Giuseppe Catapano: Migranti, Alfano, no ai muri. Sì a centri di smistamento, ricollocamenti, espulsioni

ANGELINO ALFANO

“E’ una pura illusione pensare di chiudere le frontiere con i muri”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a Mattino Cinque tornando a parlare dell’ipotesi avanzata dall’Austria di chiudere le frontiere per frenare il flusso dei richiedenti asilo in arrivo dalla Siria e da altri Paesi in preda alle guerre e alla fame. “Oggi incontrerò i presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano per lavorare insieme a loro. Sabato mattina ho parlato con la collega ministro dell’Interno austriaco” su questo tema, ha aggiunto Alfano. “Se un pezzo d’Europa ritiene che tutti quelli che arrivano in Italia o che arrivano in Grecia possano essere assorbiti dall’Italia o dalla Grecia si illudono davvero, il sistema collasserà”, ha aggiunto il titolare del Viminale. “Come Europa dobbiamo realizzare quello che abbiamo già deciso: costruire i centri di smistamento dove separare i profughi dagli irregolari, ricollocare equamente i profughi tra i 28, espellere gli irregolari”, ha ribadito Alfano sottolineando che “questo è un meccanismo che deve fare l’Europa per salvare se stessa e per salvare l’idea di Europa che rischierebbe di tramontare”.

Franceschini due anni dopo: “Cultura e turismo al centro dell’azione di governo”

A cura di: Giuseppe Catapano

DARIO FRANCESCHINI

Il bilancio della cultura tornato dopo otto anni sopra i due miliardi di euro, l’ArtBonus stabilizzato e reso permanente, l’istituzione dei 20 musei autonomi guidati da altrettanti direttori selezionati con bandi internazionali, e la profonda riforma del sistema culturale statale che ha reso musei e luoghi della cultura servizi pubblici essenziali. E ancora: la nascita della ‘Capitale italiana della Cultura’, fino ai successi delle domeniche gratuite e il record assoluto dei 43 milioni di visitatori dei musei e dei siti archeologici statali nel 2015. Sono alcune delle principali azioni del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, guidato da Dario Franceschini, realizzate in questi primi due anni di governo. “Cultura e turismo sono tornati al centro dell’azione di governo”,  sintetizza il titolare del dicastero.  All’elenco vanno aggiunti l’istituzione dei ‘caschi blu’ della cultura, a servizio della comunità internazionale, la rinascita di Pompei e gli importanti investimenti per il Sud, fino alla recente e attesa nuova legge sul cinema. Dati in crescita anche per il turismo, grazie all’aumento delle presenze internazionali e una domanda interna che torna a crescere, oltre ad un impegno sempre più considerevole sul fronte del turismo sostenibile e digitale. L’elenco prosegue con la riapertura del  Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, insieme alla giornata interamente dedicata al jazz, la restituzione al pubblico degli splendidi affreschi della Villa dei Misteri di Pompei, il raddoppio del percorso della Reggia di Caserta.

Giuseppe Catapano: Gentilloni, la Turchia deve entrare nell’Ue. Ma serve una vera libertà di stampa

giucatap854L’Italia conferma il proprio sostegno all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea ma  auspica una “evoluzione” sul versante della libertà di stampa. Lo ha detto il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, nel corso di una conferenza stampa con il capo della diplomazia turca, Mevlut Cavusoglu, che i due hanno tenuto ad Ankara. “Siamo interessati a un rapporto con un paese cha fa passi in avanti nel suo avvicinamento all’Unione Europea. L’Italia lo appoggerà sempre di più, poiché questo processo consentirà un quadro di stabilità e un consolidamento in quel paese di valori europei come la libertà di informazione”.

Giuseppe Catapano: Ttip, Bruxelles pronta a nuovi negoziati per l’accordo di libero scambio Ue-Usa

giucatap853Sul Ttip Bruxelles si prepara al nuovo ciclo di negoziati. E’ stato inaugurato stamattina presso la sede della Commissione europea la nuova sessione di dialogo in vista dell’accordo di libero scambio tra mercato europeo e statunitense. Con una lunga stretta di mano a beneficio di fotografi e cameramen, il capo negoziatore Ue Ignacio Garcia Bercero e il suo omologo americano Dan Mullaney hanno riportato l’attenzione sull’argomento Ttip, acronimo inglese per Partenariato transatlantico di commercio e investimenti. Il dodicesimo “round”, rinviato fino a questo momento, durerà fino a venerdì 26.

I lavori. A detta degli uffici della Dg Trade della Commissione, guidata da Cecilia Malmstrom, il negoziato che parte oggi si caratterizza con un’intensificazione dei colloqui: i negoziatori affronteranno tutti i tre pilastri del Ttip, l’accesso ai mercati per le imprese delle due sponde dell’atlantico, la cooperazione regolamentare e le regole del commercio. In particolare, il negoziato sul secondo punto sarà in primo piano, perché le due parti avanzeranno nuove proposte di testi regolamentari e intensificheranno le discussioni sui nove settori industriali determinati prima dell’inizio del negoziato. Riprenderanno anche i colloqui sulla protezione degli investimenti e l’Ue presenterà per la prima volta la sua proposta di un nuovo sistema giuridico degli investimenti.

Giuseppe Catapano: Obbligati alla trasparenza

giucatap852Ci sono stati gli scandali. Ora però sembra che le cose stiano cambiando. Le Casse di previdenza dei liberi professionisti, che fino a qualche anno fa preferivano comparire il meno possibile e comunicavano con i giornali una volta all’anno per far sapere che il bilancio era stato approvato ed era sopra le aspettative, ora stanno cambiando velocemente pelle. Da una parte non si occupano più solo di incassare i contributi degli iscritti, gestire il patrimonio e pagare le pensioni, ma si preoccupano anche di quello che chiamano il welfare degli iscritti, una parola inglese fa sempre più effetto, cioè accantonano un budget, a volte anche significativo, per venire incontro alle situazioni di difficoltà personale dei colleghi, per agevolare l’accesso al credito, per attività di formazione che non si limita più alla distribuzione di una rivista mensile ma si estende alla promozione di convegni, e-learning, dibattiti. La Cassa avvocati ha addirittura indetto un bando per la fornitura a tutti gli iscritti di una banca dati giuridica.

Ma sta cambiando soprattutto l’approccio. In alcuni casi in modo determinato, in altri con qualche resistenza. I nuovi vertici della Cassa degli psicologi, per esempio, scottati dallo scandalo del palazzo romano di via della Stamperia che nello stesso giorno è stato acquistato e rivenduto con una plusvalenza di 18 milioni di euro, hanno optato per una disclosure totale e immediata. Massima trasparenza anche per avvocati, consulenti del lavoro, periti industriali. I biologi invece sembrano in ritardo. Praticamente tutte le Casse pubblicano ormai sui loro siti le informazioni essenziali su statuto, delibere, regolamento interno, patrimonio. In gran parte si sono dotate di un codice etico e di un codice per la trasparenza. Quattro enti hanno finora adottato i modelli previsti dalla legge 231/01 sulla responsabilità amministrativa, ma è probabile che altri seguiranno.

Ai vertici delle Casse sembra si stia affermando una coscienza collettiva diversa: i responsabili politici e i dirigenti, a differenza di qualche anno fa, non si sentono più in una torre d’avorio, ma sono disponibili al confronto e alla condivisione delle scelte e dei risultati. Adesso è possibile sapere quali sono gli investimenti effettuati e quali rendimenti sono stati prodotti. Basta andare sul sito e dotarsi di un minimo di pazienza.

Questo sta trasformando anche la tipologia delle attività finanziarie, e riducendo le aree di opacità: nel 2008 le Casse avevano in pancia 3 miliardi in prodotti finanziari strutturati su un patrimonio complessivo di 36 miliardi. Oggi quasi più nulla, e su 70 miliardi di patrimonio la metà è investita in Italia con l’obiettivo dichiarato di contribuire alla crescita del sistema paese.

Probabilmente c’è ancora molto da fare. L’impressione però è che l’eco degli scandali, il rischio di finire triturati in inchieste penali e mediatiche devastanti, il pressing dell’autorità Anticorruzione e degli stessi iscritti, abbiano contributo a rendere ineludibile la svolta, in molti casi facilitata anche dal ricambio politico e generazionale. Casse di previdenza chiuse in un fortino dorato e autoreferenziale non sono più sostenibili. Né politicamente, né penalmente.

Giuseppe Catapano: Lagarde, equità e concorrenza fiscale partono dalle corporate tax

DAVOS/SWITZERLAND, 25JAN13 - Christine Lagarde, Managing Director, International Monetary Fund (IMF), Washington DC; World Economic Forum Foundation Board Member reflects during the session 'Women in Economic Decision-making' at the Annual Meeting 2013 of the World Economic Forum in Davos, Switzerland, January 25, 2013. Copyright by World Economic Forum swiss-image.ch/Photo Michael Wuertenberg

Sì alla concorrenza fiscale tra paesi, a patto che non sia eccessivamente aggressiva. Attenzione prioritaria alla tassazione societaria: la nuova azione coordinata proposta dai Beps mirerà a recuperare quel 10% di tasse corporate evase a livello internazionale, ponendo il Fondo monetario internazionale in prima linea nella lotta all’evasione e all’elusione. E’ necessario incentivare e creare un sistema fiscale competitivo ma equo, ingrediente chiave a livello internazionale per il successo delle economie del 21 ° secolo.
Così Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazionale, nello speech tenuto oggi in Tunisia, riassunto dalla stessa con il tweet: “Abbiamo bisogno di un sistema fiscale in cui le multinazionali e i singoli individui contribuiscano in maniera equa all’interesse pubblico”.

“Negli ultimi anni” ha argomentato Lagarde, “sono stati compiuti significativi progressi. Un esempio è rappresentato dallo scambio automatico di informazioni tra diversi sistemi fiscali”, che rende vita difficile ai furbetti del fisco evadere spostando il proprio reddito in paesi offshore. Esistono però ancora aree economiche mondiali opache: “Secondo una stima, circa il 30% della ricchezza finanziaria dell’Africa si svolge offshore e la percentuale si pensa sia ancor più elevata in alcune delle più grandi regioni produttrici di petrolio. “Abbiamo bisogno di un sistema che funzioni per tutte le economie” ha proseguito Lagarde, che ha specificato come le misure Beps si pongano in tale ottica. “Stime dell’Fmi mostrano come le entrate fiscali perdute nelle economie in via di sviluppo siano pari a 1,3% del loro Pil, rispetto all’1% delle economie avanzate.

“La tassazione è lo strumento che permette ai governi di mobilitare le proprie entrate” ha spiegato Lagarde. “Ma tali sforzi possono essere compromessi da una concorrenza fiscale eccessivamente aggressiva tra paesi”, che genera frustrazione e mette sotto pressione la crescita nazionale e globale. Un sistema fiscale iniquo, “riflette inoltre la rabbia di molti cittadini in tutto il mondo” che affrontano male la crescente disuguaglianza tra reddito e ricchezza.

Giuseppe Catapano: Roma, Marino difende Caudo, “Killeraggio mediatico contro l’ex assessore all’Urbanistica”

giucatap850Ignazio Marino scende in campo in difesa di Giovannni Caudo, assessore per l’Urbanistica a Roma quando sindaco era il cardiochirurgo e senatore del Pd. Caudo è stato accusato in questi giorni di avere chiuso più di un occhio di fronte a operazioni immobiliari per così dire spregiudicate e di avere quindi intascato soldi per ridurre la realizzazione del centro direzionale Telecom dell’Eur, i 66mila metri quadrati delle Torri realizzate negli anni Cinquanta da Cesare Ligini, a una “riqualificazione urbana” che avrebbe così consentito alla società Alfiere spa di risparmiare milioni di oneri di concessione da versare al  Campidoglio. Una operazione che sarebbe stata orchestrata a vantaggio del costruttore Luca Parnasi, ma che secondo Marino rappresenta invece  “una vergognosa operazione di killeraggio mediatico” nei confronti di Caudo.  “Per poche persone provo ammirazione come per Giovanni Caudo, al centro in questi giorni di una vergognosa operazione di killeraggio mediatico”, ha postato Marino su Facebook. ” Come è noto, Giovanni è un docente universitario ed è stato un eccellente, innovativo e rigoroso assessore all’Urbanistica nei 28 mesi della mia Gunta. Con me ha condiviso e condivide l’idea di una città al servizio dei propri cittadini e non dei potenti, delle consorterie e degli speculatori che per decenni a Roma hanno fatto il bello e il cattivo tempo. E, purtroppo, non intendono smettere. E’ inaccettabile vedere come alcuni organi di informazione romani, tra cui Il Messaggero, di proprietà del più potente dei costruttori romani, conducano in questi giorni contro Giovanni Caudo una sistematica quanto scorretta campagna di demolizione, associando arbitrariamente il suo nome a vicende e pratiche frutto di decenni di malcostume che Giovanni, con il mio convinto sostegno, sin dal primo giorno, ha combattuto.Questa campagna viene lanciata a pochi giorni da una netta presa di posizione di Giovanni contro il progetto di realizzazione del Villaggio Olimpico di Roma 2024 a Tor Vergata. Una presa di posizione che deve aver toccato nervi scoperti.Giovanni Caudo ha già annunciato querele, e ha fatto benissimo. Mi addolora vedere come, intanto, la sua immagine venga infangata senza alcun ritegno. Giovanni paga la sua intransigenza, la sua onestà, il suo rifiuto di piegarsi alle forze che hanno devastato interi quartieri di Roma e che, senza il lavoro serio e onesto di persone come lui, continueranno indisturbate a devastarla”.

Giuseppe Catapano: I due anni di Matteo, “Italia forte e solida, ma c’è tanto da fare”

giucatap849Un incontro con la stampa estera per fare il punto su due anni di governo. Matteo Renzi, il giorno dopo la riunione dell’assemblea del Pd sulle unioni civili presenta ai media internazionali i risultato del lavoro dell’esecutivo: “L’Italia non è più il problema d’Europa. L’Italia c’è, è forte e solida, ma ci sono ancora tante cose da fare: ho la stessa fame del primo giorno”. Il presidente del Consiglio ha sottolineato, ancora una volta gli obbiettivi raggiunti: “Mai sono state fatte così tante riforme in così tempo, ma siamo ancora affamati perché ci sono ancora troppe persone senza lavoro”, ha aggiunto. “Il futuro, però,  è tornato di casa in questo Paese, il passato c’è sempre stato, lo sapete, ma la vera sfida nostra è portare il futuro ad avere residenza in Italia e solo la politica può farlo”. Il premier ha ribadito che “La legislatura terminerà nel febbraio del 2018, quindi siamo esattamente a metà. In due anni molte delle iniziative che il governo aveva scelto di realizzare stanno andando avanti: legge elettorale, scuola, pubblica amministrazione. L’Italia aveva il segno meno su pil e occupazione, ora abbiamo il più. Non è ancora chiusa la partita sulla riforma costituzionale, ma è la priva volta in Occidente che un ramo del parlamento vota per il suo superamento”, ha ribadito ancora il premier. Sulle unioni civili il presidente del consiglio ha espresso l’auspicio che si possa “chiudere entro qualche giorno”, ha detto il presidente del Consiglio. “Via via che gli altri si sfilano, l’accordo i lo facciamo con chi ci sta”, ha detto.