Il governo ha una settimana per cambiare la manovra, altrimenti riceverà una lettera preludio alla bocciatura formale dalla Commissione Ue. Lo scrive Repubblica. Il quotidiano aggiunge che nei primi giorni della settimana prossima una missione di Bruxelles arriverà a Roma per verificare i conti pubblici. Ieri, prosegue il giornale, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, tramite canali riservati ha fatto sapere al premier, Matteo Renzi, che non è nelle condizioni di far passare la legge di bilancio cosi’ come e’ stata notificata alla Commissione. In vista del referendum, Juncker si è esposto molto per aiutare il premier, ma il testo giunto dal Tesoro non e’ ritenuto commestibile dal punto di vista legale (ogni anno le Capitali devono tagliare il deficit, mentre l’Italia ha già ricevuto ampie deroghe e ora ne chiede altre) sia da quello politico. È troppo elevato il deficit, al di là dei patti stretti tra lo stesso Juncker e Renzi (ok ad una formulazione che si fermasse al 2,2% rispetto al target dell’1,8%, mentre il governo ora chiede il 2,3%). E oltretutto la composizione della manovra, continua il quotidiano, non permette di giustificare i numeri: troppe una tantum e poi una stima sui costi che l’Italia sosterra’ sui migranti esageratamente superiore a quella che si ottiene applicando i criteri europei. Criteri che Roma ha deciso di ignorare chiedendo un bonus per tutti i costi legati ai profughi previsti per il 2017 anziche’ per il solo incremento delle spese rispetto al 2016.
