I ministri dell’Interno dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo sul piano per la redistribuzione, nei prossimi 2 anni, di 120.000 migranti tra i Paesi membri. L’Ungheria, la Romania, la Repubblica Ceca e la Slovacchia si sono opposte alla proposta mentre la Finlandia si e’ astenuta dal voto sul piano. “Avremmo preferito ottenere il pieno consenso, ma non siamo stati in grado di raggiungere questo obiettivo”, ha dichiarato Jean Asselborn, ministro degli Esteri e dell’interni lussemburghese. “Se non avessimo raggiunto un accordo, l’Europa sarebbe stata ancora piu’ divisa e la sua credibilità minata”, ha spiegato il ministro.
Intanto i leader europei si incontrano stasera per un vertice straordinario, convocato dal presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, all’indomani dell’intesa a maggioranza tra i ministri degli Interni. Il vertice di oggi si concentrerà sul rafforzamento dei confini esterni della Ue e sul finanziamento di Paesi che accolgono i rifugiati siriani, quali Turchia, Giordania e Libano, oltre che delle agenzie Onu. Ma la Grecia potrebbe non gradire gli aiuti dall’estero per la gestione dei suoi confini, che potrebbero riaccendere i timori per la sovranità nazionale. Prima della riunione di oggi il presidente Barack Obama ha inviato i paesi Ue ad accettare alla “giusta quota” di rifugiati, dopo una telefonata con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
E a poche ore dall’inizio del Consiglio europeo straordinario, la Commissione Ue ha proposto un aumento di 1,7 miliardi di euro delle risorse per la gestione delle crisi umanitarie, per il biennio 2015-2016. Da Bruxelles è arrivata inoltre una richiesta di informazioni all’Italia sull’attuazione delle norme sulla raccolta delle impronte digitali dei migranti in arrivo e sulla direttiva rimpatri. Il primo vice presidente della Commissione, Frans Timmermans, ha inoltre ribadito l’appello all’Italia a rendere operativi “quando prima” gli ‘hotspot’, i centri di registrazione e smistamento dei migranti.