Giuseppe Catapano: Tangenti, mazzette per appalti, arrestato Lo Bosco di Rfi

DARIO LO BOSCO PRESIDENTE RFI

La Polizia di Stato ha arrestato 3 funzionari pubblici con l’accusa di concussione. Tra gli arrestati, posti ai domiciliari, in relazione ad un altro progetto imprenditoriale, figura il Presidente di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), Dario Lo Bosco, nonché Presidente dell’Azienda Siciliana Trasporti (AST) ed Ex Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Catania.
Due dei funzionari arrestati avrebbero percepito da un noto imprenditore agrigentino, diverse tangenti per evitare “intoppi” allo svolgimento dei lavori relativi ad un appalto di 26 milioni di euro bandito dal Corpo Forestale della Regione Sicilia. Nel corso dell’operazione sono state effettuate perquisizioni tra Palermo e Roma. Secondo quanto confermato dalla questura di Palermo, gli agenti sono entrati nelle sedi di Rfi, a Roma, dell’Ast e del Corpo forestale della Regione siciliana, a Palermo. Gli alti funzionari del Corpo Forestale regionale sono Salvatore Marranca e Giuseppe Quattrocchi. I tre rispondono di concussione e di induzione indebita a dare o promettere utilità.
Nel corso dell’inchiesta, culminata nell’operazione della Polizia di Stato di Palermo, battezzata “Black list”, sono stati documentati appalti, mazzette, assunzioni e regalie di ogni sorta. “Non e’ una indagine lampo. Abbiamo iniziato circa tre mesi fa. E andiamo avanti… “, avverte il capo della Squadra mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti. Come a dire che non è  finita qui. Probabilmente anche in riferimento a una sorta di libro mastro delle mazzette, trovato a un imprenditore e che sarebbe stato tra i preziosi punti di partenza della clamorosa inchiesta. E dal quale verrebbero fuori nomi di burocrati, manager e politici.

Giuseppe Catapano: Legge di Stabilità, ok della commissione Bilancio Senato sulle coperture

PIER CARLO PADOAN

La commissione Bilancio del Senato ha espresso il parere preventivo sulla legge di Stabilità che, si legge nel testo del parere, per quanto attiene ai profili di copertura ritiene “conformi” all’attuale normativa sulla manovra. Per quanto riguarda invece il divieto di norme di carattere ordinamentale, il parere segnala alla presidenza alcune norme non in linea. In particolare si evidenzia che l’articolo 35, comma 3, in relazione al patto di stabilità interno “deve intendersi valida solo per l’anno 2016 altrimenti – si spiega – potrebbe entrare in conflitto con la legge che disciplinai saldi dei medesimi enti in modo differente”. Sull’articolo 39 in materia di ragionevole durata dei processi il parere avanza il dubbio che sia estranea “poiché presenta norme di carattere ordinamentale” ma poi aggiunge che “più in generale l’articolo interviene sulle determinanti della spesa con fini di contenimento anche per il futuro”. La commissione dice no alla norma sull’osservatorio per i servizi pubblici locali; mentre per quanto riguarda la proroga a fine 2016 per la realizzazione di messa in sicurezza del tribunale di Palermo “si osserva che la norma pur astrattamente connotata da carattere localistico, potrebbe essere utile a garantire il corretto funzionamento degli uffici giudiziari che altrimenti ne soffrirebbero, generando in tal modo ritardi nell’amministrazione della giustizia, con conseguenti oneri per il bilancio dello Stato”.
Intanto, per ben due volte è stata sospesa la seduta dell’Aula del Senato sulla legge di Stabilità a causa della mancanza del numero legale. E dopo i due stop i lavori dell’aula del Senato sono ripresi, ma con un’inversione dell’ordine del giorno per consentire alla presidenza di studiare il parere della commissione Bilancio del Senato sulla legge di Stabilità. Slittano ancora dunque le comunicazioni del presidente Grasso che apriranno la sessione di bilancio.

Giuseppe Catapano: Cantone, dietrofront su Roma e avvertimento all’Anm. Marino: abbiamo gli anticorpi

RAFFAELE CANTONE

“Con il Giubileo, il Papa ha dato a Roma una grande occasione”. Lo ha detto aRadio24 il presidente dell’Anac Raffaele Cantone a proposito delle polemiche suscitate dalla sue dichiarazioni su Milano “capitale morale del Paese mentre Roma sta dimostrando di non avere gli anticorpi di cui ha bisogno e che tutti auspichiamo possa avere”. “Io non volevo finire su tutti i giornali con quella frase – ha spiegato Cantone – il problema è che qui si fa subito retropensiero e io non volevo scatenare un putiferio o peggio ancora, dare spazio a interpretazioni politiche. Roma è la mia seconda città, mi sento molto legato ad essa. Non c’e’ nessuna valutazione negativa sulla Capitale e non dimentico che Milano ha anche problemi di tipo giudiziario rilevantissimi. Ma l’Expo per Milano è stata una grande occasione e la città gli si è stretta intorno, sono state messe in campo una serie di sinergie che hanno consentito di ripartire. Il Papa, con il Giubileo ha dato a Roma una grandissima occasione per fare gli anticorpi ma ancora si fa fatica”.
Non soltanto, Cantone respinge anche le accuse rivoltegli dal presidente dell’Anm Rocco Sabelli, di essere troppo vicino alla politica. E annuncia che presto potrebbe uscire dal sindacato dei magistrati. “Le critiche ricevute – ha detto Cantone, parlando a Radio24 mi hanno lasciato perplesso. Ho subito pensato di fare un gesto eclatante, poi ho deciso di prendere tempo perché l’Anm è la mia casa, mi ci sono iscritto il secondo giorno che sono entrato in magistratura. Ora però sto riflettendo e potrei decidere di andarmene”. Entrando nel merito delle critiche rivoltegli da Sabelli, Cantone ha tenuto a sottolineare che,”come presidente dell’Anac, ho, sul piano personale, una autonomia e una indipendenza che non ho mai avuto”. Quanto al merito della sua accusa, ha concluso Cantone, “Sabelli ha usato un argomento formale, direi avvocatesco”.

Marino, in città gli anticorpi esistono e sono milioni. Cantone: ma non fanno sistema

A Cantone arriva la risposta del primo cittadino, al momento ancora dimissionario, della capitale. “A Roma gli anticorpi esistono, questa piazza domenica scorsa ne ha visti migliaia e nella citta’ ce ne sono milioni”, ha detto il sindaco Ignazio Marino, parlando ai cronisti in Campidoglio e riferendosi alle affermazioni del Presidente dell’Anac Raffaele Cantone su Milano “capitale morale, mentre Roma sta dimostrando di non avere quegli anticorpi di cui ha bisogno e che tutti auspichiamo possa avere”.
“A Roma gli anticorpi li vedo, ma non riescono a fare sistema. Non è un’analisi politica: nessun retropensiero. Ma, per dire, abbiamo fatto fatica a far partire gli appalti per il Giubileo perché in ogni appalto c’erano gli stessi errori ripetuti”, ha poi detto il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone a 24Mattino su Radio 24, tornando su quanto affermato ieri a Expo. “Se non fossimo intervenuti avremmo avuto il primo appalto affidato a un soggetto che è stato arrestato il giorno dopo per il sospetto di una tangente”, ha aggiunto Cantone.
Roma comunque fa quadrato. “In questo momento credo che gli anticorpi sulla corruzione non ce l’ha nessuno in Italia. Roma sicuramente in questo momento ha un problema in più rispetto a Milano, ha una diagnosi tardiva. E’ stata fatta quando è arrivato il nuovo medico, vorrei dire all’ospedale della Procura della Repubblica”, ha detto Alfonso Sabella, magistrato fuori ruolo e attuale asessore alla Legalità al Comune di Roma, in un’intervista al Gr3 prendendo spunto da quanto dettoda Cantone. Sabella ha aggiunto che comunque Roma “è anche la città che ha subito degli interventi molto importanti sul piano della corruzione, sono le operazioni che ha compiuto la magistratura e anche la pubblica amministrazione ha messo in atto quello che doveva fare e quindi dare le medicine giuste al malato Roma”.

Sabelli, Cantone va via? Libero, ma pensi a nostro valore

“Cantone deciderà liberamente se andare via o se restare nell’Anm, ma spero che in questa valutazione egli rifletta sul valore dell’Anm e sull’azione che da sempre noi portiamo avanti a tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura e a difesa della legalita’”. Lo dichiara il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, in merito alle affermazioni rilasciate stamane dal presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone. “Sono cose – aggiunge Sabelli – che Cantone conosce bene, così come noi conosciamo il ruolo dell’Autorità anticorruzione, tanto è vero che abbiamo deciso di collaborare insieme, sottoscrivendo un protocollo congiunto per la diffusione della cultura della legalità nelle scuole. Credo la collaborazione – conclude il leader del sindacato dei magistrati – debba essere interesse di tutti”.

Giuseppe Catapano: Evasione di tributi erariali, sono quasi 80 mila le segnalazioni dei comuni a Gdf ed Entrate

giucatap275Più di 78 mila segnalazioni da parte dei Comuni di fenomeni d’evasione di tributi erariali. Trecento milioni di maggiore imposta accertata, di cui il 50% già riconosciuto da parte dei contribuenti. E 22 milioni di euro distribuiti tra 600 Comuni, come frutto del lavoro svolto per l’accertamento dei tributi erariali.
Questi i risultati, illustrati al Lingotto durante l’assemblea dell’Anci, della sinergia tra Comuni, Anci, Ifel, Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate nel campo dell’accertamento dei tributi.
L’incontro è stato anche occasione per presentare i risultati dei Comuni che, più di altri, si sono distinti nell’impegno, previsto dal protocollo, di segnalare a Gdf e Agenzia i casi `sospetti’ per favorire l’emersione di fenomeni di evasione ed elusione nelle città. A fronte di questo impegno, ai Comuni stessi viene riconosciuta una parte delle somme recuperate: a guidare la classifica delle regioni che incassano di più è la Lombardia (8,66 milioni pari al 39,5% sul totale), seguita dall’Emilia Romagna (5,9 milioni, 27%), dalla Liguria e dal Piemonte (entrambe al 6.7%), dalla Toscana, dal Veneto, dalle Marche e dal Lazio. Se però si rapporta il tutto alla popolazione residente la questione cambia, ed è in testa l’Emilia Romagna (1,3 euro per abitante) seguita dai 93 centesimi per abitante della Liguria e dagli 87 della Lombardia. Se poi l’analisi si sposta sui singoli Comuni i numeri si fanno ancora più interessanti, specie per quelli meno grandi. Per ciascuno dei suoi 4.204 residenti, Palau riscuote più di 77 euro. Undici euro per ogni cittadino sono spettati invece a Desenzano del Garda. A ogni cittadino di Milano, dove l’anagrafe conta più di 1,3 milioni di soggetti, corrispondono invece 1,5 euro circa di maggiori introiti riscossi dal Comune grazie alla collaborazione con Gdf e Agenzia delle Entrate.
Anche le segnalazioni si fanno di più in alcuni territori e meno in altri: i numeri percentuali del 2015, in linea con l’anno precedente, dicono che il 30% circa delle segnalazioni le fanno i Comuni in Emilia Romagna, il 19% in Lombardia, il 10,5 in Piemonte e il 10% in Toscana. In termini di somme riscosse, la maggiore produttività, nel 2014, ce l’hanno, in media, le segnalazioni in Lombardia (circa 798 euro), segue il Friuli Venezia Giulia con 497 euro.

Giuseppe Catapano: Cina, addio a figlio unico. Concessi due figli a coppia

giucatap274La Cina ha messo fine alla politica del figlio unico: d’ora in poi ogni coppia potra’  mettere al mondo due figli. La notizia arriva dall’agenzia ufficialeXinhua, che cita un documento uscito dal quinto plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista, che si conclude oggi. La misura era stata adottata nel 1979 come metodo di controllo demografico ma la contestatissima legge aveva creato una serie di squilibri e da ultimo si e’ dimostrata inadeguata alla nuova fase di sviluppo sociale ed economica del gigante asiatico.

Giuseppe Catapano: Entrate, altri 65 mila avvisi per la dichiarazione Iva 2014. Studi settore, già inviate 190 mila comunicazioni

giucatap273In arrivo dall’Agenzia delle Entrate altre 65 mila comunicazioni ai contribuenti che non hanno ancora presentato, o non hanno compilato correttamente, la dichiarazione Iva per il 2014.
Secondo l’Agenzia, i 65 mila destinatari possono rimediare da soli e pagare le sanzioni ridotte, senza ricevere controlli.
Proprio per comunicare questa chance a coloro che non hanno ancora presentato la dichiarazione Iva per il 2014 o che l’hanno presentata soltanto con il quadro VA compilato, l’Agenzia delle Entrate sta inviando delle lettere agli indirizzi di posta elettronica certificata di questi contribuenti, in modo da permettere loro di controllare ed eventualmente correggere la propria posizione.
L’Agenzia fa sapere di aver già inviato negli ultimi mesi: 220 mila  lettere  a  chi  ha  dimenticato  di  presentare  la
dichiarazione pur avendo percepito  più  redditi  da  lavoro  dipendente  o  da  pensione  da  diversi  sostituti
(datori  di  lavoro  o  enti  previdenziali)  e  non  ha  effettuato  il  conguaglio  delle
imposte; 190 mila comunicazioni di anomalie rilevate nei dati dichiarati ai fini degli studi di settore; 20 mila  comunicazioni  complessivamente  inviate  a  cittadini  che  non  hanno dichiarato  tutte  le  plusvalenze, professionisti  che  non  hanno  denunciato  tutti  i compensi certificati dai sostituti d’imposta, soggetti Iva con vendite  dichiarate inferiori alle fatture omunicate al fisco dai clienti.

Giuseppe Catapano: Renzi, Marino caso chiuso. Ma il sindaco ritira le dimissioni. Lasciano i consiglieri Pd

IGNAZIO MARINO MATTEO RENZI

No, non è chiuso il caso Ignazio Marino, come aveva dichiarato il premier Matteo Renzi da Cuba quando gli era stato chiesto se oggi, al suo ritorno, avrebbe incontrato il sindaco di Roma. Non è chiuso perché Marino ha firmato la lettera con la quale ritira le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre, come spiega la nota ufficiale arrivata dal Campidoglio poco prima delle 16.30. Una mossa più o meno attesa, quella del primo cittadino della Capitale, tanto che questa mattina  il commissario del Pd Roma Matteo Orfini aveva convocato i consiglieri comunali dem al Nazareno per preparare le contromosse: “Se Marino dovesse ripensarci e decidere di restare alla guida del Campidoglio i consiglieri del Pd si dimetterebbero subito dal loro incarico”, aveve detto.Ma per fare sloggiare Marino dal Campidoglio il passo indietro dei 19 consiglieri del Pd non basta. Servono le dimissioni di almeno 25 e a questo punto potrebbero lasciare i 2 della Lista Marchini, Daniele Parrucci di Centro Democratico, i 2 di Fratelli d’Italia, Roberto Cantiani di Ncd, l’ex sindaco Gianni Alemanno, Alessandro Cochi del Misto, i fittiani Ignazio Cozzoli e Francesca Barbato e Marco Pomarici di Noi con Salvini Renzi, del resto, aveva fatto già sapere che, in caso di ripensamento di Marino, “della questione si occupa Orfini che ha il mio totale sostegno”. Un messaggio chiaro indirizzato anche a Pier Luigi Bersani, che sullla vicenda aveva dichiarato necessario un dialogo tra Renzi e Marino. A Bersani e in generale alla minoranza del Pd, poi, Renzi ha mandato un altro messaggio che riguarda però la legge di Stabilità 2016:  “Martedì prossimo avremo un incontro politico”,  ha annunciato Renzi – perché non si possono mettere più soldi e avere un costante coro di polemiche da parte di una parte della maggioranza, bisogna parlarsi con grande chiarezza e intendersi su che cosa è più di sinistra se discutere sul tetto ai contanti o mettere 700 mln sulla povertà. La legge di stabilita deve parlare alla maggioranza degli italiani e non alla minoranza del Pd”. Tocca, dunque, al Pd riflettere. “La legge di stabilità è giusta e di sinistra, non offre motivi per lasciare il Pd. Se qualcuno decide di prendere un’altra strada a me dispiace e lo rispetto. Ma ricordo che il gruppo è partito con 293 deputati e ora ne ha 307”, ha detto al Corriere della Sera il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, sottolineando che “io vedo una maggioranza solida sui contenuti” della manovra. “Se si smarca qualcuno, le motivazioni – ha precisato Rosato – sono tutte politiche. Una finanziaria che riduce le tasse, aumenta gli investimenti e combatte l’evasione fiscale è difficile dire che non sia di sinistra”. “Io penso che la sinistra del nostro partito stia facendo uno sforzo per crearsi uno spazio politico ed e’ un peccato farlo contro il Pd. Poi, naturalmente, valuteremo le proposte e miglioreremo la stabilita’”, ha aggiunto Rosato. Quanto al possibile ricorso al voto di fiducia, “speriamo di no. Dipenderà dall’eventuale ostruzionismo”, ha concluso.

La mattinata di Marino Marino: sto riflettendo, comunicherò presto mie decisioni

“Sto riflettendo e, come ho detto, comunicherò presto le mie decisioni alla figura istituzionale deputata che è la presidente Baglio”, aveva detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, al suo arrivo in Campidoglio. Valeria Baglio è la presidente del Consiglio Comunale Capitolino. In piazza del Campidoglio Marino è stato avvicinato da alcuni sostenitori, che lo hanno esortato a “non mollare” e tenere duro. “Non mollare, va bene”, ha detto Marino e poi ha aggiunto rivolto ai giornalisti: “Io non ho anticipazioni da fare, voglio solo dire che qui la questione pricipale non è Ignazio Marino ma Roma. Ignazio Marino non ha assoutamente nulla da chiedere e da negoziare con nessuno”, ha concluso il sindaco. Un messaggio per Renzi. “Ho cose più serie da fare che andare negli aeroporti, in questi giorni”, così il sindaco uscente della Capitale ha risposto ad Agorà, alla domanda se avrebbe intenzione di incontrare per un chiarimento il premier Matteo Renzi al rientro dal suo viaggio in Sud America.

La giunta perde i pezzi: lasciano Causi ed Esposito, di Liegro e Marinelli. Anche Pucci pronto a mollare

Itanto a lasciare sono uno dopo l’altro numerosi membri della giunta a cominciare dal vicesindaco Marco Causi e dall’assessore ai Trasporti Stefano Esposito che hanno confermato le loro dimissioni. Entrambi erano entrati nella giunta Marino con l’ultimo rimpasto, quello della “fase due”. Già protocollate le loro lettere di addio “e non credo saremo i soli” dice il titolare alla Mobilità. Via anche l’assessore al Turismo Luigina di Liegro e quello alla Cultura Giovanna Marinelli. Maurizio Pucci, titolare ai Lavori Pubblici, ha annunciato che si dimetterà dopo la giunta convocata per questa sera alle 19.30. Si dice pronto a farsi da parte anche l’assessore alla Mobilità Alfonso Sabella: “Lunedì tornerò a fare il magistrato, prima devo consegnare delle carte alla Corte di Conti” dice a SkyTg24. E lo stesso è per il titolare della Scuola Marco Rossi Doria. Resistono per ora i “fedelissimi del sindaco”: Estella Marino. Alessandra Cattoi e Giovanni Caudo.

Giuseppe Catapano: Appalti Anas, Meduri: “Non ho mai preso soldi”

giucatap260Luigi Giuseppe Meduri ha risposto a tutte le domande e chiarito “ogni particolare”, spiegando “di essere estraneo  qualsiasi passaggio di denaro”. Nell’interrogatorio di garanzia, davanti al giudice Giulia Proto, l’ex sottosegretario (Margherita) del governo guidato da Romano Prodi arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione all’Ans ha cercato di “chiarire tutto”. Come ripete il suo difensore, l’avvocato Antonio Managò: “Di questa vicenda non sa nulla. Non sapeva che questi imprenditori dessero soldi all’Anas in cambio di favori, nè nessuno ha mai chiesto un intervento di Meduri in questo senso”. Insomma nnon si spiega come mai sia stato più volte speso il nome di Meduri. “Secondo noi si tratta di millateria. Noi non lo comprendiamo”. Rispetto ai rapporti con gli altri indagati, il legale ha detto: “Nessun favore e nessun vantaggio. L’unico favore di cui si parlava era l’impiego del fratello di questa signora (la cosiddetta ‘dama nera’ Accroglianò) alla Regione Calabria, che poi non si è neppure verificato. Nessuna istanza di scarcerazione è stata sottoposta da parte nostra al gip”.  Gli interrogatori di garanzia davanti al gip proseguiranno  domani con quelli dell’avvocato Eugenio Battaglia e dell’imprenditore Albino Bosco, entrambi ai domiciliari. Oggi, oltre all’ex sottosegretario Meduri, il giudice ha ascoltato l’imprenditore Giuliano Vidoni, che ha negato di aver promesso e dato denaro alla dirigente Anas, Antonella Accroglianò. Il manager Domenico Costanzo ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, in attesa di conoscere meglio tutti gli atti.

Giuseppe Catapano: Legge stabilità, con la flessibilità della Ue arriverà a 31,8 miliardi

giucatap259Con la flessibilità sulla valutazione dei bilanci decisa dalla Commissione Ue per tenere conto delle spese sui migranti, la legge di stabilità 2016 arriverà a 31,8 miliardi. Lo scrive La Stampa sottolineando che è l’opportunità che inseguiva il Governo Renzi, che ora dovra’ dimostrare a Bruxelles che nello scrivere il budget 2016 ha dovuto spostare risorse alla voce “accoglienza, salvataggi, vigilanza sulla frontiere” sottraendo denaro ad altre iniziative. Il Tesoro, ricorda il giornale, stima che si tratti di 3,8 miliardi di extracosti, cioé 0,2 punti di Pil, somma analoga a quella impegnata per il 2015. Ottenendo il bonus per i rifugiati, palazzo Chigi ha indicato di poter portare il valore totale della manovra 2016 da 26,6 mld a 29,6 mld. Un dato comunque non condiviso dai servizi Bilancio di Camera e Senato per i quali il valore reale potrà arrivare a 31,8 mld. Il premier, Matteo Renzi, aveva parlato di una manovra “accessoriata” da 30 mld.

Junker terrà conto degli sforzi dell’Italia sui migranti

Se un Paese compie uno sforzo straordinario per far fronte all’emergenza profughi, questo sarà riconosciuto nella valutazione dei bilanci nazionali da parte della Commissione. E’ quanto aveva chiarito, durante il suo intervento all’Europarlamento, il presidente Jean-Claude Juncker. “Il patto di stabilità e crescita sarà applicato – aveva sottolineato – tenendo conto degli sforzi straordinari dei paesi che ne fanno. Le regole contengono un margine di flessibilità che verrà utilizzato. Ma fra i grandi paesi ce ne sono anche che non fanno abbastanza: solo chi dimostrerà di compiere sforzi avra’ diritto alla flessibilita’”, aveva precisato. Frasi accolte di certo con soddisfazione dal premier Matteo Renzi, che da Bogotà, capitale della Colombia, aveva sottolineato:  “Non è facile oggi accogliere e nella vecchia Europa che dovrebbe essere la casa della civiltà tanta gente chiude le porte e si rinchiude tra i muri” Secondo il premier con i muri “si tradisce l’idea stessa d’Europa”.
Secondo il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, domenica nel mini-vertice coni Paesi interessati dalla rotta balcanica, “è emerso in maniera piuttosto brutale il problema dei migranti lungo la rotta dei Balcani”. “Sono molto preoccupato, perché il clima che ha caratterizzato la riunione è stato spettrale”, ha avvertito. Di migranti, oltre che di Siria, parleranno nel pomeriggio a Parigi il presidente francese, Francois Hollande, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel.
Il flusso verso la Germania non si arresta e la Baviera ha attaccato l’Austria, accusandola di tenerla all’oscuro dell’arrivo dei profughi e chiedendo un intervento della Merkel. “Il comportamento dell’Austria sta danneggianto le nostre relazioni”, ha affermato il premier del Land meridionale, Horst Seehofer. Lunedì circa 2.000 migranti sono entrati in Baviera varcando il confine austriaco. E oggi  il ministro degli Interni austriaco, Johanna Mikl-Leitner ha annunciato che costruirà una recinzione alla frontiera con la Slovenia per meglio controllare il flusso dei migranti. “Si tratta di assicurare un ingresso ordinato e controllato nel nostro paese, non di chiudere la frontiera”, ha precisato Mikl-Leitner intervistata dalla rete televisiva Oel. “Nelle ultime settimane alcuni gruppi di migranti si sono mostrati più impazienti, aggressivi ed emotivi”, e dunque occorre “adottare tutte le precauzioni”, ha concluso il Ministro.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Onu, sono più di 700.000 i migranti arrivati quest’anno in Europa attraverso il Mediterraneo in quella che è la peggiore crisi mogratoria continentale dalla Seconda guerra mondiale. Circa 562.355 persone scappate da guerra e miseria in Siria, Iraq e Afghanistan hanno raggiunto la Grecia, mentre 140.000 sono arrivati in Italia, per un totale di 705.200.

Giuseppe Catapano: Marino non ritira delle dimissioni, per ora. Il Pd: balletto incomprensibile

IGNAZIO MARINO IN PIAZZA DEL CAMPIDOLGLIO PARLA AI SUOI SOSTENITORI

Ignazio Marino non ha ritirato le dimissioni. Al momento. La giunta capitolina è terminata e il sindaco uscente di Roma non ha annunciato il ritiro delle proprie dimissioni nel corso della riunione,. E’ quanto si apprende da fonti del Campidoglio, che spiegano che oggi si è svolta una “giunta tecnica” presieduta dal sindaco “dove non si sono affrontati temi politici come le dimissioni” del numero uno del Campidoglio, che ha appena lasciato il palazzo.
Il sindaco di Roma, però, sta ancora riflettendo sulla possibilità di ritirare le proprie dimissioni e confrontarsi nell’aula del consiglio capitolino anche se al momento qualsiasi ipotesi in merito è “una fuga in avanti”.
Nulla di fatto in giunta neanche in merito al dossier sulla completa pedonalizzazione dei Fori imperiali: la vicenda “è stata affrontata ma non hanno ancora deciso” e della cosa si potrebbe riparlare forse domani in una nuova riunione di giunta.
Ignazio Marino aveva convocato alle 11 una riunione della Giunta capitolina e nulla si sapeva in merito all’ordine del giorno della seduta dell’esecutivo capitolino. Era girata voce che sul tavolo sarebbe potuto esserci il provvedimento per la pedonalizzazione totale di via dei Fori Imperiali. Ma anche il possibile annuncio di ritiro delle dimissioni da parte del sindaco capitolino. Ipotesi legittima, visto che lo stesso Marino aveva promesso di non deludere i sostenitori che domenica al Campidoglio gli chiedevano di tornare al governo del comune di Roma.
Strada che, però, appare impercorribile visto che il Pd continua a mettersi di traverso.  “È un balletto ridicolo e sinceramente mi dispiace per Ignazio Marino: credo stia facendo una figuraccia”. Peché “il finale della storia è già scritto: l’esperienza di Marino è finita”. E dunque “se Marino non ritira le dimissioni tanto meglio, se invece lo valuteremo e decideremo quale sia la strada migliore da seguire”. Così il presidente del Pd Matteo Orfini, commissario del partito a Roma, parlando al Corriere della Sera ha liquidato in poche battute la possibilità che un ripensamento sulle dimissioni da Sindaco di Roma possa portare anche il Pd a cambiare posizione sulla fine della consiliatura capitolina a guida Marino.
“Secondo me non ci sarà nessuna remissione delle dimissioni da parte del sindaco di Roma Ignazio Marino. Quindi non commento qualcosa che non esiste”, aveva dichiarato l’ex assessore capitolino ai trasporti Stefano Esposito.
Esposito, che non ha partecipato alla riunione di Giunta convocata in Campidoglio per questa mattina, aveva annunciato anche che, contrariamente a quanto sostenuto da indiscrezioni di stampa, la Delibera capitolina sulla pedonalizzazione dei Fori imperiali non sarebbe stata esaminata questa mattina. “La Delibera non è all’ordine del giorno, è un’invenzione di stampa, il solito gossip romano – aveva chiuso Esposito -. Su quella delibera stiamo facendo un lavoro importante che è ancora in corso, il sindaco ne è informato, quindi quella delibera non verrà esaminata oggi”.
E Marino che cosa dice? “Oggi abbiamo una giunta molto molto importante e densa di decisioni”, risponde il sindaco uscente di Roma al suo arrivo in Campidoglioper la riunione di giunta.
Sul caso Marino è intervenuto anche Massimo D’Alema, ovviamente a modo suo. Così: “La vicenda che riguarda il sindaco di Roma e i suoi rapporti con il Pd mi pare gestita molto, molto male. Comunque, non me ne sono occupato”, dice l’ex premier.