L’Italia andrà al voto “alla scadenza naturale, nel 2018”, dopo aver concluso il percorso delle riforme e aver svolto il referendum nell’autunno del 2016. Lo ha confermato il presidente del consiglio, Matteo Renzi, intervenuto alla camera in vista del Consiglio europeo. “Il periodo che si sta aprendo in Italia e in Europa sia molto interessante. Nel 2017 si svolgeranno le elezioni in Francia e in Germania, assisteremo al primo anno della nuova amministrazione americana, e l’Italia avrà la reponsabilita’ del G7”. Il premier ha espresso l’auspicio che il Paese arrivi “a quell’appuntamento avendo terminato un complicato percorso di riforme, riforme strutturali e storiche come quella della Carta, del mercato del lavoro e del sistema educativo. Se l’Italia avrà fatto questo percorso sara “punto di riferimento” nel Vecchio Continente. “A distanza di 6 mesi dal Consiglio Ue” che seguì, su richiesta dell’Italia al naufragio nel Mediterraneo in cui sono morte 700 persone “possiamo dire con chiarezza e senza troppi giri di parole che sull’immigrazione l’Italia aveva ragione, il resto dell’Ue no”. Lo afferma il premier Matteo Renzi alla Camera sul prossimo Consiglio Ue. Renzi ha aggiunto che”dall’Afghanistan alla Nigeria, esiste un blocco molto frammentato di fanatismo, contro il quale una grande coalizione internazionale è assolutamente necessaria in termini di intervento culturale, aiuto allo sviluppo e lotta contro l’estremismo e gli atti di terrore. Bisogna riconoscere che il problema è più vasto”. Renzi ha però avvertito che “se qualcuno immagina di risolvere il problema della Siria dicendo stamattina mi alzo e facciamo bombardamenti lì, auguri e in bocca al lupo, ma non risolverà il problema”.”Non rivendico una scelta del governo ma dico che l’Italia aveva colto la complessità del problema immigrazione e un approccio non legato all’isteria del momento ma a una visione strategica. Tanti nostri amici e alleati hanno cambiato posizione sulla base di singoli eventi, momenti anche emozionanti, circostanze destinate per loro natura a produrre un effetto sull’immediato ma non una strategia sul lungo periodo. Noi abbiamo detto che era il momento di cambiare la politica dell’Ue. Oggi possiamo dire con chiarezza e senza troppi giri di parole che sull’immigrazione l’Italia aveva ragione, il resto dell’Ue no”. “Gli hotspot hanno senso solo assieme alla ricollocazione e alla politica di rimpatri. I primi 19 ragazzi eritrei che hanno lasciato Lampedusa non sono 19 numeri in meno nelle statistiche ma sono l’inizio di un grande progetto politico”. A proposito dell’assetto istituzionale dell’Europa Renzi ha dichiarato: “Ogni giorno che l’Italia mette un tassello nel complicato mosaico delle riforme conquista più diritto e credibilità per dire che si può ragionare di governance”, ha sottolineato. Per poi affermare: “La politica economica europea di questi anni non ha funzionato”.