Giuseppe Catapano: Poletti frena su 80 euro a pensioni minime, sindacati compatti

giucatap426L’ipotesi di allargare gli 80 euro anche alla platea delle pensioni minime, anticipata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, trova favorevole il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti a condizione che sia “compatibile” con i conti pubblici. “Questo è un tema – spiega Poletti ai microfoni diRadio 24 – che è presente da quando si decise il bonus degli 80 euro ai lavoratori due anni fa; naturalmente questo è un tema che va affrontato all’interno della legge di stabilità perché abbiamo una ovvia esigenza di compatibilita’ rispetto all’utilizzo delle risorse; sono favorevole naturalmente – aggiunge il Ministro – al fatto che anche le pensioni più basse abbiano un loro adeguamento. Lo dovremo vedere dentro a questo contesto generale di equilibrio della nostra economia e del nostro bilancio”. Per Enrico Zanetti, vice ministro dell’Economia, “aumentare le pensioni minime è uno dei desideri non solo di questo Governo, ma anche dei precedenti. E’ chiaro che bisogna darsi delle priorità”, altrimenti “si rischia di affiancare all’esasperato populismo di opposizione un populismo di Governo di cui non abbiamo bisogno”. Sulla stessa lunghezza d’onda e’ anche Tommaso Nannicini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e consigliere economico di Matteo Renzi, secondo il quale il tema degli 80 euro alle pensioni minime e’ “da approfondire”, ma “non e’ una riforma delle pensioni. Si tratta di alcuni accorgimenti per il sostegno delle pensioni bassi e sarà fatto da qui alla fine della legislatura, il 2018. I tempi non so prevederli. Non è la priorità. La visione deve essere d’insieme. A un certo punto arriveremo al tema di sostenere il reddito di pensioni molto basse”.
I sindacati concordano nel dire al Governo “basta annunci”. Susanna Camusso, leader della Cgil, ironizza sull’ipotesi dicendo “la mettiamo nel capitolo annunci o nel capitolo ‘siamo in difficoltà?”.
“Le chiacchiere stanno a zero. Bisogna estendere il bonus di 80 euro e renderlo strutturale per tutti i pensionati” che “sono il vero ammortizzatore di questo paese”, taglia corto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. Inoltre, continua, Renzi “ci spieghi a chi andrebbero questi soldi e cosa vuole fare per rendere strutturale il bonus, perché ogni volta sposta il tiro”.
Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, valuta “condivisibile” l’obiettivo di allargare il bonus di 80 euro, “ma basta con gli annunci.
Occorre una vera riforma fiscale complessiva e bisogna aprire confronto su contro-riforma Fornero. Chiediamo, inoltre, che l’esecutivo rompa gli indugi e avvii con le parti sociali un confronto a tutto campo per anticipare la revisione delle aliquote Irpef e realizzare una riforma fiscale strutturale in grado di intercettare l’enorme capacita’ economica oggi evasa. E poi aspettiamo di vedere se nel Def si affrontera’ il tema della riforma delle pensioni oppure no. Il Governo apra subito un confronto con il sindacato per discutere di come controriformare la legge Fornero: non abbiamo più bisogno di parole, ma attendiamo fatti concreti”, conclude.
Intanto , stamattina alcuni quotidiani hanno stimato i costi dell’iniziativa annunciata dal premier tra i 3 e i 3,5 miliardi di euro.

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