Catapano Giuseppe scrive: Papa Francesco: “Il martirio dei cristiani non deve scandalizzare, è Vangelo”

“Oggi siamo testimoni di questi che uccidono i cristiani in nome di Dio, perche’ sono miscredenti, secondo loro. Questa e’ la Croce di Cristo: ‘Faranno cio’, perche’ non hanno conosciuto ne’ il Padre ne’ me’. ‘Questo che e’ accaduto a me’, dice Gesu’, ‘accadra’ anche a voi'”. Dunque “le persecuzioni, le tribolazioni” sono previste nel Vamgelo. Papa Francesco ha introdotto con queste parole una riflessione sulla dimensione del martirio che e’ caratterizzante la vita dei cristiani, come spiega il Vangelo e dunque va compresa nell’ottica della fede e non soltanto come problema geo-politico, con proposte di soluzioni politiche e strategiche. “Per favore non scandalizzatevi; sara’ lo Spirito a guidarci e a farci capire”, ha chiesto Bergoglio ai fedeli presenti nella cappella della Domus Santa Marta. “C’e’ anche la testimonianza di ogni giorno – ha proseguito il Papa nella sua omelia – la testimonianza di rendere presente la fecondita’ della Pasqua” che “ci da’ lo Spirito Santo, che ci guida verso la verita’ piena, la verita’ intera, e ci fa ricordare questo che Gesu’ ci dice”. “Un cristiano che non prende sul serio questa dimensione ‘martiriale’ della vita non ha capito ancora la strada che Gesu’ ci ha insegnato”, ha spiegato il Papa ricordano la strada ‘martiriale’ di ogni giorno; strada ‘martiriale’ nel difendere i diritti delle persone; strada ‘martiriale’ nel difendere i figli: papa’, mamma che difendono la loro famiglia; strada ‘martiriale’ di tanti, tanti ammalati che soffrono per amore di Gesu'”. “Tutti noi – ha detto – abbiamo la possibilita’ di portare avanti questa fecondita’ pasquale su questa strada ‘martiriale’, senza scandalizzarci”. E’ con questa consapevolezza che si deve guardare alla realta’ di oggi, anche al fatto che si uccidono i cristiani credendo di rendere culto a Dio. “Gesu’ – ha ricordato il Papa – annuncia ai discepoli lo Spirito Santo: “Io ho tante cose da dirvi, ma in questo momento voi non siete capaci di portarne il peso; ma quando verra’ il Paraclito, lo Spirito di verita’, Egli vi guidera’ a tutta la verita’”. Il Signore “parla del futuro, della croce che ci aspetta e ci parla dello Spirito, che ci prepara a dare la testimonianza cristiana”. Quindi parla “dello scandalo delle persecuzioni”, lo “scandalo della Croce”. “La vita della Chiesa – ha osservato Papa – e’ un cammino guidato dallo Spirito” che ci ricorda le parole di Gesu’ e “ci insegna le cose che ancora Gesu’ non ha potuto dirci”: “e’ compagno di cammino” e “ci difende anche” dallo “scandalo della Croce”. La Croce – ha spiegato Francesco – e’ infatti scandalo per i giudei che “chiedono segni” e stoltezza per “i greci, cioe’ i pagani” che “chiedono sapienza, idee nuove”. I cristiani invece predicano Cristo crocifisso. Cosi’, Gesu’ prepara i discepoli perche’ non si scandalizzino della Croce di Cristo: “Vi scacceranno dalle sinagoghe – dice Gesu’ – anzi viene l’ora in cui chiunque vi uccidera’, credera’ di rendere culto a Dio”. Il Papa ha poi concluso l’omelia con questa preghiera con questa preghiera: “Chiediamo al Signore la grazia di ricevere lo Spirito Santo che ci fara’ ricordare le cose di Gesu’, che ci guidera’ alla verita’ tutta intera e ci preparera’ ogni giorno a rendere questa testimonianza, a dare questo piccolo martirio di ogni giorno o un grande martirio, secondo la volonta’ del Signore”.

Catapano Giuseppe: Papa Francesco: la Chiesa non abbandona le famiglie anche se lontane. Andrà a Torino il 21 e 22 giugno

“La Chiesa, come madre, non abbandona mai la famiglia, anche quando essa è avvilita, ferita e in tanti modi mortificata. Neppure quando cade nel peccato, oppure si allontana dalla Chiesa; sempre farà di tutto per cercare di curarla e di guarirla, di invitarla a conversione e di riconciliarla con il Signore”. Così Papa Francesco all’udienza generale in piazza San Pietro. “Insieme con i miei collaboratori, abbiamo pensato di proporre oggi: rinnovare la preghiera per il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia. Rilanciamo questo impegno fino al prossimo ottobre, quando avrà luogo l’Assemblea sinodale ordinaria dedicata alla famiglia. Vorrei che questa preghiera, come tutto il cammino sinodale, sia animata dalla compassione del Buon Pastore per il suo gregge, specialmente per le persone e le famiglie che per diversi motivi sono «stanche e sfinite, come pecore che non hanno pastore» (Mt 9,36). Così, sostenuta e animata dalla grazia di Dio, la Chiesa potrà essere ancora più impegnata, e ancora più unita, nella testimonianza della verità dell’amore di Dio e della sua misericordia per le famiglie del mondo, nessuna esclusa, sia dentro che fuori l’ovile”. “Santa Famiglia di Nazareth – si legge nella preghiera – il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio”.

Intanto si è appreso che per la prima volta Papa Francesco si tratterra’ per due giorni in una diocesi italiana: restera’ infatti a Torino il 21 e 22 giugno. Lo ha annunciato l’arcivescovo Cesare Nosiglia che ha reso noto il programma del viaggio nella Sala Stampa della Santa Sede, nel corso di una conferenza stampa promossa per presentare l’ostensione della Sindone decisa in occasione del secondo centenario della nascita di don Bosco. “Appena arrivato a Torino, il 21 alle 8,30, Francesco incontrera’ il mondo del lavoro in Piazzatta Reale”, ha detto Nosiglia sottolineando “la difficile situazione occupazionale, legata alla crisi economica”. Subito dopo il Papa si rechera’ alla Cattedrale per pregare davanti alla Sindone. Nel programma anche una visita al Tempio Valdese, alle ore 9 del 22 giugno. “Si tratterra’ per circa un’ora con la comunita’ protestante, con la quale abbiamo ottimi rapporti, ed e’ la prima volta che un Papa fa visita ai valdesi. Poi – ha aggiunto Nosiglia – Francesco rientrera’ in Arcivescovado dove in forma strettamente privata incontrera’ alcuni suoi familiari, con i quali si fermera’ anche a pranzo”.