Giuseppe Catapano: Palazzo Chigi difende la manovra. Cgil e Cisl la bocciano

ITZHAK YORAM GUTGELD

Ieri sera il premier Matteo Renzi, poi il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa. Palazzo Chigi fa quadrato intorno alla legge di stabilità. La manovra varata dal governo è equa perché, unita a quella precedente, taglia tasse per 34 miliardi di euro e rappresenta “un pacchetto largamente a favore delle fasce più disagiate, del lavoro, della produzione e della ripresa degli investimenti”, afferma Yoram Gutgeld, consigliere economico di Palazzo Chigi e commissario per la revisione della spesa in un’intervista al Corriere della Sera. “Se si guarda alle nostre due leggi di Stabilità insieme – dice – c`è una riduzione di tasse di quasi 34 miliardi fra il 2014 e il 2017, di cui 30 miliardi su lavoro, impresa e sulla produzione, e solo 3,5 miliardi sulla casa. E all`interno dei 30 miliardi per il lavoro ci sono misure come i 10 miliardi del bonus da 80 euro o la decontribuzione sui contratti. Oltre a questo pacchetto, ora impegniamo un miliardo sulla povertà e potenziamo il fondo per la non autosufficienza. Mi pare un pacchetto largamente a favore delle fasce più disagiate, del lavoro, della produzione e della ripresa degli investimenti.
Per circa il 90%”. Gutgeld difende la scelta di alzare la soglia del contante a 3000 euro: “I dati dicono che quella soglia non ha portato a una riduzione del nero e dell’evasione, mentre noi su questo fronte facciamo cose importanti.
Split payment e reverse charge (il pagamento dell’Iva da parte del committente, ndr) vanno meglio del previsto. E per il 2018 si arriverà alla dichiarazione Iva pre-compilata e dunque al completamento della trasmissione telematica delle fatture”. Il consigliere di Palazzo Chigi spiega anche perchè la spending review è scesa dai 10 miliardi ipotizzati nel Def di aprile a 5,8 miliardi. “Quando parlavamo di dieci miliardi – ricorda – prevedevamo un intervento su sgravi e agevolazioni fiscali che poi abbiamo deciso di non fare, per due motivi. Ci siamo resi conto che per ottenere i nostri obiettivi di riduzione di tasse e di deficit non era necessario, grazie al maggior recupero di evasione fiscale e alla crescita in più; e poi avremmo dato l`impressione che questa non è una manovra di taglio delle tasse ma solo di spostamento della pressione da una parte all`altra”. In ogni caso, prosegue, “stiamo portando avanti progetti che, quando maturano, daranno risultati. Per esempio sugli acquisti dello Stato, sul meccanismo di controllo della spesa informatica.
Non indichiamo molte cifre perché prima vogliamo misurare gli effetti di queste innovazioni”.
non è dello stesso avvisso la Cgil.  Il leader del maggiore sindacato italiano, Susanna Camusso, sembra non avere dubbi: “E’ una leggeche dà di più a chi stava già meglio e molto poco a chi è in difficoltà”, ha spiegato ai microfoni diRadio Cusano Campus. “Noto – ha aggiunto Camusso – che la grande questione che era stata posta dal mondo del lavoro, che era il tema delle pensioni, della flessibilità, di un processo di turn over che permettesse anche ai giovani di entrare a lavoro non è contemplata e anche le norme che ci sono sulla salvaguardia sull’opzione donna e sulle difficoltà sono tutte norme prefinanziate perché hanno restituito come abbiamo rivendicato il maltolto dai precedenti provvedimenti. Ci sono molti tagli, soprattutto sul servizio sanitario nazionale, non c’è previsione di risorse per il rinnovo dei contratti pubblici”. Insomma, “mi pare una legge di stabilità che dà risposte non sempre corrette al sistema delle imprese mentre non dà risposte al lavoro. La misura sulla povertà ci riserviamo di vederla ma non ci pare all’altezza dell’affrontare quanto è aumentata la povertà nel nostro Paese soprattutto per superare una norma esclusivamente monetaria per cominciare ad avviare i veri processi di inclusione”, ha concluso.
Legge di stabilità bocciatura anche dalla Cisl: “E’assolutamente insufficiente purtroppo”. A dirlo è il segretario generale Annamaria Furlan. “Ci aspettavamo molto di più – ammette la Furlan – dopo le dichiarazioni del Governo, innanzitutto ci aspettavamo il credito di imposta per agevolare gli investimenti delle aziende e delle imprese su tutto il territorio del Sud e dovevamo creare una fiscalità di vantaggio. Spero davvero che attraverso gli incontri con i gruppi parlamentari e il confronto col Governo riusciremo a recuperare questo dato”.
“E’ del tutto condivisibile il richiamo del Vicepresidente della Commissione Ue sull’opportunità di concentrare il taglio delle tasse sul lavoro nella legge di stabilità”, afferma, invece, il segretario confederale della Uil Domenico Proietti, aggiungendo che “il livello della pressione fiscale in Italia è elevatissimo e ogni suo taglio è benvenuto, ma se si vuole sostenere la timida ripresa in atto bisogna operare un taglio selettivo delle tasse concentrandosi sui redditi da lavoro e da pensione. Questo è il modo più efficace per essere competitivi sostenendo la domanda interna e rilanciando i consumi con un beneficio per le imprese e per i livelli occupazionali”.

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