Equitalia sarà tra i primi a utilizzare il cosiddetto Spid, il sistema pubblico per l’identità digitale, il pin unico per l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione. Lo ha annunciato l’amministratore delegato, Ernesto Maria Ruffini, nel corso di un’audizione alla Commissione Anagrafe Tributaria del Parlamento.
“Equitalia sarà tra i primi ad utilizzare lo Spid – ha detto – che permette di accedere alla pubblica amministrazione. Sarà una delle modalità di accesso all’area riservata di Equitalia”.
La società si sta inoltre attivando per adottare una serie di misure “per ridurre le file ai suoi sportelli con orari più lunghi, nuovi servizi online e accordi con Sisal, Lottomatica e Poste Italiane per l’incasso dei pagamenti”, ha annunciato Ruffini. “In base alla situazione del momento e del calendario delle scadenze ci possono essere code più lunghe e difficoltà nel servire un numero ampio di contribuenti”, ha spiegato l’a.d. di Equitalia, sottolineando che “stiamo valutando l’ipotesi di aumentare gli orari degli sportelli in coincidenza di alcune scadenze che determinano l’impossibilità di far fronte al numero di persone che accede agli sportelli”. Equitalia, ha proseguito l’a.d., sta quindi lavorando con i suoi servizi informatici “per aumentare il numero dei servizi disponibili su internet e sfruttare le reti Sisal, Lottomatica e Poste Italiane”. “Il personale di Equitalia è quello, non possiamo assumere lavoratori stagionali allo sportello per far fronte alle ondate di accessi”, ha concluso Ruffini.
“Opportuno estendere il rientro alla rateizzazione”. Sarebbe “opportuno” riammettere alla rateazione delle cartelle esattoriali, in caso di decadenza, anche chi ha scelto di dilazionare i pagamenti prima dell’entrata in vigore del dlgs riscossione. Lo ha detto l’a.d. di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini. Il decreto, entrato in vigore il 22 ottobre, presuppone che il decadimento del debitore dalla dilazione avvenga dopo il mancato pagamento di cinque rate anche se il carico, a patto che le rate scadute siano state integralmente saldate, può essere nuovamente rateizzato. Il provvedimento però prevede che queste misure valgono solo per le dilazioni concesse a decorrere dalla sua entrata in vigore e lascia fuori tutti i contribuenti che hanno chiesto e ottenuto la rateazione prima del 22 ottobre 2015.
“Sarebbe opportuno prevedere anche per coloro che hanno un piano di rateizzazione vecchio e decaduto la possibilità di rientrare nella rateizzazione pagando le rate scadute”, ha quindi proposto Ruffini affinché anche coloro che sono stati lasciati fuori dal provvedimento, in caso di decadenza, possano essere riammessi al pagamento delle rate, sempre a patto che abbiano saldato le rate insolute.
In aumento le riscossioni per conto di Inps e ministeri, giù i comuni. Nel 2015 sono aumentate sensibilmente le riscossioni di Equitalia per conto di Inps e ministeri, mentre frena quella dei comuni che progressivamente stanno appaltando i servizi ad altri soggetti privati. E’ quanto emerso nel corso dell’audizione di Ruffini.
L’anno scorso la riscossione complessiva ha raggiunto 8,24 miliardi di euro con una crescita dell’11% sul 2014. Al netto dei 4,25 miliardi (+8,2%) riscossi per conto dell’Agenzia delle Entrate, ha spiegato Ruffini, si è registrata una crescita del 24% (da 323,7 a 403,5 milioni) delle riscossioni per conto di altri enti statali (essenzialmente ministeri). Incremento sensibile anche per l’Inps (+18,6% a 2.374 milioni) e per altri soggetti come regioni, casse di previdenza e camere di commercio (+25% a 550 milioni). In aumento anche la riscossione per conto di Inail (da 92 a 111 milioni), mentre quella per conto dei comuni è scesa dell’11,4% (da 620,8 a 550 milioni di euro). Quest’ultimo dato, ha sottolineato Ruffini, si spiega con il fatto che “la legge prevede che i comuni non possano utilizzare Equitalia per la riscossione. Ci sono diversi comuni non ancora pronti con i quali abbiamo prorogato ma mano a mano si stanno perdendo i comuni che si stanno affidando ad altri riscossori privati”.