Giuseppe Catapano: Mutui, inadempienza a 18 mesi

giucatap32E’ da intendersi come inadempiente il mutuatario moroso per almeno 18 rate. L’immobile, in caso di inadempimento, potrà essere messo in vendita esclusivamente dopo la sottoscrizione di un atto di disposizione da parte del cliente a favore della banca. La valutazione della casa non dipenderà dall’istituto di credito, ma sarà effettuata da un perito indipendente nominato dal tribunale. La normativa sull’inadempimento, infine, non si applicherà ai contratti già in essere, neanche in caso di surroga. Ultima nota: il riconoscimento del patto marciano, che, pur non codificato da norme, è utilizzato dalla giurisprudenza come vincolo di restituzione al debitore dell’eccedenza ottenuta dalla vendita del bene. Sono queste le linee guida del parere al decreto sui mutui ipotecari anticipate ieri dagli onorevoli Michele Pelillo e Giovanni Sanga (Pd). Parere, il predetto, che verrà presentato definitivamente il prossimo martedì. Le disposizioni in esso contenute, rende nota la maggioranza, verranno rese definitive dopo l’esame.

La direttiva 2014/17/Ue. Quella sui mutui, insomma, si è tradotta (come anticipato da ItaliaOggi del 03/03) in una polemica, fomentata dal Movimento 5 stelle e nata su grandi equivoci. Alla base del decreto che recepisce la direttiva europea 2014/17/Ue vi sono infatti tre intenti: in primo luogo, completare la disciplina del Testo unico bancario con nuovi obblighi di trasparenza del finanziatore e informativa al cliente; in secondo luogo, concedere una moratoria di 6 mesi al debitore coinvolto in un processo esecutivo; infine, codificare il cosiddetto «patto marciano», confermando però il divieto (ex art. 2744 cc) del patto commissorio.

La ripresa del Tub. La polemica che mercoledì ha bloccato l’esame dell’atto 256 alla Camera è originata da un solo articolo presente nel decreto, il 120-quinquiesdecies. Questo, composto di 4 commi, regola tre differenti situazioni. I primi due periodi confermano infatti quanto disposto dal Tub (art. 40 comma 2) sul diritto della banca ad invocare come causa di risoluzione del contratto di mutuo il ritardo nel pagamento di almeno 7 rate anche non consecutive, intendendo con “ritardo” un periodo compreso tra il 30° e il 180° giorno dopo la scadenza del termine dato.

Giuseppe Catapano: Francia, Ubs di nuovo nel mirino dei giudici. La filiale locale accusata di corruzione di testimone

giucatap31Corruzione di testimone: questo il capo d’imputazione rivolto dai giudici francesi a Ubs Francia.
La magistratura transalpina sospetta che la filiale francese della grande banca elvetica abbia voluto mettere a tacere un dipendente all’origine delle rivelazioni sul presunto sistema di frode fiscale di cui è accusata.
In un comunicato la filiale francese di Ubs “contesta con forza le accuse dell’ex dipendente”, spiega che intende far valere tutti i suoi diritti e la sua posizione e “aspetta con serenità la conclusione di questa vicenda”.
La nuova accusa giunge a meno di due settimane dalla chiusura, sempre in Francia, dell’inchiesta in cui la banca svizzera è stata condannata per riciclaggio aggravato di frode fiscale e la sua filiale francese per complicità, con una cauzione record per la prima di 1,1 miliardi di euro.

Giuseppe Catapano: Migranti, Calais, altri 20 milioni da Londra a Parigi per la crisi

giucatap30La Gran Bretagna stanzierà altri 20 milioni di euro per affrontare la crisi dei migranti a Calais, in Francia, dove migliaia di profughi sono accampati in attesa di raggiungere il Regno Unito. Londra aveva gia’ stanziato 60 milioni e ci sarà ora questo contributo extra di 20 milioni, che in parte finanzieranno le azioni di contrasto alle organizzazioni di trafficanti di uomini che operano intorno al tunnel della Manica. Oggi ad Amiens e’ previsto un vertice tra il presidente francese Francois Hollande e il premier britannico David Cameron sulla crisi dei migranti e in particolare sulla situazione a Calais.

Giuseppe Catapano: Pedofilia, Pell nega responsabilità

giucatap29Il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria vaticana per l’Economia, ha concluso, ieri notte, la quarta e ultima audizione davanti davanti alla Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse (“Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli Abusi sessuali sui Minori”), in video-collegamento dall’albergo Quirinale di Roma. Le audizioni sono durate in tutto oltre 18 ore.
Dopo la “pubblica accusa”, ieri sono stati gli avvocati di parte di alcune vittime di abusi sessuali del clero a porre le domande al porporato australiano. Pell negli anni scorsi era già comparso due volte davanti a questa commissiona governativa. Il porporato ha peraltro respinto l’accusa di aver tentato di comprare il silenzio di una vittima, David Ridsdale, nipote di un prete pedofilo seriale, Gerald Ridsdale, definendo “un errore” la scelta di accompagnare quest’ultimo al tribunale, nel 1993, che gli fu richiesta dai superiori.
A conclusione dell’audizione il cardinale ha rilasciato una breve dichiarazione alla stampa affermando: “Spero che la mia testimonianza abbia contribuito un po’ nella guarigione e nell’avanzamento della situazione”.
“La Chiesa ha curato più se stessa che i bambini oltraggiati!”. Questa è stata la contestazione rivolta al cardinale George Pell che nel corso dell’audizione ha ammesso che “la Chiesa troppo spesso non si è adeguatamente preoccupata dalle vittime di abusi”. Poi il porporato ha confidato alla Commissione reale d’inchiesta sugli abusi, collegata in streaming: “ho letto molte storie di ragazzi abusati. Sono racconti strazianti e mi sento profondamente addolorato per loro. Molti di questi si sono ammalati per tutta la vita”.
Ma proprio le vittime, presenti per la quarta volta nella Sala Verdi dell’Hotel Quirinale, hanno rilasciato delle dichiarazioni ai giornalisti definendo Pell “bugiardo e disonesto”. Un’altra vittima, Philippe Nagle, ha aggiunto: “Noi siamo qui per ascoltare la verità di George Pell, riteniamo che siamo stati ingannati e che lui non sia onesto”. “George – ha aggiunto – deve vivere con il peso delle sue responsabilità. Dovrebbe dimettersi ma non è questo che chiediamo: la cosa riguarda il Vaticano, la Polizia Vittoriana, e la Commissione Reale”.
Tre delle quindici vittime australiane di preti pedofili, a Roma in questi giorni per assistere alle testimonianze in video-collegamento con l’Australia del cardinale George Pell davanti alla commissione governativa sugli abusi sessuali sui minori vengono ricevuto questa mattina da un membro della pontificia commissione per la tutela dei minori istituita da Papa Francesco. In mattinata è previsto anche un incontro privato tra le vittime e lo stesso Pell. Il porporato ha peraltro precisato, ieri, di aver fatto pervenire questi giorni al Papa, che aveva incontrato per un’udienza di tabella relativa al suo incarico di ministro dell’Economia, una sintesi delle sue testimonianze, ma di non aver discusso con lui delle sue testimonianze. Le vittime hanno chiesto di incontrare il Papa, il Vaticano non ha fornito una risposta ufficiale.

Giuseppe Catapano: La Consob proroga fino al 14 marzo l’opa promossa da Hitachi su Ansaldo Sts

giucatap28La Consob ha prorogato per altri sei giorni di borsa aperta il periodo utile per aderire all’opa promossa da Hitachi sul 59,93% del capitale di Ansaldo Sts che ancora non controlla.
I termini utili per aderire all’offerta della società giapponese, si legge in un provvedimento pubblicato fa sul sito dell’authority, si concluderanno pertanto il prossimo 14 marzo.
Le nuove indicazioni temporali da parte di Consob sono state determinate dalla decisione assunta spontaneamente da Hitachi, che ha ritoccato il valore unitario della propria offerta, portandolo a 9,68 euro dai precedenti 9,5 euro.

Esposto di Bluebell alla Consob. Esposto di Bluebell alla Consob contro la decisione di Hitachi di rialzare il prezzo dell’opa su Ansaldo Sts di 0,18 euro ad azione e, insieme, minacciare di votare contro la distribuzione del dividendo proposto dal cda del gruppo di sistemi di segnalamento ferroviario, anch’esso pari a 0,18 euro. Per Bluebell, che chiede a Consob “un immediato intervento” per “contrastare” la mossa dei giapponesi, quanto fatto da Hitachi rappresenta una “grave violazione” sia “delle norme di correttezza” sia di quelle “di trasparenza”.

Giuseppe Catapano: Ponte Stretto, Renzi, si farà, ma prima le “incompiute” in Calabria e Sicilia

MATTEO RENZI

“Sicuramente il ponte sullo Stretto verrà fatto, prima o poi, ma l’importante è che prima portiamo a casa i risultati di opere incompiute” in Sicilia e Calabria. Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, intervenendo a Isoradio e spiegando che “si e’ giocato un derby ideologico tra fautori e detrattori totalmente privo di aderenza alla realta’”. Per Renzi prima bisogna “mettere a posto le strade in Sicilia, le ferrovie”, ma “in prospettiva non ho niente contro il ponte”. Il premier ha poi aggiunto che “l’importante e’ capire la tempistica, i costi e i collegamenti. Per intendersi – ha concluso- ci vuole anche per i treni, il ponte dovra’ essere anche per l’Alta velocità”.

Giuseppe Catapano: Libia, l’Italia pronta a muoversi

giucatap26L’Italia è pronta a muoversi in Libia: sarà l’Aise, il servizio segreto per la sicurezza esterna, a dirigere le operazioni delle unità speciali militari italiane. La nuova linea di comando, si legge su alcuni quotidiani, è stata decisa con un decreto del presidente del Consiglio adottato il 10 febbraio. Il decreto adottato da Renzi stabilisce le modalità operative e la linea di comando di quanto già definito, a livello legislativo, nel decreto missioni dello scorso anno: i militari di unità speciali avranno le garanzie funzionali degli 007, licenza di uccidere e impunità per eventuali reati commessi.
Una cinquantina di incursori del Col Moschin dovrebbero partire nelle prossime ore, andando ad aggiungersi alle unità speciali di altri paesi, Francia, Inghilterra e Stati Uniti, che già da alcune settimane raccolgono informazioni in Libia. Il decreto adottato da Renzi prevede che nelle situazioni di crisi all’estero che richiedono provvedimenti urgenti il capo del Governo può autorizzare, avvalendosi del Dis, l’Aise a utilizzare corpi speciali delle forze armate. Delle missioni di unità speciali eventualmente disposte dal premier il Parlamento verrà informato con atti scritti e secretati tramite il Copasir.
Sembra inoltre confermata l’entità della partecipazione a un’eventuale missione di peace enforcement quando verrà formato un Governo libico che chiederà formalmente un intervento: i militari impiegati dovrebbero essere 3.000.
“A noi va anche bene che l’Italia assuma il ruolo di leader dell’intervento internazionale nella guerra contro le forze emergenti dell’Isis in Libia – afferma in un’intervista con il Corriere della Sera Ali Ramadan Abuzaakouk, ministro degli Esteri della coalizione di forze politiche ispirate all’ideologia dei Fratelli musulmani di Tripoli – Ma attenzione: occorre che qualsiasi azione militare nel Paese sia minuziosamente concordata con il nostro Governo a Tripoli e le nostre forze militari sul campo. Se cosi’ non fosse, qualsiasi tipo di operazione si trasformerebbe da legittima battaglia contro il terrorismo a palese violazione della nostra sovranità nazionale”.

Giuseppe Catapano: Primarie Pd, ancora un “allarme” Verdini

giucatap25Ancora bufera, ancora un ‘allarme Verdini’ nel Pd. Stavolta per l’eventualità, ventilata da un articolo su Repubblica, di una sorta di ‘soccorso Ala’ non più e non solo in Parlamento, come in occasione, ultima in ordine di tempo, delle unioni civili, ma anche nelle urne delle primarie per le Comunali. A vantaggio dei candidati sindaco piu’ vicini a Matteo Renzi.    “Se davvero Verdini ha voglia di primarie, convinca la destra a organizzarle”, replica secco, da Twitter, il presidente del partito. “Le nostre sono off limits per chi non e’ di centrosinistra”, scandisce dunque Matteo Orfini. Si fanno sentire anche i verdinani. “Ne’ io ne’ i miei amici siamo iscritti al Pd e non abbiamo, pertanto, alcuna intenzione di partecipare a questa battaglia. Ne’ tantomeno l’amico Denis Verdini ci ha mai dato indicazioni di voto per le primarie, ne’ per alcun candidato del Pd”, assicura Ignazio Abrignani. “L’unica cosa che ritengo di fare e’ un in bocca al lupo a tutti i candidati per domenica”, aggiunge il deputato Ala, strettissimo collaboratore di Verdini, spiegando peraltro che “leggo oggi su un quotidiano dei virgolettati nei quali non mi riconosco ne’ – dice – ritengo di avere pronunciato”. “Il mio ragionamento, parlando con dei colleghi in Transatlantico, è stato diverso: stimo l’onorevole Giachetti, anche per comuni passioni, e lo riterrei un ottimo candidato della città in cui vivo, per cui, se fossi – ragiona l’ex FI – un elettore del Pd, domenica avrei votato per lui”.
Dunque, la sola ipotesi che Denis Verdini possa intervenire alle primarie del Pd per il sindaco di Roma dando il suo appoggio agita le acque di una sfida fin qui non proprio adrenalinica. E si registra il primo scambio polemico tra i due principali competitor, Roberto Giachetti e Roberto Morassut, il quale a Radio 24 ha attaccato: “L’appoggio di Verdini è quello che mi divide da Giachetti, vorrei chiedere ad Orfini se Verdini fa parte della coalizione”. Giachetti replica su twitter: “Quello che mi divide da Morassut è che mentre lui parla in radio di Verdini io vado dove i romani denunciano caos”. Post con in allegato la foto di un paletto stradale divelto. Pronta la controreplica di Morassut, sempre via tweet: “Io ascolto Roma da molti anni (come sai), ma Verdini è un problema diverso (come sai)”.

Giuseppe Catapano: Immobili, compravendite aumentate del 4,7% nel 2015. A Milano crescita a doppia cifra: +13,4%

giucatap24Secondo anno consecutivo con il segno positivo per il mercato immobiliare italiano che totalizza 963.903 compravendite nel 2015; con un ulteriore rialzo del 6,2% nell’ultimo trimestre, l’anno passato registra una crescita annua del 4,7%, dopo il +1,8% rilevato nel 2014.
E’ quanto emerge dalla Nota sull’andamento del mercato immobiliare nel 4° trimestre 2015 presentata nel corso di una conferenza stampa dall’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate. A fare da traino sono soprattutto il comparto residenziale (+6,5%) e le pertinenze (+4,3%), mentre il commerciale si assesta a una più modesta crescita dell’1,9%.
Ancora in affanno, invece, il mercato degli immobili a destinazione terziaria e produttiva, entrambi in perdita rispettivamente dell’1,9% e del 3,5%.
Il mercato residenziale nelle grandi città vede una crescita a doppia cifra per Milano, che grazie agli ultimi due trimestri dell’anno particolarmente positivi fa registrare un +13,4%, e Palermo, che cresce del 13%; seguono a ruota Firenze (+8,9%), Torino (+7,9%), Napoli (+6,6%), Bologna (+4,2%) e Genova (+1,1%). Mercato sostanzialmente stabile invece quello di Roma, che rispetto al 2014 cresce solo dello 0,8%.
Rispetto al 2014, poi, le abitazioni acquistate da persone fisiche tramite mutuo ipotecario mostrano un tasso di crescita pari al 19,5%; per un totale di circa 190.000 unità, oltre 30.000 in più rispetto all’anno precedente. “Tengo a precisare – ha commentato il direttore del Dipartimento Gianni Guerrieri – che i nostri dati si discostano di molto da quelli, per esempio, diffusi dall’Abi, perché noi consideriamo il mutuo erogato a fronte di un’ipoteca fatta sull’abitazione acquistata e non su altri immobili”.

Giuseppe Catapano: Appalti, via libera del Cdm al nuovo Codice da 217 articoli. Delrio: all’Anac risorse adeguate

giucatap23Via libera del consiglio dei ministri al nuovo Codice degli appalti. Si passa dal vecchio Codice “da 660 articoli e 1.500 commi a 217 articoli con una scelta di grandissima semplificazione e recepimento delle direttive europee”.
E’ quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in conferenza stampa, al termine del consiglio dei ministri.
“E’ un codice molto semplice che mira a mettere al centro la qualità degli operatori economici, delle stazioni appaltanti che devono diventare qualificate, dei bandi di gara. Questo vuol dire che avremo più certezza nel fatto che le opere si faranno nei tempi giusti e con i costi giusti”.
Delrio ha poi spiegato che il nuovo codice riguarderà anche “le gare al massimo ribasso con una scelta che coniugherà il prezzo ma anche la qualità”. «La legge obiettivo è stata un fallimento ed è stata archiviata; basta con le procedure straordinarie, si attua la rivoluzione della programmazione ordinaria», ha detto Delrio. Per la “prima volta”, ha spiegato il ministro, viene “normato per legge tutto il tema delle concessioni” e il “rischio operativo è in carico al privato”. Lo Stato, poi, “non è obbligato a riequilibrare gl investimenti”, e questa “è una grande rivoluzione”.
Nella riforma inoltre “c’è un rafforzamento dei poteri dell’Anac. Noi faremo in modo che le risorse siano proporzionate ai compiti”, ha detto Delrio in merito alla denuncia da parte dell’Anac di avere a disposizione pochi soldi per fronteggiare i nuovi ruoli che il Governo gli ha assegnato. “Andremo incontro alla sollecitazione di Cantone, questo senza dubbio”, ha sottolineato il ministro.