Dopo il sofferto via libera del parlamento greco alla riforma delle pensioni, oggi i ministri finanziari dell’Eurozona si riuniscono a Bruxelles con l’obiettivo di sbloccare una nuova tranche di aiuti finanziari. Il terzo programma di assistenza finanziaria internazionale alle dissestate finanze di Atene vale in tutto 86 miliardi ed è stato approvato l’estate scorsa. Con l’approvazione della riforma delle pensioni, la Grecia spera di avere ottenuto il viatico per un secondo finanziamento, una somma che si aggira attorno ai 5 miliardi (5,7 secondo la stampa greca) e che dovrà servire fra l’altro a onorare le prossime scadenze del debito, pari a 3,5 miliardi entro luglio (soprattutto nei confronti della Bce). I creditori internazionali (Commissione europea, Bce, Fmi e Esm) chiedono anche che sia approvato un pacchetto di misure da far scattare nel caso il governo ellenico non riesca a centrare l’obiettivo di avanzo primario al 3,5% del Pil nel 2018. Ma su questo il governo Tsipras ha finora fatto resistenza, perché non può approvare leggi “preventivamente”, mentre si è detto disponibile a prendere l’impegno di legiferare nel momento in cui si rivelerà necessario. Un altro tema che dovrebbe essere affrontato oggi all’Eurogruppo, nel caso si raggiunga l’accordo sul nuovo finanziamento, è quello sulla ristrutturazione del debito, come richiesto dal Fmi: su questo, c’è divisione fra i 19, e in particolare la Germania è contraria.