La Procura di Arezzo farà richiesta di appello contro la sentenza di assoluzione, che ha portato al proscioglimento degli ex vertici di Banca Etruria, nel filone di indagine che riguarda l’ostacolo alla vigilanza. Sono stati assolti l’ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari, l’ex dg Luca Bronchi e il direttore centrale Davide Canestri, perché “il fatto non costituisce reato”.
“Il processo – hanno detto gli avvocati Bonacci e Baccaredda Boy, difensori di Luca Bronchi, è stato fatto solamente sulle carte dell’accusa. Attendiamo di leggere le motivazioni del gup ma nel frattempo ci diciamo pienamente soddisfatti. Di fatto sono state accolte quelle che erano le nostre richieste. Per tutti e tre gli ex dirigenti di Banca Etruria si tratta di un bel sollievo”.
Dopo l’assoluzione degli ex vertici di Banca Etruria dall’accusa di ostacolo alla vigilanza, restano aperti altri quattro filoni di inchiesta aperti dalla Procura di Arezzo sul dissesto finanziario dell’istituto toscano. I pm coordinati dal procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, stanno cercando di fare luce, in particolare, sul presunto reato di false fatturazioni datato primavera 2014 e sull’omessa comunicazione al cda del conflitto di interessi in relazione a fidi concessi dalla banca a societa’ riconducibili ad alcuni amministratori e che ha avuto origine dalla relazione della Banca d’Italia riguardo al commissariamento di Banca Etruria avvenuto nel febbraio 2015. Sempre la procura di Arezzo indaga gli ex vertici della banca riguardo all’accusa di bancarotta fraudolenta. Su questo filone e’ facile prevedere che al centro delle indagini ci saranno le consulenze da 17 milioni di euro, la liquidazione all’ex direttore generale Bronchi da 1,1 milioni di euro, i premi aziendali e i fidi concessi agli imprenditori considerati vicini ai dirigenti della banca aretina.
Sulle scrivanie del pool di magistrati ci sono anche i ricorsi, per l’ipotesi di truffa, promossa da diverse associazioni di consumatori. Questa accusa riguarda la vendita di obbligazioni secondarie a risparmiatori che non sarebbero stati messi a conoscenza dei rischi connessi a questi strumenti finanziari. La vicenda e’ esplosa il 22 novembre del 2015 quando, per la prima volta in Italia, i risparmiatori di quattro banche (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara) hanno perso i loro soldi in conseguenza di un decreto del governo. Si deve pero’ andare indietro di un paio di anni durante i quali i problemi sono cresciuti nel tempo per presunte responsabilita’ degli amministratori di questi istituti.
Presso la procura di Civitavecchia e’ infine aperto il fascicolo per truffa e istigazione al suicidio, dopo la morte del pensionato Luigino D’Angelo, che il 28 novembre dello scorso anno si tolse la vita per aver perso tutti i risparmi investiti in obbligazioni subordinate.
Catapano Carmine Vincenzo
Giuseppe Catapano: Terremoto, l’Ue vuole finanziare tutta la ricostruzione con i fondi strutturali
La Commissione Ue propone di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione legate al terremoto nell’ambito dei programmi dei fondi strutturali. Lo ha detto il commissario europeo alle Politiche regionali Corina Cretu intervenendo in un dibattito al Parlamento europeo. Bruxelles propone di modificare il regolamento sulla politica di coesione 2014-2020 e introdurre la possibilità di finanziare totalmente la ricostruzione, compreso il restauro del patrimonio culturale, col Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). La Commissione europea ha anche annunciato l’erogazione di una prima tranche di aiuti per un totale di 30 milioni di euro, come pagamento anticipato dal Fondo di solidarietà Ue, per i terremoti in centro Italia. Entro una settimana l’Italia riceverà un primo versamento di 30 milioni, l’importo più alto che possa essere versato a titolo di anticipo.
Giuseppe Catapano: Nuovo colpo ai miliardari cinesi, tassa straordinaria del 10% sulle auto di lusso
Il governo cinese ha deciso di aumentare le tasse sulle auto del segmento ultra-lusso nel quadro dei programmi per la riduzione delle emissioni e quindi dell’inquinamento.
Nel dettaglio, secondo quanto comunicato dal Ministero delle Finanze, sara’ imposta a partire da oggi un’ulteriore tassa del 10% sui veicoli con un prezzo di listino a partire da 1,3 milioni di yuan (190 mila dollari circa).
La nuova tassa e’ destinata per gli esperti ad avere un impatto soprattutto sulle auto di lusso importate da marchi del calibro di Rolls Royce, Aston Martin e Maybach. Secondo Yale Zhang, direttore generale della societa’ di consulenza Automotive Foresight, ogni anno vengono importate in Cina circa 10 mila auto del segmento ultra-lusso a fronte degli oltre 20 milioni di veicoli passeggeri venduti sul maggior mercato automobilistico mondiale.
Per quanto riguardi una piccola percentuale di auto commercializzate in Cina, l’imposta rappresenta l’ennesimo intervento di Pechino per reprimere gli acquisti di lusso di un crescente numero di miliardari cinesi. Lo scorso aprile, per esempio, la Cina ha alzato le imposte sui prodotti di lusso acquistati all’estero per incoraggiare i consumi di beni domestici.
Negli ultimi anni i media statali hanno scelto le auto di lusso importate quale esempio per spiegare quanto le societa’ estere manipolino i prezzi e sfruttino la fame dei cinesi per beni occidentali. Le case automobilistiche hanno sempre risposto alle critiche attribuendo gli alti prezzi di listino alle elevate tariffe doganali e tasse locali.
Oltre alla nuova tassa del 10%, le auto di lusso sono sottoposte a tariffe doganali del 25%, a un’Iva del 17%, a un’imposta all’acquisto del 10% e ad una sorta di bollo auto dall’1% al 40% sulla base della cilindrata.
Le auto prodotte in Cina sono invece soggette solo all’Iva, alla tassa per l’acquisto e al bollo auto. I veicoli con cilindrata pari o inferiore agli 1,6 litri di cilindrata godono, almeno fino al 31 dicembre, di una tassa per l’acquisto del 10%.
Giuseppe Catapano: Berlusconi, il centrodestra voterebbe Sì se il patto del Nazareno fosse in piedi
Se nel 2015 non si fosse rotto il patto del Nazareno oggi il centrodestra sarebbe a sostegno della riforma costituzionale “certamente, perché il patto del Nazareno non si sarebbe rotto se la riforma costituzionale fosse stata del tutto diversa da questa”. Cosi’ il capo di Forza Italia ed ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, intervistato dal Foglio. “Noi avevamo fatto quel patto – non scritto, ma molto preciso – perche’ ritenevamo che il Pd fosse finalmente disponibile a un percorso di riforme condiviso nell’interesse degli italiani. Quando abbiamo capito che si trattava soltanto di un abito cucito su misura degli interessi del Pd e di Renzi – aggiunge – ci siamo tirati indietro. Questo non significa, ovviamente, che noi abbiamo fatto un’alleanza politica con la Fiom o con Magistratura democratica. Noi questa Costituzione la vogliamo cambiare davvero, per migliorarla, e per fare questo e’ necessario sgombrare il campo da una cattiva riforma, che invece la peggiora”
Giuseppe Catapano: Statali, 85 euro di aumento
Dopo sette anni di blocco degli stipendi, i 3,2 milioni di dipendenti statali (compresi quelli della scuola) vedranno crescere la propria busta paga. Governo e sindacati confederali dopo oltre sette ore di trattativa hanno raggiunto l’accordo sull’entità e sulle modalità dell’aumento di 85 euro mensili, proposto dall’esecutivo e, soprattutto, sul suo intreccio con il bonus fiscale di 80 euro. Un problema che riguarda potenzialmente circa 800mila lavoratori del pubblico impiego (250mila solo nella scuola). Con gli aumenti salariali, infatti, una parte di questi 800mila dipendenti pubblici avrebbero rischiato di non poter più beneficiare del bonus previsto dal dl 66/2014 per il superamento della soglia di reddito. L’accordo ha raggiunto un compromesso tra le istanze dei sindacati e quelle del governo. L’esecutivo si è impegnato a stanziare risorse tali da “definire incrementi contrattuali in linea con quelli riconosciuti mediamente ai lavoratori privati e comunque non inferiori a 85 euro mensili medi”.
Giuseppe Catapano: Tassi verso una fase rialzista
Nella prossima riunione della Fed, in programma il 13 e 14 dicembre, Janet Yellen dovrebbe annunciare un rialzo dei tassi, oggi nel range 0,25-0,50%. È questo uno dei pochi punti sul quale quasi tutti gli analisti sono d’accordo. Perché, per il resto, le previsioni sui tassi sono molto diversificate, a seconda delle priorità attribuite ai diversi rischi in gioco.
A cavallo della Trump economy. Subito la vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane si è registrato un balzo nei rendimenti dei Treasury (quindi a danno dei detentori di titoli di Stato americani), che ha avuto ripercussioni anche nelle altre aree del globo. Compresa l’Italia, che per altro si trova a fare i conti con l’allargamento dello spread dovuto ai timori diffusi di una vittoria del «NO» al referendum del 4 dicembre, che aprirebbe le porte a una stagione di instabilità politica. Questo trend lascia immaginare che la Fed tenderà ad abbandonare l’atteggiamento da colomba per accelerare nel processo di normalizzazione dei tassi, rispetto a quanto previsto finora, vale a dire un rialzo di 25 punti base a dicembre, due ritocchi della medesima entità nel corso del 2017 e altri tre nel 2018, per arrivare tra due anni a circa il 2%.
Giuseppe Catapano: Polizze, un salasso per i medici
È un salasso l’assicurazione dei medici. In media, dieci volte più cara rispetto a quella delle altre professioni ordinistiche. Un medico chirurgo di 40 anni che opera nella città di Milano nella specialità di chirurgia generale e sceglie un massimale intermedio da due milioni di euro, paga infatti almeno 4.700 euro l’anno per un’assicurazione sull’attività professionale di base e non retroattiva. Se la specialità diventa cardiochirurgia, la cifra passa addirittura a oltre 5.700 euro. Per un avvocato quarantenne, con un fatturato tra i 50 e i 75 mila euro e lo stesso massimale da 2 milioni di euro, la cifra dell’assicurazione-base scende invece a poco più di 400 euro l’anno con retroattività illimitata. È quanto emerge dalle simulazioni che il portale Facile.it, comparatore del settore, ha effettuato per ItaliaOggi Sette individuando le polizze con premi i premi più bassi che si possono trovare sul mercato, ipotizzando la figura di un professionista quarantenne, con una quindicina di anni di esperienza e un fatturato intermedio immaginabile compreso tra i 50 e i 75 mila euro. Dopo il medico, la figura che paga di più per assicurare la propria attività è il commercialista, con un premio di circa 763 euro.
Giuseppe Catapano: Usa, Trump, “Alla Clinton milioni di voti illegali”
Il presidente eletto americano, Donald Trump, ha sostenuto che avrebbe vinto anche il voto popolare nelle elezioni dell’8 novembre scorso se “milioni di persone non avessero votato illegalmente”. Trump non ha corroborato con alcuna prova la sua denuncia. Il ‘tweet’ ha seguito di qualche ora l’annuncio della campagna della rivale, Hillary Clinton, che sosterrà il riconteggio dei voti richiesto in Wisconsin dalla candidata dei Verdi, Jill Stein. La candidata ambientalista dovrebbe chiedere nelle prossime ore anche il riconteggio in Michigan e Pennsylvania. “Oltre a conquistare a valanga il Collegio Elettorale, ho vinto anche il voto popolare, se si tolgono i milioni di persone che hanno votato illegalmente”, ha ‘twittato’ Trump. L’8 novembre, Hillary Clinton ha conquistato circa due milioni di voti in più del magnate repubblicano, ma ha perso le elezioni perche’, grazie al sistema elettorale americano, il rivale ha accumulato un numero superiore di Grandi Elettori. Trump durante la campagna elettorale aveva addirittura minacciato di non riconoscere la sua sconfitta, in caso di vittoria della Clinton, perche’ -assicurava- il voto sarebbe stato sicuramente truccato.
Giuseppe Catapano: L’Avana si prepara all’addio a Fidel Castro
I cubani si preparano a un omaggio di massa a Fidel Castro nello scenario simbolico di Plaza de la Revolucion a L’Avana, dando il via a una settimana di celebrazioni della controversa figura del Lider Maximo. Dopo un fine settimana sottotono per la morte di Fidel, centinaia di migliaia di persone sono attese nella piazza dove spesso il Comandante arringava i cubani nei suoi leggendari discorsi-fiume contro gli “yankees” e “l’impero” degli Stati Uniti. “Vedrete come è davvero il popolo di Cuba. Vedrete quanto sta soffrendo, come si sente per una persona che ama”, ha sottolineato Jorge Guilarte, 50enne e conducente di una bici-taxi. Castro, leader della rivoluzione che nel 1959 rovesciò la dittatura con la promessa di portare giustizia e uguaglianza nell’isola caraibica, è stata una delle principali figure del ventesimo secolo. Alcuni lo considerano un eroe del socialismo che ha portato nel suo Paese istruzione e assistenza sanitaria gratuita, altri lo bollano come un “dittatore” che ha provocato disagio economico nella sua gente e ha provocato un esodo di cubani verso la Florida in cerca di una vita migliore. A Plaza de la Revolucion, famosa per l’edificio governativo adornato con il voto di Ernesto “Che” Guevara, gli organizzatori hanno allestito un maxiposter di Fidel Castro che imbraccia un fucile durante la rivoluzione alla Biblioteca nazionale. Le autorità devono ancora confermare se un’urna con le sue ceneri sarà posizionata su una piattaforma in modo che i cubani possano mettersi in fila per rendergli omaggio. Dopo due giorni di commemorazioni nella capitale, le ceneri di Castro gireranno l’isola per una processione di quattro giorni, prima di essere seppellite il 4 dicembre a Santiago de Cuba. La seconda città del Paese fu teatro del primo, fallito tentativo di rivoluzione di Castro nel 1953, sei anni prima della deposizione del dittatore Fulgencio Batista, sostenuto dagli Stati Uniti.
Giuseppe Catapano: Referendum, Renzi, non cambia la democrazia
“Questo referendum non è un referendum per cambiare la democrazia in Italia. E’ un referendum per ridurre la burocrazia in Italia. L’Italia è il paese peggiore per burocrazia in tutto il mondo. E questo è molto importante. Se abbiamo un sistema con un sacco di politici la conseguenza è 63 cambi di governo in 70 anni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi in una intervista, realizzata a Firenze, per 60 minutes della Cbs. “Il sistema – ha aggiunto Renzi – è nelle mani della burocrazia. Tutto è difficile. Tutto è complicato. E la mia idea è dare semplicità all’Italia”. Renzi ammette di aver sbagliato a personalizzare il voto: “Sì, questo è stato il mio errore nei primi giorni della campagna elettorale. Riconosco l’errore. Non condivido quanti dicono che i politici non devono ammettere gli errori No, sono un uomo e posso fare alcuni errori”.


