Roma è “in prima linea nel contrasto a Daesh, il sedicente stato islamico” ma non esiste una minaccia specifica contro l’Italia. Lo afferma il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in un’intervista a Repubblica.“Dobbiamo essere seri: non esiste un Paese che sia immune dalle minacce dell’Isis e quindi dobbiamo, come tutti i paesi europei e i paesi arabi, tenere alto il livello di sicurezza, prosegue Gentiloni. “Non credo che in sé il Giubileo rappresenti un maggior elemento di allarme. Daesh fa riferimento a Roma in modo simbolico, ricordando le crociate, più che con l’intenzione di esprimere minacce precise, ma l’importante è reagire a queste azioni di guerra senza sentirsi in guerra anche noi. Sarebbe il regalo più grande che possiamo fare ai terroristi. Non chiamiamola guerra”. Quanto alla crisi siriana, conclude Gentiloni, “se è vero che siamo in prima linea nel contrasto all’Isis soprattutto in Iraq, per quanto riguarda la Siria l’Italia punta in particolare a una soluzione diplomatica. Mi sembra che il dialogo tra la Russia e gli Stati Uniti possa andare in questa direzione”.