Giuseppe Catapano: Vertenza fiscale con gli Usa, la Banca cantonale di Zurigo tergiversa. E Pictet sposta all’estero un centinaio di addetti

giucatap748La Banca cantonale di Zurigo (ZKB) non ha ancora avviato trattative con il Dipartimento di giustizia americano (DoJ) per porre fine alla vertenza fiscale con gli Usa. «Ci stiamo focalizzando sulle attività operative, ma siamo pronti a negoziare», ha dichiarato il ceo Martin Scholl in un’intervista, aggiungendo di ignorare la ragione per quale la ZKB si avvia a essere una delle ultime banche a regolare il contenzioso.
L’istituto, accusato di aver aiutato facoltosi clienti americani a evadere le tasse, continua inoltre a non fornire informazioni riguardo a eventuali accantonamenti predisposti per far fronte alle multe.
La ZKB fa parte degli istituti inseriti nella categoria 1 delle quattro in cui il DoJ ha diviso le banche svizzere. Si tratta delle società nei confronti delle quali è stata avviata un’inchiesta penale e che non hanno quindi potuto partecipare al programma di regolarizzazione fiscale presentato nell’agosto 2013.
Come la ZKB, sono ancora in attesa di una soluzione anche la Banca cantonale di Basilea, la filiale ginevrina della britannica Hsbc e banche private come Rahn & Bodmer o la ginevrina Pictet & Cie. Proprio quest’ultima, uno dei maggiori gestori patrimoniali d’Europa, ha annunciato che si appresta a trasferire all’estero un centinaio di posti di lavoro nel giro di cinque anni. Gli impieghi verranno spostati nelle sedi Pictet in Lussemburgo, Hong Kong e Singapore. Non sono previsti licenziamenti: gli impiegati interessati che non accetteranno il trasferimento beneficeranno di soluzioni di mobilità interna. Pictet ha pubblicato venerdì i primi dati relativi all’esercizio 2015. L’istituto ha registrato un utile netto in calo del 2% su base annua a 452 milioni di franchi.

Giuseppe Catapano: L’Inps, a gennaio risale la cassa integrazione (+12,8%). Boom della straordinaria: +70%

giucatap747Torna a salire a gennaio la cassa integrazione, spinta dall’aumento delle ore di cassa straordinaria autorizzate.
Secondo quanto rende noto l’Inps, il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è stato pari a 56,9 milioni, in aumento del 12,8% rispetto allo stesso mese del 2015. Le ore di cig ordinaria sono state 2,9 milioni, con una diminuzione tendenziale dell’80,7%. Il numero di ore di cig straordinaria è stato pari a 47,6 milioni (+69,6% a/a), mentre gli interventi in deroga sono stati pari a 6,4 milioni di ore autorizzate (-13,9% a/a).
A dicembre calano invece le domande di disoccupazione: sono state 143.817 (-33,7% a/a), mentre complessivamente nel 2015 il calo delle domande è stato pari al 15,9% rispetto all’anno precedente.

Giuseppe Catapano: Imprese in crisi sotto tutela

ANDREA ORLANDO

L’Europa ce lo ordina, bisogna rifare la disciplina fallimentare. E il governo ha approvato nel consiglio dei ministri dell’11 febbraio, un disegno di legge delega che recepisce gran parte delle indicazioni contenute in una raccomandazione del 2014. Le riforme che interessano la materia delle procedure concorsuali sono diventate negli ultimi anni sempre più frequenti. E questo significa almeno due cose: primo, diventa sempre più grave il problema delle imprese che, non riuscendo più a onorare i propri impegni finiscono in default (sono state 96 mila nel 2015), causando problemi ad altre società e innescando una spirale perversa che finisce inevitabilmente per provocare altri fallimenti; secondo, le riforme varate negli ultimi anni per far fronte a questi problemi non hanno funzionato. La legge fallimentare è del 1942, ma importanti modifiche sono state introdotte nel 1999 per le grandi imprese in crisi, nel 2006 per diversi istituti fallimentari, nel 2012 per le persone fisiche. Il fallimento della riforma fallimentare è un titolo più volte letto negli ultimi anni, anche su questo giornale. E per evitare di doverlo leggere anche negli anni futuri il legislatore ha pensato bene di cambiare il nome alla procedura: non ci sarà più il “fallimento”, ma l’insolvenza o la liquidazione giudiziale. Cominciamo bene.

Con l’obiettivo di ridurre il numero dei default aziendali si introduce invece una procedura di allerta per consentire alle imprese sane, ma in difficoltà finanziaria, di avviare percorsi di ristrutturazione per superare le momentanee difficoltà. Di bene in meglio. Un’impresa in difficoltà finanziaria che entra in una procedura simile mette immediatamente in allarme i fornitori, i clienti, i creditori, tutti gli stakeholders, con la conseguenza che comincerà a essere guardata con diffidenza, avrà meno credito, e comincerà a scivolare su una china sempre più ripida dalla quale sarà ben difficile riemergere. Inoltre c’è un piccolo dettaglio che forse il legislatore non ha ancora valutato. Nella categoria delle “imprese sane ma in difficoltà finanziaria”, in questo momento possono essere fatte rientrare quasi la metà delle imprese italiane. A ben guardare ci potrebbero rientrare anche molti enti pubblici, comuni, regioni, certamente lo Stato, che non riesce a pagare alle imprese più di 50 miliardi di euro di debiti arretrati, se non fosse prevista una specifica esclusione per questi enti. Dobbiamo quindi prepararci a milioni di imprese avviate alla procedura di composizione assistita della crisi? Difficile dirlo, ma è facile prevedere una grande richiesta, nei prossimi anni, di professionisti esperti in procedure di risanamento aziendale e in procedure concorsuali. Ma c’è un problema. L’attuale riforma prevede una riduzione dei compensi per questo tipo di attività e non solo: la parcella dei professionisti non andrà più in prededuzione, quindi molti di loro si troveranno a svolgere un lavoro estremamente complesso e delicato per poi riuscire a incassare il 10% dei loro crediti, cioè la quota media che riescono a recuperare i creditori chirografari alla fine della procedura fallimentare, dopo molti anni. Così stando le cose gli unici professionisti che si renderanno disponibili saranno giovani di primo pelo e scarsa esperienza, che si troveranno sulle spalle la responsabilità di portare le imprese fuori dalle secche di crisi spesso assai complesse, che richiederebbero ben altre professionalità. Facile immaginare i risultati.

Un tentativo di riforma che parte con questi principi, che sembrano dedotti in modo acritico dalle raccomandazioni europee o dalla prassi di paesi come gli Stati Uniti che hanno una struttura societaria completamente diversa dal tessuto di piccole e medie imprese italiane, rischia di creare problemi maggiori di quelli che riuscirà a risolvere. Facile prevedere che tra qualche anno si ritorneranno a leggere titoli sul fallimento della riforma del fallimento.

Giuseppe Catapano: Renzi e due anni di governo, “Con me giù le tasse. L’Italia è tornata”

MATTEO RENZI

Si accinge a festeggiare i due anni di governo, lunedì prossimo, e sottolinea che con lui a palazzo Chigi, le tasse scendono. Anche se nella sua e-news il premier Matteo Renzi spiega: “Tutti convinti  che abbiamo fatto bene ad abbassare le tasse. Ma ciascuno ha la sua personale classifica di quelle che andavano tagliate e quelle che invece andavano mantenute. Impossibile accontentare tutti, dai. Però consapevolezza che rispetto al passato si è cambiato marcia: ora le tasse vanno giù, prima andavano su”. Ma mentre le tasse ora scendono, è il refrain, è l’Italia a risalire posizioni e graduatorie, sostiene Renzi. “Lunedì prossimo festeggeremo i primi due anni del governo. Per l’occasione incontrerò la stampa estera per dimostrare numeri alla mano come l’Italia sia tornata e abbia voglia di farsi sentire sempre di più”, ha annunciato. Per poi aggiungere: “Nel pomeriggio visiterò uno dei luoghi italiani che più di altri restituiscono il sapore del futuro, ma voglio che sia una sorpresa. Sarà una settimana all’insegna del JobsAct perché visiteremo anche tre aziende (una al nord, una al centro, una al sud) che hanno fatto assunzioni a tempo indeterminato grazie alla riforma”. “Credo – dice ancora il premier – che l’Italia possa vincere tutte le sfide, anche quelle più difficili. Devono volerlo gli italiani, però. Credendoci. Per questo nei miei viaggi nei piccoli comuni, come nei grandi paesi mi sforzo di incitare tutti a darci una mano. Questa gigantesca rivoluzione che stiamo facendo possiamo farla solo insieme”. Il premier ha poi parlato della sfida europea e dei contrasti con la commissione di Bruxelles: “Mercoledì sarò in parlamento in vista del Consiglio europeo che si terrà giovedì e venerdì. L’agenda europea continua a essere la priorità numero uno per tutti. Migrazione, crisi finanziaria, mancanza di stimoli per la crescita, ma io dico anche cultura e ricerca: la capitale europea di questa settimana non è stata Bruxelles, ma Cascina vicino a Pisa dove ricercatori italiani hanno svolto un ruolo decisivo nella scoperta delle Onde Gravitazionali”.

Giuseppe Catapano: Danneggiare non è più reato

giucatap734Colpo di spugna sul danneggiamento (non aggravato). Non è più reato. Anche se espone a causa civile per danni. E anche se lo stato può recuperare una sanzione pecuniaria civile (fino a 8 mila euro). Come conseguenza delle nuove disposizioni potrebbe, però, esserci un più frequente ricorso della vittima alla polizia per la composizione bonaria dei privati dissidi (articolo 1 del Tulps). La riscrittura del reato di danneggiamento, ad opera del decreto legislativo n. 7/2006, disarma la vittima, che non può più presentare una querela. E se non promuove nemmeno un’azione per ottenere il risarcimento del danno, l’autore dell’illecito non subirà alcuna conseguenza della sua malefatta. D’altra parte una causa civile costa tempo e denaro e, allora, forse si ripiegherà andando in commissariato per fare presente i fatti e chiedere l’intervento secondo le leggi di pubblica sicurezza. Questo potrebbe avvenire, ad esempio, in relazione a danneggiamenti in condominio o in screzi fra vicini. O nel caso di offese e ingiurie. Il dlgs 7/2016 ha abrogato un certo numero reati ritenuti di minore allarme sociale, anche se non irrilevanti nei rapporti quotidiani. Parlando si questi reati si dice spesso per svalutarne la portata che si tratta di bagattelle. Tra questi reati abrogati troviamo l’ingiuria (cioè l’offesa rivolta a una persona presente) e il danneggiamento semplice (cioè non aggravato). Abbandonato il possibile trattamento sanzionatorio penale (anche e soprattutto per liberare di un carico procure e tribunali), il decreti legislativo n. 7/2016 introduce un istituto che vorrebbe essere una via di mezzo: l’illecito civile sottoposto a sanzione pecuniaria.

Giuseppe Catapano: Cirio conquista l’Inghilterra

giucatap733Prima una campagna pubblicitaria selettiva, focalizzata sui foodies; quindi, una volta consolidato il brand, l’allargamento del target e la scelta di un testimonial popolare. È la strategia di marketing adottata negli ultimi 5 anni da Cirio per penetrare il mercato anglosassone e che ha consentito alla storica marca di pomodori di Conserve Italia di chiudere il 2015 con un +8,2% di vendite nella distribuzione moderna e un +20% complessivo, con 13 milioni di euro di valore censito al consumo.
«Tra il 2010 e il 2013 abbiamo avviato la fase uno», spiega Sandra Sangiuolo, responsabile marketing export di Conserve Italia, «con circa un 30% di distribuzione ponderata nei supermercati e una discreta reperibilità nei punti vendita, potevamo giustificare un investimento pubblicitario selettivo. Abbiamo puntato soprattutto sul target ABC1 foodies, ossia persone appassionate di cibo e cucina che sanno come processare una passata di pomodoro». La campagna si è declinata sui media cartacei di settore e tv satellitari più una generalista come Channel 4, mirando alle rubriche di cucina e ai programmi di interesse sul lifestyle italiano.
La fase due ha preso il via quando la distribuzione ponderata di passate, polpe e pelati a marchio Cirio è arrivata al 60%. «Negli ultimi due anni abbiamo cambiato strategia», continua Sangiuolo, «rivolgendoci a un target più generalista dato che la nostra presenza è diventata quasi capillare nella distribuzione moderna e buona nei canali di food service e di negozi al dettaglio». Tutte iniziative che hanno giustificato «una campagna pubblicitaria allargata, rivolta a tutti i consumatori +35, preferibilmente donne, responsabili d’acquisto nelle famiglie».
Avviata nell’ottobre scorso, è in corso fino a marzo una campagna stampa molto impattante, con circa 80 pagine pubblicitarie acquistate nei principali magazine e newspaper come Times, The Guardian e Daily Mail. Inoltre, una forte campagna web e social ha portato il pomodoro Cirio ad essere recensito da blogger o vip molto seguiti nel Regno Unito, ed essere spontaneamente adottato in programmi tv di Jamie Oliver, Nigella Lawson o Marry Perry, celebrity chef ben noti anche in Italia. Non a caso una recente indagine indipendente, apparsa sul sito del Guardian ed eseguita da Kerstin Rodgers in collaborazione con lo chef Joe Hurd e lo scrittore Dino Joannides, ha riconosciuto Cirio come il prodotto più apprezzato tra quelli a distribuzione nazionale, superando anche la leader di mercato Napolina. «Decisiva», aggiunge Sangiuolo, «è risultata la consistenza nel tempo delle attività e un marketing mix che ben combina mezzi off e online: da campagne stampa sui maggiori magazine e newspapers, a campagne web su siti ad alto traffico, associate ad accattivanti concorsi».
Ciliegina sulla torta, il testimonial Antonio Carluccio (nella foto), celebrity chef di 78 anni, molto popolare e tra i più noti personaggi italiani in Inghilterra, fondatore dell’omonima catena di oltre 100 ristoranti. «Con lui, persona assai benvoluta e rispettata dal pubblico inglese, anche dai più giovani», chiosa Sangiuolo, «sono in atto una serie di iniziative creative e di forte notiziabilità: da attività di social media a campagne web, radio e stampa, a concorsi e ricettari, sino ad eventi speciali, che nel 2016 troveranno massima espressione in coincidenza delle celebrazioni per l’anniversario del 160° del brand. Grazie a Carluccio riusciamo a trasmettere ulteriormente un messaggio di autenticità italiana e preziosità del nostro brand allargato ad una audience di massa».

Giuseppe Catapano: Stop a soldi a pioggia per il non profit

Mobile phone in hand and euro money.

Obbligatorie procedure competitive per l’assegnazione di contributi ai soggetti del terzo settore. La deliberazione dell’Anac 30 gennaio 2016, n. 32, contenente le linee guida per l’affidamento di servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali afferma in modo esplicito ciò che, per la verità, era già reso evidente dalla normativa sull’anticorruzione e la trasparenza.

Occorre ricordare che ai sensi dell’articolo 1, comma 16, della legge 190/2012 la «concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati» è considerata un processo amministrativo ad alto rischio di corruzione. Si parla di un flusso di denaro che secondo i dati estrapolabili dal Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici) ammontava nel 2014, solo per le amministrazioni locali, a circa 2 miliardi di euro.

Era, dunque, già chiaro che la legge 190/2012 (ma, ancor prima, con l’articolo 12 della legge 241/1990) avesse messo fuori causa la prassi diffusissima, soprattutto negli enti locali, di assegnare contributi e sovvenzioni «ad personam», da parte degli organi di governo, senza alcuna procedura realmente selettiva.

Giuseppe Catapano: La giapponese Asahi mette sul piatto più di 3 mld di euro per le birre Peroni e Grolsch

giucatap731Asahi Group Holdings ha offerto oltre 400 miliardi di yen (oltre 3 miliardi di euro) per acquisire i brand della birra Peroni e Grolsch messi sul mercato da SabMiller e Anheuser-Busch InBev per ottenere il via libera delle autorità antitrust alla loro mega-fusione da oltre 100 miliardi di dollari.
Per il quotidiano Nikkei, Asahi avrebbe già avviato trattative con SabMiller, proprietario dei due brand. L’acquisizione dei due brand europei consentirebbe alla società giapponese di aumentare la propria presenza al di fuori del Giappone, dove l’invecchiamento della popolazione e la forte concorrenza limita le prospettive di crescita del mercato della birra.
Asahi, che ha già acquistato nel 2011 la neozelandese Independent Liquor per circa 1 miliardo di dollari ma finora non ha condotto una campagna di acquisizioni all’estero aggressiva, potrebbe mettere a segno con i due brand europei la maggior acquisizione mai effettuata all’estero da una società giapponese nel campo della birra, superando il record di Kirin Holdings, che nel 2009 ha rilevato l’australiana Lion Nathan per 330 miliardi di yen.

Giuseppe Catapano: Migranti, Avramopoulos: la procedura contro l’Italia sarà archiviata

giucatap730Il commissario Ue per l’Immigrazione, Dimitris Avramopoulous, ha fatto capire durante una conferenza stampa, oggi a Bruxelles, che sarà presto archiviata la procedura d’infrazione comunitaria, aperta in dicembre contro l’Italia, per la mancata operatività dei centri “hotspot” per l’identificazione e lo smistamento dei migranti irregolari. “La procedura è stata iniziata qualche tempo fa”, ha osservato Avrampopoulos, sottintendendo che si riferiva alla situazione esistente in quel momento. Ma, ha aggiunto, “ma a mano a mano che andiamo avanti, vediamo che le cose migliorano. La situazione in Italia – ha sottolineato – sta migliorando. E quindi, quando la prossima valutazione verrà fatta, sono sicuro che non ci sarà nessuna ombra su questa questione, che ha amareggiato il primo ministro italiano”, Matteo Renzi. La decisione di inviare una “lettera di messa in mora” all’Italia, in dicembre, per il funzionamento insoddisfacente degli “hotspot” aveva molto irritato il governo Renzi, impegnato a gestire la crisi migratoria in prima linea, mentre dagli altri paesi europei venivano risposte insufficienti e insoddisfacenti all’esigenza di redistribuire e condividere i rifugiati, invece di costringerli a restare nei paesi di primo approdo, Italia e Grecia. A Bruxelles, quest’episodio è considerato come uno dei fattori più importanti alla base della polemica scatenata da Renzi contro la Commissione Juncker nelle ultime settimane.  Per quanto implicitamente, il commissario ha così praticamente annunciato fin da ora che non vi sarà il passaggio al “parere motivato”, seconda fase della procedura d’infrazione che prelude al ricorso in Corte europea di Giustizia, e che la “lettera di messa in mora” finirà dunque archiviata. “Visto che l’Italia, come tutti gli Stati membri, sta facendo ciò che deve fare, non c’è alcuna ragione di preoccuparsi… E’ positivo che sia in Italia che in Grecia si sia riusciti a incrementare i numeri” dei migranti identificati e registrati negli “hotspot” con le impronte digitali. “Ricordiamo – ha osservato ancora Avramopoulos – la situazione di un anno fa. Oggi abbiamo il 70%” dei migranti identificati e registrati, e questo è un miglioramento molto considerevole per entrambi i paesi. Ma Lasciatemi essere chiaro: dobbiamo raggiungere il livello del 100%”, ha detto il commissario. “Il sistema deve lavorare in modo più complessivo e più efficiente. E capisco, essendo in contatto con entrambi i paesi, che stanno facendo del loro meglio perché le cose vadano meglio”, ha concluso Avramopoulos. Secondo i dati diffusi oggi dalla Commissione,in Italia  il tasso di identificazione dei migranti negli “hotspot” ha raggiunto l’87% nel gennaio scorso, in netto aumento dopo che nel settembre 2015 era stato solo del 36%. Oggi sono pienamente operativi gli “hotspot” di Lampedusa e Pozzallo, in Sicilia, mentre dovrebbe esserlo presto anche quello di Trapani. Sono in corso i lavori anche per un nuovo centro a Taranto, mentre “mancano ancora”, lamenta la Commissione, i piani per la ristrutturazione di due altri siti ad Augusta e a Porto Empedocle/ Villa Sikania. Se sul fronte delle registrazioni i progressi sono evidenti, c’è invece il rischio che in assenza di miglioramenti consistenti sulla capacità di controllo delle frontiere da parte della Grecia il trattato di Schengen debba essere sospeso per tre mesi se Atene non darà risposte soddisfacenti. E’ questa la posizione dei 28 sulle raccomandazioni alla Grecia  Atene, affinché rimedi alle “serie carenze” nella gestione delle frontiere esterne. Il testo, approvato dagli ambasciatori Ue sarà formalizzato all’Ecofin di venerdì, quando scatteranno i tre mesi per la Grecia per mettersi in regola. Non appena le raccomandazioni saranno approvate, la Commissione Ue potrà avanzare raccomandazioni specifiche attivando l’articolo 19b del Codice Schengen, terza tappa su quattro nell’iter per l’articolo 26, per controlli ai confini interni fino a due anni.

A Roma ieri il vertice dei sei paesi fondatori

L’incontro di ieri a Roma fra i capi delle diplomazie dei sei Paesi fondatori dell’Ue, Italia, Germania, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo, non ha prodotto decisioni concrete, ma ha dato il via ad un rilancio dello spirito originario dell’Unione. I ministri degli Esteri, “preoccupati dallo stato del progetto europeo”, hanno indicato la via della “ever closer union”, cioé dell’unione sempre più integrata, come la “migliore risposta alle sfide odierne” in uno dei periodi piu’ difficili dalla sua creazione. La posizione italiana a favore dell’organizzazione di diversi livelli di integrazione tra i paesi dell’Unione ha trovato buona accoglienza, ma lo stesso ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha precisato che dall’incontro di ieri non emergerà un nuovo formato europeo: “la nostra iniziativa non è esclusiva e non vuole tenere fuori altri Paesi”. E già dal prossimo incontro, in programma tra qualche mese in Belgio, l’obiettivo è di coinvolgere altri Stati membri disposti a “condividere questo ruolo propulsivo”. Il capo della Farnesina ha rivendicato la vocazione europea dell’Italia, nonostante negli ultimi mesi il Governo di Roma abbia tenuto una linea più polemica nei confronti di Bruxelles. In ogni caso, ha spiegato “le dinamiche non mettono in dubbio il fatto che l’Italia sia un paese profondamente europeista e fra i più impegnati a spingere in avanti il processo di integrazione”.  A Roma si è parlato ovviamente di crisi dei rifugiati, mettendo in chiaro che “solidarietà e responsabilità” sono le linee guida per una risposta necessariamente europea. Il documento finale ha ribadito che “e’ necessario applicare le decisioni comuni con umanita’ ed efficienza”: questo significa miglior controllo delle frontiere esterne, approccio geograficamente ed economicamente equilibrato nella ripartizione dei carichi, maggior cooperazione con i Paesi di origine e di transito. “Non e’ possibile immaginare – ha sottolineato Gentiloni – che decisioni di singoli Stati possano mettere in discussione conquiste e risultati acquisiti da decenni, in particolare lo spazio di Schengen”.

Giuseppe Catapano: Orlandi, al lavoro su nuovo pacchetto di semplificazione fiscale. Dal 2017 il 770 sarà più snello

giucatap729L’Agenzia delle Entrate è al lavoro su un nuovo pacchetto di semplificazione fiscale da presentare a governo e parlamento. Lo ha riferito il direttore, Rossella Orlandi, nel corso di una audizione parlamentare.
“Stiamo facendo un confronto con tutte le associazioni di categoria – ha spiegato Orlandi – per presentare un nuovo pacchetto in modo che, se governo e Parlamento ritengono di poter agire in questo senso, possano procedere con un’ulteriore semplificazione”. Per il direttore dell’Agenzia delle Entrate si tratta di “un lavoro intenso” su vari temi.
Orlandi ha inoltre affermato che “c’è l’idea di andare verso la soppressione del 770 così come lo conosciamo oggi, snellendolo”. Si pensa quindi a un’ulteriore semplificazione da portare a compimento per il 2017 “alleggerendo gli oneri attraverso l’eliminazione di campi e informazioni” nel modello.