Martedì nero per la Borsa di Shanghai, nonostante la banca centrale cinese abbia iniettato altri 67 miliardi di dollari nel sistema finanziario attraverso meccanismi di finanziamento a breve termine per evitare una possibile crisi di liquidità a ridosso delle festività per il capodanno lunare. L’indice principale al termine degli scambi accusa un tonfo del 6,42% scivolando a 2.749 punti. Si tratta del livello più basso da 11 mesi, mentre rispetto ai massimi del giugno scorso la principale borsa cinese lascia sul terreno oltre il 40%. Vendite generalizzate ma sul comparto industriale e petrolifero i maggiori ribassi, con Petrochina e China Petroleum che accusano flessioni superiori al 6%, mentre China Railway lascia sul terreno il 7,20%.
In profondo rosso anche la Borsa di Shenzhen: il Composite chiude in calo del 7,1%.