Tra il salmastro lago di Paola, che richiama la storia sportiva dei canottieri italiani ed il mare trasparente orlato dalle dune costiere, trova spazio Sabaudia, normalmente meta di vacanze romane, che è stata scenario impeccabile di due giorni animati dai variopinti colori delle Associazioni Professionali aderenti al COLAP.
L’appuntamento primaverile di venerdì 10 e sabato 11 aprile u.s., è stata occasione per riflettere su temi importanti quali la previdenza e le tutele sociali, la formazione e le politiche attive, le Regioni e la legge 4/2013, le politiche fiscali e del lavoro, l’Europa e la direttiva qualifiche.
L’ambizioso progetto di contribuire concretamente perché l’Italia possa “ripartire” anche col contributo delle Associazioni professionali, ha permesso di redigere un piano d’azione COLAP, che saprà sicuramente dare nuovi stimoli alla politica italiana.
Il mercato ha ormai ampliato i confini operativi anche dei Professionisti non iscritti in Ordini e Collegi e l’attenzione allo scenario europeo cresce e preoccupa, per la mancanza di elementi certi che garantiscano la libera circolazione anche di queste professioni.
L’analisi attenta compiuta coi lavori di Sabaudia, ha messo in luce l’importanza di vigilare costantemente sull’operato del legislatore italiano in merito ai tempi ed alle modalità di recepimento della direttiva qualifiche approvata dall’Europa.
La Commissione Europea, con la direttiva 2005/36/CE, ha elaborato un regime uniforme, trasparente e flessibile del riconoscimento delle qualifiche professionali, che il parlamento europeo, in data 20 novembre 2013, ha provveduto a modificare con la direttiva 2013/55/UE.
Due le principali novità introdotte dalle modifiche: la Tessera Professionale Europea, associata alla procedura di riconoscimento ottimizzato nell’ambito del Sistema d’informazione del mercato interno (IMI) e la libera circolazione dei Professionisti europei, che si fonda sul riconoscimento della qualifica professionale nello Stato di appartenenza, con la reciprocità dell’ordinamento della professione, regolamentata sia nello Stato di appartenenza, sia nello Stato ospitante.
Inoltre, il senso d’iniziativa e l’imprenditorialità sono priorità a livello europeo ed il “Piano d’azione per l’imprenditorialità 2020” evidenzia la necessità di incorporare tale apprendimento ad ogni livello dell’istruzione, offrendo, soprattutto ai giovani, occasione anche per un’esperienza pratica.
Perché tale obiettivo possa essere meglio raggiunto ed accertato con trasparenza, i lavori non hanno trascurato l’aspetto della certificazione ed il sistema “EQF”.
Un sistema di riferimento per le qualifiche rilasciate nei diversi Paesi dell’Unione:
• neutrale – rispetto ai sistemi formativi e di certificazione dei diversi Paesi
• basato su unità costituite da obiettivi di apprendimento (learning outcomes)
• articolato in otto diversi livelli
• con obiettivi di apprendimento, a ciascun livello, caratterizzati da conoscenze
(knowledge), abilità (skill) e competenze più ampie (competence)
L’attuabilità e la validità dell’EQF sono possibili soltanto attraverso la cooperazione e l’adesione volontaria da parte di ciascun Stato membro e le decisioni finali sul riconoscimento rimangono di competenza nazionale.
Il sistema EQF, inoltre, è il sistema su cui si basa anche la certificazione di parte terza, secondo la norma UNI.
Il COLAP, preoccupato che il recepimento della direttiva qualifiche da parte del legislatore italiano, possa interpretare in maniera distorta la volontà del legislatore europeo, a discapito delle professioni non ordiniste, ritiene che le Associazioni Professionali debbano ricoprire un ruolo centrale per la qualificazione di stampo europeo delle singole figure professionali e le associazioni professionali appartenenti al CoLAP, si propongono come «ente titolato» di riferimento per le qualificazioni nazionali ed europee.
Inoltre s’impegna a far si che il recepimento della direttiva europea, da parte dello Stato Italiano, evidenzi e valorizzi il ruolo delle Associazioni, anche ai fini del rilascio della Tessera Professionale Europea.
Infine, si propone come l’interfaccia verso il Ministero del Lavoro per rappresentare le Associazioni professionali, che si rendono disponibili quali soggetti attivi ad intraprendere il percorso di sviluppo del repertorio nazionale tramite censimento.