La crisi dei profughi siriani richiede un “aumento esponenziale della solidarietà globale”. L’ha affermato oggi il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon aprendo una conferenza per trovare paesi d’accoglienza. “Noi siamo qui per rispondere alla più grande crisi dei rifugiati e dei profughi dei nostri tempi”, ha detto il numero uno dell’Onu. “Questa – ha continuato – esige un aumento esponenziale della solidarietà globale”.
Giorno: 31 marzo 2016
Giuseppe Catapano: Conti pubblici, Padoan, regole Ue danneggiano l’Italia
Lo sforzo richiesto dall’Ue all’Italia è “deformato da considerazioni statistiche” e le regole europee “che impongono all’Italia aggiustamenti dolorosi, le recano maggior danno che ad altri Paesi, e questo non mi va bene”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in una intervista a Le Figaro, ribadendo tuttavia che “l’Italia rispetterà comunque lo sforzo di aggiustamento che le è richiesto”. In merito alla possibilità che la Commissione apra una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, Padoan precisa che “manteniamo con Bruxelles un dialogo continuo” e che “si rimprovera a volte all’Italia di chiedere troppa flessibilità, di mostrarsi insaziabile, dimenticando che questa domanda è del tutto legittima, perche’ si iscrive nelle regole europee”. Padoan sottolinea che il nostro Paese “è quello che ha fatto gli sforzi di aggiustamento più intensi della sua politica di bilancio nel corso degli ultimi anni”.
Non solo. “Serve un ministro delle Finanze unico della zona euro in primo luogo per garantire la messa in atto di una politica di bilancio europea piu’ equilibrata”, aggiunge il ministro dell’Economia a Le Figaro, aggiungendo che “resta da capire di quali poteri sarà dotato e come agirà sulle politiche nazionali”. Per Padoan, il ministro unico “dovrebbe anche gestire eventuali azioni di sostegno che implichino risorse comuni, come la gestione dei flussi migratori o il rafforzamento della sicurezza europea”. Il ministro dell’Economia conclude che “l’Europa deve dotarsi di risorse proprie. E’ difficile immaginare che si continuino a spendere tante energie per arrivare ad accordi come quello con la Turchia sui migranti”.
Giuseppe Catapano: Migranti, 1.600 sbarcati ad Augusta, Messina e Trapani
Raffica di sbarchi in Sicilia e quasi 1.600 i migranti ospitati nei centri dell’Isola. Di questi 800 ad Augusta (Siracusa), 381 a Trapani e 378 a Messina. Fanno parte dei 1.569 salvati ieri dalla Marina militare e dalla Guardia costiera nel Canale di Sicilia nel corso di undici operazioni. Nella citta’ dello stretto i migranti sono giunti a a bordo della nave ‘Acquarius’ di Sos Mediterranee: quasi tutti sono provenienti dai paesi dell’Africa subsahariana e dall’Eritrea. Tra loro 19 donne, tre incinte, e 5 bambini. Tra le prime a scendere dalla nave una bimba sorridente accompagnata dalla mamma. Ad accoglierli personale dell’Asp volontari ed operatori umanitari insieme alle forze dell’ordine, per essere poi condotti nelle strutture di accoglienza dell’Annunziata e dell’ex caserma Gasparro di Bisconte. Ieri 730 erano stati fatti sbarcare a Pozzallo.
Giuseppe Catapano: Sharp, raggiunto (finalmente) l’accordo con Foxconn
Sharp ha finalmente raggiunto l’accordo sul passaggio del controllo alla taiwanese Foxconn Technology Group.
I consigli di amministrazione delle due società tecnologiche hanno infatti approvato una transazione sul tavolo da alcuni mesi e posto fine a un processo negoziale con numerosi alti e bassi e con un giallo che ha portato alla fine a una pesante revisione dei termini inizialmente concordati. In particolare il nuovo accordo, rivisto per tener conto delle potenziali passività emerse subito dopo la delineazione di una prima intesa formale, prevede che Sharp emetta nuove azioni ordinarie a favore di Foxconn per un valore di 388,8 miliardi di yen (3,5 miliardi di dollari), quasi cento in meno rispetto ai 489 miliardi concordati inizialmente lo scorso mese.
La società taiwanese, nota anche come Hon Hai Precision Industry, acquisterà ogni azione al prezzo unitario di 88 yen, contro i precedenti 118 yen, ottenendo in cambio i due terzi circa del capitale di Sharp. Il controvalore complessivo della transazione per Foxconn potrebbe aumentare in funzione dell’acquisto delle azioni privilegiate oggi in mano ai principali creditori della società giapponese, Mizuho Bank e Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ.
L’accordo, che sarà firmato ufficialmente il prossimo 2 aprile, segue mesi di negoziati tra le due società con il coinvolgimento diretto dei creditori. I negoziati hanno peraltro subito un’intensificazione nelle ultime settimane dopo il giallo di circa un mese fa, quando l’operazione, dopo un primo accordo dal valore di 659 miliardi di yen, sembrava essere saltata a causa di alcuni sviluppi negativi. Foxconn aveva infatti deciso di sospendere le trattative in seguito alla ricezione di nuovi documenti da parte di Sharp su ulteriori passività potenziali per un valore di 350 miliardi e quindi di aprire una nuova fase di due diligence.
Giuseppe Catapano: L’Inps, sono oltre 18 mln le pensioni vigenti. Costano quasi 193 mld all’anno
Al 1° gennaio 2015 le pensioni vigenti sono 18.044.221 di cui 14.312.595 di natura previdenziale, cioè prestazioni che hanno avuto origine dal versamento di contributi previdenziali (vecchiaia, invalidità e superstiti), durante l’attività lavorativa del pensionato; le rimanenti, costituite dalle prestazioni erogate dalla gestione degli invalidi civili e da quella delle pensioni e assegni sociali, sono di natura assistenziale, cioè prestazioni erogate per sostenere una situazione di invalidità congiunta o meno a situazione di reddito basso.
Lo rileva l’Inps nell’Osservatorio statistico pubblicato sul sito, precisando che l’importo complessivo annuo risulta pari a 192,6 mld di euro di cui 173 mld sostenuti dalle gestioni previdenziali. Oltre la metà delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati, delle quali quella di maggior rilievo (97,2%) è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, che gestisce il 50,4% del complesso delle pensioni erogate e il 63% degli importi in pagamento.
Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 27,4% delle pensioni per un importo in pagamento del 23,8%, mentre le gestioni assistenziali gestiscono il 20,7% delle prestazioni con un importo in pagamento di poco superiore al 10% del totale.
Il 64,3% delle pensioni è inferiore a 750 euro. Il 64,3% delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro. Questa percentuale, che per le donne raggiunge il 77,1%, costituisce solo una misura indicativa della “povertà”, per il fatto che molte pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi. A tal fine, l’Inps evidenzia che delle 11.502.471 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo il 45,4% (5.216.940) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, quali integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile. In questo caso il divario tra i due generi è accentuato. Infatti per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro scende al 45% e se si analizza la situazione della categoria vecchiaia si osserva che questa percentuale scende al 24%, e di queste solo il 24,2% è costituito da pensioni in possesso dei requisiti a sostegno del reddito. Sempre per i maschi, si osserva che oltre un terzo delle pensioni di vecchiaia è di importo compreso fra 1.500 e 3.000 euro.
E’ pari a quasi 74 anni l’età media dei pensionati. L’età media dei pensionati è di 73,6 anni, con una differenza fra i due generi di 4,5 anni (71 anni gli uomini e 75,5 le donne). L’età media alla decorrenza del pensionamento è in aumento, passando, per la pensione di vecchiaia dai 62,9 anni del 2010 ai 65,4 anni dei primi due mesi del 2016 e, per le pensioni di anzianità, da 59,1 anni a 60,6 nello stesso periodo.
Al Nord il maggior numero di pensioni. L’Italia settentrionale usufruisce del maggior numero di prestazioni pensionistiche. Il 48,1% delle pensioni viene infatti percepito da residenti in questa area e a loro è destinato il 54,9% delle somme stanziate a inizio anno.
Il 19,2% delle prestazioni viene erogato nel Centro Italia, per un totale del 19,7% dello stanziamento, e il 30,5% nel Sud e nelle Isole, cui e’ riservato il 24,7% della somma totale. Il restante 2,2% è rappresentato da pensioni erogate a residenti all’estero, cui è riservato lo 0,65% dello stanziamento.
Giuseppe Catapano: Armani, l’Anas deve essere considerata una società industriale come Fs o Enav
Anas deve essere considerata “una società industriale di primo livello come le Ferrovie dello Stato, la Rai o l’Enav”.
Lo ha affermato il presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani, a margine di un convegno dell’Ance sugli appalti, sottolineando che il decreto Madia sulle partecipate deve tener conto delle peculiarità dell’Anas. “Nessun problema sul decreto Madia che vuole mettere sotto controllo le partecipate che spesso non pubblicano bilanci da anni – ha proseguito – Anas è una società industriale di primo livello e il nostro problema è essere omologati in un mare magnum di aziendine, il che non ha senso. Serve una scelta strategica che ci consideri una società industriale di primo livello come le Ferrovie dello Stato, la Rai o l’Enav”, e su questo “c’è condivisione con il Governo”.
Armani ha poi sottolineato che “il prossimo consiglio di amministrazione di Anas, o quello immediatamente successivo, deciderà la creazione di una holding dove far confluire tutte le partecipazioni”. Nell’Anas, ha proseguito Armani, “c’è una parte che si occupa del servizio universale e riceve i fondi dello Stato, poi ci sono le partecipate, che sono società che stanno sul mercato e occorre evitare di far loro concorrenza con fondi dello Stato e viceversa”. Insomma, ha chiarito Armani, “un’operazione per fare ordine dove c’è disordine”. Interpellato sui tempi, il presidente di Anas ha poi riferito che del tema si è già parlato varie volte in consiglio di amministrazione e la decisione verrà assunta nella prossima riunione o in quella immediatamente successiva.
Quanto ai contenziosi, quelli di Anas ammontano a “oltre 9 miliardi”, in particolare “5,5 miliardi di contenzioso attivo e 4,1 miliardi di riserve non ancora trasformate in contenzioso”, ha sottolineato Armani, precisando che “è fondamentale uno strumento efficace sul contenzioso. Nel nuovo codice degli appalti gli interventi sono numerosi, e in particolare l’utilizzo dell’Anac come centrale di coordinamento istituzionale è un elemento che ci rende molto favorevoli e contenti”.
Il nuovo codice, ha concluso, “porta una fortissima semplificazione, meno regole, e migliora la prospettiva verso cui arriviamo”.
Giuseppe Catapano: Mattarella, difendere il valore della vita contro il terrorismo
“L’essenza della civiltà europea ci chiama sempre a difendere il valore della vita e della convivenza, oggi anche contro il terrorismo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Quirinale alla “Giornata per le persone con disabilità intellettiva”. Mattarella ha spiegato che l’Italia democratica e l’Unione europea “sono nate per abbattere i muri, per eliminare i fili spinati, per costruire un mondo di persone libere, uguali nelle loro diversità. Un mondo – ha sottolineato – che sarà tanto più progredito quanto meno l’esercizio dei diritti e la distribuzione delle opportunità verranno condizionati dal privilegio delle disponibilità economiche o dell’aspetto fisico”. Per Mattarella “è questo un obiettivo sempre vivo, a cui dobbiamo tendere. Qui sta l’essenza della civiltà europea che ci chiama sempre a difendere il valore della vita e della convivenza, oggi anche contro il terrorismo”.
Giuseppe Catapano: Caso marò, al via udienza Corte arbitrato dell’Aia. L’India: no al rientro di Girone in Italia
Si è aperta stamani alla Corte permanente di arbitrato dell’Aia la prima udienza della causa tra Italia e India sulla vicenda dei due fucilieri di Marina, accusati da Nuova Delhi di aver ucciso nel 2012 due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala, dove si trovavano a bordo di una petroliera in missione anti-pirateria. Nell’udienza di oggi e domani l’Italia chiede al collegio arbitrale, presieduto dal russo Vladimir Golitsyn, di consentire il rientro in Italia del marò Salvatore Girone, che si trova da tempo nell’ambasciata italiana di Nuova Delhi, fino alla fine del procedimento arbitrale. L’altro fuciliere Massimiliano Latorre, in Italia per ristabilirsi dopo un ictus che lo ha colpito nel 2015, vi resterà, grazie a una decisione del Tribunale internazionale del mare avallata dalla Corte suprema indiana, fino alla fine dell’arbitrato.
Il collegio è composto da cinque giudici: Francesco Francioni è stato nominato dall’Italia e Chandrasekhara Rao dall’India. Insieme a Golitsyn, il sudcoreano Jin-Hyun Paik e il giamaicano Patrick Robinson, sono stati scelti dal Tribunale del mare di Amburgo (Itlos) e nominati con l’assenso di Roma e Nuova Delhi.
A rappresentare l’Italia nell’aula dell’Aia l’ambasciatore Francesco Azzarello, per la parte indiana Neeru Chadha.
Dopo l’udienza di oggi e domani la decisione della corte è attesa non prima di quattro settimane. Per l’arbitrato vero e proprio i tempi sono lunghi: la corte ha dato a Italia e India almeno fino a a febbraio 2018 per la presentazione di memorie e controdeduzioni.
“Salvatore Girone dovrebbe essere rimandato in Italia in attesa del giudizio finale di questa corte”, ha sostenuto l’ambasciatore italiano Francesco Azzarello davanti alla Corte permanente di arbitrato dell’Aia. Girone “è obbligato a vivere a migliaia di chilometri dal suo Paese e dalla sua famiglia, con due bambini ancora in tenera età”, ha rimarcato il diplomatico, sottolineando come il fuciliere di marina “non sia stato formalmente incriminato”. L’Italia “si impegna in modo solenne” a riportare i marò in Italia qualora la corte dovesse ordinarlo, ma “un essere umano non può essere usato come una garanzia per la condotta di uno Stato”, ha rimarcato l’ambasciatore. Girone rischia di rimanere in India “per un totale di sette/otto anni”, con una conseguente “grave violazione dei suoi diritti”. “Gli si deve consentire di rientrare in Italia”, in attesa della decisione finale di questo tribunale, che è una decisione che, Azzarello lo ha ricordato chiaramente, potrebbe tardare ancora “tre/quattro anni”.
Ma l’India ha già detto che la richiesta di far rientrare in italia è “inammissibile”.
Dibattito sui marò anche al vertice Ue-India, Modi evita la stampa
E inizierà con il dibattito su i due maro’ italiani il summit Ue-India in programma oggi a Bruxelles: da una parte, il premier indiano Narendra Modi, dall’altro i vertici Ue. La questione è inserita infatti in cima elle questioni da discutere come “relazioni bilaterali”, e tra i primi punti di discussione. Se ne parlerà subito in modo da dare tempo ai tecnici di ragionare sul “linguaggio” da usare nelle conclusioni finali: la formula da usare in una questione così delicata, da anni al centro di un braccio di ferro tra Italia e India, è il nodo principale da sciogliere e discutere in modo da permettere agli sherpa di limare il testo nelle ore in cui proseguirà il summit. Il vertice comincia alle 16 e la conclusione è prevista in serata, dopo la cena. Proprio la probabile conclusione in tarda serata è la spiegazione data ufficialmente a Bruxelles per non aver previsto punti stampa finali. Un modo ‘soft’ per consentire al premier indiano di evitare spinose domande, affidando le conclusioni al comunicato congiunto con i presidenti di Commissione e Consiglio europei.


