In un working paper dei ricercatori della Banca Centrale cinese, pubblicato oggi, si afferma che l’economia di Pechino dovrebbe crescere quest’anno del 6,9%.
Una decelerazione viene prevista anche per il 2016, con un tasso di crescita preventivato al 6,8%. A impattare negativamente, afferma la ricerca condotta da Ma Jun, capo economista della PBoC, saranno un’eccedenza nella produzione industriale congiunta a una fiacca domanda globale di beni cinesi, oltre che un aumento di prestiti scadenti da parte delle banche.
Il gruppo di ricerca afferma poi che le misure di stimolo messe in campo dal governo inizieranno ad avere i loro effetti tra la fine dell’anno e la prima metà del 2016.
Invece, per quanto riguarda gli investimenti nel settore immobiliare, fermi per via di un eccesso di abitazioni, si prevede una stabilizzazione a cui seguirà una lenta ripresa.
Gli economisti prevedono poi che il tasso d’inflazione crescerà quest’anno dell’1,5% a/a, decisamente sotto il target del 3% stabilito dal governo. L’export registrerà una contrazione del 2,9% a/a mentre le importazioni soffriranno un tonfo del 14,8%.
Infine, gli investimenti fissi dovrebbero crescere del 10,3% a fine anno rispetto al +15,7% del 2014. La vendita al dettaglio ha rallentato invece al 10,8% dal +12% fatto registrare alla fine dell’anno passato.