Disoccupazione in calo in Italia, ai minimi da quasi tre anni. A ottobre, secondo le stime provvisorie dell’Istat, il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5% dall’11,6% di settembre: si tratta del dato più basso dal dicembre 2012, quando la disoccupazione era all’11,4%. In compenso risale al 39,8% (+0,3 punti percentuali) il tasso di disoccupazione dei 15-24enni.
Secondo quanto riporta l’Istituto di statistica, la stima dei disoccupati a ottobre diminuisce dello 0,5% (-13 mila); il calo riguarda le donne e la popolazione di età superiore ai 34 anni. Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce del 12,3% (-410 mila persone in cerca di lavoro) e il tasso di disoccupazione di 1,4 punti.
Dopo la crescita di settembre (+0,5%), la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta ancora nell’ultimo mese dello 0,2% (+32 mila persone inattive). Diminuisce il numero di inattivi maschi e di età inferiore a 50 anni. Il tasso di inattività è pari al 36,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali. Su base annua l’inattività aumenta dell’1,4% (+196 mila persone inattive) e il tasso di inattività di 0,6 punti percentuali.
Sempre a ottobre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è pari al 39,8%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi.
L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,3% (cioè poco più di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza aumenta a ottobre di 0,1 punti percentuali.
Nell’ultimo mese il tasso di occupazione tra i 15-24enni rimane stabile, mentre il tasso di inattività cala di 0,1 punti.
-39.000 occupati a ottobre (-0,2%). Continuano a calare gli occupati a ottobre. Dopo la crescita registrata tra giugno e agosto (+0,5%) e il calo di settembre (-0,2%), a ottobre la stima degli occupati diminuisce ancora dello 0,2% (-39.000). Il calo e’ determinato dagli indipendenti mentre i dipendenti restano sostanzialmente invariati. Il tasso di occupazione diminuisce di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,3%. Su base annua l’occupazione cresce dello 0,3% (+75.000 persone occupate) e il tasso di occupazione di 0,4 punti. Il calo dell’occupazione rispetto al mese precedente è determinato dalle donne (-0,5%), mentre si registra una lieve crescita tra gli uomini (+0,1%). Il tasso di occupazione maschile, pari al 65,9%, rimane invariato, mentre quello femminile, pari al 46,8%, diminuisce di 0,2 punti percentuali.
Ma cresce l’occupazione over 50, in 3 anni +900 mila. Negli ultimi tre anni è cresciuta, in Italia, solo l’occupazione tra gli over 50: +13,9%, pari a circa 900 mila occupati in più tra gennaio 2013 e ottobre 2015. Probabilmente, secondo i tecnici dell’Istituto, “grazie al Jobs act e alle altre misure in materia di lavoro varate dal governo”, nella seconda metà del 2015 si osserva una ripresa degli occupati 15-34enni che a ottobre 2015 tornano ai livelli di metà 2014.
Gli occupati under 50 sono invece in calo fino alla prima metà del 2015, il calo è stato più consistente nel 2013, in particolare per le persone tra 15 e 34 anni (-6,3%, pari a un calo di oltre 300 mila occupati da gennaio 2013 in questa classe di età). Gli occupati 35-49enni diminuiscono lungo l’intero triennio, registrando un calo del 4,4% (circa -450 mila).
A spiegare l’andamento dell’occupazione nelle diverse classi di età “contribuisce evidentemente il progressivo invecchiamento della popolazione” che nel periodo da gennaio 2013 a settembre 2015 registra una crescita del 4,7% tra gli over 50 (+4,6% tra i 50-64enni), a fronte del calo delle persone tra 15 e 34 anni e tra 35 e 49 anni (rispettivamente -2,2% e -3%).
All’impatto della dinamica demografica, per gli over 50 si somma quello ancor più rilevante della “maggiore partecipazione al mercato del lavoro, determinata anche dalle minori uscite per pensionamento a seguito dei cambiamenti della normativa previdenziale”, sostanzialmente per effetto della legge Fornero.
Il tasso di occupazione delle persone tra 50 e 64 anni cresce nell’ultimo triennio di 4,6 punti percentuali. Si stima che circa il 70% della crescita occupazionale dei 50-64enni sia determinato dalla maggiore partecipazione al lavoro e il restante 30% dalla crescita demografica.
Nello stesso periodo il tasso di occupazione dei 15-34enni è in calo di 1,7 punti e quello dei 35-49enni di 1,1 punti. Tra i più giovani la minore partecipazione al mercato del lavoro è determinata anche dal prolungamento degli studi che ritarda l’ingresso nel mercato del lavoro. Per i 15-34enni si stima che circa il 65% del calo occupazionale sia dovuto alla minore partecipazione al mercato del lavoro e circa il 35% al calo demografico.