Giuseppe Catapano: Berlusconi intercettato dagli Usa. Fi, commissione di inchiesta. Renzi:faremo chiarezza

SILVIO BERLUSCONI

Sarà il sottosegretario della presidenza del consiglio con delega per l’intelligence, Marco Minniti, a riferire al Copasir, il comitato parlamentare sui servizi di sicurezza, sul caso delle intercettazioni telefoniche illegali all’allora premier Silvio Berlusconi da parte della Nsa, National security agency Usa, portate alla luce dal  quotidiano la Repubblica e dal settimanale Espresso, in collaborazione con Wikileaks. E non è escluso che sia anche il premier Matteo Renzi a presentarsi successivamente in parlamento, come hanno chiesto Forza Italia e tutto il centrodestra e come sembra possibile anche in base alle dichiarazioni del presidente del consiglio: “Ci accingiamo a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali, sulla vicenda di Berlusconi”, ha detto Renzi. Quasi in contemporanea con l’annuncio del presidente del consiglio, Renzi, la Farnesina fa sapere di avere convocato l’ambasciatore degli Stati Uniti d’America John Phillips per avere “chiarimenti circa le indiscrezioni comparse su alcuni organi di stampa”.
Secondo le due testate la potente National Security Agency americana spiava Berlusconi, il consigliere personale Valentino Valentini, il consigliere per la sicurezza nazionale, Bruno Archi, il consigliere diplomatico di palazzo Chigi, Marco Carnelos, e il rappresentante permanente dell’Italia alla Nato, Stefano Stefanini. La rivelazione, scrive Repubblica, dimostra che “oltre a Germania e Giappone, anche il governo italiano era spiato e riapre il caso del complotto ai danni dell’allora presidente del consiglio che aveva spinto i fedelissimi di Berlusconi a chiedere una commissione d’inchiesta”.
Le telefonate di Valentini riassunte da Repubblica rivelano le pressioni subite da Berlusconi dagli alleati europei nei momenti più delicati della crisi dell’autunno 2011 che portò alla sua uscita di scena e al governo tecnico di Mario Monti. L’Nsa era a conoscenza dei dettagli di un incontro, il 22 ottobre, con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy: “Sarkozy avrebbe detto a Berlusconi che, mentre le affermazioni di quest’ultimo sulla solidità del sistema bancario italiano, in teoria, potevano anche essere vere, le istituzioni finanziarie italiane potrebbero presto ‘saltare in aria’ come il tappo di una bottiglia di champagne e che ‘le parole non bastano più’ e che Berlusconi ‘ora deve prendere delle decisioni'”.
Ma non solo “il 24 Valentini ha indicato che il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha sollecitato l’Italia ad adottare misure finalizzate a ridurre l’impressione all’interno dell’Unione Europea che l’Italia sia oppressa da un enorme debito, in un momento in cui sta lottando anche con una bassa produttività e la sua economia sta mostrando poco dinamismo”. Tra le telefonate di Berlusconi intercettate anche una del marzo 2010 al capo del governo israeliano Benyamin Netanyahu.
“Le registrazioni sono state condotte da quella che probabilmente è la divisione più sensibile in assoluto della Nsa: lo Special Collection Service (Scs), un’unità speciale che opera sotto copertura diplomatica nelle ambasciate e nei consolati americani in giro per il mondo, per sorvegliare governi amici e nemici, lavorando spesso in collaborazione con la Cia – scrive Repubblica -. Obiettivo dei team Scs è raccogliere intelligence fresca e facilmente ‘deperibile’ sulla leadership del paese in cui si trova l’ambasciata o il consolato in cui sono basati. Questo compito è facilitato dalla presenza e dall’operatività del team nelle ambasciate delle grandi capitali mondiali”.
Immediate le reazioni nel centrodestra vicino all’ex premier.
“Dopo le inquietanti notizie in merito alle intercettazioni della Nsa americana nei confronti del governo Berlusconi, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, chieda immediatamente conto agli Stati Uniti di quanto accaduto tra il 2008 e il 2011, e forse anche in altri archi temporali. E’ un fatto di una gravità inaudita che i cittadini italiani, e ancor peggio i membri di un governo occidentale, vengano spiati da un’amministrazione che giustamente viene considerata amica”, dice Renato Brunetta. Il presidente dei deputati di Forza Italia chiede anche che “il governo venga in Parlamento a riferire su queste gravi notizie e si attivi sin da subito per l’ormai irrinunciabile istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del 2011 e sulla crisi borsistica-bancaria del 2015-2016”.
A Brunetta fa eco Maurizio Gasparri. “La clamorosa e inaccettabile vicenda delle intercettazioni americane a danno di Berlusconi conferma una volta di più quanto sia stata grave, intollerabile e criminale la pressione internazionale sul governo di centrodestra. Ci fu un complotto, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, in Europa e evidentemente anche con complicità d’oltreoceano”, ha detto il vicepresidente di Forza Italia al senato. “Pretendiamo tutta la verità e che si difenda la dignità nazionale senza esitazioni né ipocrisia”.
“Rammarico, ma non stupore”, dice invece Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di Forza Italia. “Nulla di nuovo, purtroppo. Ma un’ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’ultimo governo scelto dagli italiani è stato abbattuto senza rispettare le regole della democrazia né della sovranità nazionale italiana. Da anni denunciamo una vera e propria sospensione della sovranità popolare nel nostro paese, che ha avuto inizio proprio con la caduta del governo Berlusconi”, aggiunge. “Rimane il forte disappunto per comportamenti non compatibili con un corretto rapporto fra paesi amici ed alleati. Ma soprattutto rimane lo stupore e l’amarezza per il fatto che, come osserva l’Espresso, nessuno dei successivi governi italiani e nessuna Procura della Repubblica ha mai ritenuto di doversi occupare di queste vicende, come se tutto fosse normale nella storia italiana degli ultimi anni. Per la sinistra italiana anche la sovranità nazionale si può calpestare, se questo serve a colpire l’avversario politico”, conclude Bergamini.

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