Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi da sconosciuti contro agenti della polizia belga a Forest, sobborgo alla periferia sud-occidentale di Bruxelles, mentre erano impegnati in una perquisizione collegata agli attacchi terroristici del 13 novembre scorso a Parigi: lo ha reso noto un portavoce della Procura federale, Eric van der Sypt. Stando al quotidiano ‘La Derniere Heure’, i due aggressori sarebbero riusciti a fuggire.
Giorno: 16 marzo 2016
Giuseppe Catapano: Start-up, mani legate al Fisco
No alla scure del Fisco sulle imprese in fase di start-up. Gli uffici non possono non tener conto che in detta fase di avvio e lancio della società ci può ben essere uno squilibrio, quasi fisiologico, fra i costi e gli investimenti effettuati e i risultati economici ottenuti. A sancire l’illegittimità degli accertamenti spiccati dagli uffici locali delle Entrate due sentenze di merito, una della Ctr Lazio e una della Ctp Milano. Si tratta di due sentenze che fanno parte dei Massimari 2015 delle commissioni tributarie recentemente pubblicate dai rispettivi uffici studi. Trattandosi di argomenti di estremo interesse e attualità, esaminiamo, brevemente, il contenuto delle due sentenze.
Ctr Lazio – sentenza n. 514/9/15. Secondo i giudici della regionale del Lazio l’ufficio non può contestare la deducibilità delle spese relative ad un contratto di leasing di un bene strumentale all’attività dell’azienda che si trova in fase di start-up. Nel caso di specie la società, operante nel settore del noleggio di mezzi di trasporto marittimi, disponeva di tre barche grazie ad altrettanti contratti di locazione finanziaria. Secondo l’ufficio la deducibilità dei canoni di leasing in questione dal reddito d’impresa era preclusa, perché la società non poteva considerarsi ancora operativa in quanto in attesa di completare l’iter burocratico per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento della specifica attività di noleggio. Per i giudici della regionale invece tali costi, per quanto relativi a beni effettivamente utilizzati solo in un momento immediatamente successivo, devono essere comunque considerati deducibili in ossequio al principio della deducibilità «in proiezione futura», ossia anche nel caso in cui i ricavi non si realizzino nell’immediatezza della stipula di detti contratti di leasing. Diversamente opinando, si legge in sentenza, tali costi rimarrebbero irragionevolmente indeducibili per la società che nel frattempo, grazie al successivo ottenimento delle autorizzazioni amministrative, è divenuta operativa.
Giuseppe Catapano: Rimini Fiera più competitiva
«Il sistema fieristico italiano», dice Lorenzo Cagnoni, «è in salute e competitivo. Veniamo da un 2015 con un aumento dell’1,84% degli espositori e del 3,47% dei visitatori per le 59 manifestazioni internazionali di vertice. Il salto di qualità risiede nella capacità di trasferire sui mercati mondiali la nostra qualità organizzativa e di promuovere il made in Italy. Il governo ha mostrato attenzione ed ha onorato l’impegno di sostenere un piano ad hoc. L’auspicio è che si continui su questa strada perché le fiere rappresentano un volano decisivo per l’internazionalizzazione delle nostre imprese».
Cagnoni (nella foto) è il presidente di Rimini Fiera, che ha chiuso il bilancio consolidato 2015 (presentato ieri) con un fatturato 74,9 milioni di euro (67,5 milioni al 31 dicembre 2014), un ebitda (cioè il margine operativo lordo, ovvero il reddito basato solo sulla sua gestione caratteristica, quindi senza considerare le attività accessorie, gli interessi, le imposte, il deprezzamento di beni e gli ammortamenti) di 12 milioni di euro (12,2 milioni al 31 dicembre 2014) e un utile netto di 3,7 milioni (3,4 milioni).
La Fiera di Rimini è tra le poche in grado di dare un dividendo agli azionisti: 9,46 centesimi per azione (6,5 centesimi nel 2014). Il pacchetto azionario è detenuto da Comune, ex-Provincia, Camera di commercio, Regione e per il 15% da privati, per lo più associazioni di categoria.
Le 41 manifestazioni fieristiche hanno registrato 8.525 espositori. Oltre a 141 eventi nell’adiacente Palacongressi. Quest’anno nascerà una nuova fiera, Music Inside Festival, per intercettare il trend music&technology, saranno potenziati Macfrut (lo scorso anno a Rimini per la prima volta) ed Ecomondo Brasil (ha debuttato a novembre a San Paolo).
Ma come si sta modificando il modo di organizzare le fiere? «Le imprese», risponde Cagnoni, «si attendono un ritorno certo dall’investimento. Se prima era sufficiente garantire contatti di business, oggi una fiera di successo è quella che esaudisce la richiesta di un contatto di qualità con le aree del mondo di maggiore interesse commerciale. Quindi occorre portare visitatori internazionali in fiera e accompagnare le imprese a rassegne nel mondo».
La Fiera di Bologna, tra le prime in Italia, dopo una crisi di vertice sarà presieduta dall’ex presidente della Fiera di Parma. Si arriverà a una sinergia tra Bologna, Parma e Rimini? «L’efficacia di questo tipo di operazioni è concreta», afferma Cagnoni, «quando raggiunge risultati misurabili ed essa la si ottiene mettendo in piedi un progetto molto solido e dettagliato. Quindi prima delle formule di collaborazione va stabilito molto precisamente qual è il goal che vogliamo segnare. L’argomento non è nuovo, bisogna creare le condizioni perché la sinergia sia produttiva».
Giuseppe Catapano: Un freno all’uso delle auto blu
Commetterà reato di peculato d’uso chi adopererà la vettura di servizio per compiere il tragitto da casa all’ufficio. E, fino al 31 dicembre 2017, sarà vietato l’acquisto (ma anche la locazione) di altri veicoli di rappresentanza delle pubbliche amministrazioni. Il freno all’uso delle «auto blu» ha superato ieri pomeriggio il suo primo traguardo parlamentare: con 387 sì, nessun voto contrario e 19 astenuti (gli esponenti di Forza Italia) è stata approvata dall’aula della camera la proposta di legge 3220-A/R, presentata nel luglio 2015 dal M5s, ma modificata dal Pd in commissione. In tre articoli, i deputati hanno imposto una stretta ulteriore all’impiego del parco macchine degli organismi pubblici, giacché, come aveva reso noto il governo alcuni giorni fa, lo scorso anno il totale dei mezzi a disposizione della p.a. si era ridotto a «circa un terzo, passando dalle 66.619 auto del 2014 alle 23.203 del 2015». Come evidenziato, sarà consentito servirsi delle vetture per singoli spostamenti dovuti a necessarie ragioni di servizio, così che verrà lasciato fuori dal perimetro il trasferimento tra l’abitazione ed il luogo di lavoro.
Giuseppe Catapano: Da abogados ad avvocato in tre anni
Strada in salita per chi gli avvocati spagnoli. L’abogado, infatti, può esser dispensato dalla prova attitudinale per l’iscrizione nell’Albo ordinario solo dopo aver esercitato per tre anni in Italia con il titolo ottenuto in Spagna e cioè, con il titolo professionale di origine e non con quello di avvocato. A chiarirlo, le Sezioni unite civili della Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 5073 del 15 marzo 2016, hanno respinto il ricorso di un abogado veneziano. Nel dettaglio, i giudici di Piazza Cavour hanno dato torto a un professionista che aveva conseguito il titolo di avvocati in Spagna e che, in Italia, aveva sempre esercitato come avvocato e non come abogado. Un comportamento che, di fatto, gli impedisce evitare la prova attitudinale prevista. La Cassazione chiarisce, infatti, che l’avvocato che abbia acquisito la qualifica professionale in altro stato membro dell’Unione Europea, può ottenere la dispensa dalla prova attitudinale prevista all’art. 8 del dlgs 115/1992 se, nel rispetto delle condizioni poste dall’art. 12 dlgs 96/2001 (di attuazione della direttiva 98/5/CE), abbia esercitato in Italia in modo effettivo e regolare l’attività con il titolo professionale di origine per almeno tre anni, a decorrere dalla data di iscrizione nella sezione speciale dell’albo degli avvocati.
Tale presupposto non risulta integrato quando l’avvocato stabilito abbia esercitato la professione, seppur in buona fede, con il titolo di avvocato invece che con il titolo professionale di origine.
Di diverso avviso, però, la Procura generale del Palazzaccio che aveva invece chiesto che il ricorso del professionista fosse accolto.
Giuseppe Catapano: Immatricolazioni, in Europa accelera la ripresa. L’Italia fa meglio di tutti. E Fca si riprende il quarto posto
Il mercato automobilistico europeo prosegue anche a febbraio sulla strada della ripresa in atto ormai da 30 mesi consecutivi e mostra un’accelerazione, a dispetto delle previsioni pessimistiche di molti analisti e rappresentanti del settore. Le immatricolazioni di auto nuove nell’area Ue + Efta, secondo quanto emerge dalla consueta nota dell’Acea (Association des Constructeurs Européens d’Automobiles) sui risultati mensili del settore, sono aumentate a febbraio del 14% a/a a 1.092.825 per un primo bimestre in espansione del 10,1% a 2.186.605 unità.
L’Acea mette in evidenza come sia stata l’Italia a mettere a segno la miglior performance mensile, con un +20,7%, seguita, nell’ordine, da Francia (+13%), Spagna (+12,6%), Germania (+12%) e Regno Unito (+8,4%).
In tale contesto Volkswagen riesce ancora a crescere in modo solido nonostante le conseguenze del Dieselgate su immagine e reputazione, ma la miglior performance tra i maggiori produttori europei è appannaggio di Fca, capace grazie anche ai risultati conseguiti sul mercato italiano di riconquistare il quarto posto della classifica europea dopo diversi anni e dopo aver chiuso il 2015 in settima posizione, superata da Bmw e il mese di dicembre all’ottavo, sorpassata pure da Daimler.
Il gruppo di Wolfsburg si conferma leader del mercato europeo con una crescita delle immatricolazioni mensili del 7,7% a 262.670 unità, ma una quota in discesa dal 25,4% al 24%. Al secondo posto si piazza ancora Psa Peugeot-Citroen con un aumento delle registrazioni del 12,7% a 121.715 e una quota in calo di 0,2 punti percentuali all’11,3%, mentre la connazionale Renault mette a segno un aumento mensile del 10,2% a 106.652 per una penetrazione in contrazione di 0,3 punti pecentuali al 9,8%.
Dati mensili positivi per le case americane Ford e General Motors, anche se devono subire il sorpasso di Fca. La casa di Dearborn vede infatti un aumento delle immatricolazioni del 19,2% a 73,440 e un’espansione della penetrazione dal 6,4% al 6,7%, mentre la Opel del gruppo General Motors guadagna il 17,9% a 71.214 unità per una quota in aumento di 0,2 punti percentuali al 6,5%. Il gruppo italo-americano, per la quattordicesima volta consecutiva, fa decisamente meglio del mercato beneficiando del continuo boom del brand Jeep e vede le immatricolazioni salire del 22,4% a 80.963 vetture per una quota in miglioramento dal 6,9% al 7,4%. Il settimo posto è di Bmw con immatricolazioni mensili in salita del 13,9% a 67.5804 unità e una penetrazione stabile al 6,2%. Segue Daimler, con un aumento delle registrazioni del 20,6% a 63.019 unità e una quota in miglioramento di 0,3 punti al 5,8%.
Andamento mensile positivo per le case giapponesi e sudcoreane con un +10,8% per Toyota e un +1,7% per Nissan. Mazda cresce invece del 44,6%, Suzuki del 4,6%, Honda del 48,6% e Mitsubishi del 3,2%. Hyundai e la sua consociata Kia vedono invece un aumento rispettivamente del 14,1% e del 22%. Infine, tra le premium di minori dimensioni Volvo guadagna il 21,1% e Jaguar Land Rover sale di ben il 58,7%.
Giuseppe Catapano: Berlusconi telefona a Canale 5 e dice, “Non arretro su Bertolaso” I leghisti a Roma? “Tutti ex fascisti”
Non arretro su Bertolaso. Vincerà con sua lista civica. I leghisti a Roma? Tutti ex fascisti. E la signora Meloni sa benissimo che non può vincere. Silvio Berlusconi liquida, su Canale 5, come una “meschina strumentalizzazione” la polemica sulla gravidanza di Giorgia Meloni come controindicazione alla corsa al Campidoglio e chiude il dossier candidature di Roma.
“Sono vecchio e ormai con l’esperienza so benissimo che le donne fanno sempre quello che dicono loro”, ha liquidato la questione in cui “Alleati che erano d’accordo, poi cambiano parere col cambiare del tempo”.
Allora, “nessun arretramento: ci abbiamo messo dei mesi per convincere Bertolaso a mettere da parte i progetti di costruzione di ospedali nei paesi poveri e dedicarsi alla sua città che è in un degrado profondo, siamo riusciti a convincerlo anche con gli altri leader del centrodestra, lo abbiamo confermato con dichiarazioni comuni, poi c’è gente che cambia parere al cambiare di temperatura e umidità”. “Penso – ha proseguito Berlusconi – che c’è una lunga campagna davanti, più di due mesi, e Bertolaso a poco a poco verrà conosciuto da tutti i romani per le grandi cose che ha fatto. Io lo ammiro grandemente, è il manager più bravo che ho conosciuto nella mia vita. I romani che sono disgustati dalla politica non guarderanno alla loro appartenenza ma al loro bene cioè togliere la città dal degrado”. “Dentro di me – ha concluso Berlusconi – ho la quasi certezza che vincerà con la sua lista civica cui si affiancherà una lista di Fi e con la sua squadra della giunta, fatta da romani capaci, che verrà presentata entro fine mese, vincerà al primo turno. I politici di professione che non si sono mai impegnati nella trincea del lavoro a differenza di Bertolaso non sono abituati a gestire i problemi concreti”.
Infine Berlusconi ha aggiunto: “Bisogna chiedere a Salvini a cosa punta, io preferisco pensare che si è fatto male consigliare dai suoi e trascinare in una logica di conflitti locali”.
Giuseppe Catapano: Usa 2016, Trump umilia Rubio in Florida. Sarà lo sfidante di Clinton
Donald Trump umilia Marco Rubio in Florida, costringendolo al ritiro, mentre Hillary Clinton straccia Bernie Sanders aggiudicandosi quattro dei cinque stati in palio al terzo super martedi’ di primarie americane.
Mancano ancora i risultati del Missouri dove l’esito si deciderra’ sul filo di lana, sia per i democratici e sia per i repubblicani. E se John Kasich e’ riuscito a trionfare nel suo Ohio, accaparrandosi tutti e 66 i delegati in palio, la sua corsa per la nomination resta decisamente in salita con un bottino di appena 136 delegati contro i 1.237 necessari per l’incoronazione Gop. Trump ha vinto anche nella Carolina del Nord e in Illinois. Per Ted Cruz la serata e’ stato un flop ma non ha perso tempo e ha subito corteggiato gli elettori di Rubio. “Vi accogliamo a braccia aperte” ha dichiarato il senatore texano, presentandosi come l’unica alternativa a Trump. Rubio lascia 163 delegati in eredita’. “Dobbiamo unire il partito”, e’ stato l’appello di Trump che ha superato indenne le polemiche per le violenze ai suoi comizi e gli attacchi di tutti i suoi avversari, a partire dai repubblicani.
Il tyconn newyorchese si e’ portato a casa il premio piu’ ambito, la Florida e i suoi 99 delegati Gop. Il trionfo di Kasich in Ohio gli ha tuttavia impedito di assicurarsi i delegati per la nomination e scongiurare lo spettro del caos alla convention di Cleveland.
“Nessuno mai nella storia politica e’ stato oggetto di cosi’ tanti spot negativi. Spiegatemi voi allora, visto che io non posso, per quale motivo i miei numeri sono in crescita”, ha esultato Trump, ringraziando la sua famiglia e in particolare Baron, suo figlio di 9 anni che “non vedo mai – ha sottolineato – e che mi chiede sempre quando torno a casa. Domenica e’ il suo compleanno”. Sul fronte democratico, l’ex first lady ha aumentato il suo vantaggio su Sanders con le vittorie in Florida, Ohio, Carolina del Nord e Illinois dove e’ nata e cresciuta. “Ci stiamo avvicinando sempre di piu’ alla nomination del partito democratico e alla vittoria di queste elezioni a novembre”, ha commento Hillary con la voce rauca, sul palco di West Palm Beach, in Florida. “La nostra campagna ha ottenuto piu’ delegati di tutti”, ha aggiunto l’ex first lady. “Non consentite alla gente di impedirvi di pensare in grande”, ha affermato il senatore del Vermont a Phoenix, in Arizona, senza menzionare esplicitamente l’esito della serata.
La disfatta in casa ha invece messo fine alle ambizioni presidenziali del 44enne Rubio, senatore della Florida al suo primo mandato. “Dopo questa notte e’ chiaro che non ci troviamo dalla parte giusta. Quest’anno non saremo dalla parte del vincitore”,ha dovuto ammettere mentre dalla platea qualcuno gli urlava, un po’ come una persecuzione, “Trump for President”.