Giuseppe Catapano: Lagarde, equità e concorrenza fiscale partono dalle corporate tax

DAVOS/SWITZERLAND, 25JAN13 - Christine Lagarde, Managing Director, International Monetary Fund (IMF), Washington DC; World Economic Forum Foundation Board Member reflects during the session 'Women in Economic Decision-making' at the Annual Meeting 2013 of the World Economic Forum in Davos, Switzerland, January 25, 2013. Copyright by World Economic Forum swiss-image.ch/Photo Michael Wuertenberg

Sì alla concorrenza fiscale tra paesi, a patto che non sia eccessivamente aggressiva. Attenzione prioritaria alla tassazione societaria: la nuova azione coordinata proposta dai Beps mirerà a recuperare quel 10% di tasse corporate evase a livello internazionale, ponendo il Fondo monetario internazionale in prima linea nella lotta all’evasione e all’elusione. E’ necessario incentivare e creare un sistema fiscale competitivo ma equo, ingrediente chiave a livello internazionale per il successo delle economie del 21 ° secolo.
Così Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazionale, nello speech tenuto oggi in Tunisia, riassunto dalla stessa con il tweet: “Abbiamo bisogno di un sistema fiscale in cui le multinazionali e i singoli individui contribuiscano in maniera equa all’interesse pubblico”.

“Negli ultimi anni” ha argomentato Lagarde, “sono stati compiuti significativi progressi. Un esempio è rappresentato dallo scambio automatico di informazioni tra diversi sistemi fiscali”, che rende vita difficile ai furbetti del fisco evadere spostando il proprio reddito in paesi offshore. Esistono però ancora aree economiche mondiali opache: “Secondo una stima, circa il 30% della ricchezza finanziaria dell’Africa si svolge offshore e la percentuale si pensa sia ancor più elevata in alcune delle più grandi regioni produttrici di petrolio. “Abbiamo bisogno di un sistema che funzioni per tutte le economie” ha proseguito Lagarde, che ha specificato come le misure Beps si pongano in tale ottica. “Stime dell’Fmi mostrano come le entrate fiscali perdute nelle economie in via di sviluppo siano pari a 1,3% del loro Pil, rispetto all’1% delle economie avanzate.

“La tassazione è lo strumento che permette ai governi di mobilitare le proprie entrate” ha spiegato Lagarde. “Ma tali sforzi possono essere compromessi da una concorrenza fiscale eccessivamente aggressiva tra paesi”, che genera frustrazione e mette sotto pressione la crescita nazionale e globale. Un sistema fiscale iniquo, “riflette inoltre la rabbia di molti cittadini in tutto il mondo” che affrontano male la crescente disuguaglianza tra reddito e ricchezza.

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