A tirare Guido Bertolaso fuori dalla polemica scoppiate a seguito delle frasi su Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ci prova questa volta direttamente Silvio Berlusconi. “Le donne hanno cinque mesi di lavoro non obbligatorio” quando diventano mamme, “è chiaro a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro terribile” come amministrare Roma “che è in una situazione terribile, ci sono persone che per egoismo di partito cercano di spingerla a questo e a fare il suo male”. Così il leader di Fi in diretta aRadio anch’io, ha commentato gli ultimi sviluppi polemici nel centrodestra tra Guido Bertolaso e Giorgia Meloni. “Fare il sindaco signifivca stare in ufficio 14 ore al giorno, non credo sia una scelta giusta nell’interesse di Giorgia” ha concluso.
A fianco della Meloni si schiera, invece, Laura Boldrini. “Meloni deve fare la mamma? Non sta a nessun altro decidere per lei. E poi la maternità non è certo un ostacolo, casomai può dare una marcia in più”, dice in una intervista a Repubblica, il Presidente della Camera a proposito di quanto affermato da Bertolaso: “Misoginia inaccetabile”, afferma. “Dobbiamo andare oltre la solidarietà – afferma – noi donne non dobbiamo essere timide e chiedere rispetto per i nostri diritti e per la libertà di scegliere. Giorgia Meloni deve fare quello che vuole è una donna adulta e non sta certo a un uomo che non ha neppure un legame affettivo con lei, suggerirle le scelte”. Reggere una campagna elettorale con il pancione: “non esiste una regola – spiega – ogni donna è diversa e le reazioni cambiano, così come nel corso della gravidanza c’è maggiore o minore stanchezza a seconda del periodo. Un figlio per una donna può dare una marcia in più. Lo dico anche per esperienza personale”. E aggiunge: “Io e la Meloni abbiamo una visione molto diversa della società e della politica. Però qui è una questione di rispetto dei diritti della donne e della loro libertà di scegliere”. Riferendosi poi a Patrizia Bedori, candidata M5s, presa di mira sui social per il suo aspetto, Boldrini ha detto che “le candidate sono chiaramente piu’ esposte delle altre donne perche’ si presentano nello spazio pubblico e questo porta a galla tutto un substrato di pregiudizi, di misoginia che c’è nella nostra società. Non si va nel merito di cosa le candidate dicono ma ci si ferma al fatto che sono donne e quindi devono essere giudicate in base a canoni estetici: si arriva a colpire il loro aspetto fisico o per denigrarlo o per farne bersaglio di insulti sessisti”.
Giorno: 15 marzo 2016
Giuseppe Catapano: Gestione sprint della voluntary
Massima speditezza nella gestione delle pratiche di voluntary disclosure da parte dell’Agenzia delle entrate. Possibilità di integrare la documentazione fuori tempo massimo se il contribuente è in buona fede (per esempio perché l’omissione è imputabile a un errore scusabile o a una causa di forza maggiore). Utilizzo massiccio della Pec per le notifiche degli atti. Se una o più annualità regolarizzate chiudono a zero, la notizia di archiviazione potrà essere inserita nell’atto di accertamento relativo a un altro dei periodi di imposta a debito, senza una notifica a se stante. Priorità alle pratiche che presentano un più alto grado di complessità, vale a dire quelle da cui emergono schemi di evasione particolarmente complessi (con utilizzo di trust o fondazioni estere oppure di veicoli societari) o patrimoni ad alta dinamicità, frequentemente investiti e disinvestiti nel tempo e/o trasferiti da un paese all’altro. Sono queste alcune delle indicazioni fornite dalla Direzione centrale accertamento dell’Agenzia. In allegato alla nota interna diramata alle direzioni territoriali via Cristoforo Colombo ha anche trasmesso un vero e proprio vademecum che riassume, in maniera sinottica, il trattamento fiscale delle diverse tipologie di reddito e le modifiche di aliquote intervenute nel corso degli anni. A ciò si aggiungono cinque schede di ausilio dedicate alle fattispecie che si incontrano più frequentemente (plus e minusvalenze da partecipazione qualificata, dividendi di fonte estera qualificati e non, interessi derivanti da obbligazioni societarie o titoli di stato, redditi immobiliari). Si tratta di strumenti, evidenzia la nota firmata dal direttore centrale Aldo Polito, finalizzati ad «agevolare l’attività di riscontro delle relazioni predisposte dai professionisti per conto dei contribuenti».