Il Brent torna a sfiorare la soglia psicologica dei 50 dollari al barile sui mercati asiatici. Sulla quotazione influiscono i timori sulla produzione legati agli incendi in Canada nelle aree di estrazione delle sabbie bituminose e gli scioperi proclamati in Nigeria dopo l’aumento di oltre il 60% dei prezzi alla pompa.
Il greggio di riferimento europeo ha guadagnato 25 centesimi a 49,22 dollari al barile, mentre il benchmark americano Wti è salito di 48 centesimi a 48,20 dollari al barile.
Ieri Goldman Sachs ha sostenuto che i rifornimenti sui mercati mondiali sono già in deficit. Ora gli esperti intravedono la possibilità di superare la soglia dei 50 dollari a breve. L’ultima volta che il Brent ha toccato i 50 dollari è stato nel novembre scorso.