Una trentina di manager di aziende britanniche quotate in borsa in campo contro la Brexit. I dirigenti hanno infatti firmato una lettera pubblicata dal Times in cui si sostiene che l’eventuale uscita del Regno Unito dall’Unione europea può costituire un “deterrente agli investimenti in Gran Bretagna”.
I vertici di aziende come Bt, Marks & Spencer e Vodafone rilevano inoltre come la Brexit, per decidere la quale si terrà un referendum il prossimo 23 giugno, metta a rischio il mercato dell’occupazione del Regno Unito e che “le imprese hanno bisogno di un accesso senza limiti a un mercato europeo di 500 milioni di persone, al fine di proseguire nella crescita, negli investimenti e nella creazione di lavoro”.
La lettera si rifà chiaramente a quanto suggerito anche dal premier conservatore, David Cameron, nel suo discorso al parlamento di Westminster, con il quale ha avvertito che lasciare l’Unione potrebbe influire negativamente sui lavoratori “per anni a venire”.
Oltre ai 36 dirigenti delle quotate, altri 160 manager hanno aggiunto la loro firma alla missiva, tra i quali anche le autorità che gestiscono gli aeroporti di Heathrow e Gatwick, i due scali principali della capitale britannica.