Il Cerved, nel 2015 il numero di società protestate è sceso al di sotto dei livelli pre-crisi

giucatap309Il numero di società protestate è sceso al di sotto dei livelli del 2007 e i tempi medi di liquidazione delle fatture non sono mai stati così bassi dal 2012.
E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Cerved sui Protesti e pagamenti delle imprese italiane, secondo cui nel 2015 sono state protestate 28 mila società non individuali, un numero inferiore a quello del 2007 e in netto calo rispetto all’anno precedente (-19%). Deciso il miglioramento registrato anche per quanto riguarda le abitudini di pagamento: le attese dei fornitori per il pagamento delle fatture si sono attestate a circa 76 giorni, cinque in meno rispetto al 2012. Hanno toccato un minimo anche i termini concordati in fattura ed i ritardi.
Pur diffuso, il miglioramento sul fronte dei protesti e dei pagamenti osservato nel 2015 mostra ancora una situazione di fragilità in alcuni settori – distribuzione e produzione di beni di largo consumo in particolare – e aree geografiche, con il permanere di un evidente divario tra Nord e Sud della Penisola.
“Dopo i cali registrati nel numero di chiusure aziendali e liquidazioni volontarie, le rilevazioni su protesti e tempi di pagamento confermano che il 2015 è stato un anno positivo per le imprese italiane”, commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved. “Per il nostro tessuto economico non si è trattato di un percorso indolore: le aziende più fragili sono uscite dal mercato e i fornitori sono diventati più cauti nel concedere credito commerciale. La conseguenza è un sistema che esce dalla crisi con meno imprese ma più virtuose, che pagano i fornitori con maggiore regolarità”.

Giuseppe Catapano: Prometeia, politica fiscale “moderatamente” espansiva anche nell’anno in corso e nel prossimo

giucatap308“Nei prossimi anni ci attende in Italia un consolidamento degli indicatori fiscali, che sarà aiutato dal ciclo economico e da tassi che resteranno bassi a lungo, alleggerendo il bilancio di quasi un punto percentuale rispetto a quanto sperimentato negli ultimi anni; tuttavia, anche alla luce delle riduzioni di pressione fiscale e contributiva già in cantiere, sarà richiesto di proseguire il contenimento della spesa per ridurre il disavanzo e al contempo arrivare all’auspicata archiviazione delle clausole di salvaguardia sull’Iva”.
E’ quanto si legge nel Rapporto di previsione di marzo 2016 di Prometeia, nel quale gli esperti prevedono che l’atteggiamento fiscale “resti moderatamente espansivo anche nell’anno in corso e nel prossimo”, per invertire il segno “solo nel 2018, quando si avvicinerà il ciclo di rientro verso l’azzeramento del saldo strutturale”.
In termini effettivi, il disavanzo dovrebbe ridursi di un punto percentuale durante il triennio, all’1,7% del pil, a fronte dell’azzeramento previsto dagli obiettivi del Governo. “Non consideriamo che venga attivata la clausola di aumento dell’Iva, che vale quasi un punto percentuale di pil nel 2017, né che venga interamente sostituita da altre misure per rispettare gli obiettivi”, precisa Prometeia. Infine per gli esperti le condizioni per il rientro del debito migliorano, “ma non sono ancora ottimali”; il rapporto debito/pil tornerà a scendere nel 2016 ma a ritmo moderato cumulando una riduzione di circa 2 punti percentuali in tre anni (130,8% nel 2018).
Pil rivisto al ribasso, ma niente drammi. Prometeia ha rivisto leggermente al ribasso le stime di crescita del pil italiano all’1% per il 2016 e all’1,1% per il 2017. “Ritmi comunque sostenuti per la nostra economia”, tranquillizzano gli esperti, puntualizzando che “il prezzo del petrolio ancora in calo, in particolare, favorirà la continuazione di un robusto ciclo di acquisto di beni durevoli. Molto dipenderà comunque dal prevalere di aspettative positive. Riteniamo vi siano le condizioni perché’ la ripresa possa proseguire e la progressiva sostituzione del traino dei mezzi di trasporto con altre componenti della domanda”.
In termini di unità standard di lavoro la crescita di occupazione nel 2015 è risultata vivace: 191.000 le unità totali, 216.000 quelle dipendenti. Per quest’anno, il rimbalzo di assunzioni registrato allo scadere dello sgravio contributivo in misura intera “lascia supporre una stabilizzazione nei flussi di ingresso nella prima parte dell’anno: il ritmo di crescita dell’occupazione è previsto rallentare allo 0,4%, dallo 0,8% del 2015 (0,7% e 0,9% rispettivamente la crescita delle posizioni lavorative), lasciando il tasso di disoccupazione a oscillare intorno all’11.5%. Il consolidarsi della ripresa favorirà invece un aumento di occupazione nel 2017 e permetterà, nel 2018, allo scadere degli incentivi, che non si verifichi un contraccolpo negativo”, fanno notare gli esperti. Infine l’inflazione molto bassa e il mercato del lavoro in miglioramento permetteranno di proteggere il potere d’acquisto ma anche la competitività delle imprese.
Inflazione al 2% tra due-tre anni. Il ritorno dell’inflazione europea verso il 2% avverrà solo tra il 2018 e il 2019, con la politica monetaria della Bce che “si tradurrà in tassi ai minimi per tutto il 2018, determinando la permanenza dei tassi di mercato a tre mesi in territorio negativo, rendimenti sui Bund decennali inferiori all’1% e un più rapido restringimento degli spread rispetto ai titoli tedeschi. Tali condizioni favorevoli consentiranno all’Ue di superare l’attuale debolezza ciclica mondiale con riduzione del ritmo di crescita del pil di un solo decimo di punto rispetto al 2015 (+1,4% nel 2016)”.
Dal Rapporto di Previsione di Prometeia si apprende inoltre che una maggiore espansione monetaria nell’Uem e una stabilità dei tassi di policy negli Usa “si rifletteranno in un rafforzamento del dollaro rispetto all’euro” con il cambio a 1,05 a fine anno. L’incertezza sulle prospettive di crescita mondiale manterranno invece sostanzialmente stabile il differenziale tra i rendimenti Usa e tedeschi sui titoli governativi decennali nel corso del 2016.
Spread Btp/Bund a 84 punti a fine 2018. Il miglioramento prospettato per l’economia italiana e la maggiore espansione monetaria contribuiscono alla riduzione della remunerazione richiesta dagli investitori per detenere titoli di debito italiano. Le misure della Bce a sostegno del credito bancario dovrebbero poi favorire, secondo Prometeia, la crescita degli impieghi bancari e quindi la ripresa dell’economia. Per gli esperti l’intensificazione del piano di acquisti da parte della Bce contribuirà a comprimere lo spread Btp/Bund (sotto i 100 punti base già nel quarto trimestre 2016, 84 punti base a fine 2018) e garantirà una maggiore stabilità dei rendimenti a lungo termine in caso di shock avversi.

Giuseppe Catapano: Comitato garanzia Pd respinge ricorso Bassolino, non competenti

ANTONIO BASSOLINO

Il comitato di garanzia del Pd ha respinto il ricorso presentato da Antonio Bassolino per le primarie di Napoli per “incompetenza”. Le primarie, è stato spiegato, erano di coalizione e dunque non poteva essere un organo di partito a pronunciarsi. La decisione è stata presa all’unanimità.
“Bassolino  aveva accettato la clausola compromissoria secondo cui ogni ricorso sarebbe stato demandato alla commissione della coalizione”. Questa la ragione per la quale la commissione nazionale di garanzia del Pd ha rigettato il ricorso di Bassolino sulle primarie a Napoli. “Abbiamo esaminato una ad una le contestazioni presentate da Bassolino anche nella questione del merito. Primo il principio del favor voti, che vuole che la volontà dell’elettore sia prioritaria.    Le immagini che sono state utilizzate per il ricorso “si riferiscono ad alcuni casi, e questi casi non superano i requisiti. Il numero dei voti conseguiti dell’onorevole Valente in quei seggi e il numero dei casi registrati non superano la cosiddetta prova di resistenza. Se questi casi fossero stati cosi’ numerosi sarebbe stato lecito attendersi qualche contestazione da parte del rappresentante di seggio dell’onorevole Bassolino. Invece non c’era alcuna contestazione nei verbali”, ha spiegato il commissario istruttore Franco Vazio. “Il processo delle primarie deve dirsi quindi concluso”.

Giuseppe Catapano: Bruxelles, la Farnesina, forse una italiana tra le vittime. Identificati i due kamikaze. Ancora in fuga l’artificiere

giucatap306La Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un’italiana tra le 34 vittime degli attentati di ieri a Bruxelles. Da ieri, come riporta la pagina Facebook della comunità degli italiani a Bruxelles, risulta dispersa l’impiegata di un’agenzia che fa capo alla Commissione Ue. Si chiama Patricia Rizzo, e un parente ha lanciato ieri la sua ricerca tramite i social network. Sarebbero dunque i suoi familiari che, assistiti dal personale dell’ambasciata italiana in Belgio, procedono da questa mattina alle operazioni di riconoscimento all’ospedale militare di Bruxelles, dove sono stati trasportati i resti delle vittime della bomba nella metropolitana, a due passi dalle sedi delle istituzioni Ue.
Intanto è salito ad almeno 15 morti il bilancio della doppia esplosione avvenuta ieri nella hall delle partenze dell’aeroporto di Bruxelles. L’ha indicato stamani, secondo quanto riferisce Derniere Heure, la portavoce dell’aeroporto Florence Muls. Nell’attentato alla metropolitana di Bruxelles, invece, vi sono state almeno 20 vittime. Nei due attacchi ci sono stati anche oltre 200 feriti, alcuni dei quali in condizioni gravi. Tra i feriti anche tre italiani che, dopo avere ricevuto le cure del caso in ospedale, sono stati dimessi.

Identificati i presunti kamikaze

La terza persona ripresa ieri dalle telecamere dell’aeroporto di Bruxelles, con il cappello nero e la giacca chiara, “è ancora in fuga”, è “ricercata” e “non è stata ancora identificata”. Lo ha detto in conferenza stampa il procuratore del Belgio, Frederic Van Leeuw, lasciando intendere dunque che non si tratta di Najim Laachraoui. “Ha lasciato un borsone ed è andato via. Il borsone conteneva la carica esplosiva più potente”. Resta, dunque, super ricercato Najim Laachraoui, l’uomo ripreso dalle telecamere dello scalo aeroportuale di Bruxelles con cappello nero e giacca chiara. Laachraoui è considerato l’artificiere di Parigi. I due presunti kamikaze di ieri all’aeroporto Zaventem di Bruxelles, invece, sono stati identificati dalle autorità del Belgio come i fratelli Khalid e Ibrahim al Bakraoui, considerati complici di Salah Abdeslam. La procura federale ha confermato che anche la terza bomba, quella che ha provocato una ventina di morti e oltre 100 feriti nella metropolitana di Bruxelles, è stata fatta esplodere da Khalid El Bakraoui.
Ibrahim El Bakraoui ha lasciato un messaggio sul suo computer in cui esprimeva il suo smarrimento, spiegando che si sentiva braccato e che non voleva finire in una cella accanto a Salah Abdeslam. Nell’appartamento perquisito a Schaerbeek sono stati trovati 15 chili di esplosivo perossido di acetone (Tatp) e una valigia piena di chiodi, viti e altro materiale per confezionare ordigni.
Il dna di Laachraoui era stato ritrovato sulle cinture esplosive utilizzate al Bataclan e allo stade de France, il 13 novembre scorso. Anche se secondo il quotidianoDerniere Heure gli esplosivi utilizzati negli attacchi di ieri a Bruxelles parrebbero, a prima vista, differenti da quali usati negli attentati di Parigi. A Parigi i terroristi utilizzarono cinture esplosive piene di Tatp, ovvero perossido di acetone. Laachroui – aggiunge La libre belgique – ha 25 anni e andò in Siria nel febbraio 2013. Lo scorso settembre fu identificato alla frontiera austro-ungherese sotto la falsa identità di Soufiane Kayal, in compagnia di Salah Abdeslam e Mohamed Belkaid. Aveva affittato a suo nome un appartamento ad Auvelais, che servì come base per gli attentati di Parigi.
Ma l’identità del terzo uomo non è stata ancora confermata ufficialmente: secondo Rtl, che ha visionato il documento diffuso con l’appello all’identificazione e trasmesso ai paesi frontalieri del Belgio, la polizia crede che si tratti di un giovane di 22 anni di origine turca. L’uomo sarebbe conosciuto ai servizi di sicurezza belgi dallo scorso aprile per un suo viaggio in Arabia Saudita.
Nelle ore immediatamente successive agli attacchi, un tassista ha riconosciuto due dei tre attentatori, per averli portati fino all’aeroporto. Il tassista ha poi riferito agli inquirenti l’indirizzo dove ha caricato i due attentatori, affermando di essere rimasto sorpreso dal numero di bagagli che avevano con loro. Il bilancio dell’attacco al cuore dell’Europa per gli attentati all’aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles sarebbe di 31 morti e almeno 250 feriti.
I fratelli Khalid e Ibrahim al Bakraoui era già noti alla polizia. Khalid era presente sotto falsa identità nel covo di rue de Dries nel quartiere brussellese di Forest, a metà marzo, ma era riuscito a sfuggire all’arresto. Nel suo covo erano stati ritrovati una bandiera dell’Isis, un libro sul salafismo e le impronte di Salah, poi catturato venerdì scorso.
Khalid e Ibrahim, 27 e 30 anni, erano ricercati, uno per terrorismo, l’altro per una pena ancora da scontare. Potrebbero essere loro, secondo quanto riferisce Derniere Heure, i due uomini fuggiti dall’appartamento di Forest perquisito a metà marzo dalle forze di sicurezza. Nell’ottobre 2010, Ibrahim era stato condannato a nove anni di carcere dal tribunale di Bruxelles per avere aperto il fuoco contro la polizia con un kalashnikov, il 30 gennaio dello stesso anno, su Boulevard Adolphe Max a Bruxelles e a via Wautier a Laeken, ferendo un agente. La sparatoria si era verificata dopo che, assieme a un complice, Ibrahim aveva compiuto una rapina ai danni di un agente di cambio.
Nel febbraio 2011, a ritrovarsi in tribunale è invece Khalid El Bakraoui. L’uomo è stato condannato a 5 anni per furto d’auto ed è stato messo in libertà vigilata. Al momento del suo arresto, Khalid era in possesso di un kalashnikov.
Ieri sera, inoltre, è stata eseguita una perquisizione in un’abitazione nel quartiere Schaerbeek. Durante ulteriori controlli a Bruxelles le forze di sicurezza hanno ritrovato anche un computer, i cui contenuti sono stati giudicati “di rilievo”. La polizia locale ha poi consegnato il computer all’unità anti-terrorismo della polizia giudiziaria federale di Bruxelles. Il contenuto del pc in questione non è noto, ma secondo quanto si è appreso potrebbe contenere importanti informazioni relative all’organizzazione dello Stato islamico.

Bruxelles ancora in stato di allerta

Dopo il doppio attacco terroristico all’aeroporto centrale di Zaventem e al metro di Maelbeek, quartiere delle istituzioni europee, ieri mattina, che ha provocato almeno 34 morti e 236 feriti, Bruxelles è ancora in stato di allerta. Sono ripartite alcune delle reti di trasporto, anche se con un’attenzione maggiore sul fronte della sicurezza. La rete della metropolitana e dei trasporti ferrati urbani della Stib è stata parzialmente rimessa in servizio stamani, secondo l’agenzia di stampa “belga”. Resteranno chiuse alcune stazioni dell’asse est-ovest tra “Parc” e “Maelbeek”, la fermata dove ci sono stati 20 morti. Per servire le zone dove la metro resta chiusa, vengono messe in servizio delle navette. Secondo quanto scrive il sito della rete pubblica Rtbf, la decisione di riaprire o meno le stazioni della metro è legata anche alla disponibilità di forze per garantire la sicurezza. Anche la rete delle ferrovie Sncb torna in funzione. Stamani le stazioni di Bruxelles-Midi, Bruxelles-Central, Bruxelles-Nord e Bruxelles-Luxembourg con una sola porta d’accesso e con importanti controlli di sicurezza. La Rtbf scrive che anche i sindacati hanno preteso controlli per riprendere il lavoro.
Resterà invece chiuso anche oggi l’aeroporto di Zaventem. “Alcun traffico aereo in arrivo e in  partenza dall’Aeroporto di Bruxelles questo mercoledì”, hanno segnalato le autorità aeroportuali. Ai passeggeri è stato richiesto di contattare la loro compagnia aerea per istruzioni. L’aeroporto di Charleroi, dove sono stati fatti atterrare i voli diretti a Bruxelles, è presidiato da poliziotti e soldati.
E poi c’è il dolore di Bruxelles. Davanti alla Borsa, nel corso del giorno, in molti si sono spontaneamente radunati per deporre fiori, candele, o scrivere frasi di solidarietà per terra con il gesso. Anche il premier belga Louis Michel e il presidente della Commissione Ue Jean-Claud Juncker vi si sono recati.
Intanto, il dipartimento di Stato ha messo in allerta i cittadini americani per i “potenziali rischi nel viaggiare verso e attraverso l’Europa”. Il preallarme diffuso ieri nella serata americana, alla fine di un giorno segnato dai tragici attacchi terroristici rivendicati dall’Isis a Bruxelles (Belgio), il dipartimento guidato da John Kerry ha avvertito: “Gruppi terroristi continuano a pianificare nel breve termine attacchi in Europa, prendendo di mira eventi sportivi, luoghi turistici, ristoranti e trasporti”.
Per questo, l’amministrazione Obama consiglia ai suoi cittadini di essere vigili quando si trovano in spazi pubblici e usano mezzi di trasporto di massa. “Evitate luoghi affollati. Siate particolarmente cauti durante feste religiose e a festival o eventi di larga scala”. Il dipartimento di Stato ha poi spiegato che “i governi europei continuano a monitorare gli attacchi terroristici e a condurre raid per sventare piani. Lavoriamo in stretto contatto con i nostri alleati e continueremo a condividere informazioni con i nostri partner europei che aiuteranno a identificare e contrastare le minacce terroristiche”. L’avvertimento diffuso ieri in Usa è un cosiddetto “alert” e non un “warning”. Il primo tipo viene diffuso in situazioni in evoluzione che sollevano preoccupazioni temporanee; e infatti la scadenza dell’alert è prevista per il prossimo 20 giugno. Il secondo tipo fa riferimento invece a problemi più radicati. In entrambi i casi, il dipartimento di Stato invita gli americani a rivalutare i loro piani di viaggio.

A mezzogiorno un minuto di silenzio

Il Belgio si è fermato un minuto per commemorare le vittime degli attentati terroristici che hanno sconvolto ieri la capitale Bruxelles. La commemorazione era stata decretata dal governo di Bruxelles. Anche il re e la regina dei Belgi,
Filippo e Matilde, e il primo ministro Charles Michel, hanno partecipato al minuto di silenzio nella sede della Commissione europea.

Il premier Michel: determinati ad agire

“Conoscevamo i rischi che correva il territorio europeo. Oggi siamo più che mai determinati ad agire per proteggere il paese”, lo ha affermato il primo ministro belga Charles Michel, durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo francese Manuel Valls. “Sappiamo che la sfida è difficile, dobbiamo affrontare nemici della democrazia che colpiscono vittime anonime”, ha aggiunto. “Più che mai Francia e Belgio sono uniti nel dolore e nella stessa determinazione -ha spiegato Michel- il destino dell’Europa è la pace e la sicurezza e dobbiamo essere all’altezza del destino dell’Europa.
Affronteremo la minaccia e saremo uniti”.

Francia: Valls, non escludo terroristi utilizzino armi chimiche. Confermati Tour ed europei di calcio

L’allerta terrorismo, intanto, è massima in Francia e non si può escludere l’utilizzo di armi chimiche da parte dei terroristi.
Lo ha detto il primo ministro francese, Manuel Valls, aggiungendo che “non abbiamo mai sperimentato un livello di allerta terroristica cosi’ elevato”. Nel corso di un’intervista alla radio francese Europe 1, Valls ha spiegato che le autorità non dovrebbero escludere la possibilità che gli attentatori utilizzino armi chimiche nei loro attacchi: “è una preoccupazione. Non si puo’ escludere nulla quando si ha a che fare con questo tipo di terrorismo”. Valls ha tuttavia precisato che la Francia non intende cancellare gli Europei di calcio 2016: “abbiamo bisogno di grandi eventi sportivi per dimostrare che siamo liberi e che non abbiamo paura”, ha aggiunto. Valls ha poi precisato che “gli Europei di calcio e il Tour de
France si svolgeranno regolarmente”. Per Valls “i grandi eventi sportivi, culturali e popolari sono indispensabili per dimostrare che siamo un popolo libero, che siamo in piedi, che non abbiamo paura”. Sul prosieguo dello stato d’emergenza che dovrebbe concludersi alla vigilia degli Europei Valls ha risposto: “Vedremo”.

Giuseppe Catapano: Eurozona, l’indice Pmi riprende slancio a marzo. Bene anche l’Ifo tedesco, ma lo Zew delude

3D render of a chart showing rising profits

L’indice Pmi composito dell’area euro di marzo, secondo la lettura preliminare, si è attestato a 53,7 punti, in rialzo rispetto al dato definitivo di febbraio e al consenso entrambi a 53.
Lo ha reso noto Markit, aggiungendo che il Pmi manifatturiero preliminare è a 51,4 punti, meglio del consenso a 51,3 e del dato di febbraio a 51,2, mentre quello dei servizi si è attestato a 54 punti (53,3 lo scorso mese e il consenso).
L’indice Pmi composito della Germania, secondo la lettura preliminare, si è attestato a 54,1 punti, stabile rispetto a febbraio, mentre quello manifatturiero a 50,4 punti, peggio dello scorso mese a 50,5 e del consenso a 50,8. L’indice relativo ai servizi è invece a 55,5 punti (55,3 punti il dato definitivo di febbraio e 55 il consenso). L’indice Pmi composito della Francia, secondo la lettura preliminare, si è invece attestato a 51,1 punti, in rialzo rispetto al dato definitivo di febbraio a 49,3, mentre quello manifatturiero è sceso a 49,6 punti rispetto ai 50,2 del mese precedente e del consenso. L’indice relativo ai servizi è però risultato pari a 51,2 punti, in miglioramento rispetto al dato definitivo di febbraio a 49,2 (49,5 il consenso).
Germania, l’indice Ifo sale più del previsto a marzo... Bene anche l’Ifo tedesco, che si è attestato a 106,7 punti a marzo, in rialzo dai 105,7 di febbraio. Il dato ha battuto le attese del consenso, con gli economisti che se lo aspettavano a quota 106. L’indicatore relativo alle condizioni attuali è salito a 113,8 punti e quello sulle aspettative a quota 100.
“Dopo l’indebolimento per tre mesi consecutivi, il sentiment delle imprese tedesche si è leggermente schiarito a marzo”, sottolinea il presidente dell’Istituto Ifo, Hans-Werner Sinn, facendo notare che la valutazione sulle condizioni di business attuali è migliorata raggiungendo un massimo da sei mesi e anche le attese hanno in parte recuperato. “Le imprese tedesche sono meno scettiche rispetto a febbraio”, conclude l’esperto.
… ma lo Zew delude. L’indice Zew relativo alle attese economiche in Germania è salito a marzo a 4,3 punti da quota 1 di febbraio, deludendo le attese del consenso a 5. Lo ha reso noto lo stesso istituto di ricerca aggiungendo che, sempre a marzo, l’indice riferito alle attuali condizioni economiche in Germania è calato a 50,7 punti dai 52,3 dello scorso mese.

Giuseppe Catapano: Lista Falciani, individuati finora in Italia 12 consulenti finanziari abusivi. Operavano per conto della filiale di Lugano di Hsbc

giucatap304Si recavano in 29 diverse città italiane (tra cui Torino, Milano, Varese, Brescia, Trento, Genova e Roma), per effettuare incontri presso abitazioni, uffici e aziende di risparmiatori italiani per promuovere operazioni finanziarie per conto della banca Hsbc, filiale di Lugano, con l’obiettivo di rendere non tracciabili somme di denaro provenienti da frodi fiscali. Ma questi consulenti finanziari erano abusivi.
La Guardia di finanza di Torino ha perquisito questa mattina l’abitazione di uno di questi consulenti. Le indagini, coordinate dai pm torinesi Perduca, Gianoglio e Destito, sono partite dall’analisi della Lista Falciani 2, acquisita attraverso una rogatoria internazionale e contenente i nomi, alcuni di personaggi noti, di numerosi evasori fiscali. Al momento sarebbero 12 i consulenti finanziari abusivi individuati in Italia. I dati acquisiti sono stati ricavati dall’esame delle decine di migliaia di “visiting report”, strumenti di comunicazione interna alla banca, che permettono di risalire alle conversazioni tra i clienti e gli istituti bancari, contenenti un codice di sei cifre utilizzato per riconoscere il conto bancario, il nominativo del Relation manager, dipendente della banca a cui era affidata la gestione del conto, nonché il rapporto con il cliente, la data dell’incontro, la tipologia di contatto e l’oggetto del colloquio.
Da queste informazioni i magistrati hanno ricostruito il modus operandi dei promotori: dopo aver raccolto dai clienti italiani il denaro che si ipotizza frutto di evasione fiscale, lo depositavano su conti correnti anonimi presso la filiale svizzera della banca; quindi trasferivano e reintestavano tali somme a favore di società offshore con sedi in paradisi fiscali quali Panama, Lussemburgo, Liechtenstein e Isole Vergini Britanniche, così da ostacolarne l’individuazione. Grazie a questo sistema, infine, i promotori sono riusciti a eludere la normativa comunitaria sulla tassazione del risparmio transfrontaliero.

Giuseppe Catapano: Dl Banche, il governo ha posto la fiducia alla Camera. Voto domani a mezzogiorno

giucatap303Il governo ha posto la fiducia sul decreto banche. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi ha precisato che la fiducia viene posta sul testo così come modificato dalla commissione Finanze di Montecitorio.
La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito che le dichiarazioni di voto sulla fiducia sono in programma dalle ore 10,15 di domani. Seguirà il voto di fiducia a partire dalle ore 12,10, quando è prevista la prima chiama per appello nominale.
Poi si proseguirà a oltranza fino al voto finale sul provvedimento e non si esclude una seduta notturna. Al momento il M5S ha respinto la richiesta della maggioranza di fissare un orario certo per il voto finale.

Giuseppe Catapano: Fisco, la Corte Conti, agevolazioni aumentate a quota 800, in fumo 313 mld. Intervento su Iva sarebbe giustificato

giucatap302Le agevolazioni fiscali sono aumentate, sfiorando quota 800, con un vuoto di gettito di 313 miliardi. Lo sottolinea la Corte dei Conti nel rapporto 2016 sul coordinamento della finanza pubblica.
“Il fenomeno delle agevolazioni – afferma la magistratura contabile – si estende a tutto il sistema tributario. Rispetto al 2011 (720 agevolazioni e un vuoto di gettito per 254 miliardi), si può oggi stimare una significativa dilatazione sia nel numero (799 miliardi) sia nella perdita di entrate che ne deriva (313 miliardi)”. “Questo – aggiunge la Corte dei Conti – spiega la collocazione dell’Italia al secondo posto nella graduatoria internazionale sul livello di erosione del sistema fiscale”.
Secondo la magistratura contabile, un eventuale intervento sull’Iva sarebbe “giustificato” e “preferibile ad altre forme di imposizione indiretta”.  “Se oltre al taglio delle spese, un contributo sarà necessario sul versante entrate, una ipotesi in discussione non escluderebbe, oltre a una revisione delle spese fiscali, un intervento sull’Iva”. “Un intervento – spiega la Corte dei Conti – che si configurerebbe tra i meno distorsivi quanto a impatto sull’economia; resterebbe nell’area individuata dalla clausola di salvaguardia rinnovata per il 2016; sarebbe giustificato dalla posizione di fanalino di coda che il nostro Paese occupa nella graduatoria europea sul rendimento dell’imposta; sarebbe preferibile ad altre forme di imposizione indiretta, sia per l’ampiezza della base imponibile su cui si distribuirebbe sia in considerazione di ripetuti stress cui sono stati finora soggetti altri comparti (le accise innanzitutto)”.
Tasse record sul lavoro, Italia seconda in Ue. L’Italia è al secondo posto nell’Unione europea “quanto a prelievo gravante sui redditi da lavoro con il 42,8%, quasi otto punti oltre la media europea”, sottolinea la Corte dei Conti. E al terzo posto poi nella classifica del prelievo dei redditi d’impresa: circa il 26%, “ossia ben oltre il 50% della media Ue”. L’Italia, aggiunge la magistratura contabile, “è al 22esimo posto in Europa (con il 17,7%) nel prelievo sui consumi, quasi quattro punti in meno rispetto all’Ue, e al quarto posto sia nel prelievo sugli immobili sia in quello gravante sull’energia”.
Pil, ripresa debole, 2016 incerto. “Da una parte l’economia italiana sembra uscita dalla fase recessiva, dall’altra la ripresa, ancora debole, può trovare difficoltà a consolidarsi, anche per la sua caratteristica di asincronia ciclica rispetto ai principali Paesi partner”. “Incertezze gravano, pertanto, sugli andamenti 2016 alimentate, oltre che dal rallentamento degli scambi internazionali, anche dalle turbolenze dei mercati finanziari, connesse al rialzo dei tassi statunitensi e diffusi timori sul settore bancario in Europa”, si sottolinea nel rapporto.
Secondo la Corte, “determinante in questa fase sarà, da un lato, la calibratura delle politiche economiche, per conciliare la stabilizzazione del ciclo con le esigenze di rientro del debito in tempi certi, come richiedono i mercati prima ancora dei vincoli europei; dall’altro, guardando più al lungo periodo, ma contribuendo fin d’ora a rafforzare le aspettative degli operatori, la capacità di portare avanti le riforme dirette ad aggredire i punti di debolezza strutturale dell’economia italiana”.
Crisi, debito cresciuto tre volte la media Ue. “La maggiore profondità della recessione e il basso tasso di inflazione insieme al maggiore costo del debito” hanno comportato, nel confronto con l’area euro, l’aumento del debito pubblico di “circa tre volte superiore in Italia” rispetto alla media europea. “Le previsioni del Documento programmatico di bilancio (di ottobre 2015, ndr) – è precisato nel rapporto della Corte dei Conti – scontano un’accelerazione nella crescita nominale, oltre che un programma di privatizzazioni per 1,5 punti nel triennio 2015-2018, che, se non confermata, comporterebbe un rapporto debito/pil superiore a quello di benchmark (123,8% al 2018, ndr)”.
Pensioni: sistema in equilibrio a patto che si cresca. “Il sistema pensionistico è in equilibrio a patto che l’Italia torni, da subito, anche se gradualmente, su un sentiero di crescita moderata”, precisa la Corte dei conti, che definisce “rassicurante” l’andamento della spesa pensionistica e per prestazioni sociali in Italia “rispetto alla gran parte degli altri Paesi europei”. Tra le incertezze, la Corte pone la flessibilità in uscita che potrebbe “comportare dei costi rilevanti non solo per i giovani in cerca di lavoro, ma anche per il sistema delle imprese”. “L’elevata quota che le pensioni ancora rappresentano sulla spesa pubblica totale (circa il 28% contro il 22% della media europea) – è precisato nel rapporto – impone, necessariamente, di controbilanciare, almeno nel breve, tale crescita con uno sforzo più intenso di contenimento sulle altre categorie di spesa”.
Spending review: necessarie scelte non semplici. Nonostante siano state “avviate importanti riforme su un ampio spettro di temi determinanti per la crescita del Paese e sugli stessi meccanismi che regolano le relazioni tra i diversi livelli di governo, la necessità di mantenere i saldi di finanza pubblica su un percorso di rientro del debito e di riduzione della pressione fiscale richiede l’assunzione di non semplici scelte sul fronte della spesa pubblica e sul sistema di intervento nell’economia a favore di famiglie e imprese”, ammonisce la magistratura contabile nel rapporto.

Giuseppe Catapano: Bruxelles, attentati Isis in aeroporto e metro, 34 morti (nessun italiano) e 136 feriti

giucatap301L’edizione on line del quotidiano belga Derniere Eure hanno diffuso in esclusiva le immagini di due sospetti, probabilmente i terroristi che hanno agito a Zeventem, catturate dalle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto. Nelle immagini si vedono due uomini che indossano maglioni neri e spingono due carrelli.

Sono almeno 26 i morti e 136 i feriti degli attentati a Bruxelles, stando all’ultimo bilancio fornito dalle autorità. Il ministro della Sanità belga, Maggie de Block, ha infatti confermato la morte di 11 persone e il ferimento di altre 81 nella duplice esplosione avvenuta questa mattina all’aeroporto, mentre la società della metropolitana, STib, ha riferito di almeno 15 morti e 55 feriti alla stazione di Maelbeek. Dieci dei feriti alla stazione della metropolitana sono in condizioni critiche. Per il canale tv pubblico VRTE il bilancio dei morti è salito a 34: 20 persone sono rimaste uccise nella stazione della metropolitana di Maelbeek e 14 all’aeroporto. Anche italiani tra i feriti, secondo quanto anticpato dalla Farnesina.
Questa mattina due ordigni sono esplosi alle 8 all’aeroporto internazionale di Bruxelles ‘Zaventen’ nella sale partenza del terminal A, vicino al banco dell’American Airlines. Media lociali riferiscono che prima delle due esplosioni si “sono udite raffiche di mitra ed urla in arabo”. Secondo Vrt l’attentato sarebbe opera di almeno un kamikaze, ma anche questa volta non c’è alcuna conferma ufficiale. La polizia, ha evacuato e chiuso lo scalo, tutti i decolli e gli atterraggi sono stati sospesi. Interrotti i collegamenti ferroviari. Tutti gli aerei in via d’atterraggio all’aeroporto Zaventem sono deviati su Liegi e Charleroi. Lo sostiene il sito Flightradar24.com, secondo quanto riferisce La Libre Belgique. Nel corso dei controlli successivi all’interno dello scalo sono state ritrovate una cintura esplosiva e armi.
“Ero in coda per la registrazione e ho sentito un’esplosione. Ho visto il fumo, ho visto gente correre in preda al panico verso l’uscita. C’è stata una seconda esplosione molto più vicina a me”, ha detto un testimone a Bel RTL. “Tutti hanno lasciato l’aeroporto in preda al panico, la maggior parte delle persone hanno lasciato il loro bagaglio. Le auto sono state evacuate”, ha riferito la fonte citata da Derniere Heure.
Secondo i media locali all’aeroporto sarebbero state ritrovate altre bombe. Lo riferisce Vtm, citando fonti dei vigili del fuoco. A seguito delle esplosioni le autorità belghe hanno innalzato al massimo 4 il livello di allerta.
Il primo ministro belga Charles Michel ha scritto oggi su Twitter che sta seguendo “la situazione minuto per minuto” e che “la priorità assoluta va alle vittime e alle persone presenti nell’aeroporto”. In mattinata si riunirà il Consiglio nazionale di sicurezza belga. L’attentato segue di poco più di 48 ore la cattura di Salah Abdeslam il decimo uomo del commando della strage del 13 novembre a Parigi che causo 130 morti.  Lunedì l’intelligence belga aveva allertato le autorità di Bruxelles di un attacco terroristico imminente: non aveva però saputo dare con precisione il luogo, la data e le modalità dell’operazione. Lo riferisce Bfm tv.
E le due esplosioni che hanno colpito l’aeroporto di Bruxelles rappresenterebbero proprio un atto terroristico di rappresaglia dopo l’arresto di Salah Abdeslam. Lo afferma un funzionario degli Stati uniti, spiegando che le due esplosioni sono avvenute in prossimità dell’area check-in dell’American Airlines.
L’ambasciata d’Italia a Bruxelles ha invitato i connazionali “a evitare l’aeroporto di Bruxelles”, dopo le due esplosioni che questa mattina hanno investito lo scalo. “E’ consigliato di evitare di prendere voli dall’Italia per Bruxelles”, ha aggiunto la sede diplomatica sul proprio account Twitter.
Bloccato nei pressi dell’aeroporto anche il leader della Lega, Matteo Salvini. “Esplosioni e morti all’aeroporto di Bruxelles. Io stavo arrivando lì ma ci hanno bloccato, tutto evacuato”. Matteo Salvini affida ai social network la sua cronaca dalla Capitale belga. “Sto bene (a qualche scemo – annota – dispiacerà) e torno in ufficio”. “Non è possibile vivere sotto il ricatto dei violenti e dei folli. Io – aggiunge il leader della Lega – non mi arrendo, io non ho paura. Una preghiera per le vittime”.
Poco dopo sono state colpite anche due stazioni metro di Bruxelles. Esplosioni, infatti, sono avvenute alla fermata Malbeek e Schuman, a due passi dalle istituzioni europee a Bruxelles. Tutte le stazioni della metro sono state chiuse, ed è stata evacuata anche la stazione centrale ferroviaria di Bruxelles. Ma è stato sospeso tutto il sistema dei trasporti di bruxelles, bus, tram e metro. Lo annuncia la società dei trasporti Stib.  L’unità di crisi belga ha avvisato tutta la popolazione di non circolare e di restare fermi dove ci si trova. Ina tarda mattinata gli artificieri hanno fatto
brillare un pacco sospetto rinvenuto a Rue de la Loi che si trova tra la stazione della metro di Maalbeeck e la stazione Schuman.

L’Isis rivendica gli attentati

L’Isis rivendica gli attentati compiuti oggi nella capitale belga Bruxelles. Con una nota diramata dall’agenzia di stampa “Amaq”, che fa capo al gruppo terroristico, tramite il social network “Telegram“, la responsabilità della serie di attentati che hanno provocato la morte di 26 persone, sottolineando la velocità con la quale sono stati messi a segno. Nel messaggio di rivendicazione non si trovano altri particolari circa l’attacco ma si promette, alla fine, l’esecuzione di ulteriori attentati in Europa.

Il premier belga, Michel: “Attentati ciechi e vigliacchi”

Si tratta di attentati, “chiechi, violenti e vigliacchi”. Il premier belga, Charles Michel, ha detto che il paese è dinanzi a “un momento nero” e ha fatto “appello a tutti a dimostrare calma e solidarieta’”. “Dobbiamo rimanere uniti”, ha aggiunto. Il premier non ha fatto bilanci degli attentati di stamane a Bruxelles. “Siamo determinati – ha detto – a fronteggiare la situazione”.  Il premier bega ha poi confermato che le autorità di Bruxelles si aspettavano un nuovo attacco terroristicoo: “Ci aspettavamo un attentato ed è accaduto”.

Francia, Hollande: guerra sarà lunga

“Siamo di fronte a una minaccia globale che esige una risposta globale decisa e comune”. Così il presidente francese, Francois Hollande, commenta gli attacchi terroristici di questa mattina a Bruxelles, aggiungendo che “la guerra al terrorismo deve essere combattuta in tutta Europa, con tutti i mezzi che sono necessari”. Per Hollande “questa guerra contro il terrorismo sarà lunga e dovrà essere condotta in maniera unitaria. Dobbiamo essere attenti a rimanere uniti a livello europeo e a livello globale”. Il presidente francese ha sottolineato che “ognuno deve essere cosciente che in questo periodo dobbiamo essere uniti, coesi e solidali. E’ una minaccia che ci interessa tutti”. Per quanto riguarda la Francia, Hollande ha precisato che “oggi stesso il Governo francese ha assunto misure per rafforzare i posti di controllo alle frontiere e aumentare la presenza delle forze di polizia sul territorio”.

Francia, Cazeneuve, mobilitati altri 1.600 agenti per controlli

“Questa mattina, dopo gli attacchi di Bruxelles, abbiamo deciso di dispiegare 1.600 poliziotti e gendarmi in tutti i punti del territorio, per i controlli alle frontiere e il presidio di infrastrutture di trasporto”. Lo ha detto il ministro degli Interni francese, Bernard Cazeneuve, ricordando che “dal 13 novembre abbiamo mobilitato 5.000 agenti per controllare tutte le frontiere, in particolare quelle settentrionali. Negli ultimi 4 mesi abbiamo controllato 6 milioni di persone, e a 10.000
individui è stato impedito di entrare sul territorio nazionale”. “Questi eventi che colpiscono il cuore dell’Europa – ha proseguito – mostrano tutta l’importanza di mettere a punto meccanismi per rafforzare il coordinamento nella lotta al terrorismo su scala europea e internazionale”. Cazeneuve ha inoltre sottolineato “la determinazione totale della Francia per vincere il terrorismo”.

Renzi, con il cuore e la mente a Bruxelles. Alfano convoca il comitato di sicurezza pubblica. Mattarella: Uniti per la libertà

“Con il cuore e con la mente a Bruxelles, Europa”, è il primo commento a caldo di Matteo Renzi, su Twitter.
“Ho convocato per oggi pomeriggio alle 15, presso il ministero, il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di valutare ulteriori misure di prevenzione e di contrasto alla minaccia terrorista”, annuncia, invece, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Il comitato sarà presieduto dal premier. L’evolversi della situazione è seguita anche dal ministro degli esteri, Paolo Gentiloni: “Seguo con il fiato sospeso l’evolversi della situazione a Bruxelles e mi stringo al popolo e al governo belga colpito da un nuovo attacco terroristico”. “Tutte le strutture della nostra diplomazia sono attivate per prestare massima assistenza ai nostri connazionali” ha concluso Gentiloni.
“Gli ultimi, gravissimi attentati di Bruxelles confermano tragicamente che l’obiettivo del terrorismo fondamentalista è la cultura di libertà e democrazia. Esprimo il mio cordoglio per le vittime e la più decisa condanna per gli esecrabili atti di violenza. Va ribadita la ferma convinzione che la risposta alla minaccia terroristica deve trovare saldamente uniti i Paesi dell’Unione Europea”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione diffusa dal Quirinale. “Occorre affrontare questa sfida decisiva – prosegue – con una comune strategia, che consideri la questione in tutti i suoi aspetti: di sicurezza, militare, culturale, di cooperazione allo sviluppo”. “In gioco – avverte il Capo dello Stato – ci sono la liberta’ e il futuro della convivenza umana”.

Sicurezza rafforzata in tutti gli scali italiani

Misure di sicurezza ulteriormente potenziate in tutti i principali aeroporti italiani dopo gli attentati allo scalo Zaventen di Bruxelles. Costante il coordinamento delle forze dell’ordine e con le società di gestione e le direzioni aeroportuali.

Commissione Ue a personale: rimanete a casa

La Commissione europea ha invitato il proprio personale a rimanere a casa e comunque non uscire in strada dopo le esplosioni.

Putin: “Attacco barbarico, uniti contro terrore”

Il presidente russo Vladimir Putin, ha definito “barbarico” la serie di attentati che ha sconvolta Bruxelles e ha condannato l’accaduto. “La lotta contro questo male esige la più stretta cooperazione internazionale”. “Questi attentati non hanno alcuna giustificazione e dimostrano ancora una volta che terrorismo non conosce frontiere e minaccia popoli di tutto il mondo”.

Merkel: “attacchi vili attacchi, solidarietà e determinazione”

Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha condannato i “vili attacchi” contro Bruxelles, esortando unità e determinazione. “I vili attacchi di Bruxelles ci devono far stare tutti insieme: solidarietà con le vittime e determinazione contro terroristi”, ha scritto il suo portavoce Steffen Seibert su Twitter.

Il Papa: “violenza cieca che porta tanta sofferenza”

“Papa Francesco condanna nuovamente la violenza cieca che porta così tanta sofferenza”. Lo scrive il segretario di Stato, Pietro Parolin, che ha trasmesso in un telegramma indirizzato all’arcivescovo di Bruxelles, Jozef De Kesel, i sentimenti del Pontefice davanti “agli attentati verificatisi a Bruxelles, che hanno ucciso numerose persone”. “Il Papa – sottolinea Parolin nel messaggio – affida alla Misericordia di Dio le persione che hanno perduto la vita e si associa nelle preghiera al dolore dei loro familiari”.

 “Fino ad ora non ci sono vittime italiane e speriamo non ce ne siano. Finora nessun italiano a nostra conoscenza è negli elenchi dei feriti gravi, ma questi elenchi non sono disponibili e la situazione è in costante evoluzione”. Lo ha dichiarato l’ambasciatore italiano a Bruxelles Vincenzo Grassi. “I nostri inviati negli ospedali hanno incontrato alcuni italiani che erano rimasti leggermente feriti. Tutti gli italiani contattati, 2-3, avevano ricevuto cure per lo choc o per ferite superficiali. I contatti sono avvenuti a livello personale non da fonti ufficiali, che hanno difficoltà a fare bilancio delle vittime e ripartizione di nazionalità. Attualmente nessuno è in grado di dire se tra feriti o le vittime ci possano essere italiani”, ha aggiunto chiedendo cautela ai media sulle notizie riguardo a feriti e vittime degli attentati di Bruxelles.

Giuseppe Catapano: Obama a Cuba, questo è un nuovo giorno. Subito aprire a Internet per i cubani

giucatap193“Questo è un nuovo giorno” nei rapporti tra Stati Uniti e Cuba. Così il presidente americano Barack Obama, ha esordito nella conferenza nel corso del viaggio all’Havana, dove ha incontrato  il presidente cubano Raul Castro. “Nel ventunesimo secolo i Paesi non possono avere successo senza che i loro cittadini abbiano accesso a internet”, ha proseguito Obama. “Come continuo a chiedere al Congresso di eliminare l’embargo, incoraggio il presidente Castro” ad allentare le restrizioni sugli affari a Cuba. Per il presidente cubano, Raul Castro, è “essenziale revocare l’embargo perche’ ha effetti intimidatori. Le misure adottate da Obama in questo senso sono state accolte da noi con soddisfazione, anche se non sono sufficienti”. “L’embargo e’ uno degli ostacoli principali al nostro sviluppo economico e per questo bisogna eliminarlo, per poter andare avanti verso una normalizzazione dei rapporti Usa-Cuba”, ha proseguito Castro sottolineando che “restano ancora divergenze tra gli Stati Uniti e Cuba” ma si sta procedendo sulla strada giusta per il “bene dei nostri popoli e dei nostri Paesi” e noi vogliamo proseguire anche sul dialogo “sui diritti umani”.
La storica visita del presidente americano Barack Obama a Cuba è iniziata sotto una pioggia tropicale e con un massiccio dispiegamento di forze di polizia. Obama, il primo presidente Usa a visitare l’isola dopo la rivoluzione del 1959, dopo aver incontrato lo staff dell’ambasciata americana all’Avana da poco riaperta, ha visitato il centro della città vecchia, ma la pioggia battente ha rovinato la parte del tour dedicata all’incontro con i cubani. Oggi uno dei momenti più attesi, dopo 50 anni di tensioni, l’incontro con il presidente cubano Raul Castro con cui discuterà di commercio e riforme politiche.
La famiglia presidenziale americana è scesa raggiante dall’Air Force One. Ad attenderli il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez. Appena sceso dall’aereo presidenziale il numero uno della Casa Bianca ha dedicato un tweet ai cubani: “Que bola Cuba?” (“Come va Cuba?”), ha scritto sul suo account usando un’espresione tipica. E ha aggiunto: “Sono appena atterrato, in attesa di incontrare e ascoltare direttamente i cubani”.
Due ore dopo l’atterraggio Obama ha incontrato lo staff diplomatico e ha dichiarato “E’ meraviglioso essere qui”. Il presidente americano ha aggiunto che il viaggio a Cuba è “una opportunità storica di impegnarsi con il popolo cubano” e per dare “una visione per un futuro più luminoso del nostro passato”. Obama ha poi aggiunto: “Il presidente Coolidge arrivò su una nave da guerra – ha dichiarato ricordando l’ultimo capo di stato Usa a toccare il suolo cubano – Gli ci vollero tre giorni. Io ho impiegato soltanto tre ore”.
Successivamente la first family ha visitato il centro storico dell’Avana, la cattedrale, ma la parte del tour che prevedeva l’incontro con la gente comune è stata rovinata dal maltempo e in parte dalla massiccia presenza di polizia. Prima dell’arrivo del presidente americano nell’Isola si erano svolte proteste di piazza per chiedere la liberazione di alcuni prigionieri politici. La polizia ha arrestato decine di persone di un gruppo dissidente fuori legge, “Donne in bianco”, che riunisce le mogli di ex prigionieri politici. Per i cubani, la gente comune, quindi, è stato difficile avvicinarsi al presidente Obama.
Nel corso del primo giorno di visita, il primo importante incontro di Obama è stato quello con l’arcivescovo dell’Avana, Jaime Ortega che ha mediato i colloqui tra Stati Uniti e Cuba per il disgelo.
Per oggi in programma, oltre al meeting storico con Raul Castro, Obama parlerà alla tv di stato e parteciperà a un incontro di baseball.