Giuseppe Catapano: Primarie, a Napoli bocciato il ricorso di Bassolino. Ed è scontro nel Pd

ANTONIO BASSOLINO

La commissione di garanzia delle primarie del centrosinistra a Napoli ha deciso. Il ricorso presentato da Antonio Bassolino è stato respinto con 8 voti contrari e uno soltanto a favore.   Poco prima della decisione, Vincenzo Serio e Antonio Giordano, i due rappresentanti nella commissione di garanzia vicini alle posizioni di Antonio Bassolino, hanno lasciato polemicamente la riunione della commissione di garanzia. “Ci troviamo di fronte a una sentenza preconfezionata sul ricorso e non ci prestiamo a una farsa”, hanno affermato parlando con i giornalisti all’esterno della stanza. “Non lo discutiamo inutilmente per poi farcelo dichiarare illegittimo, perché sarebbe arrivato dopo i termini, per un cavillo, insomma”, ha detto Serio, che ieri aveva presentato il ricorso di Bassolino contro le primarie. E ha aggiunto: “Noi ci rifiutiamo di partecipare a una discussione formale davanti a un disastro che si sta verificando in questa città”. Era stato il presidente del Pd, Matteo Orfini, ad annunciare: “Se ci sono singoli episodi discutibili, gli organi di garanzia li esamineranno, ed eventuali atteggiamenti impropri saranno duramente puniti” ma non si arriverà all’annullamento delle primarie del Pd a Napoli perché “eventuali singoli episodi non inficiano il risultato”, aveva spiegato in una intervista alla Stampa. “Tutte le segnalazioni – assicura – saranno verificate nel merito. Ma solo a scegliere in tre in una stanza non si corrono rischi. E’ chiaro che se decine di migliaia di persone vanno a votare, non essendo noi il Viminale, qualche incidente può esserci. Le primarie sono state una bella giornata di democrazia. Non capisco perché un minuto dopo ci debba essere chi, anche dentro al mio partito, mette in discussione la loro efficacia e legittimità”. Quanto alle parole di Roberto Speranza della minoranza Pd che ha considerato offensive le parole di Orfini sull`affluenza maggiore nel 2013 perché “c’erano le truppe cammellate dei capibastone poi arrestati”, il presidente del Pd dice: “Mi sembra ci sia una certa cinica meschinità nel raccontare l`affluenza a Roma come se non ci fosse stata Mafia capitale. Segnalo a Roberto Speranza che, mentre lui s’è guardato bene dall’occuparsi delle vicende romane, siamo passati nei sondaggi dal 16 al 30%”. Alla domanda se teme che la minoranza non appoggi davvero i candidati Pd alle elezioni amministrative, Orfini risponde: “Non voglio nemmeno prendere in considerazione l`ipotesi, ma rilevo che nel momento in cui dovremmo buttarci in campagna elettorale inizia una discussione lunare sul congresso anticipato e se il segretario debba essere o meno candidato premier. Cosa c’entra con l’agenda delle città e i bisogni del paese?”.”Noi ci siamo impegnati moltissimo per garantire massima correttezza alle primarie anche attraverso strumenti nuovi. Se verranno accertate singole responsabilità saranno presi provvedimenti rigorosi. Gli organismi competenti, inoltre, presteranno massima attenzione al ricorso ma non saranno 30 persone ad inficiare la partecipazione di 30mila napoletani”, dice invece il vicesegretario del Pd Debora Serracchiani intervistata dall’Unità. “Abbiamo Commissioni di garanzia a livello nazionale e a livello locale – ricorda – e come è già avvenuto in altri casi, su specifiche contestazioni, saranno loro a decidere quali provvedimenti adottare, ma saranno sicuramente rigorosi e duri”.”Sono sinceramente dispiaciuta – afferma Serracchiani – da questa polemica” della minoranza “perché credo che prima di ogni altra cosa e tutti insieme avremmo dovuto ringraziare i nostri volontari che ancora una volta hanno permesso di svolgere la festa democratica delle primarie. Trovo ingiuste le parole di Roberto Speranza anche tenuto conto del lavoro che stiamo facendo sui territori per le elezioni amministrative e l`enorme impegno che ci stanno  mettendo i nostri candidati”. Serracchiani non teme che  le vicende di Napoli possano minare le stesse primarie: “No, nel modo più assoluto. Sono uno strumento imprescindibile per la scelta dei candidati. Siamo stati i primi a utilizzarle e continueremo a farlo. A volte possono capitare episodi spiacevoli, anche gravi, che condanniamo con fermezza, ma non possiamo rinunciare a quello che resta un esercizio di partecipazione e democrazia”.

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