Grosseto), Lucrezia Borghi, Serena Saracino (Torino), Elisa Scarascia Mugnozza.
Le autorità regionali hanno confermato anche la morte di due studentesse tedesche. Secondo El Pais ci sarebbe anche una ragazza romena, una austriaca, un’uzbeca e una francese. Tutte le vittime hanno tra i 19 e i 25 anni secondo il quotidiano spagnolo. L’autista che ha perso il controllo dell’autobus, secondo quanto riferisce il quotidiano catalano La Vanguardia, è indagato per 13 omicidi per “imprudenza” . Secondo quanto ha dichiarato agli inquirenti, l’autista che i n 17 anni di carriera non aveva avuto incidenti, si è addormentato al volante per eccesso di stanchezza.
Il Papa: addolorato, una perdita irreparabile
Appreso dell’incidente al bus in Catalogna, Papa Francesco ha inviato un messaggio di cordoglio al vescovo di Tortosa (Tarragona) Enrique Benavent Vidal: “Papa Francesco – si legge nel messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin – profondamente addolorato per la dolorosa notizia del tragico incidente stradale avvenuto a Freginals, che ha causato la morte di un gruppo di giovani studenti, offre preghiere in favore dell’eterno riposo dei defunti e allo stesso tempo manifesta il suo desiderio di una pronta guarigione dei feriti”.
Inoltre il Papa esprime il suo “cordoglio” “insieme a espressioni di vicinanza e consolazione ai familiari che piangono una perdita così irreparabile, e chiede al Signore che riversi sopra di loro i doni della serenità spirituale e della speranza cristiana, in pegno dei quali impartisce di cuore la consolante benedizione apostolica”.
Mattarella: “Un giorno triste per Italia”
“Sono profondamente addolorato per il gravissimo e assurdo incidente avvenuto in Spagna, che ha provocato la morte di tante giovani universitarie, soprattutto italiane”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente della repubblica, Sergio Mattarella. “E` un giorno molto triste per l’Italia e per tutta l`Europa. Sono particolarmente vicino alle famiglie delle vittime, alle quali desidero far giungere il mio cordoglio e la mia solidarietà in un momento di così grande sofferenza” aggiunge. “Alle ragazze rimaste ferite formulo gli auguri più grandi di pronta guarigione”, ha concluso il capo dello stato.
Giuseppe Catapano: Maroni prende le distanze da Salvini, “A Roma doveva decidere Berlusconi”
“A suo tempo ero convinto che si dovesse lasciare la scelta del candidato a Silvio Berlusconi: a Roma Forza Italia è il partito maggiore del centrodestra, e dunque Berlusconi si assuma la responsabilità di decidere lui.
Però, questo andava fatto prima”. E’ quanto dichiara il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, in un’intervista al “Corriere della Sera’ in edicola oggi in merito alle elezioni comunali nella Capitale.
Precisando che “questa è una crisi romana e non nazionale, io ancora spero si possa trovare una soluzione”, ma convinto che a Roma “il centrodestra non andrà neppure al ballottaggio”, Maroni di fronte al rischio “che ci possa essere un ‘contagio’ in tutto il centrodestra” replica che “è esattamente quello che dobbiamo evitare ma sono convinto che sia possibile”. Alla domanda di Marco Cremonesi che “la battaglia” nella Capitale sia “magari per la leadership del centrodestra”, il governatore risponde: “E’ una battaglia che non si vince facendo la guerra all`alleato ma con progetti e proposte. La leadership la ottieni con la lotta sull`euro e sull`aliquota fiscale unica e poi conquistando la fiducia di un`intera area. Ma quando il leader del tuo partito viene attaccato, è normale un compattamento dei ranghi”.
“Roma è perduta?” chiede il giornalista del Corsera, secca la risposta di Maroni: “Così, certo. Ci sono quattro candidati che fanno riferimento all`area: Bertolaso, Meloni, Marchini e Storace. E il problema maggiore è la chiusura di ogni spazio politico”. Sull’ipotesi di una futura lista unica del centrodestra, Maroni spiega che “a Roma non abbiamo dato il meglio, ma spero si possa continuare a lavorare perché il bello della politica è la sua imprevedibilità”, poi ribadisce l’importanza dell’unità delle forze del centrodestra: “Il modello Lombardia ora è stato applicato a Milano, anche se io sono stato criticato per aver sostenuto l`alleanza anche con il Nuovo centrodestra. Ma fino a pochi giorni fa, tutti giuravano che avrebbe vinto Giuseppe Sala. Oggi, invece, Stefano Parisi si è portato alla pari nei sondaggi e ci giocheremo una gran partita”.
Su Silvio Berlusconi, il presidente lombardo afferma: “Ogni tanto lo sento e devo dire che è questo che mi rende ottimista.
Recentemente, era un po` amareggiato. Ma non ha avuto parole ostili nei confronti di Salvini, non ho sentito parole di rottura. Di preoccupazione sì. Ma non di rottura: c`è spazio”.
Giuseppe Catapano: Salvini sostiene Giorgia Meloni e incontra Marion Le Pen, “Insieme ribalteremo l’Europa”
“Sosterrò la Meloni. A Milano abbiamo Parisi, sostenuto da squadra forte e compatta, a Roma non c’erano le condizioni”. E’ quanto si legge sul profilo twitter di Matteo Salvini, il leader della Lega Nord “anticipando” quanto affermato alla trasmissione “Agorà” su Raitre, in merito alle elezioni comunali nella Capitale e a Milano. “Se a Roma non ci fosse stata la sciagura Marino oggi non si voterebbe, la Meloni è la candidata migliore per la città” è scritto in un’altro cinguettio, seguito da quello che afferma “una vergogna che le cooperative coinvolte in Mafia Capitale lavorino ancora!”. “Mi chiedete se sono antifascista? Fascismo e comunismo sono morti. Sono antifascista come sono anticomunista”. “Se qualcuno pensa davvero che possano tornare fascismo e comunismo – aggiunge il leader della Lega – va aiutato, va abbracciato”. “Guido Bertolaso è come un giocatore in prova non adatto alla mia squadra”. “Non è adatto a fare il sindaco di Roma – ha proseguito Salvini – mentre Giorgia Meloni ritengo sia la candidata migliore perchè conosce e ama la sua città”. “Sono convinto che riusciremo ad arrivare al ballottaggio anche alle amministrative di Roma. Ma se non ci fosse la Lega, voterei Movimento 5 Stelle al ballottaggio con il Partito Democratico”.
“A Milano c’è un candidato bravo e capace, che non c’entra niente con la Lega, si chiama Stefano Parisi. È un bravo manager che ha le idee chiare sulla città e dunque c`è un progetto comune”. “Con Marion Le Pen, che ringrazio, ci vediamo questa sera alle 19 a Milano, Palazzo delle Stelline”, ricorda Salvini. “E tutti insieme – aggiunge il leader della Lega – questa Europa la ribaltiamo”.
Blitz centro sociale contro meeting Salvini – Le Pen a Milano 16 marzo 2016
Palazzo delle Stelline di corso Magenta, dove ha sede la rappresentanza milanese del parlamento europeo e dove è previsto l’incontro tra il leader della Lega Nord Matteo Salvini e la 27enne Marion Le Pen, nipote di Marine e deputata francese del Fronte Nazionale, è stato oggetto di un blitz da parte degli attivisti del centro sociale Il Cantiere. I militanti del Cantiere, circa venti, hanno esposto cartelli e striscioni contro le politiche di respingimento dei migranti da parte dei Paesi dell’Unione europea, innalzando finti muri con filo spinato all’interno del cortile delle Stelline. La loro protesta verte anche contro l’austerity. «Sempre più partiti come la Lega Nord o il Front National sognano un nostalgico e anacronistico ritorno agli stati nazionali e a modelli fascisti e guerrafondai di governo, puntando alle poltrone con campagne elettorali cariche d’odio. La nostra Europa non è di certo questa, è invece l’Europa che apre le frontiere, l’Europa dei popoli che resistono al business della guerra, che lottano partigiani per una nuova liberazione», si legge in una nota ufficiale diffusa dal centro sociale.
