Catapano Giuseppe osserva: Papa, “In caso di violenza separazioni inevitabili”

”Ci sono casi in cui la separazione è inevitabile e a volte può diventare perfino moralmente necessaria”. Papa Francesco lo sottolinea nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro proseguendo la sua catechesi sulla famiglia, dedicata oggi ai conflitti familiari che portano alla separazione e al divorzio.

Il Papa cita i casi in cui ”si tratta di sottrarre il coniuge più debole o i figli piccoli alle ferite più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dall’avvilimento e dallo sfruttamento, dall’estraneità e dall’indifferenza”.

“I bambini non diventino ostaggi del papà o della mamma”, separati o divorziati, chiede Papa Francesco dedicando la sua catechesi alle “cosiddette famiglie irregolari, anche se a me non piace questa parola”, tiene a sottolineare.

Il Papa osserva che “attorno a noi troviamo diverse famiglie in situazioni irregolari. Ci poniamo molti interrogativi, su come aiutarle e accompagnarle”.

La riflessione del Papa parte dalle “ferite che si aprono all’interno della convivenza familiare, quando cioè nella famiglia stessa ci si fa del male”. Francesco definisce come ”la cosa più brutta” il momento in cui ”l’intimità degli affetti più cari viene offesa dal comportamento dei suoi membri, da parole e azioni che invece di esprimere amore lo sottraggono”.

Spiega il Papa: ”Quando queste ferite sono ancora rimediabili, vengono trascurate e così si aggravano e si trasformano in prepotenza, ostilità, disprezzo. A quel punto, possono diventare lacerazioni profonde che dividono marito e moglie e inducono a cercare altrove comprensione, sostegno e consolazione. Ma spesso -avverte- questi sostegni non pensano al bene della famiglia”.

Francesco spiega che ”lo svuotamento dell’amore coniugale diffonde risentimento nelle relazioni e ne provoca la disgregazione. Ma davanti a tutte le più raffinate analisi psicologiche, mi domando se non ci siamo anestetizzati anche rispetto alle ferite dell’anima dei bambini”.

Osserva il Papa: ”Quanto più si cerca di compensare la situazione con regali e merendine, tanto più si perde il senso delle ferite verso i figli. Parliamo molto di disturbi comportamentali e di salute psichica: ma cos’è la ferita dell’anima? -si chiede Francesco- sentiamo il peso della montagna che schiaccia l’anima di un bambino nelle famiglie in cui ci si tratta male e ci si fa del male, fino a spezzare il legame della fedeltà coniugale? Quale peso ha nelle nostre scelte? Quanto pesa?”.

Accusa Papa Francesco: ”Quando gli adulti perdono la testa, quando ognuno pensa solamente a se stesso, quando il papà e la mamma si fanno del male, l’anima del bambino soffre molto, prova un senso di disperazione. Sono ferite che lasciano il segno per tutta la vita”, avverte il Pontefice.

Il Papa sottolinea che ”nella famiglia, tutto è legato insieme e quando un uomo e una donna che si sono impegnati a formare una famiglia pensano ossessivamente alle proprie esigenze di libertà e alla propria soddisfazione, questa visione intacca profondamente il cuore dei loro figli”, che ammonisce Francesco ”non devono diventare ostaggi del papà o della mamma” separati o divorziati.

Catapano Giuseppe: Papa Francesco: la Chiesa non abbandona le famiglie anche se lontane. Andrà a Torino il 21 e 22 giugno

“La Chiesa, come madre, non abbandona mai la famiglia, anche quando essa è avvilita, ferita e in tanti modi mortificata. Neppure quando cade nel peccato, oppure si allontana dalla Chiesa; sempre farà di tutto per cercare di curarla e di guarirla, di invitarla a conversione e di riconciliarla con il Signore”. Così Papa Francesco all’udienza generale in piazza San Pietro. “Insieme con i miei collaboratori, abbiamo pensato di proporre oggi: rinnovare la preghiera per il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia. Rilanciamo questo impegno fino al prossimo ottobre, quando avrà luogo l’Assemblea sinodale ordinaria dedicata alla famiglia. Vorrei che questa preghiera, come tutto il cammino sinodale, sia animata dalla compassione del Buon Pastore per il suo gregge, specialmente per le persone e le famiglie che per diversi motivi sono «stanche e sfinite, come pecore che non hanno pastore» (Mt 9,36). Così, sostenuta e animata dalla grazia di Dio, la Chiesa potrà essere ancora più impegnata, e ancora più unita, nella testimonianza della verità dell’amore di Dio e della sua misericordia per le famiglie del mondo, nessuna esclusa, sia dentro che fuori l’ovile”. “Santa Famiglia di Nazareth – si legge nella preghiera – il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio”.

Intanto si è appreso che per la prima volta Papa Francesco si tratterra’ per due giorni in una diocesi italiana: restera’ infatti a Torino il 21 e 22 giugno. Lo ha annunciato l’arcivescovo Cesare Nosiglia che ha reso noto il programma del viaggio nella Sala Stampa della Santa Sede, nel corso di una conferenza stampa promossa per presentare l’ostensione della Sindone decisa in occasione del secondo centenario della nascita di don Bosco. “Appena arrivato a Torino, il 21 alle 8,30, Francesco incontrera’ il mondo del lavoro in Piazzatta Reale”, ha detto Nosiglia sottolineando “la difficile situazione occupazionale, legata alla crisi economica”. Subito dopo il Papa si rechera’ alla Cattedrale per pregare davanti alla Sindone. Nel programma anche una visita al Tempio Valdese, alle ore 9 del 22 giugno. “Si tratterra’ per circa un’ora con la comunita’ protestante, con la quale abbiamo ottimi rapporti, ed e’ la prima volta che un Papa fa visita ai valdesi. Poi – ha aggiunto Nosiglia – Francesco rientrera’ in Arcivescovado dove in forma strettamente privata incontrera’ alcuni suoi familiari, con i quali si fermera’ anche a pranzo”.