Libero accesso a tempo indeterminato ai Fondi europei per tutti i lavoratori autonomi. Comprese, quindi, le partite Iva, ma anche i collaboratori. Non solo. Sempre per i lavoratori autonomi accesso facilitato alla partecipazione negli appalti pubblici. Queste alcune delle novità contenute nel ddl recante misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale che nei prossimi giorni sarà al vaglio del Consiglio dei ministri così come confermato anche dal sottosegretario all’economia Enrico Zanetti che, ieri, ha fatto sapere come «il disegno di legge sul lavoro autonomo che sta per essere licenziato dal Consiglio dei ministri» rechi «numerose norme importanti e attese per la tutela dei lavoratori autonomi».
Prende, quindi, forma il testo collegato alla legge di stabilità per il 2016 annunciato nel corso delle settimane precedenti dal governo e si parte con una modifica proprio alla legge 208/2015. Nel dettaglio, la nuova disposizione contenuta nel collegato lavoro autonomo all’art. 7 va a delineare quelle che potranno essere le nuove opportunità professionali per i lavoratori autonomi. In prima battuta, infatti, ad essere chiamata in causa è la recente legge di stabilità per il 2016, in particolare, il comma 821 dell’art. 1. Il collegato lavoro autonomo, infatti, all’art. 7 prevede l’abrogazione della disposizione che equiparata i liberi professionisti alle Pmi per l’accesso ai fondi strutturali europei, riscrivendo sostanzialmente la disposizione. Ed è attraverso la nuova stesura che il perimetro di azione della norma contenuta nella legge di stabilità per il 2016 potrebbe modificare il suo raggio di azione. In base alla previsione contenuta nella legge di stabilità, infatti, l’equiparazione sarà valida per l’accesso ai Fondi Ue nel periodo compreso tra il 2014 e il 2020. Norma che renderà , in un secondo momento necessaria, una proroga di tale scadenza. Problema risolto dalla norma del ddl che elimina ogni riferimento temporale. Salvo novità nel corso dei lavori, quindi, l’equiparazione sarà a tempo indeterminato. E’ prevista, inoltre, l’estensione della platea dei beneficiari della disposizione. La norma contenuta nella legge di stabilità, infatti, pur non facendo alcune distinzione tra professioni regolamentate e non, entrambe ricomprese nella dicitura «liberi professionisti», nulla dice in merito alle altre forme di lavoro autonomo. Di diverso avviso, invece, l’art. 7 del ddl che relativamente all’ambito di applicazione della norma fa espresso riferimento ad ogni forma di lavoro autonomo.