L’Italia è pronta a muoversi in Libia: sarà l’Aise, il servizio segreto per la sicurezza esterna, a dirigere le operazioni delle unità speciali militari italiane. La nuova linea di comando, si legge su alcuni quotidiani, è stata decisa con un decreto del presidente del Consiglio adottato il 10 febbraio. Il decreto adottato da Renzi stabilisce le modalità operative e la linea di comando di quanto già definito, a livello legislativo, nel decreto missioni dello scorso anno: i militari di unità speciali avranno le garanzie funzionali degli 007, licenza di uccidere e impunità per eventuali reati commessi.
Una cinquantina di incursori del Col Moschin dovrebbero partire nelle prossime ore, andando ad aggiungersi alle unità speciali di altri paesi, Francia, Inghilterra e Stati Uniti, che già da alcune settimane raccolgono informazioni in Libia. Il decreto adottato da Renzi prevede che nelle situazioni di crisi all’estero che richiedono provvedimenti urgenti il capo del Governo può autorizzare, avvalendosi del Dis, l’Aise a utilizzare corpi speciali delle forze armate. Delle missioni di unità speciali eventualmente disposte dal premier il Parlamento verrà informato con atti scritti e secretati tramite il Copasir.
Sembra inoltre confermata l’entità della partecipazione a un’eventuale missione di peace enforcement quando verrà formato un Governo libico che chiederà formalmente un intervento: i militari impiegati dovrebbero essere 3.000.
“A noi va anche bene che l’Italia assuma il ruolo di leader dell’intervento internazionale nella guerra contro le forze emergenti dell’Isis in Libia – afferma in un’intervista con il Corriere della Sera Ali Ramadan Abuzaakouk, ministro degli Esteri della coalizione di forze politiche ispirate all’ideologia dei Fratelli musulmani di Tripoli – Ma attenzione: occorre che qualsiasi azione militare nel Paese sia minuziosamente concordata con il nostro Governo a Tripoli e le nostre forze militari sul campo. Se cosi’ non fosse, qualsiasi tipo di operazione si trasformerebbe da legittima battaglia contro il terrorismo a palese violazione della nostra sovranità nazionale”.