Giuseppe Catapano: Confcommercio, in vent’anni le tasse centrali e locali sono quasi raddoppiate

giucatap807In vent’anni (tra il 1995 e il 2015) la pressione fiscale in Italia è cresciuta dal 40,3% al 43,7%.
E’ quanto emerge da una ricerca Confcommercio-Cer su Finanza pubblica e tasse locali presentata oggi a Roma, secondo la quale nel periodo le imposte tributarie centrali e locali sono aumentate in media del 92,4%. In particolare, le tasse centrali sono passate da 228 mld a 393 mld di euro con una crescita del 72%. Nello stesso periodo le tasse locali sono passate da 30 mld a 103 mld di euro con una crescita del 248%.
Sempre secondo la ricerca, la spesa pubblica è cresciuta del 50,8% tra il 2007 e il 2015. Negli ultimi quattro anni, dal 2011 al 2015, sono cresciute, poi, anche le imposte sugli immobili, aumentate del 143%, passando da 9,8 miliardi a 23,9 miliardi di euro.
Nel 2016, secondo Confcommercio, ci sarà un calo del 19% rispetto al 2015 grazie alla riduzione sulla prima casa. Sempre nello stesso periodo la tassa sui rifiuti è cresciuta del 50%. Le imposte sugli immobili e sui rifiuti, quest’anno, cresceranno complessivamente dell’80% rispetto al 2011, passando da 15,4 miliardi a 27,8 miliardi di euro.
“Il 2016 sarà un anno difficile, di sfida, perché ci entriamo con un dato inaspettato e deludente sul pil dell’ultimo trimestre 2015”, ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. “Ma l’Italia ha le carte in regola per crescere in modo soddisfacente – ha aggiunto -, le condizioni sono: abbattimento della spesa pubblica improduttiva per ridurre le tasse a famiglie e imprese e che la legge di stabilita’ esplichi tutti i suoi effetti competitivi”.

Giuseppe Catapano: Rai, pronta la lista dei nuovi direttori. Fabiano a Rai1, Dallatana a Rai2, Bignardi a Rai3

giucatap806E’ pronta la lista dei nuovi direttori della Rai, che arriverà domani mattina sul tavolo del consiglio di amministrazione.
A Rai1, a quanto si apprende, andrà Andrea Fabiano, già vicedirettore di Rai1: si tratta del più giovane direttore della storia della rete (compierà 40 anni a maggio). A Rai2 andrà Ilaria Dallatana, a Rai3 Daria Bignardi, a Rai4 Angelo Teodoli, attualmente direttore di Rai2, a Rai Sport Gabriele Romagnoli.

Giuseppe Catapano: Unioni civili, ddl slitta a mercoledì. Cirinnà: pronta a lasciare la politica

giucatap805Il ddl Cirinnà tornerà in Aula al Senato mercoledi’ prossimo, dopo il Milleproroghe. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, come riferisce Renato Schifani (Ap). la decisione al termine dell’ennesima mattinata carica di tensioni iniziata con riunioni e i contatti nel Pd per cercare, a poco meno di mezz’ora dalla ripresa dei lavori dell’Aula del Senato, una via d’uscita dopo il ‘no’ dei grillini all’emendamento Marcucci. A palazzo Madama, tra gli altri, si sono riuniti il capogruppo dem Zanda, il ministro Boschi, e diversi senatori Pd. Conciliaboli anche in Transatlantico, dove le forze di centrodestra hanno fatto di conto per capire quali possono essere i nuovi equilibri in Aula. “Stiamo facendo i conti…”, riferiva un’autorevole fonte di maggioranza. La linea che sembrava già prevalere nel Pd era di chiedere un rinvio di qualche giorno, per capire meglio la situazione e cercare di ricompattare il gruppo dem. Infatti, veniva spiegato, porre comunque in votazione il ‘super canguro’, ma spacchettato, così da provare ad assicurarsi almeno il via libera sui primi articoli del ddl Cirinnà, quelli relativi alle unioni, sembrava una strada poco praticabile: i numeri sono fortemente in bilico, spiegavano fonti dem. A rischio, infatti, non solo la parte relativa alle adozioni, ma anche quella sui diritti alle unioni gay. Meglio prendersi quale ora di tempo e rivedere la nuova strategia. Nel Pd, infatti, seppure fino a ieri era sembrava prevalere la linea dura di voler andare comunque alla conta, oggi la linea si sarebbe ammorbidita: troppo alto il rischio di un affossamento dell’intero ddl.
E si faceva sempre più plausibile, viene spiegato da fonti Pd, l’ipotesi di procedere con uno stralcio dell’articolo 5, ovvero quello sulle adozioni gay. Dopo la battuta d’arresto subita ieri, infatti, nel Pd si tenta di ricompattare l’area cattolica, ma resta l’ostacolod elle adozioni. Il pallottoliere è la bussola in questo momento: senza adozioni si perderebbero i voti della sinistra dem, dei Giovani turchi, ma anche di Sel e forse dei grillini (dei quali però il pd non si fida più). Oggi, però, il clima è ancora teso, anche dentro lo stesso Pd, per questo la scelta di rinviare l’esame del ddl appare quella che meglio mette in sicurezza le sorti del ddl.

Cirinnà: pagherò per essermi fidata dei 5 Stelle. “Chiudo mia carriera politica con questo scivolone”

“Chiudo la mia carriera politica con questo scivolone. Io mi prendo la responsabilità politica di essermi fidata dei 5 Stelle e pagherò sicuramente per questo”. Lo ha detto la senatrice Monica Cirinnà che ha dato il suo nome al ddl sulle unioni civili conversando con i giornalisti a Palazzo Madama. “Pago sicuramente per un errore di fiducia” ha aggiunto Cirinnà.

Giuseppe Catapano: Germania, crolla a febbraio l’indice Zew sulle attese economiche

giucatap790L’indice Zew relativo alle attese economiche in Germania è sceso nettamente a febbraio a 1 punto dai 10,2 di gennaio, deludendo le attese del consenso a quota 3,2. Lo ha reso noto lo stesso istituto di ricerca aggiungendo che, sempre a febbraio, anche l’indice riferito alle attuali condizioni economiche in Germania è calato, a 52,3 punti dai 59,7 di gennaio.
Il professore Sascha Steffen, responsabile del dipartimento International Finance and Financial Management dell’istituto tedesco, puntualizza come “l’incombente rallentamento dell’economia mondiale e le incerte conseguenze del calo di prezzi del petrolio stiano creando tensioni sull’indice Zew”. Per l’esperto inoltre, alla luce di questi sviluppi, “la preoccupazione legata all’aumento di rischi di default nel credito ha già provocato un crollo dei prezzi delle azioni e dei bond di molte banche in Europa, Giappone e Stati Uniti”.

Conflitto di interessi, Sisto (FI) si dimette da relatore

A cura di: Giuseppe Catapano

giucatap789“Ieri il collega Sisto – spiega in conferenza stampa il capogruppo, Renato Brunetta – si è dimesso da correlatore del provvedimento sul conflitto di interessi, dopo una serie di provocazione da parte del correlatore del Pd che ha rifiutato qualsiasi impostazione migliorativa della proposta di legge in questione, preferendo la convergenza sostanziale, formale, culturale, ideologica, con il Movimento 5 Stelle piuttosto che una collaborazione a 360 gradi con il Parlamento”. “La vulgata – insiste – è che non esista una legge sul conflitto di interessi: è una banalità, una stupidità. La legge esiste, noi abbiamo oggi in Italia una normativa sul conflitto di interessi dal 2004 quindi da 12 anni, che è la legge Frattini. L’ha fatta il governo Berlusconi. Che adesso la sinistra voglia fare manutenzione, riscrivere, ridefinire, noi siamo perfettamente d’accordo, non ci siamo mai opposti. Cosa diversa però è di fatto far saltare il ruolo del Parlamento e mettere in discussione almeno tre articoli della Costituzione. Il 51, che disciplina l’accesso alle cariche pubbliche, il 41 che tutela la libera iniziativa economica privata, il 42 che riconosce la proprietà privata”.

“Se passasse, se passerà questa nuova normativa, potranno accedere alle cariche pubbliche e alle cariche di governo – prosegue Brunetta – solamente i nullafacenti o quasi. Solamente i simil grillini, lo dico con tutto il rispetto che si meritano come dicono i gesuiti, vale a dire chi non ha fatto nulla nella vita. Perché se facciamo l’elenco, la casistica dei combinati disposti previsti dalla normativa oggi in discussione, ci saranno barriere previe e barriere postume per quanto riguarda i tre articoli della Costituzione citati, l’accesso alle cariche pubbliche, l’iniziativa privata, la tutela della attività privata che impediranno a chiunque abbia fatto o intenda fare qualcosa di accedere alle cariche pubbliche”. “Ribadiamo: noi siamo favorevolissimi a una revisione, manutenzione, aggiornamento della normativa sul conflitto di interessi, però – dice – abbiamo a cuore la democrazia parlamentare. Se passasse questa legge assieme ad altre, pensiamo al finanziamento pubblico ai partiti, pensiamo alla regolazione degli stessi partiti o alla regolazione dei sindacati, ne verrebbe una deriva autoritaria, populista, demagogica, assolutamente insopportabile”.

Il relatore del Partito democratico, racconta Sisto, ha dato “parere contrario ad un emendamento accantonato di Forza Italia senza concordarlo con me che ero l’altro, il suo correlatore”, dunque “c’è la necessità di difendere l’onorabilità del nostro partito e del nostro gruppo”. Questa, prosegue, “è una legge che mortifica i saperi, intimidisce i doveri e premia soltanto determinate categorie, coloro che non hanno né un passato né un presente e probabilmente neanche un futuro. Credo che questo non sia il modo di selezionare la classe politica, una selezione innaturale, una polizia etnica della politica a scopo ideologico e socio-economico”. “Forza Italia difende le imprese, che sono fortemente penalizzate da questa legge, gli imprenditori sostanzialmente saranno dissuasi dal fare politica  e questo non è il Paese che ci piace.

Questo è un Paese che si regge sulle imprese, le imprese non possono rimanere lontano dalla politica per scelte del Pd e del Cinque stelle, un asse sempre più preoccupante, dalla Cirinnà in poi”, conclude Sisto.

Giuseppe Catapano: Marchionne, visita a sorpresa nello stabilimento di Cassino. La produzione della Giulia partirà il 15 marzo

giucatap788L’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne è atterrato con un elicottero per una visita a sorpresa nello stabilimento di Piedimonte San Germano (Cassino), in provincia di Frosinione, dove il gruppo automobilistico possiede il secondo stabilimento più grande d’Italia che produce le nuova Giulia.
Secondo fonti sindacali, la produzione del nuovo modello partirà il 15 marzo, con due settimane d’anticipo rispetto alla data inizialmente prevista.

Giuseppe Catapano: Arrestato Rizzi, braccio destro di Maroni per la sanità in Lombardia. Salvini: chi sbaglia non merita la Lega

giucatap787I carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito una misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Monza nei confronti di 21 persone ritenute, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio. L’indagine, denominata “Smile” e coordinata dalla Procura del capoluogo brianzolo, ha ricostruito come un gruppo imprenditoriale avrebbe turbato in proprio favore l’aggiudicazione di una serie di appalti pubblici banditi da diverse aziende ospedaliere per la gestione in outsourcing di servizi odontoiatrici, corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare. Tra gli arrestati, Fabio Rizzi, braccio destro di Roberto Maroni e autore della riforma lombarda della Sanità. Il governatore ha convocato l’unità di crisi.

Medico anestesista rianimatore, Rizzi è stato eletto sindaco di Besozzo nel 2007 e nel 2008 è stato eletto senatore. Si è poi candidato sempre tra le file della Lega Lombarda alle elezioni regionali in Lombardia del 2013 ed è stato eletto nella circoscrizione di Varese. Attualmente è presidente della Comissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia. È stato relatore delle riforma sanitaria lombarda del 2015.

Il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo (Ncd) in aula ha affermato: «Tra gli arrestati è compreso il collega Rizzi. Notizia che ha colpito tutti. Sul piano istituzionale altro colpo alla credibilità di questo consiglio regionale». «Rispetto della legalità ma anche rispetto del principio di innocenza», ha concluso.


 Il coinvolgimento di Fabio Rizzi, presidente della Commissione Sanita‘ del Consiglio regionale della Lombardia “e’ un fatto di gravita’ forse maggiore anche rispetto agli episodi degli ultimi tre anni”. E’ questo il commento alla notizia dell’arresto di Rizzi nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Monza del consigliere del Patto Civico, Umberto Ambrosoli. “E’ da anni – ha detto Ambrosoli – che diciamo che la sanita’ lombarda va messa in sicurezza rispetto alle aggressioni del malaffare e di una pratica corruttiva sempre estesa”. Ambrosoli ha ricordato che Rizzi e’ stato il coordinatore di quella riforma sanitaria di Maroni mentre “l’assessore titolare della sanita’ (Mario Mantovani, ndr) veniva arrestato e portato a San Vittore con gravi accuse di commistione di interessi. E’ necessario che almeno oggi – ha incalzato Ambrosoli – la risposta della maggioranza non si fermi, come di consueto, a dichiarazioni di frainteso garantismo, perche’ non e’ cosi’ che si tutela la eccellenza della sanita’ lombarda”.

   Le indagini avrebbero fatto emergere un sistema caratterizzato “non solo dalla violazione dei principi cardine di trasparenza, imparzialita’, legalita’, indispensabili per una buona amministrazione pubblica”, ma anche “l’erogazione di servizi scadenti con ricadute, di natura economica e non, sia sugli enti pubblici che sui pazienti”. Al centro dell’indagine, l’imprenditrice e medico Maria Paola Canegrati. La sua società ‘Odontoquality’, con sede ad Arcore, avrebbe consolidato “una posizione di sostanziale monopolio” che vinceva “la quasi totalita’ degli appalti”. L’indagine va contestualizzata nella riforma della sanita’ lombarda che, all’inizio degli anni Duemila, aveva portato all’ingresso dei ‘privati’, in ambito odontoiatrico, negli ospedali. Lo scopo dichiarato era quello di abbassare le tariffe delle cure dentali rispetto agli ambulatori privati. Per aver favorito la societa’ ‘Odontoquality’, controllata dalla dottoressa Maria Paola Canegrati, arrestata oggi insieme a loro, il consigliere del Pirellone Fabio Rizzi e l’imprenditore Mario Valentino Longo  avrebbero ricevuto come “remunerazione” il finanziamento della campagna elettorale del politico per le regionali del 2003, una tangente da 50mila euro (pagata in contanti con l’intermediazione di un soggetto accusato di riciclaggio) e una serie di finte consulenze per 500 euro fatturate dalla moglie di Logno. Inoltre, stando a fonti investigative  riportate dalle agenzie, sarebbe stata creata a loro favore una società che si occupa di ambulatori odontoiatrici in strutture sanitarie private, le cui quote sarebbero state intestate alla stessa Canegrati e, per interposta persona, a Longo e Rizzi. La Procura di Monza ha disposto il sequestro della somma di 50mila euro a carico, in solido, di Longo e Rizzi e di 38mila euro a carico del solo Longo, quale profitto della presunta corruzione.

“Esco ora dal Parlamento Europeo e leggo degli arresti in Lombardia. Prima riflessione: chi sbaglia davvero, non merita la Lega”. Cosi’ su Facebook il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini.  “Seconda riflessione: spero – prosegue Salvini – che le accuse si rivelino una bufala. Terza riflessione: spero che alcuni magistrati non siano in campagna elettorale, e’ accaduto gia’ troppe volte. Quarta riflessione: sono sicuro che l’eventuale errore di pochi non danneggi il lavoro delle migliaia di persone che ogni giorno mandano avanti benissimo gli ospedali in Lombardia. Quinta riflessione: sono orgoglioso – conclude – di essere il Segretario della Lega”.

Giuseppe Catapano: Unioni civili, alta tensione in senato

LUIGI ZANDA

Si va avanti con l’illustrazione di tutti gli emendamenti presentati a tutti gli articoli del ddl Cirinnà sulle unioni civili, “a cominciare dall’art.1 e poi via via, articolo dopo articolo”. La presidente di turno, Valeria Fedeli comunica all’aula la determinazione della presidenza del Senato su come procedere nei lavori dell’aula sul ddl Cirinnà sulle unioni civili, ma di fatto non scioglie le ambiguità cui si presta il testo delle disposizioni annunciate ieri in aula dallo stesso presidente Grasso in ordine alle decisioni della conferenza dei capigruppo. Il problema è stato sollevato ad avvio di seduta da parte delle opposizioni, che protestavano su quella che si voleva presentare secondo loro come una determinazione concordata e che in realtà così non era (“Diciamo che non abbiamo capito che questo era il senso che si voleva dare alle determinazioni della capigruppo” ha tentato diplomaticamente di spiegare Paolo Romani presidente dei senatori Fi).
Una richiesta di chiarimento a cui il capigruppo Pd, Luigi Zanda ha replicando alzando subito e con violenza il tono del confronto, denunciando l’avvio di una linea ostruzionistica da parte delle opposizioni, M5S compresa, e il tradimento del clima di dialogo cui il Pd aveva lavorato fermamente. Ma le sue accuse sono state smorzate dalle dichairazioni e dagli impegni delle opposizioni, consigliando evidentemente alla presidenza del Senato molta prudenza su come procedere.
“Non è certo un caso – ha infatti dichiarato Fedeli in aula, pressata dalle reiterate richieste di ragionevolezza da parte di Romani – che ho più volte sottolineato che si procede all’illustrazione degli emendamenti a partire dall’art.1. Vediamo se l’atteggiamento di quest’aula è quello di proseguire. Vediamo come si procede, e andiamo avanti con l’illustrazione”.

Giuseppe Catapano: Credito coperativo, la riforma non cambia: resta la clausola Lotti

LUCA LOTTI

Il premier Matteo Renzi è convinto che il testo attuale del decreto di riforma delle Bcc sia un buon punto di equilibrio, e non ha nessuna intenzione di inserire modifiche. Anzi, semmai l’intenzione sarebbe quella di abbassare la soglia dei 200 milioni di patrimonio che fa scattare la “clausola Lotti”, consentendo ad alcuni istituti di non aderire alla holding bancaria in cui dovranno confluire tutte le banche di credito cooperativo e che poi si quoterà in Borsa.  Lo scrive La Stampa aggiungendo che per i collaboratori di Renzi non c’è nessun trattamento di favore e non si viola il principio che assicura l’indivisibilità delle risorse accumulate nel tempo dai soci cooperatori. La tesi di Palazzo Chigi è che non si fa altro che imitare il modello Unipol, in cui la banca si trasforma in società per azioni, ma resta controllata in tutto o in parte dalla cooperativa. Intanto, il testo del decreto del governo sulla riforma delle Bcc è depositato al ministero dell’Economia ma non si sa quando apparira’ sulla Gazzetta Ufficiale, in quale delle due Camere inizierà il suo iter, ne’ se la contestata “clausola Lotti” subirà modifiche.

Giuseppe Catapano: Renzi, Boko Haram e le giovani kamikaze nigeriane

giucatap749“Non tutti i giornali hanno riportato una notizia che mi ha sconvolto. E anche commosso. Una bambina, una ragazzina di 12 anni, viene imbottita di esplosivo con altre due coetanee da Boko Haram. E lasciata nei pressi di un mercato nigeriano con l’ordine secco: fatevi esplodere. Difficile capire cosa succede. La bambina ha dei dubbi. Forse ne parla con le compagne. Magari immagina che lì in quel mercato possa esserci qualcuno che conosce. O più semplicemente ha paura. Un clic la separa dalla morte più atroce”.  Così il premier Matteo Renzi racconta la storia di una dodicenne terrorista sua malgrado ma ancora in grado di resistere alla forza del male. “Bisbiglia qualcosa alle sue amiche. Forse prova a fermarle”, prosegue il posto di Renzi. “Chissà cosa passa nel suo cuore in quel momento. Che vertigine pazzesca deve attraversare quella giovane vita, a un passo dall’orrore. Alla fine decide di togliersi la cintura. Ma le due coetanee, no. Loro si fanno saltare in aria. Muoiono sessanta persone. Arrivano i soccorsi. Caos. E finalmente la polizia trova uno scricciolo in un angolo che racconta la storia più incredibile. Non le credono. Finché lei non li porta a vedere dove ha abbandonato la cintura esplosiva. A me questa storia toglie il fiato, come un calcio alla bocca. Poteva essere una delle nostre figlie. Presa, indottrinata, violentata almeno nella sua mente, forzata. Eppure la volontà dell’uomo, il cuore dell’uomo può essere più forte del terrore. Sentimenti misti: da un lato il dolore per quelle due kamikaze e per le loro vittime. Dall’altro il rispetto e l’orgoglio per la grandezza dell’anima umana che si manifesta in modo luminoso in una dodicenne. Nigeria, mondo, febbraio 2016”.