Giuseppe Catapano: Libia, droni Usa da Sigonella. Renzi: autorizzazioni caso per caso

MATTEO RENZI ROBERTA PINOTTI

Nella lotta all’Isis in Libia, l’Italia farà la sua parte. Lo assicura il governo italiano. Ma, come tiene a precisare il premier Matteo Renzi, “autorizzazioni caso per caso”. Di certo Droni americani saranno autorizzati a partire dalla base di Sigonella, in Sicilia. Le indiscrezioni delWall Street Journal vengono conferemate dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in un’intervista con il Messaggero. Ma l’autorizzazione per i droni americani a partire dalla base di Sigonella, in Sicilia, non è il preludio ad una guerra italiana in Libia, ha chiarito il Ministro della Difesa, spiegando che la base “è utilizzata dagli Stati Uniti secondo un trattato che risale agli anni ’50. Ogni volta che si configurano assetti nuovi, parte una richiesta. Nulla di strano. C’è stato bisogno di una serie di interlocuzioni, perché l’Italia dev’essere coinvolta con un ruolo di leadership e di coordinamento in una strategia di sicurezza complessiva rispetto alla Libia”.
L’accordo bilaterale tra Italia e Usa e’ stato concordato a gennaio dopo un negoziato “segreto” e confermato da fonti della Difesa solo a trattative concluse. A rivelarlo è il Wall Street Journal, che illustra le condizioni poste dalla Difesa: i velivoli possono agire solo in appoggio a unità di elite nel caso siano in pericolo; ogni incursione sarà autorizzata volta per volta; la disposizione si applica a qualsiasi area dove sia presente l’Isis. Vincoli su cui il Governo italiano non ha intenzione di derogare per il timore, si dice, di accendere un’opposizione interna contro la guerra.
Il ministro ha spiegato che “non è una decisione legata a un’accelerazione sulla Libia” e che con Washington c’è consenso “sulla necessità che non vi siano fughe in avanti non coordinate”. Infatti, per risolvere il caos libico “una strategia coordinata tra alleati e l’accordo dei libici” rimangono “la via maestra”.  Alle obiezioni di chi sostiene che concedendo le basi l’Italia sia entrata in guerra evitando il passaggio in Parlamento, il capo della Difesa ha risposto che “nessuno tiene all’oscuro il Parlamento, le prerogative parlamentari non c’entrano”. Infatti “questo Governo ha sempre portato in Parlamento tutte le decisioni che riguardano l’impiego delle forze armate, due volte l’anno con i decreti sulle missioni e il dettaglio anche dei rapporti bilaterali”. In questo caso “l’uso delle basi americane non sta nel decreto missioni perche’ non c’e’ nessuna missione in partenza. Se si dovesse decidere una missione in Libia lo chiederemmo al Parlamento, ma ad oggi non e’ prevista”.
Sulla linea da seguire c’è compattezza: il premier Matteo Renzi ha confermato l’autorizzazione ai droni ma “come ha già detto il ministro Pinotti, le autorizzazioni” al decollo “sono caso per caso: se si tratta di fare operazioni contro terroristi e potenziali attentatori Isis c’e’ uno stretto rapporto con nostri alleati e siamo in grande sintonia”.
Ospite di Rtl 120.5, il premier ha spiegato che “si vedono piccoli spiragli in Siria, sono ore decisive per il Governo in Libia: la priorità è diplomatica, poi se abbiamo prove di potenziali attentati è evidente che l’Italia fa la sua parte come tutti gli altri”.
Anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in visita ad Istanbul, ha rassicurato sul fatto che l’autorizzazione all’uso di Sigonella “non e’ un preludio all’intervento militare”. L’utilizzo della base, ha spiegato “non richiede una comunicazione specifica in Parlamento”, aggiungendo che “sara’ il ministro della Difesa a valutare” caso per caso.

Ancora fumata nera per governo

Dopo oltre due mesi di estenuanti trattative e passi falsi, ancora un nulla di fatto per il governo di riconciliazione nazionale libico. Il Parlamento libico in esilio a Tobruk, l’unico riconosciuto dalla comunità internazionale, non ha potuto dare la fiducia al governo del premier Fayez al Sarraj per mancanza del numero legale. Il voto era atteso in giornata, in un clima di preoccupazione crescente della diplomazia occidentale per l’avanzata dell’Isis nel Paese nordafricano a poche centinaia di chilometri dalle coste italiane. Adesso occorrerà attendere ancora una settimana.

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