Cantone blocca la prima gara d’appalto per il Giubileo di Roma. Ieri l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), ha bloccato la prima gara per il riammodernamentoi delle strade della capitale che era stata assegnata dal Comune di Roma per il Giubileo. Si tratta di una di quelle per cui due imprenditori e un funzionario del Campidoglio sono stati posti questa mattina agli domiciliari. Secondo le verifiche dell’Anac, i due imprenditori erano in realtà soci occulti. Le verifiche dell’Authority, fanno sapere dall’Anac, sono arrivate prima degli arresti. L’assessore alla legalità di Roma Capitale, Sabella: “Li avevo denunciati tutti ad aprile”.
Giorno: 15 ottobre 2015
Giuseppe Catapano: L’Anci rema contro l’Ancitel
Un clamoroso autogol, un’operazione masochistica, un esempio di «tafazzismo» aziendale. A metterlo a segno è l’Anci, accusata di farsi concorrenza in casa propria e di pagare all’esterno servizi che produce attraverso la controllata Ancitel. La società, oggetto di una contestata operazione di aumento di capitale che dovrebbe consentire l’ingresso di un partner privato (si veda ItaliaOggi del 25/9/2015) ma che non dà ai 120 dipendenti sufficienti certezze sul mantenimento dei livelli occupazionali, torna a far parlare di sé perché, attraverso i sindacati, accusa apertamente l’azionista di maggioranza di remare contro il proprio core business.
A far salire nuovamente il termometro della tensione (dopo una brevissima tregua susseguente alla decisione delle sigle sindacali di sospendere lo sciopero proclamato per il 6 ottobre, a seguito dell’incontro con il presidente di Anci Piero Fassino) sono le lettere che in questi giorni l’Anci sta inviando a tutti i comuni per promuovere un accordo editoriale concluso con il quotidiano Il Sole 24 ore. Un accordo che prevede l’accesso gratuito per i municipi a un quotidiano online realizzato in partnership tra l’associazione e il giornale di Confindustria. Fin qui nulla di strano, se non fosse che, accusano i sindacati, i prodotti editoriali oggetto dell’accordo si sovrappongo «quasi totalmente a parte dei servizi erogati da Ancitel da oltre un ventennio, servizi che contribuiscono al fatturato dell’azienda per oltre 2,5 milioni di euro».
In pratica, un accordo di concorrenza sleale in casa propria, aggravato dal fatto, denunciano in un comunicato le segreterie nazionali della Uilm e della Fiom che stanno seguendo la vertenza, che per concludere l’intesa l’Anci ha pagato al Sole una cifra intorno ai 500 mila euro.
I sindacati sono in fibrillazione. E non solo per l’offensiva concorrenziale che questa intesa lancia ai servizi di base dell’Ancitel, («quale sindaco continuerà a pagare l’abbonamento ai servizi di base Ancitel quando potrà fruire di un servizio gratuito molto simile da Il Sole 24 ore?», si chiedono) ma soprattutto perché questo accordo si colloca nel bel mezzo di una trattativa molto delicata che dovrebbe portare a conoscere, nel giro di pochi giorni, chi comanderà nella nuova Ancitel.
Giuseppe Catapano: Maroni, macché tangenti, l’arresto di Mantovani è un attacco alla Lombardia
Finiremo le verifiche degli atti entro oggi. Da quanto visto finora non esistono tangenti pagate per la sanità. La sanità della Regione Lombardia non paga tangenti, è d’eccellenza”. Così il presidente lombardo Roberto Maroni. “Tutto quanto è stato scritto sui giornali è un attacco politico, ha ragione Salvini”. La giunta “non è a rischio”, ha detto Maroni aggiungendo che “non risultano tangenti pagate per la sanità in Lombardia”. “Scoprirete che non c’è stata turbativa d’asta. Sono tutte accuse per ora non riscontrate. Non ci sono tangenti pagate per la sanità in Lombardia”, ripete il governatore. Nel frattempo Mantovani si è sospeso dalla carica di vicegovernatore. “Mi dichiaro estraneo ai fatti che mi vengono contestati, domani darò le mie spiegazioni al gip e mi autosospendo dalla carica di vice presidente della Giunta lombarda”, ha detto Mario Mantovani al suo difensore, Roberto Lassini, durante il colloquio in carcere. In mattinata era stato il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, a parlare di “attacco politico” alla Lombardia: “Qualche giudice si è alzato male”, ha detto a proposito dell’arresto di Manotovani. “E’ un attacco politico alla eegione meglio governata d’Italia magari per nascondere i problemi del Pd e le cene di Marino e Renzi”. “La Regione Lombardia l’anno scorso ha curato un milione e mezzo di persone, e centinaia di migliaia di italiani di altre regioni, per un miliardo di euro”, attacca Salvini che poi torna anche a difendere Massimo Garavaglia. “Sapete perché è stato indagato anche un assessore della Lega? Perché ha ascoltato, ha girato la lettera di protesta arrivata da un’associazione di volontariato che gestisce il servizio di ambulanze per i malati dializzati. Mi autodenuncio: anche io giro lettere e telefonate di decine di associazioni di volontariato”. Mantovani, vicepresidente della Lombardia, è stato arrestato ieri con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti, nell’ambito di un’indagine della Procura di Milano. Assieme a lui sono finiti in manette il suo collaboratore Giacomo Di Capua e un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi. Secondo quanto confermano fonti investigative, è inoltre indagato per turbativa d’asta anche l’assessore all’Economia del Pirellone, Massimo Garavaglia, ex parlamentare della Lega, perquisito ieri dalla guardia di finanza.
Tra le condotte illecite contestate a Mantovani, gare pilotate sugli appalti per la gestione del trasporto di malati dializzati. Turbative d’asta su opere pubbliche, come la ristrutturazione di alcuni edifici scolastici del comune di Arconate. E ancora, pressioni sul Provveditorato alle opere pubbliche di Lombardia e Liguria per far riacquisire il ruolo di responsabile unico del procedimento ad Angelo Bianchi, sotto inchiesta a Sondrio. Inoltre, stando a quanto si apprende in ambienti giudiziari milanesi, Mantovani avrebbe ottenuto gratuitamente lavori di ristrutturazione in immobili di sua proprietà e in case di riposo riconducibili a sue società in cambio del conferimento di incarichi pubblici all’ingegnere che le ha eseguite. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti e condotta dal pm Giovanni Polizzi, è nata in seguito all’esposto presentato in Procura da Alfio Leonardi, dirigente del ministero delle Infrasttrutture e dei Trasporti in servizio al Provveditorato delle opere pubbliche della Lombardia e della Liguria. L’arresto di Mantovani, sempre da quanto si è saputo, è stato chiesto nei mesi scorsi ma è stato accolto solo ieri dal gip Stefania Pepe. Mantovani (FI) sarebbe dovuto intervenire ieri alla “Giornata della Trasparenza” a Palazzo Lombardi.
Berlusconi: Mantovani persona corretta, stupiti da inchiesta. “Ci ha stupito molto questa inchiesta di cui non sapevamo nulla. Francamente conosciamo Mantovani come persona corretta e siamo in attesa di notizie”. Lo ha detto Silvio Berlusconi arrivando a Palazzo Madama per un’assemblea con i parlamentari di Forza Italia, commentando l’arresto dell’esponente azzurro in Lombardia.
Giuseppe Catapano: Renzi, al voto nel 2018 con le riforme compiute. Coalizione internazionale contro il fanatismo
L’Italia andrà al voto “alla scadenza naturale, nel 2018”, dopo aver concluso il percorso delle riforme e aver svolto il referendum nell’autunno del 2016. Lo ha confermato il presidente del consiglio, Matteo Renzi, intervenuto alla camera in vista del Consiglio europeo. “Il periodo che si sta aprendo in Italia e in Europa sia molto interessante. Nel 2017 si svolgeranno le elezioni in Francia e in Germania, assisteremo al primo anno della nuova amministrazione americana, e l’Italia avrà la reponsabilita’ del G7”. Il premier ha espresso l’auspicio che il Paese arrivi “a quell’appuntamento avendo terminato un complicato percorso di riforme, riforme strutturali e storiche come quella della Carta, del mercato del lavoro e del sistema educativo. Se l’Italia avrà fatto questo percorso sara “punto di riferimento” nel Vecchio Continente. “A distanza di 6 mesi dal Consiglio Ue” che seguì, su richiesta dell’Italia al naufragio nel Mediterraneo in cui sono morte 700 persone “possiamo dire con chiarezza e senza troppi giri di parole che sull’immigrazione l’Italia aveva ragione, il resto dell’Ue no”. Lo afferma il premier Matteo Renzi alla Camera sul prossimo Consiglio Ue. Renzi ha aggiunto che”dall’Afghanistan alla Nigeria, esiste un blocco molto frammentato di fanatismo, contro il quale una grande coalizione internazionale è assolutamente necessaria in termini di intervento culturale, aiuto allo sviluppo e lotta contro l’estremismo e gli atti di terrore. Bisogna riconoscere che il problema è più vasto”. Renzi ha però avvertito che “se qualcuno immagina di risolvere il problema della Siria dicendo stamattina mi alzo e facciamo bombardamenti lì, auguri e in bocca al lupo, ma non risolverà il problema”.”Non rivendico una scelta del governo ma dico che l’Italia aveva colto la complessità del problema immigrazione e un approccio non legato all’isteria del momento ma a una visione strategica. Tanti nostri amici e alleati hanno cambiato posizione sulla base di singoli eventi, momenti anche emozionanti, circostanze destinate per loro natura a produrre un effetto sull’immediato ma non una strategia sul lungo periodo. Noi abbiamo detto che era il momento di cambiare la politica dell’Ue. Oggi possiamo dire con chiarezza e senza troppi giri di parole che sull’immigrazione l’Italia aveva ragione, il resto dell’Ue no”. “Gli hotspot hanno senso solo assieme alla ricollocazione e alla politica di rimpatri. I primi 19 ragazzi eritrei che hanno lasciato Lampedusa non sono 19 numeri in meno nelle statistiche ma sono l’inizio di un grande progetto politico”. A proposito dell’assetto istituzionale dell’Europa Renzi ha dichiarato: “Ogni giorno che l’Italia mette un tassello nel complicato mosaico delle riforme conquista più diritto e credibilità per dire che si può ragionare di governance”, ha sottolineato. Per poi affermare: “La politica economica europea di questi anni non ha funzionato”.
