“Questo è un nuovo giorno” nei rapporti tra Stati Uniti e Cuba. Così il presidente americano Barack Obama, ha esordito nella conferenza nel corso del viaggio all’Havana, dove ha incontrato il presidente cubano Raul Castro. “Nel ventunesimo secolo i Paesi non possono avere successo senza che i loro cittadini abbiano accesso a internet”, ha proseguito Obama. “Come continuo a chiedere al Congresso di eliminare l’embargo, incoraggio il presidente Castro” ad allentare le restrizioni sugli affari a Cuba. Per il presidente cubano, Raul Castro, è “essenziale revocare l’embargo perche’ ha effetti intimidatori. Le misure adottate da Obama in questo senso sono state accolte da noi con soddisfazione, anche se non sono sufficienti”. “L’embargo e’ uno degli ostacoli principali al nostro sviluppo economico e per questo bisogna eliminarlo, per poter andare avanti verso una normalizzazione dei rapporti Usa-Cuba”, ha proseguito Castro sottolineando che “restano ancora divergenze tra gli Stati Uniti e Cuba” ma si sta procedendo sulla strada giusta per il “bene dei nostri popoli e dei nostri Paesi” e noi vogliamo proseguire anche sul dialogo “sui diritti umani”.
La storica visita del presidente americano Barack Obama a Cuba è iniziata sotto una pioggia tropicale e con un massiccio dispiegamento di forze di polizia. Obama, il primo presidente Usa a visitare l’isola dopo la rivoluzione del 1959, dopo aver incontrato lo staff dell’ambasciata americana all’Avana da poco riaperta, ha visitato il centro della città vecchia, ma la pioggia battente ha rovinato la parte del tour dedicata all’incontro con i cubani. Oggi uno dei momenti più attesi, dopo 50 anni di tensioni, l’incontro con il presidente cubano Raul Castro con cui discuterà di commercio e riforme politiche.
La famiglia presidenziale americana è scesa raggiante dall’Air Force One. Ad attenderli il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez. Appena sceso dall’aereo presidenziale il numero uno della Casa Bianca ha dedicato un tweet ai cubani: “Que bola Cuba?” (“Come va Cuba?”), ha scritto sul suo account usando un’espresione tipica. E ha aggiunto: “Sono appena atterrato, in attesa di incontrare e ascoltare direttamente i cubani”.
Due ore dopo l’atterraggio Obama ha incontrato lo staff diplomatico e ha dichiarato “E’ meraviglioso essere qui”. Il presidente americano ha aggiunto che il viaggio a Cuba è “una opportunità storica di impegnarsi con il popolo cubano” e per dare “una visione per un futuro più luminoso del nostro passato”. Obama ha poi aggiunto: “Il presidente Coolidge arrivò su una nave da guerra – ha dichiarato ricordando l’ultimo capo di stato Usa a toccare il suolo cubano – Gli ci vollero tre giorni. Io ho impiegato soltanto tre ore”.
Successivamente la first family ha visitato il centro storico dell’Avana, la cattedrale, ma la parte del tour che prevedeva l’incontro con la gente comune è stata rovinata dal maltempo e in parte dalla massiccia presenza di polizia. Prima dell’arrivo del presidente americano nell’Isola si erano svolte proteste di piazza per chiedere la liberazione di alcuni prigionieri politici. La polizia ha arrestato decine di persone di un gruppo dissidente fuori legge, “Donne in bianco”, che riunisce le mogli di ex prigionieri politici. Per i cubani, la gente comune, quindi, è stato difficile avvicinarsi al presidente Obama.
Nel corso del primo giorno di visita, il primo importante incontro di Obama è stato quello con l’arcivescovo dell’Avana, Jaime Ortega che ha mediato i colloqui tra Stati Uniti e Cuba per il disgelo.
Per oggi in programma, oltre al meeting storico con Raul Castro, Obama parlerà alla tv di stato e parteciperà a un incontro di baseball.