Catapano Giuseppe osserva: Ipotesi corruzione, perquisizioni in Rai, Mediaset, La7. Indagati due ex dirigenti di palazzo Chigi

L’inchiesta della procura di Roma, culminata con le 60 perquisizioni disposte presso Rai, Mediaset, La7 e Infront, chiama in causa, per l’ipotesi di corruzione, anche due dirigenti della presidenza del consiglio dei ministri quando era premier Silvio Berlusconi. Si tratta di Roberto Gasparotti, già responsabile dell’immagine televisiva del leader di FI, e Giovanni Mastropietro, già direttore della fotografia dello stesso Cavaliere. Il sospetto di chi indaga, infatti, è che possano aver preso soldi dall’imprenditore David Biancifiori, che nel 2008 si aggiudicò una commessa da 8 milioni di euro. Per questa ragione, le Fiamme Gialle hanno acquisito presso il Dipartimento risorse strumentali della presidenza una serie di documenti.
Un’acquisizione che si è svolta all’insegna della “massima collaborazione” da parte degli uffici della stessa presidenza.
I finanzieri del nucleo tributario, su ordine della procura di Roma, hanno effettuato questa mattina una serie di perquisizioni presso le sedi Rai, Mediaset, La7 e Infront.
L’inchiesta vede coinvolte 44 persone. Il reato ipotizzato nei confronti di dirigenti e funzionari della Rai è quello di corruzione. Per i manager di Mediaset, La7 e Infront è quello di concorso in appropriazione indebita.
David Biancifiori, titolare di società che organizzano eventi e che forniscono scenografie, gruppi elettrogeni, per diverse produzioni televisive nazionali, si trova agli arresti domiciliari dall’aprile scorso, nell’ambito di una indagine condotta dalla magistratura di Velletri culminata con l’arresto del sindaco del Comune di Marino, Fabio Silvagni.

La7: danneggiati, parte civile in eventuale processo. “In relazione alle notizie apparse oggi, si comunica che le indagini in corso da parte della Procura di Roma ipotizzano fatti di appropriazione indebita ai danni di alcune società ed emittenti televisive, tra le quali LA7 srl. LA7 ha fornito alla Guardia di Finanza la documentazione richiesta e si riserva di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale per chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti”. Lo scrive in una nota l’ufficio stampa di La7.

Giuseppe Catapano scrive: Non un decreto, ma un disegno di legge cambierà la Rai

Alla fine non sara’ un decreto a cambiare la Rai: il Governo, scrive Repubblica, scegliera’ la via del disegno di legge e lo fara’ nei tempi promessi da Matteo Renzi presentandolo entro marzo, quasi sicuramente in occasione del Consiglio dei ministri del 6.

Non sara’ un decreto anche perche’, spiega il quotidiano, dal Quirinale sono filtrate le perplessita’ di Sergio Mattarella, dal momento che non ci sono i motivi di necessita’ e urgenza. Il ddl che arrivera’ in Consiglio il 6 marzo fissera’ le nuove regole di nomina degli amministratori Rai, sottraendo il controllo ai partiti e al Parlamento, ma ci sono alcuni punti chiave da precisare, come il potere di nomina del Governo e la divisione dei ruoli tra presidente e consigliere delegato. Il Cda verra’ comunque sicuramente ridotto da 9 a 5 membri.

Il ddl affrontera’ in maniera diretta la sola questione della scelta dei vertici: ad aprile il Cda approvera’ il bilancio e scadra’ il mese successivo; Renzi punta ad approvare la riforma entro luglio, prorogando di soli due mesi Tarantola e Gubitosi. Un intervento sulla mission dell’azienda avverra’ invece a fine anno, quando l’esecutivo interverra’ sul contratto di servizio.