Ventotto arresti, 267 inchieste avviate, 178 perquisizioni.
Aumentano in Canton Ticino le inchieste legate al settore finanziario e parabancario (fiduciario) avviate dalla Sezione reati economico finanziari (Ref): secondo quanto riporta il sito Ticinonline, lo scorso anno sono state il 24% in più rispetto alla media degli incarti trattati dal 2010 al 2014.
Ed è solo la punta dell’iceberg, visto che da uno studio di Kpmg risulta che in Svizzera i reati economici e finanziari noti all’autorità di perseguimento penale ammontano a solo il 15% di quelli realmente commessi sul territorio.
I reati più denunciati in Ticino sono il falso in documenti, la truffa, l’appropriazione indebita, l’amministrazione infedele e il riciclaggio di denaro. Aumentano anche le denunce per reati fallimentari (bancarotta fraudolenta, diminuzione dell’attivo in danno dei creditori e cattiva gestione). Infine emergono spesso anche reati del codice penale “accessorio” (fiscale, doganale, finanziario) cui si aggiungono le infrazioni riguardanti la criminalità transnazionale organizzata, la criminalità informatica e quella relativa a transazioni di borsa.
Stando al bilancio della Ref, le inchieste legate al settore finanziario e parabancario (fiduciario) traggono spesso origine da fatti o persone legati alla vicina Italia.