Fine del bicameralismo perfetto. Senatori ridotti a cento. Approvazione di gran parte delle leggi dalla sola camera dei deputati. Stop alla legislazione concorrente tra stato e regioni e clausola di supremazia a favore dello stato verso le legislazioni regionali. Abolizione del Cnel e di ogni riferimento alle province in Costituzione. Con 361 sì, sette voti contrari e due astenuti (le opposizioni non hanno partecipato), la camera dei deputati ha approvato ieri definitivamente il disegno di legge Boschi di riforma della Costituzione. La palla passa ora ai cittadini, che dovranno esprimersi attraverso il referendum, il prossimo autunno. La riforma modifica 49 articoli della Costituzione, riordinando completamente il senato, l’organizzazione del Parlamento e il titolo V relativo alla disciplina delle regioni. Il parlamento continua ad articolarsi in camera dei deputati e senato della repubblica, ma i due organi hanno composizione diversa e funzioni differenti.
