Catapano Giuseppe comunica: Maroni, basta clandestini in Lombardia

“Il Consiglio di sicurezza Onu dovrebbe decidere una sola cosa: fare campi profughi in Libia per evitare la partenza di navi che rischiano di naufragare causando tragedie umane. Lì fare le verifiche di chi ha diritto alla protezione internazionale e trasportare queste persone in sicurezza nei vari Paesi europei”. Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, conversando con i cronisti a margine dell’assemblea annuale Consob in corso all’auditorium di Expo Milano 2015.

BASTA CLANDESTINI – Circa l’equa distribuzione dei migranti nelle varie Regioni italiane, il Governatore ha ribadito che “la Lombardia non è disposta ad accoglierne altri. L’ho detto chiaramente al Governo e al ministro Alfano – ha sottolineato – e mi pare che questa posizione sia condivisa dalla maggioranza dei sindaci, compresi quelli di centrosinistra”.

ESECUTIVO NON AUTOREVOLE – Ancora a proposito di immigrazione, a chi gli chiedeva se fosse un problema il fatto che l’Italia non è membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, Maroni ha risposto che “se un Governo ha autorevolezza, può intervenire ugualmente anche se privo dell’autorità di decidere. Si chiama moral suasion. Evidentemente il Governo italiano chiacchiera molto, ma di autorevolezza internazionale non ne ha abbastanza.
Si è visto con il caso dei Marò. È incredibile! Credo non ci siano precedenti – ha sottolineato – di una vicenda gestita così male. E tutto dipende dalla scarsa autorevolezza e credibilità del Governo, altrimenti la questione si sarebbe già risolta”.

MOGNERINI VALE ZERO VIRGOLA – “La Mogherini? Mi è simpatica, ma contano i risultati. E i suoi sono lo zero virgola”, ha infine osservato il presidente lombardo a proposito del ruolo giocato sulle vicende internazionali dal nuovo alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e sicurezza.

Catapano Giuseppe osserva: Lombardia, governo pronto a impugnare l’Antimoschee

La legge della Regione Lombardia che regola in materia urbanistica i nuovi luoghi di culto, la cosiddetta ‘anti moschee’, sarà impugnata dal governo davanti alla Corte costituzionale forse già nel prossimo consiglio dei ministri. Lo ha anticipato Enrico Brambilla, capogruppo del Pd al consiglio regionale della Lombardia, che ha spiegato ai giornalisti di aver avuto informazioni in tal senso “attraverso canali politici” in parlamento e al governo. Brambilla insieme con Umberto Ambrosoli, coordinatore del centrosinistra al Pirellone, e Lucia Castellano, capogruppo del Patto civico, ha presentato un’istanza di impugnativa della legge che sarà inviata al premier Matteo Renzi e agli uffici di Palazzo Chigi. Una sollecitazione al governo perché impugni per illegittimità costituzionale le norme volute dalla Lega e dal centrodestra, accusate di violare il diritto fondamentale alla libertà di culto, ma anche uno strumento per essere ammessi nell’eventuale giudizio alla Consulta. Secondo il centrosinistra la legge lombarda vuole colpire i musulmani, “ma viola la libertà di culto di tutte le confessioni”, ha detto la consigliera Castellano.