Giuseppe Catapano: Catalogna, exit poll, indipendentisti verso la maggioranza

Oltre 5,5 milioni di catalani sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo parlamento regionale, ma soprattutto per decidere se appoggiare la scelta secessionista del loro presidente uscente Artur Mas.

Primi exit poll

I partiti indipendentisti hanno conquistato una maggioranza nel Parlamento della Catalogna, nelle elezioni trasformate dal governatore della regione spagnola, Artur Mas, in una sorta di plebiscito sull’indipendenza da Madrid: è quanto emerge dai primi exit poll.

Il principale partito secessionista, Junts pel Si, ha ottenuto il 40,6% e tra i 63 e i 66 seggi su 135, secondo la tv catalana. Il partito più piccolo di sinistra Cup è dato al 9,1% con 11-13 seggi.

I due partiti, che insieme sfiorano il 50%, hanno entrambi fatto sapere che in caso di vittoria proclamerebbero l’indipendenza della Catalogna, nonostante il governo spagnolo guidato da Mariano Rajoy consideri questo passo incostituzionale.

L’exit poll sul voto in Catalogna registra una netta sconfitta del Partido Popular del premier spagnolo Mariano Rajoy, duramente contrario all’ipotesi dell’indipendenza, che otterrebbe solo fra 9-11 seggi e il 7,7%, superato dai socialisti del Psc (12% e 14-16 seggi), la lista di Podemos (10,4% e 12-14), e dalla seconda lista indipendentista, quella dei radicali di sinistra della Cup (9,1% e 11-13). Il partito centrista Unio, ex alleato di Mas, otterrebbe il 2,9% e fra 0 e 3 seggi.

Se i dati dell’exit poll saranno confermati dai risultati reali, la lista Junts Pel Sì di Mas avrà bisogno dell’appoggio dei radicali della Cup per formare il nuovo governo secessionista catalano. Il presidente uscente ha affermato che andrà all’indipendenza in 18 mesi

Affluenza record: 63,4% alle 18, +6,8 punti
E i dati sull’affluenza alle urne delle 18 in Catalogna confermano l’aumento della partecipazione al voto già registrato alle 13 rispetto alle precedenti elezioni del 2012: ha votato già il 63,1% degli elettori, 6,8 punti in più rispetto a 3 anni fa. Ci sono code davanti a diversi seggi elettorali. Lo stesso presidente uscente Artur Mas ha aspettato mezz’ora prima di poter votare a Barcellona. In alcuni collegi elettorali catalani iniziano a mancare le schede a causa dell’alta affluenza.

Elezioni più importanti dalla fine del franchismo
La stampa di Madrid e Barcellona dedica titoli a tutta prima pagina alle elezioni catalane, considerate le più importanti per la Spagna dalla fine del franchismo. «La Catalogna decide il suo futuro in Spagna» per El Mundo, «La Catalogna decide il suo futuro» è il titolo di La Vanguardia. E El Pais parla di «elezioni storiche». Il presidente secessionista Artur Mas ha annunciato che se vincerà avvierà una ‘disconnessione’ dalla Spagna con l’obiettivo di arrivare all’indipendenza in 18 mesi, nonostante la durissima opposizione del premier di Madrid Mariano Rajoy, che ha dichiarato incostituzionale e illegale l’ipotesi di un’uscita dallo Stato spagnolo.

Risultati in bilico
El Mundo scrive che a seconda del risultato la Spagna andrà alla «peggiore crisi dalla transizione» fra il franchismo e la democrazia o sarà “la fine di Mas”, se gli indipendentisti non otterranno la maggioranza. Il giornale di Madrid riferisce che Rajoy si affida alla ‘maggioranza silenziosa’ nella speranza di superare una sfida che potrebbe costargli molto caro in vista delle politiche spagnole di dicembre. Gli ultimi sondaggi prevedevano una vittoria degli indipendentisti con una maggioranza assoluta nel nuovo parlamento di Barcellona, e un risultato in voti vicino al 50%. Questo dato, se i secessionisti riusciranno o meno ad ottenere l’appoggio di una maggioranza assoluta di elettori, sarà importante per la credibilità internazionale del progetto dell’indipendenza.

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