Catapano Giuseppe osserva: Avvocati, un appello a Orlando

Un intervento del ministro della giustizia per risolvere il caos elezioni degli ordini forensi. Su 101 consigli rinnovati, infatti, in 20 hanno sporto reclamo elettorale dinanzi al Cnf. E i restanti sono in regime di prorogatio, con limiti allo svolgimento delle attività amministrative. L’indicazione unanime a via Arenula, dopo la sentenza del Tar dello scorso giugno, è arrivata ieri in occasione dell’Agorà degli ordini forensi, promossa dal Consiglio nazionale forense come luogo di confronto istituzionale per le questioni di interesse dell’avvocatura. La richiesta, da parte dei rappresentanti delegati dei consigli degli ordini dei 26 distretti di Corte d’appello, è stata di garantire al sistema ordinistico la necessaria stabilità con l’assunzione di un indirizzo che risolva in maniera definitiva e senza margini di incertezza le problematiche derivanti dalla sentenza Tar, che ha annullato alcune previsioni del regolamento del ministero della giustizia di disciplina delle elezioni dei consigli degli ordini, per la mancata previsione del «voto limitato». La preoccupazione degli ordini è stata raccolta dal Cnf che si è impegnato a riportarla al ministero. I lavori dell’Agorà si sono concentrati poi su altre questioni di interesse per la professione: l’assetto del nuovo sistema disciplinare; le problematiche collegate alla difesa d’ufficio e patrocinio a spese dello stato, con i progetti di collaborazione tra Cnf, Cassa e il ministero della giustizia per risolvere l’arretrato nella liquidazione dei compensi degli avvocati; l’analisi dei diversi regolamenti attuativi della riforma forense; i disegni di legge attualmente in parlamento, quali «concorrenza» e riforma del processo civile.

Giuseppe Catapano scrive: Il recupero crediti dell’avvocato passa per la negoziazione assistita

Se l’avvocato fa causa alla società propria cliente per ottenere il pagamento della parcella per l’attività svolta in suo favore, è necessario che prima proceda con la negoziazione assistita. Sempre a condizione che il valore della lite non superi 50 mila euro. Lo ha precisato il Tribunale di Verona con una recente ordinanza. Tutte le volte, infatti, in cui chi agisce per il recupero dei propri crediti non utilizzi lo strumento del decreto ingiuntivo (optando, piuttosto per la causa ordinaria) e il debitore non sia un consumatore, è necessario inviare l’offerta alla controparte con cui la si invita a una procedura di negoziazione assistita dagli avvocati. Non importa – si legge nel provvedimento in commento – che, in questo caso, la parte che agisce (ossia l’avvocato) sia anche parte sostanziale del processo. È infatti vero che la nuova normativa nega la necessità della negoziazione tutte le volte in cui la parte può stare in giudizio personalmente, ma tale deroga si riferisce solo a quelle cause in cui il creditore agisce davanti al giudice di pace per liti di valore non superiore a 1.100 euro o a quelle avviate col rito sommario speciale previsto in materia di liquidazione degli onorari e dei diritti di avvocato; solo in questi ultimi due casi non si applica l’obbligo della negoziazione assistita. In sintesi: se si tratta di una causa con rito ordinario, se il debitore non è un consumatore e il valore della lite non supera 50 mila euro, l’avvocato che voglia agire per farsi pagare l’attività non può rivolgersi direttamente al giudice, ma deve passare prima per la negoziazione assistita.

Catapano Giuseppe comunica: Avvocati, ok alla pubblicità online

Gli avvocati potranno promuovere la loro attività in rete. La norma del codice deontologico del Consiglio nazionale forense che impone la possibilità di promuovere l’attività legale solo su siti internet relativi ai propri studi limita la libera concorrenza e, di conseguenza, danneggia i consumatori. A stabilirlo l’Antitrust che, con il provvedimento 25487, pubblicato nel bollettino del 15 giugno 2015 ha dichiarato illegittima la cosiddetta norma bavaglio prevista dal Cnf (si veda ItaliaOggi di ieri). Via libera, quindi, alla pubblicità sul web per gli avvocati. Questi non saranno, infatti, più vincolati alla promozione dell’attività solo attraverso i siti internet dei loro studi. La pronuncia dell’Antitrust è arrivata a seguito della richiesta dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) di chiarimenti da parte del Cnf. L’Associazione, in particolare, «fin da subito», si legge nella nota diffusa ieri, «aveva contestato l’esistenza di una disposizione che, di fatto, limita fortemente la possibilità degli avvocati di essere presenti online su siti diversi da quello del proprio studio. Niente Facebook, niente pubblicità online e, in bilico anche la presenza su siti di ricerca di indirizzi». Dubbi ritenuti più che fondati dall’Authority secondo cui ,la disposizione del codice deontologico forense in base al quale l’avvocato può utilizzare, a fini informativi, esclusivamente i siti web con domini propri senza reindirizzamento, direttamente riconducibili a sé, allo studio legale associato o alla società di avvocati alla quale partecipi, pena l’applicazione della sanzione disciplinare della censura, «è in contrasto con i principi e le valutazioni effettuate dall’Autorità stessa nel provvedimento n. 25154 del 22 ottobre 2014». Pronuncia con cui l’Antitrust aveva già sanzionato il Cnf per aver ristretto la concorrenza sui compensi professionali con una maxi multa da quasi un milione di euro (per la precisione 912.536,40 euro).

Catapano Giuseppe comunica: Avvocati, regole certe per esami e tirocini

Esame di abilitazione in tempi certi e un tirocinio maggiormente controllato. Queste le proposte di miglioramento che, ieri, il Consiglio nazionale forense ha inoltrato al Ministero della giustizia in merito ai due schemi di regolamento che attuano le disposizioni della riforma forense a seguito della consultazione con gli Ordini, l’Oua e le Associazioni forensi. Per quanto riguarda lo svolgimento dell’esame di abilitazione alla professione legale, il Cnf guidato da Andrea Mascherin, ha proposto di «introdurre termini precisi intercorrenti tra le varie fasi delle prove d’esame, per dare ai candidati la possibilità di prepararsi e di organizzarsi nel percorso d’esame». Allo stesso tempo, poi, ha sottolineato il fatto che, «non è più funzionale a una prova di abilitazione professionale il sistema di sorteggio della domande tratto da una database». Sul fronte, invece, dello svolgimento del tirocinio le proposte avanzate dal Consiglio nazionale mirano ad ottenere maggiori dettagli in merito alle modalità alternative (non in studio) dello svolgimento del tirocinio, in particolare per quanto riguarda il praticantato presso gli uffici giudiziari e la possibilità di anticipare in corso di studio, sei dei 18 mesi previsti. «L’Avvocatura, inoltre», si legge nella nota del Cnf, «chiede di specificare quale documentazione produrre a riprova del tirocinio svolto, in modo che il controllo dei Consigli dell’Ordine, al fine del rilascio del certificato di compiuta pratica, sia omogeneo sul territorio ed effettivo». Controlli, a cui deve fare seguito anche una disciplina ad hoc in caso di una valutazione negativa sul suo corretto svolgimento.

Catapano Giuseppe: Sei un avvocato?

Sei un avvocato? Probabilmente, già da qualche anno stai tentando di sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per aumentare la tua visibilità. E, forse, tutto ciò che sei riuscito a fare è stato costruirti, su misura, un sito web, un blog o una pagina social. Ma sei ancora lontano dai risultati economici che speravi di ottenere e, soprattutto, da quella notorietà che il web è in grado di offrire a chi – come già alcuni tuoi colleghi – lo sa ben utilizzare. I tuoi colleghi, appunto. Ci sono avvocati che, grazie a internet, hanno raggiunto una notorietà ben al di là dei confini della propria città; altri, invece, che sono riusciti a garantirsi un soddisfacente ritorno economico fisso grazie agli strumenti di Google.   Fortificare il brand del tuo studio legale è una delle prime necessità se vuoi far conoscere le tue competenze. Non ti basta, di certo, la proprietà di un dominio internet o scrivere per qualche noto sito. Devi “essere attivo”, facilmente rintracciabile e, soprattutto, riconoscibile. Insomma, devi fare del tuo nome un traino e non accontentarti di essere, passivamente, presente su un motore di ricerca.   Esiste un detto: “Se hai ucciso qualcuno e non vuoi che nessuno trovi il cadavere, nascondilo nella seconda pagina di Google”. E tu, in quale pagina sei? Hai provato a contare quante persone, nell’ultima settimana, ti hanno contattato perché ti hanno trovato tramite il web?   Sarà questo il tema del “Meeting 2015” che La Legge per Tutti – il primo grande network nazionale di professionisti – inaugura a Roma, il prossimo 29 maggio. All’incontro parteciperà anche il Segretario nazionale dell’AIGA, l’avv. Michele Vaira, che, introducendo i lavori, parlerà del rapporto tra deontologia, web e siti internet: un tema particolarmente delicato, specie dopo le recenti modifiche al codice degli avvocati.   La partecipazione è libera e gratuita. Nel corso del “Meeting 2015” sarà illustrato il funzionamento di LLpT, verrà spiegato come affiliarsi al Network nazionale e saranno chiarite le tecniche SEO per poter essere più “presenti” sul web. Ma sarà anche l’occasione per conoscere i protagonisti e le esperienze di chi già lavora da anni con LLpT. L’incontro si terrà presso il “Grand Hotel del Gianicolo” (Viale Delle Mura Gianicolensi, n. 107, Roma, Ph:   +39 (0)6 58 333 405). I lavori inizieranno alle ore 14.30 e termineranno alle ore 18.30.   La prenotazione all’incontro è gratuita ma obbligatoria.