Giuseppe Catapano scrive: Gli Usa restituiscono all’Italia 25 capolavori

Venticinque capolavori dell’arte italica, per lo più di epoca greco-romana, sono stati restituiti all’Italia dagli Stati Uniti stamattina, al termine di una indagine del carabinieri del nucleo tutela culturale. Stamattina, presso la caserma La Marmora, è avvenuta la restituzione materiale in via definitiva alla presenza del ministro Dario Franceschini e dell’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America, John R. Phillips. Tutti i beni erano stati sequestrati e confiscati nel corso di complesse attività investigative condotte dai militari in stretta collaborazione con l’Homeland Security Investigations – Immigration and Customs Enforcement (ICE), poiché giunti illegalmente negli Usa.

Questo l’elenco dei beni restituiti: una Kalpis etrusca a figure nere con scene di delfini, databile 510-500 a.C., del pittore di Micali. Ne corso del procedimento penale della Procura di Roma a carico di Giacomo Medici, era emerso che la kalpis, di proprietà del Toledo Museum of Art (Ohio, USA), era riconducibile alle attività illecite del noto trafficante italiano. Il bene, una volta restituito e prima di essere formalmente rimpatriato, è stato in esposizione al Consolato Generale d’Italia in New York nell’ambito della programmazione dell’Anno della Cultura Italiana negli Usa.

Ancora, un cratere attico a figure rosse, del pittore di Methyse, 460-450 a.C., anch’esso parte dei beni trafficati da Giacomo Medici che aveva venduto il cratere nel 1983 al Minneapolis Institute of Arts. L’allora direttore e presidente del MIA, avendo appreso dalla stampa dell’esistenza di indagini su un cratere in collezione nella sua istituzione museale, attraverso una missiva inviata al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, promosse la ratifica di un accordo per la restituzione del bene, se fosse stata provata la sua provenienza illecita.
Tra i beni restituiti figurano anche un pelike apula a figure rosse, 340 – 320 a.C, una coppia di oinochoai apuli trilobati in stile Gnathia, 330-300 a.C., uno stamnos apulo peuceta, VI secolo a.C., altezza cm. 23,2, tutti individuati dalla sezione elaborazione dati del comando CC TPC e in vendita all’asta Christie’s New York del 7.12.2011, tra quelle presenti nel cosiddetto Archivio Becchina. Ulteriori accertamenti investigativi hanno consentito di accertare che tutti i beni erano riconducibili a scavi clandestini avvenuti negli anni 70-80 in Puglia.

Ancora, un affresco a forma di medaglione raffigurante un busto di giovane donna con un amorino sulle spalle, I sec. A.C., un affresco raffigurante una figura maschile, I sec. A.C., un affresco raffigurante una figura femminile con lungo mantello rosso e regge con la mano destra una piccola Oinochoe, , I sec.
a.C., cm. 72×60 oppure 50×35, tutti facenti parte di una collezione privata di un magnate statunitense, in procinto di essere posta in vendita all’asta. Un esame sommario dei beni ha fatto subito ipotizzare che alcuni di essi potessero essere di provenienza illegale dall’Italia. Grazie alla collaborazione dell’ICE, che ha inviato tutte le effigi fotografiche dei reperti al Comando CC TPC, la SED ha identificato i tre affreschi quale parziale provento del furto avvenuto il 26 giugno 1957 presso l’ufficio Scavi della Soprintendenza Archeologica di Pompei (Napoli). Nel corso del furto del 1957, furono asportati complessivamente sei affreschi. Nel corso degli anni, oltre i tre appena rimpatriati, il CC TPC ha recuperato tutti i beni asportati.

Si prosegue con un cratere lucano a campana, a figure rosse, attribuibile al pittore di Amykos, 440-410 a.C.., anch’esso tra i beni raffigurati nell’ Archivio Becchina. L’ICE NY ha proceduto quindi alla confisca amministrativa e alla restituzione definitiva al Comando CC TPC che ne aveva rivendicata l’appartenenza al patrimonio culturale italiano.

Ancora un askos a forma di cane, IV-II sec. A.C., una cuspide di sarcofago pestano, raffigurante Auleta, IV-III secolo a.C. di proprietà di una società del Liechtenstein, in importazione negli USA e proveniente dalla Svizzera, e destinata ad un noto collezionista americano. La relazione tecnica ha accertato che la cuspide era autentica e riconducibile all’area archeologica di Paestum.

Un coperchio di sarcofago in marmo stilizzato, raffigurante donna sdraiata, epoca romana, risalente al II secolo d.C..
Recentemente, l’ICE New York aveva inviato al reparto operativo TPC, le foto del bene in vendita a 4,5 milioni di dollari presso una galleria di New York. Il proprietario efra un collezionista giapponese, già noto al PC per aver restituito all’Italia migliaia di reperti sequestrati poiché riconducibili ad acquisti da Becchina. Nel 2014, il collezionista nipponico ha concordato con la Procura Distrettuale di New York, di rinunciare al diritto di proprietà sul bene, acconsentendo alla confisca a favore dell’ICE ed alla successiva restituzione a favore dell’Italia.

Ancora, un bronzetto romano raffigurante “Marte” II sec. d.C..
Individuato su un catalogo d’asta Christie’s New York , dove era stato posto in vendita con provenienza indicata in collezione privata anni ’80 ma in realtà venduto nel 1991 alla Merrin Galleries di New York.

Sequestrati anche un cannone a retrocarica in ferro, XVII secolo, riconducibile alla città di Venezia,un cammeo di tipologia antica con iscrizione riferibile alle cosiddette gemme gnostiche o a carattere scaramantico e un frammento di ceramica, con raffigurazione di una figura mitologica, tipo Minerva, con armatura ed elmo.

Tornano in Italia anche una oinochoe configurata a testa maschile, riferibile al V- IV sec. a.C. riproducente una Nubia, una testa votiva in terracotta raffigurante un volto maschile, III secolo a.C., un cratere attico a campana, a figure rosse, V sec. A.C. e uno skyphos attico a figure rosse, pittore di Penelope, V sec. a.C.

Tra i libri, rientrano in italia l’Historia natural di Ferrante Imperato Napolitano”, lo Stirpium Historiae e il Rariorm Plantarum Historia Anno 1601 Book, tutti sottratti da Massimo Marino De Caro, che ha ammesso tutto nell’ambito delle indagini afferenti alla spoliazione della Biblioteca annessa al Monumento Nazionale dei Girolamini di Napoli. L’uomo aveva confessato di avere sottratto numerosi volumi di botanica dalla Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e di averli affidati ad una Casa d’Aste fiorentina per la vendita. La perquisizione, disposta dalla Procura della Repubblica di Roma ha consentito di rinvenire i segni del passaggio di 17 volumi (gran parte dei quali recuperati e restituiti.

Gli ultimi due beni culturali sequestrati sono un frammento di pittura murale raffigurante Cristo Benedicente, cm. (h)125 x 102 x 5, secolo XII, di arte romana, rubato nella Cripta ubicata a Guidonia Montecelio (RM), in località Marco Simone Vecchio e infine un manoscritto del Quindicesimo secolo, trafugato nell’agosto del 1990 dagli Archivi dell’Arcidiocesi di Torino. Si tratta di una delle pagine mancanti dell’opera di origine lombarda dal titolo “Messale di Ludovico da Romagno”.

Catapano Giuseppe informa: Renzi convoca un vertice sulla scuola. Via agli incontri con studenti, professori e genitori

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha incontrato questa mattina al Nazareno i parlamentari Pd delle commissioni Cultura di Camera e Senato per un confronto sulle possibili modifiche al ddl scuola. E questa sera sono cominciati con i rappresentanti degli studenti gli incontri che il Pd ha fissato con le organizzazioni del mondo della scuola che hanno manifestato ieri per approfondire nel merito i singoli punti in discussione in parlamento. Gli appuntamenti proseguiranno domani mattina, a partire dalle ore 9.30, quando la delegazione del Pd, composta dal vicesegretario Lorenzo Guerini, dal presidente Matteo Orfini, dalla responsabile Scuola Francesca Puglisi, avrà colloqui con alcune associazioni della scuola, Anief, Cobas, le associazioni dei genitori, Cgil, Cisl, Uil, Gilda, Snals, e rappresentanti degli insegnanti.

L’incontro tra Renzi e i parlamentari del Pd

Alla riunione, durata circa due ore, hanno preso parte anche i ministri delle Riforme Maria Elena Boschi e quello dell’Istruzione Stefania Giannini, che al termine ha commentato: “L’incontro di stamattina è andato molto bene, stiamo lavorando in Commissione e dialogando con tutte le forze interessate con il mondo della scuola. Il dialogo è aperto, stiamo migliorando e integrando il ddl ma non c’è nessun cambiamento di linea. Questo provvedimento verrà compreso a fondo, capito e apprezzato”. Renzi, si apprende da fonti Pd, ha voluto vedere sia i deputati che i senatori perché è fondamentale trovare un accordo preventivo sui ritocchi anche in vista della seconda lettura a Palazzo Madama, che il governo e la maggioranza vorrebbero fosse definitiva per un via libera alla legge entro i primi di giugno. E tra oggi e domani una delegazione del Pd guidata dal presidente Matteo Orfini e dal vicesegretario Lorenzo Guerini incontrerà i sindacati e le associazioni della scuola nella sede del partito. Agli incontri dovrebbero partecipare anche le parlamentari Francesca Puglisi e Simona Malpezzi. Il premier si è detto disposto a dialogare sul merito, anche se l’obiettivo resta. Di fatto la delega ha già iniziato a cambiare. I dirigenti scolastici, ad esempio, dovranno farsi approvare il Piano dell’offerta formativa triennale, in sostanza quello che la scuola offre agli studenti, dal Consiglio d’Istituto con una votazione. E anche su quali precari assumere non è stata presa una decisione. Tuttavia alcuni paletti non cambieranno. Non si torna indietro né sull’autonomia scolastica né sulla facoltà dei presidi di scegliersi il team. Ovviamente selezionando gli insegnanti in base al curriculum non solo tra i vincitori di un concorso nazionale. “Renzi ha detto di essere molto attento e rispettoso nei riguardi del ruolo degli insegnanti che devono decidere sul futuro dei nostri figli”, ha detto dopo la riunione la parlamentare Pd e componente della commissione Cultura alla Camera, Claudia Piccoli Nardelli. Per Angelino Alfano sulla scuola ci sono proteste della sinistra perché si fanno cose di centrodestra e lo stesso vale per il Jobs Act e per la responsabilità civile dei giudici.