Giuseppe Catapano: L’Inps, a gennaio contratti fissi in calo del 58%. Pesa la riduzione degli sgravi contributivi

giucatap169A gennaio del 2016 si sono registrati 37.719 contratti fissi in più, con un calo del 58% rispetto a gennaio 2015. Lo rileva l’Inps nell’Osservatorio sul precariato. I nuovi rapporti a tempo indeterminato attivati, comprese le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, sono stati 156.794 a fronte di 119.075 cessazioni.
La riduzione degli sgravi contributivi prevista da gennaio è pesata sui nuovi contratti a tempo indeterminato: a gennaio 2015, quando gli sgravi erano totali, il saldo infatti era positivo per 90.051 unità.
Per quanto riguarda i buoni lavoro, a gennaio 2016 risultano venduti 9,2 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale del 36% rispetto a gennaio 2015.

Nel 2015 contratti a tempo indeterminato +54% a/a. Complessivamente, nel 2015, i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono cresciuti di 913.000 unità rispetto al 2014 (+54% a/a). Il numero complessivo delle assunzioni è stato pari a 5.527.000, con un incremento di 655.000 unità rispetto al 2014 (+13%). Le assunzioni a tempo indeterminato sono passate da 1.274.000 nel 2014 a 1.934.000 nel 2015, con un incremento di 660.000 unità (+52%). Nello stesso arco temporale, le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine e dei contratti di apprendistato sono passate da 401.000 a 654.000, con un incremento di 253.000 unità (+63%).

Saldo assunzioni/cessazioni a 563.000. Nel 2015, il saldo fra assunzioni e cessazioni è risultato pari a 563.000 posizioni lavorative (nel 2014 era risultato negativo per 47.000 posizioni). L’esonero contributivo triennale, introdotto dalla legge di stabilità 2015, risulta avere avuto un effetto determinante sull’incremento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Su 2,5 milioni di attivazioni di posizioni di lavoro a tempo indeterminato (sommando le instaurazioni di nuovi rapporti e le trasformazioni di rapporti a termine), oltre 1,5 milioni, pari al 62% del totale, risultano beneficiarie dell’esonero contributivo triennale.

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