Dopo sette anni di blocco degli stipendi, i 3,2 milioni di dipendenti statali (compresi quelli della scuola) vedranno crescere la propria busta paga. Governo e sindacati confederali dopo oltre sette ore di trattativa hanno raggiunto l’accordo sull’entità e sulle modalità dell’aumento di 85 euro mensili, proposto dall’esecutivo e, soprattutto, sul suo intreccio con il bonus fiscale di 80 euro. Un problema che riguarda potenzialmente circa 800mila lavoratori del pubblico impiego (250mila solo nella scuola). Con gli aumenti salariali, infatti, una parte di questi 800mila dipendenti pubblici avrebbero rischiato di non poter più beneficiare del bonus previsto dal dl 66/2014 per il superamento della soglia di reddito. L’accordo ha raggiunto un compromesso tra le istanze dei sindacati e quelle del governo. L’esecutivo si è impegnato a stanziare risorse tali da “definire incrementi contrattuali in linea con quelli riconosciuti mediamente ai lavoratori privati e comunque non inferiori a 85 euro mensili medi”.
