L’Iran può svolgere un “importante ruolo”, “insieme ad altri paesi della Regione, per promuovere adeguate soluzioni politiche alle problematiche che affliggono il Medio Oriente, contrastando la diffusione del terrorismo e il traffico di armi”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla Santa Sede al termine della visita in Vaticano del presidente Rohani. Colloqui, quelli con Papa Francesco e, quindi, con il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, definiti “cordiali” nel corso dei quali “si sono evidenziati i valori spirituali comuni e si è poi fatto riferimento al buono stato dei rapporti tra la Santa Sede e la Repubblica Islamica dell`Iran, alla vita della Chiesa nel Paese e all’azione della Santa Sede in favore della promozione della dignità della persona umana e della libertà religiosa”.
“Ci si è poi soffermati – si precisa ancora da parte Vaticana – sulla conclusione e l’applicazione dell`Accordo sul Nucleare e si è rilevato”. Infine “è stata ricordata l`importanza del dialogo interreligioso e la responsabilità delle comunità religiose nella promozione della riconciliazione, della tolleranza e della pace”.
L’incontro durato 40 minuti, con Papa Francesco, al secondo giorno a Roma ha di certo già sancito l’apertura di una nuova stagione di rapporti tra Italia e Iran e tra Teheran e l’Occidente. Nella tappa romana che si conclude domani mattina con una conferenza stampa del capo dello Stato iraniano, primo viaggio in Occidente dopo “l’implementation day” dell’accordo sul nucleare, “pace” è stata una delle parole più usate e il presidente iraniano ha mandato un messaggio ai partner internazionali: l’Iran è un attore credibile con cui dialogare per la stabilità nella regione.
“Il Corano invita i musulmani a proteggere per prima le chiese e le sinagoghe: questo significa tolleranza”, ha detto Rohani poco prima di presentarsi all’udienza dal Pontefice.
Nell’udienza in Vaticano il pontefice ha regalato al suo ospite un medaglione di San Martino. Il Papa ha spiegato a Rohani che si trattava del santo raffigurato nel momento di togliersi il mantello per donarlo ad un povero, “un segno di fratellanza gratuita”. “Grazie davvero”, ha replicato Rohani. Francesco ha quindi detto al suo ospite: “La ringrazio tanto per questa visita e spero nella pace”. Di rimando, il presidente iraniano lo ha lasciato aggiungendo: “Le chiedo di pregare per me. Mi ha fatto veramente piacere vederla e le auguro buon lavoro”.
E sul tasto della pace e del ruolo che ha e avrà l’Iran nello scacchiere del Medio Oriente ha insistito il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: “L`Italia ha sempre sostenuto il ruolo dell’Iran come protagonista regionale nella soluzione delle tensioni dell`area, a cominciare dalla crisi siriana”. Inoltre la scelta di Roma come prima tappa del viaggio di Rohani “non è casuale” ma “ha una valenza storica” ed è “il segno di un antico legame storico e della profonda amicizia tra i nostri popoli” e anche un “riconoscimento della perseveranza con cui l’Italia ha sempre scommesso sull’Iran”. Una scommessa che oltre a livello politico internazionale, nel quadro del negoziato di pace della crisi siriana, punta anche sul fronte economico dove le aziende italiane sono rimaste “anche nei momenti difficili”. Relazioni che possono contare già su accordi firmati per 17 miliardi di euro e una mano tesa da parte di Teheran agli imprenditori italiani e al premier Matteo Renzi, atteso nel Paese nei prossimi mesi proprio per ravvivare ulteriormente queste relazioni. Ad ascoltare oggi il messaggio di Rohani al Business Forum organizzato da Confindustria, una platea piena in ogni ordine di posto, con grandi industrie e piccole e medie imprese pronte ad approfittare delle occasioni offerte dalla revoca delle sanzioni, che, come ha sottolineato il presidente iraniano, la Comunità internazionale “ha capito che non servono” contro la Repubblica islamica dell’Iran. Teheran, quindi, è pronta ad accogliere gli investitori stranieri e “dopo anni di sanzioni oggi esistono opportunità ma da qui ad un anno questa situazione cambierà. Oggi ci sono posti da riempire” anche per l’Italia, “ci fidiamo dell’Italia e degli italiani”, ma bisogna fare presto, ha detto Rohani. Messaggio condiviso dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, per cui l’Iran è “un paese prioritario per l’interscambio nei prossimi anni” e offre “opportunità formidabili” per gli imprenditori italiani. L’Iran è il Paese nel mondo tra quelli vicini all’Italia “al più alto potenziale. Dobbiamo correre in Iran perché c’è la fila. Abbiamo un piccolo vantaggio e dobbiamo sfruttarlo”, ha sottolineato il presidente dell’Ice, Riccardo Maria Monti.
Italia-Iran: Gentiloni incontra Zarif, missione Rohani passaggio chiave
Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni ha incontrato il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, nell’ambito della visita del presidente Hassan Rohani a Roma, tappa iniziale del suo primo viaggio in Europa. Una presa di contatto tra Roma e Teheran, si legge in un comunicato della Farnesina, resa ancor più significativa perché avviene all’indomani dell’implementation day, il 16 gennaio, che ha sancito l’entrata in vigore dell’accordo sul programma nucleare, con la connessa rimozione di gran parte delle sanzioni. La politica estera italiana sta sostenendo una soluzione diplomatica al dossier nucleare e considerato fondamentale il coinvolgimento di Teheran nella ricerca di soluzioni alle crisi regionali, con l’obiettivo di assecondarne un ruolo costruttivo nella lotta al terrorismo globale e nella soluzione delle crisi in atto, dalla Siria all’Iraq, dal Libano allo Yemen. La missione di Rohani segna un passaggio chiave nella strategia del nostro sistema paese di avviare un recupero tempestivo delle quote di mercato perse a causa del regime sanzionatorio, facendo leva sulla favorevole percezione in Iran del ruolo italiano nella regione e nella Comunita’ internazionale.