Con la flessibilità sulla valutazione dei bilanci decisa dalla Commissione Ue per tenere conto delle spese sui migranti, la legge di stabilità 2016 arriverà a 31,8 miliardi. Lo scrive La Stampa sottolineando che è l’opportunità che inseguiva il Governo Renzi, che ora dovra’ dimostrare a Bruxelles che nello scrivere il budget 2016 ha dovuto spostare risorse alla voce “accoglienza, salvataggi, vigilanza sulla frontiere” sottraendo denaro ad altre iniziative. Il Tesoro, ricorda il giornale, stima che si tratti di 3,8 miliardi di extracosti, cioé 0,2 punti di Pil, somma analoga a quella impegnata per il 2015. Ottenendo il bonus per i rifugiati, palazzo Chigi ha indicato di poter portare il valore totale della manovra 2016 da 26,6 mld a 29,6 mld. Un dato comunque non condiviso dai servizi Bilancio di Camera e Senato per i quali il valore reale potrà arrivare a 31,8 mld. Il premier, Matteo Renzi, aveva parlato di una manovra “accessoriata” da 30 mld.
Junker terrà conto degli sforzi dell’Italia sui migranti
Se un Paese compie uno sforzo straordinario per far fronte all’emergenza profughi, questo sarà riconosciuto nella valutazione dei bilanci nazionali da parte della Commissione. E’ quanto aveva chiarito, durante il suo intervento all’Europarlamento, il presidente Jean-Claude Juncker. “Il patto di stabilità e crescita sarà applicato – aveva sottolineato – tenendo conto degli sforzi straordinari dei paesi che ne fanno. Le regole contengono un margine di flessibilità che verrà utilizzato. Ma fra i grandi paesi ce ne sono anche che non fanno abbastanza: solo chi dimostrerà di compiere sforzi avra’ diritto alla flessibilita’”, aveva precisato. Frasi accolte di certo con soddisfazione dal premier Matteo Renzi, che da Bogotà, capitale della Colombia, aveva sottolineato: “Non è facile oggi accogliere e nella vecchia Europa che dovrebbe essere la casa della civiltà tanta gente chiude le porte e si rinchiude tra i muri” Secondo il premier con i muri “si tradisce l’idea stessa d’Europa”.
Secondo il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, domenica nel mini-vertice coni Paesi interessati dalla rotta balcanica, “è emerso in maniera piuttosto brutale il problema dei migranti lungo la rotta dei Balcani”. “Sono molto preoccupato, perché il clima che ha caratterizzato la riunione è stato spettrale”, ha avvertito. Di migranti, oltre che di Siria, parleranno nel pomeriggio a Parigi il presidente francese, Francois Hollande, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel.
Il flusso verso la Germania non si arresta e la Baviera ha attaccato l’Austria, accusandola di tenerla all’oscuro dell’arrivo dei profughi e chiedendo un intervento della Merkel. “Il comportamento dell’Austria sta danneggianto le nostre relazioni”, ha affermato il premier del Land meridionale, Horst Seehofer. Lunedì circa 2.000 migranti sono entrati in Baviera varcando il confine austriaco. E oggi il ministro degli Interni austriaco, Johanna Mikl-Leitner ha annunciato che costruirà una recinzione alla frontiera con la Slovenia per meglio controllare il flusso dei migranti. “Si tratta di assicurare un ingresso ordinato e controllato nel nostro paese, non di chiudere la frontiera”, ha precisato Mikl-Leitner intervistata dalla rete televisiva Oel. “Nelle ultime settimane alcuni gruppi di migranti si sono mostrati più impazienti, aggressivi ed emotivi”, e dunque occorre “adottare tutte le precauzioni”, ha concluso il Ministro.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Onu, sono più di 700.000 i migranti arrivati quest’anno in Europa attraverso il Mediterraneo in quella che è la peggiore crisi mogratoria continentale dalla Seconda guerra mondiale. Circa 562.355 persone scappate da guerra e miseria in Siria, Iraq e Afghanistan hanno raggiunto la Grecia, mentre 140.000 sono arrivati in Italia, per un totale di 705.200.