Giuseppe Catapano: Danneggiare non è più reato

giucatap734Colpo di spugna sul danneggiamento (non aggravato). Non è più reato. Anche se espone a causa civile per danni. E anche se lo stato può recuperare una sanzione pecuniaria civile (fino a 8 mila euro). Come conseguenza delle nuove disposizioni potrebbe, però, esserci un più frequente ricorso della vittima alla polizia per la composizione bonaria dei privati dissidi (articolo 1 del Tulps). La riscrittura del reato di danneggiamento, ad opera del decreto legislativo n. 7/2006, disarma la vittima, che non può più presentare una querela. E se non promuove nemmeno un’azione per ottenere il risarcimento del danno, l’autore dell’illecito non subirà alcuna conseguenza della sua malefatta. D’altra parte una causa civile costa tempo e denaro e, allora, forse si ripiegherà andando in commissariato per fare presente i fatti e chiedere l’intervento secondo le leggi di pubblica sicurezza. Questo potrebbe avvenire, ad esempio, in relazione a danneggiamenti in condominio o in screzi fra vicini. O nel caso di offese e ingiurie. Il dlgs 7/2016 ha abrogato un certo numero reati ritenuti di minore allarme sociale, anche se non irrilevanti nei rapporti quotidiani. Parlando si questi reati si dice spesso per svalutarne la portata che si tratta di bagattelle. Tra questi reati abrogati troviamo l’ingiuria (cioè l’offesa rivolta a una persona presente) e il danneggiamento semplice (cioè non aggravato). Abbandonato il possibile trattamento sanzionatorio penale (anche e soprattutto per liberare di un carico procure e tribunali), il decreti legislativo n. 7/2016 introduce un istituto che vorrebbe essere una via di mezzo: l’illecito civile sottoposto a sanzione pecuniaria.

Giuseppe Catapano: Cirio conquista l’Inghilterra

giucatap733Prima una campagna pubblicitaria selettiva, focalizzata sui foodies; quindi, una volta consolidato il brand, l’allargamento del target e la scelta di un testimonial popolare. È la strategia di marketing adottata negli ultimi 5 anni da Cirio per penetrare il mercato anglosassone e che ha consentito alla storica marca di pomodori di Conserve Italia di chiudere il 2015 con un +8,2% di vendite nella distribuzione moderna e un +20% complessivo, con 13 milioni di euro di valore censito al consumo.
«Tra il 2010 e il 2013 abbiamo avviato la fase uno», spiega Sandra Sangiuolo, responsabile marketing export di Conserve Italia, «con circa un 30% di distribuzione ponderata nei supermercati e una discreta reperibilità nei punti vendita, potevamo giustificare un investimento pubblicitario selettivo. Abbiamo puntato soprattutto sul target ABC1 foodies, ossia persone appassionate di cibo e cucina che sanno come processare una passata di pomodoro». La campagna si è declinata sui media cartacei di settore e tv satellitari più una generalista come Channel 4, mirando alle rubriche di cucina e ai programmi di interesse sul lifestyle italiano.
La fase due ha preso il via quando la distribuzione ponderata di passate, polpe e pelati a marchio Cirio è arrivata al 60%. «Negli ultimi due anni abbiamo cambiato strategia», continua Sangiuolo, «rivolgendoci a un target più generalista dato che la nostra presenza è diventata quasi capillare nella distribuzione moderna e buona nei canali di food service e di negozi al dettaglio». Tutte iniziative che hanno giustificato «una campagna pubblicitaria allargata, rivolta a tutti i consumatori +35, preferibilmente donne, responsabili d’acquisto nelle famiglie».
Avviata nell’ottobre scorso, è in corso fino a marzo una campagna stampa molto impattante, con circa 80 pagine pubblicitarie acquistate nei principali magazine e newspaper come Times, The Guardian e Daily Mail. Inoltre, una forte campagna web e social ha portato il pomodoro Cirio ad essere recensito da blogger o vip molto seguiti nel Regno Unito, ed essere spontaneamente adottato in programmi tv di Jamie Oliver, Nigella Lawson o Marry Perry, celebrity chef ben noti anche in Italia. Non a caso una recente indagine indipendente, apparsa sul sito del Guardian ed eseguita da Kerstin Rodgers in collaborazione con lo chef Joe Hurd e lo scrittore Dino Joannides, ha riconosciuto Cirio come il prodotto più apprezzato tra quelli a distribuzione nazionale, superando anche la leader di mercato Napolina. «Decisiva», aggiunge Sangiuolo, «è risultata la consistenza nel tempo delle attività e un marketing mix che ben combina mezzi off e online: da campagne stampa sui maggiori magazine e newspapers, a campagne web su siti ad alto traffico, associate ad accattivanti concorsi».
Ciliegina sulla torta, il testimonial Antonio Carluccio (nella foto), celebrity chef di 78 anni, molto popolare e tra i più noti personaggi italiani in Inghilterra, fondatore dell’omonima catena di oltre 100 ristoranti. «Con lui, persona assai benvoluta e rispettata dal pubblico inglese, anche dai più giovani», chiosa Sangiuolo, «sono in atto una serie di iniziative creative e di forte notiziabilità: da attività di social media a campagne web, radio e stampa, a concorsi e ricettari, sino ad eventi speciali, che nel 2016 troveranno massima espressione in coincidenza delle celebrazioni per l’anniversario del 160° del brand. Grazie a Carluccio riusciamo a trasmettere ulteriormente un messaggio di autenticità italiana e preziosità del nostro brand allargato ad una audience di massa».

Giuseppe Catapano: Stop a soldi a pioggia per il non profit

Mobile phone in hand and euro money.

Obbligatorie procedure competitive per l’assegnazione di contributi ai soggetti del terzo settore. La deliberazione dell’Anac 30 gennaio 2016, n. 32, contenente le linee guida per l’affidamento di servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali afferma in modo esplicito ciò che, per la verità, era già reso evidente dalla normativa sull’anticorruzione e la trasparenza.

Occorre ricordare che ai sensi dell’articolo 1, comma 16, della legge 190/2012 la «concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati» è considerata un processo amministrativo ad alto rischio di corruzione. Si parla di un flusso di denaro che secondo i dati estrapolabili dal Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici) ammontava nel 2014, solo per le amministrazioni locali, a circa 2 miliardi di euro.

Era, dunque, già chiaro che la legge 190/2012 (ma, ancor prima, con l’articolo 12 della legge 241/1990) avesse messo fuori causa la prassi diffusissima, soprattutto negli enti locali, di assegnare contributi e sovvenzioni «ad personam», da parte degli organi di governo, senza alcuna procedura realmente selettiva.

Giuseppe Catapano: La giapponese Asahi mette sul piatto più di 3 mld di euro per le birre Peroni e Grolsch

giucatap731Asahi Group Holdings ha offerto oltre 400 miliardi di yen (oltre 3 miliardi di euro) per acquisire i brand della birra Peroni e Grolsch messi sul mercato da SabMiller e Anheuser-Busch InBev per ottenere il via libera delle autorità antitrust alla loro mega-fusione da oltre 100 miliardi di dollari.
Per il quotidiano Nikkei, Asahi avrebbe già avviato trattative con SabMiller, proprietario dei due brand. L’acquisizione dei due brand europei consentirebbe alla società giapponese di aumentare la propria presenza al di fuori del Giappone, dove l’invecchiamento della popolazione e la forte concorrenza limita le prospettive di crescita del mercato della birra.
Asahi, che ha già acquistato nel 2011 la neozelandese Independent Liquor per circa 1 miliardo di dollari ma finora non ha condotto una campagna di acquisizioni all’estero aggressiva, potrebbe mettere a segno con i due brand europei la maggior acquisizione mai effettuata all’estero da una società giapponese nel campo della birra, superando il record di Kirin Holdings, che nel 2009 ha rilevato l’australiana Lion Nathan per 330 miliardi di yen.

Giuseppe Catapano: Migranti, Avramopoulos: la procedura contro l’Italia sarà archiviata

giucatap730Il commissario Ue per l’Immigrazione, Dimitris Avramopoulous, ha fatto capire durante una conferenza stampa, oggi a Bruxelles, che sarà presto archiviata la procedura d’infrazione comunitaria, aperta in dicembre contro l’Italia, per la mancata operatività dei centri “hotspot” per l’identificazione e lo smistamento dei migranti irregolari. “La procedura è stata iniziata qualche tempo fa”, ha osservato Avrampopoulos, sottintendendo che si riferiva alla situazione esistente in quel momento. Ma, ha aggiunto, “ma a mano a mano che andiamo avanti, vediamo che le cose migliorano. La situazione in Italia – ha sottolineato – sta migliorando. E quindi, quando la prossima valutazione verrà fatta, sono sicuro che non ci sarà nessuna ombra su questa questione, che ha amareggiato il primo ministro italiano”, Matteo Renzi. La decisione di inviare una “lettera di messa in mora” all’Italia, in dicembre, per il funzionamento insoddisfacente degli “hotspot” aveva molto irritato il governo Renzi, impegnato a gestire la crisi migratoria in prima linea, mentre dagli altri paesi europei venivano risposte insufficienti e insoddisfacenti all’esigenza di redistribuire e condividere i rifugiati, invece di costringerli a restare nei paesi di primo approdo, Italia e Grecia. A Bruxelles, quest’episodio è considerato come uno dei fattori più importanti alla base della polemica scatenata da Renzi contro la Commissione Juncker nelle ultime settimane.  Per quanto implicitamente, il commissario ha così praticamente annunciato fin da ora che non vi sarà il passaggio al “parere motivato”, seconda fase della procedura d’infrazione che prelude al ricorso in Corte europea di Giustizia, e che la “lettera di messa in mora” finirà dunque archiviata. “Visto che l’Italia, come tutti gli Stati membri, sta facendo ciò che deve fare, non c’è alcuna ragione di preoccuparsi… E’ positivo che sia in Italia che in Grecia si sia riusciti a incrementare i numeri” dei migranti identificati e registrati negli “hotspot” con le impronte digitali. “Ricordiamo – ha osservato ancora Avramopoulos – la situazione di un anno fa. Oggi abbiamo il 70%” dei migranti identificati e registrati, e questo è un miglioramento molto considerevole per entrambi i paesi. Ma Lasciatemi essere chiaro: dobbiamo raggiungere il livello del 100%”, ha detto il commissario. “Il sistema deve lavorare in modo più complessivo e più efficiente. E capisco, essendo in contatto con entrambi i paesi, che stanno facendo del loro meglio perché le cose vadano meglio”, ha concluso Avramopoulos. Secondo i dati diffusi oggi dalla Commissione,in Italia  il tasso di identificazione dei migranti negli “hotspot” ha raggiunto l’87% nel gennaio scorso, in netto aumento dopo che nel settembre 2015 era stato solo del 36%. Oggi sono pienamente operativi gli “hotspot” di Lampedusa e Pozzallo, in Sicilia, mentre dovrebbe esserlo presto anche quello di Trapani. Sono in corso i lavori anche per un nuovo centro a Taranto, mentre “mancano ancora”, lamenta la Commissione, i piani per la ristrutturazione di due altri siti ad Augusta e a Porto Empedocle/ Villa Sikania. Se sul fronte delle registrazioni i progressi sono evidenti, c’è invece il rischio che in assenza di miglioramenti consistenti sulla capacità di controllo delle frontiere da parte della Grecia il trattato di Schengen debba essere sospeso per tre mesi se Atene non darà risposte soddisfacenti. E’ questa la posizione dei 28 sulle raccomandazioni alla Grecia  Atene, affinché rimedi alle “serie carenze” nella gestione delle frontiere esterne. Il testo, approvato dagli ambasciatori Ue sarà formalizzato all’Ecofin di venerdì, quando scatteranno i tre mesi per la Grecia per mettersi in regola. Non appena le raccomandazioni saranno approvate, la Commissione Ue potrà avanzare raccomandazioni specifiche attivando l’articolo 19b del Codice Schengen, terza tappa su quattro nell’iter per l’articolo 26, per controlli ai confini interni fino a due anni.

A Roma ieri il vertice dei sei paesi fondatori

L’incontro di ieri a Roma fra i capi delle diplomazie dei sei Paesi fondatori dell’Ue, Italia, Germania, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo, non ha prodotto decisioni concrete, ma ha dato il via ad un rilancio dello spirito originario dell’Unione. I ministri degli Esteri, “preoccupati dallo stato del progetto europeo”, hanno indicato la via della “ever closer union”, cioé dell’unione sempre più integrata, come la “migliore risposta alle sfide odierne” in uno dei periodi piu’ difficili dalla sua creazione. La posizione italiana a favore dell’organizzazione di diversi livelli di integrazione tra i paesi dell’Unione ha trovato buona accoglienza, ma lo stesso ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha precisato che dall’incontro di ieri non emergerà un nuovo formato europeo: “la nostra iniziativa non è esclusiva e non vuole tenere fuori altri Paesi”. E già dal prossimo incontro, in programma tra qualche mese in Belgio, l’obiettivo è di coinvolgere altri Stati membri disposti a “condividere questo ruolo propulsivo”. Il capo della Farnesina ha rivendicato la vocazione europea dell’Italia, nonostante negli ultimi mesi il Governo di Roma abbia tenuto una linea più polemica nei confronti di Bruxelles. In ogni caso, ha spiegato “le dinamiche non mettono in dubbio il fatto che l’Italia sia un paese profondamente europeista e fra i più impegnati a spingere in avanti il processo di integrazione”.  A Roma si è parlato ovviamente di crisi dei rifugiati, mettendo in chiaro che “solidarietà e responsabilità” sono le linee guida per una risposta necessariamente europea. Il documento finale ha ribadito che “e’ necessario applicare le decisioni comuni con umanita’ ed efficienza”: questo significa miglior controllo delle frontiere esterne, approccio geograficamente ed economicamente equilibrato nella ripartizione dei carichi, maggior cooperazione con i Paesi di origine e di transito. “Non e’ possibile immaginare – ha sottolineato Gentiloni – che decisioni di singoli Stati possano mettere in discussione conquiste e risultati acquisiti da decenni, in particolare lo spazio di Schengen”.

Giuseppe Catapano: Orlandi, al lavoro su nuovo pacchetto di semplificazione fiscale. Dal 2017 il 770 sarà più snello

giucatap729L’Agenzia delle Entrate è al lavoro su un nuovo pacchetto di semplificazione fiscale da presentare a governo e parlamento. Lo ha riferito il direttore, Rossella Orlandi, nel corso di una audizione parlamentare.
“Stiamo facendo un confronto con tutte le associazioni di categoria – ha spiegato Orlandi – per presentare un nuovo pacchetto in modo che, se governo e Parlamento ritengono di poter agire in questo senso, possano procedere con un’ulteriore semplificazione”. Per il direttore dell’Agenzia delle Entrate si tratta di “un lavoro intenso” su vari temi.
Orlandi ha inoltre affermato che “c’è l’idea di andare verso la soppressione del 770 così come lo conosciamo oggi, snellendolo”. Si pensa quindi a un’ulteriore semplificazione da portare a compimento per il 2017 “alleggerendo gli oneri attraverso l’eliminazione di campi e informazioni” nel modello.

Giuseppe Catapano: L’Istat, nel 2015 la produzione torna a crescere (+1%) dopo quattro anni. Vola il settore auto (+43,7%)

giucatap728Battuta d’arresto a dicembre per la produzione industriale. Nell’ultimo mese dell’anno l’indice destagionalizzato, secondo le rilevazioni dell’Istat, è diminuito dello 0,7% rispetto a novembre ed è sceso in termini tendenziali dell’1%.
Nella media del 2015 la produzione è però cresciuta dell’1% rispetto all’anno precedente. Si tratta del primo rialzo dopo quattro anni negativi. L’ultimo segno positivo, ricolrda l’Istat, risale infatti al 2011, quando la produzione industriale era salita dell’1,2%.
Vola nel 2015 la produzione di auto. Secondo i dati Istat, l’anno scorso la produzione di autoveicoli ha registrato un incremento del 43,7% (dato grezzo). A dicembre 2015 la produzione è salita del 18,4% rispetto allo stesso mese del 2014.

Il Mef: confermata la ripresa dell’economia. Nel 2015 la produzione industriale in Italia “conferma la ripresa dell`economia”. Il dato è infatti in crescita dell`1% sul 2014″. E’ questo il commento del ministero dell’Economia al dato Istat sulla produzione industriale.
Nel 2013 l`indice aveva segnalato un pesante arretramento dell`economia: -3,2% sul 2012. Nel 2014 la caduta aveva fatto segnare un rallentamento (-0,5% su 2013), e in un quadro ancora difficile (nel IV trimestre -1,4% sul trimestre precedente) l`anno si chiudeva con un segnale di miglioramento (a dicembre 2014 +0,2% sul mese precedente). “La tendenza alla ripresa si è quindi confermata nel 2015”.

Giuseppe Catapano: Disney, volano i conti trimestrali grazie a Star Wars

giucatap727Walt Disney ha registrato i migliori conti trimestrali della sua storia grazie al successo al botteghino di “Star Wars” che ha compensato i continui problemi della rete televisiva sportiva Espn. I risultati sono “stati trainati dal successo fenomenale di Star Wars”, ha sottolineato il presidente e amministratore delegato Robert Iger.
La multinazionale statunitense di Burbank, in California, ha infatti visto i ricavi del segmento cinematografico balzare del 46% a 2,72 miliardi con un utile operativo migliorato di ben l’86% a 1 miliardo, anche se ha citato non solo il successo del nuovo capitolo della saga di fantascienza ma anche le performance di altri titoli.
Disney ha iniziato ad approfittare dell’enorme attesa dei fan per Star Wars già a settembre con un’aggressiva campagna di merchandising che ha spinto i ricavi della divisione prodotti di consumo a salire dell’8% a 1,91 miliardi e l’utile operativo crescere del 23% a 860 milioni. Disney intende peraltro sfruttare l’onda lunga del successo della saga con altri capitoli, con giocattoli, con videogiochi e con attrazioni per i suoi parchi a tema.
La divisione dei parchi, pronta a inaugurare a giugno dopo anni e anni di attesa il nuovo Disneyland Resort a Shanghai, ha peraltro visto nel trimestre i ricavi salire del 9% a 4,28 miliardi e l’utile operativo del 22% a 981 milioni. Il segmento delle televisioni via cavo ha invece messo a segno una crescita dei ricavi dell’8% a 6,33 miliardi con un utile operativo in calo del 6% a 1,41 miliardi.
Nel complesso Disney ha chiuso il trimestre al 2 giugno con un utile netto di 2,88 miliardi, contro i 2,18 miliardi di un anno fa, per un Eps in miglioramento da 1,27 a 1,73 dollari. Al netto delle componenti atipiche, l’utile per azione e’ balzato del 28% a 1,63 dollari. I ricavi sono inoltre saliti da 13,39 miliardi a 15,24 miliardi. In entrambi i casi la multinazionale ha battuto le attese del consenso degli analisti elaborato da Thomson Reuters che avevano messo in preventivo un Eps di 1,45 dollari su ricavi per 14,75 miliardi.

Giuseppe Catapano: Aste, collocati 6,5 mld di Bot annuali. Rendimenti in lieve risalita ma ancora negativi

giucatap726Tassi di interesse in risalita sui Bot a un anno ma il rendimento resta comunque negativo. All’asta odierna il Tesoro ha collocato titoli per 6,5 miliardi di euro con un rendimento pari a -0,032%, in aumento di 4 punti base rispetto al collocamento di gennaio.
Buona la domanda, che è ammontata a 10,45 miliardi con un rapporto di copertura di 1,61 rispetto a 1,65 dell’asta di gennaio.

Giuseppe Catapano: Unioni civili, Grasso dice no al primo voto segreto. E il senato approva

giucatap724Il presidente del Senato ha respinto la richiesta di voto segreto sul “non passaggio” all’esame degli articoli del ddl Cirinnà sulle unioni civili. È la decisione di Pietro Grasso rispetto alla richiesta Calderoli-Quagliariello che ha avuto 74 sottoscrizioni. La richiesta di non passaggio agli articoli è stata messa ai voti a scrutinio palese: i voti a favore sono stati  101, 195 i contrari e soltanto un astenuto. Decisivi i voti del M5s. La linea del Pd è stata quella di respingere tutte le proposte che abbiano il fine di non far partire il dibattito. La votazione a scrutinio segreto sulla proposta di non passaggio all’esame degli articoli del ddl Cirinnà, aveva spiegato il presidente di Palazzo Madana, “non può essere concessa, non solo ricorrendo a un giudizio di prevalenza sul contenuto complessivo del testo, ma soprattutto per il fatto che la disciplina delle formazioni sociali, dove si svolge la personalità dell’individuo – e tra queste rientrano senz’altro le famiglie non fondate sul matrimonio – trova il proprio fondamento costituzionale nell’articolo 2, che non è ricompreso tra le disposizioni tassative per le quali il voto segreto può essere concesso”. Nel documento Calderoli-Quagliariello, la richiesta di voto segreto era stata avanzata appellandosi invece agli articoli 29, 30, 31 della Costituzione. Calderoli ha commentato così la decisione di Grasso: “”E’ una scelta politica che lei ha voluto prendere in solitaria quando il nostro regolamento che in caso di incertezza prevede si possa consultare la Giunta per il regolamento: lei avrebbe potuto fare Ponzio Pilato, avrebbe dovuto non schierarsi da nessuna parte. Forse ieri ha visto Sanremo dove ospiti e cantanti promuovono le unioni civili. Non mi aspettavo dalla Rai di entrate a gamba tesa su argomenti così delicati e non me lo aspettavo da lei. La sua decisione mi ricorda l’incontro tra i bravi e don Abbondio dove i bravi. Lei ha assunto un atteggiamento da don Abbondio al contrario, dice questo matrimonio s’ha da fare”. Non c’è comunque ancora accordo né sui voti segreti, né tra Lega e Pd per il ritiro degli emendamenti.