Giuseppe Catapano: Ue, piano migranti rischia di scatenare un finimondo

in-ungheria-esercito-potra-usare-gas-lacrimogeni-e-granate-stordenti-trattato-schengen-in-bilico-juncker-120-mila-persone-siamo-ridicoli.aspxAll’indomani della decisione dei ministri UE di ridistribuire 120 mila migranti in tutta Europa, in Ungheria passa una legge ad hoc scioccante.

Il piano che introduce delle quote di accoglienza dei migranti per venire incontro ai paesi piu’ esposti per ragioni geografiche come l’Italia potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e porta con sè persino il rischio di far scoppiare una guerra.

L’ultima sofferta decisione dei ministri dell’Interno dell’Unione Europea di trasferire 120mila rifugiati dall’Italia, Grecia e Ungheria ad altri paesi dell’Unione nei prossimi due anni non è piaciuta alla Croazia e ai paesi dell’ex blocco sovietico. Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria hanno votato contro la proposta della Commissione, che per entrare in vigore dovrà essere ratificata il 23 settembre dai leader dell’Ue.

I numeri non dovrebbero essere definitivi visto che secondo l’ONU in Europa negli ultimi tempi sono arrivati circa 480mila migranti via mare, ad una media di 6mila al giorno. Ma secondo il capo della Commissione UE Jean-Claude Juncker è patetico litigare per 120 mila persone. “Siamo ridicoli” ha detto il leader esecutivo dell’Europa unita.

A maggior ragione se si pensa che la parte piu’ consistente del flusso migratorio proviene dalla Siria, paese devastato dalla guerra. In realtà, stando ai dati di Daily Mail, è emerso che solo uno su cinque migranti giunti sinora in Europa è siriano.

I numeri continueranno a crescere e se le autorità europeo non trovano un accordo pacifico quando si tratta di accogliere 120 mila persone, chissà cosa accadrà in situazioni di maggiore emergenza.

Le ultime divisioni mettono in luce i rischi di aumento delle tensioni tra i paesi membri dell’Unione. In Ungheria, dove regna la destra, è passata una legge che permetterà all’esercito di utilizzare granate stordenti, proiettili di gomma e gas lacrimogeni sui migranti.

La proposta della Germania di costringere gli altri Stati membri ad accettare quote fisse di richiedenti asilo non è piaciuta nei giorni scorsi ad alcuni paesi. La Slovacchia ha detto che una simile misura avrebbero portato alla “fine della Ue”.

Dopo l’aggravarsi della crisi dei migranti e le sospensioni temporanee del trattato di Shenghen da parte di alcuni paesi, come per esempio ha deciso quest’estate la Francia quando ha bloccato l’accesso alla frontiera tra Mentone e Ventimiglia, anche una delle poche grandi conquiste dell’Europa unita, il sistema di libera circolazione, rischia di saltare.

Giuseppe Catapano: Eurozona, Pmi delude. Francia immobile

manifatturiero-e-servizi-al-di-sotto-delle-aspettative-pil-francese-invariato-nel-secondo-trimestre-l-europa-perde-slancio.aspxROMA (WSI) – Al di sotto delle aspettative nel mese di settembre, secondo i dati Markit, l’indice del responsabile degli acquisti composito (PMI) che è stato pari a 563,9, in calo dal 54, 3 del precedente mese di agosto.

Per quanto riguarda la crescita trimestrale secondo Markit, i dati dell’indagine hanno indicato una costante crescita dell’economia della zona euro alla fine del terzo trimestre. Prezzi di vendita stabili nonostante i prezzi delle materie prime che sono state drasticamente ridotte. Commenta i dati il capo economista di Markit, Chris Williamson, secondo cui vi erano comunque timori e preoccupazioni dovute alla mancanza di posti di lavoro.

Sotto i riflettori le due più grandi economie della zona euro, Germania e Francia e mentre la prima ha visto il suo indice calare al 54,3 conto il 55,0 del mese precedente, è la Francia che desta una particolare preoccupazione.

Nel secondo trimestre il Pil francese è rimasto invariato a livello congiunturale, facendo come nel primo trimestre. Il risultato era atteso dagli analisti. Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, il prodotto interno lordo è cresciuto dell’1,1%.

Giuseppe Catapano: Volkswagen, conseguenze truffa diesel dureranno anni

aver-truccato-i-risultati-dei-test-usa-sulle-emissioni-di-diesel-potrebbe-costare-a-volkswagen-fino-a-18-miliardi-di-dollari-di-multa.aspxNEW YORK (WSI) – Secondo gli analisti di Frost & Sullivan le rivelazioni sulle emissioni ‘truccate’ di Volkswagen “potrebbero far arretrare il gruppo per gli anni a venire”. Pare per giunta che il governo tedesco sapesse della truffa sui motori diesel.

Sui mercati intanto prosegue per il terzo giorno consecutivo il selloff dei titoli della casa automobilistica tedesca. Le vendite hanno iniziato a scatenarsi lunedi’ in seguito all’ammissione di colpe e le scuse del Ceo della divisione Usa Michael Horn.

Lo scandalo riguarda 482.000 modelli diesel del segmento medio che sono stati dotati di un software detto “defeat device”, il quale è stato in grado di ridurre le emissioni fino al 40% durante la prova delle emissioni rispetto al normale utilizzo.

Ora il mercato, osserva Andrew Lee di Frost & Sullivan, si interroga su quale impatto le rivelazioni avranno “sugli investimenti per 7 miliardi di dollari programmati nel mercato statunitense per aumentare le vendite”. Il gruppo è stato costretto ad accantonare già 6,5 miliardi per le eventuali multe.

“Dal 2012 Volkswagen sta lottando nel mercato statunitense. Le vendite negli Stati Uniti rappresentano oggi solo il 6% del fatturato del gruppo. Il significato di questa rivelazione tuttavia ha già visto i prezzi delle azioni crollare del 22% dal momento che il Gruppo potrebbe essere sanzionato per 18 miliardi di dollari, per non parlare dell’impatto mediatico negativo”.

All’apertura delle contrattazioni, le Volkswagen scivolano del 3-4% dopo il crollo avvenuto lunedì all’annuncio della bufera abbattutasi sulla casa automobilistica tedesca. Dopo che il numero uno del Gruppo di Wolfsburg, Martin Winterkorn, ha reso la prima ammissione di responsabilità, ora è la volta di Michael Horn, Ceo di Volkswagen USA. Winterkorn ha fatto poi sapere che rimarrà alle redini del gruppo nonostante lo scandalo inaudito.

La multa che pesa in capo alla società, accusata di aver barato sistematicamente per superare le prove d’inquinamento atmosferico delle sue auto diesel, ha l’importo pari a 18 miliardi di dollari e in più ad essa si aggiungono le accuse penali per i suoi dirigenti e azioni legali da parte dei clienti degli azionisti.

L’azienda ha annunciato lo stop alle vendite dei diesel 4 cilindri negli Stati Uniti, ma la vicenda non sembra aver coinvolto il marchio Porsche.

Giuseppe Catapano: Riforma riscossione, c’è la mini-sanatoria

PIER CARLO PADOAN

La riforma della riscossione parte con una minisanatoria. Tutti i contribuenti i cui piani di rateazione risultano decaduti nei 24 mesi antecedenti l’entrata in vigore del decreto legislativo, potranno infatti richiedere la rimessione in termini attraverso un nuovo piano di dilazione, di durata non superiore a 72 rate e con decadenza al mancato pagamento di due sole rate. Per accedere alla nuova rateazione in proroga i contribuenti avranno però poco tempo a disposizione. Dovranno presentare la relativa richiesta entro i trenta giorni successivi alla data di entrata in vigore della riforma.
Oltre a tale misura di carattere straordinario, introdotta durante i lavori in commissione finanze della camera, in considerazione delle particolari difficoltà finanziarie in cui versano molti contribuenti italiani, la riforma della riscossione varata dall’esecutivo contiene tutta una serie di misure destinate ad incidere, anche profondamente, sulla delicata materia. Fra le novità di maggior rilievo occorre evidenziare fin da subito la retromarcia in materia di decadenza dai benefici della dilazione concessa al contribuente ai sensi dell’articolo 19 del dpr 602/1973. Per le dilazioni concesse o per i ruoli consegnati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di riforma della riscossione, si prevede infatti la decadenza dalla rateazione con il mancato pagamento di cinque, anziché otto, rate, anche non consecutive del piano originariamente concesso. Per mitigare questo inasprimento delle cause dei decadenza la riforma prevede tuttavia l’inserimento all’interno dello stesso articolo 19 sopra ricordato, della possibilità per i contribuenti decaduti di accedere a una nuova ulteriore dilazione. Questa proroga potrà essere ottenuta solo dietro presentazione di apposita istanza e con il pagamento contestuale delle rate di piano originario scadute e non versate. La rimessione in termini del contribuente potrà avvenire solo entro il limite delle rate originariamente concesse e non ancora pagate.

Giuseppe Catapano: Singapore è la destinazione preferita dagli expat. Italia fanalino di coda

img168089Singapore è la destinazione preferita dagli “expat”, davanti a Nuova Zelanda e Svezia.
Lo ha stabilito l’ottava edizione dello studio HSBC Expat Explorer, che ha effettuato un’indagine tra oltre 20 mila espatriati in tutto il mondo.
Singapore ottiene un vero e proprio plebiscito: per un’ampia maggioranza degli expat, la città-stato offre una migliore qualità della vita rispetto al paese di origine, un alto livello di sicurezza e condizioni favorevoli a un miglioramento della carriera.
La Nuova Zelanda offre invece il meglio in termini di “esperienza”: vita quotidiana, qualità della vita, facilità di integrazione. Mentre la Svezia dà il meglio di sé nella categoria “famiglia”: servizi per l’infanzia, qualità della vita dei bambini ecc. La Svizzera, decima in classifica, è prima per la categoria “economia”: livello dei redditi, tenore di vita, percezione dell’economia locale.
Italia fanalino di coda, al penultimo (38esimo) posto della classifica Hsbc. Peggio fa solo il Brasile.

Giuseppe Catapano: Immigrazione, accordo raggiunto tra i ministri dell’interno della Ue. Stasera vertice straordinario

img128429I ministri dell’Interno dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo sul piano per la redistribuzione, nei prossimi 2 anni, di 120.000 migranti tra i Paesi membri. L’Ungheria, la Romania, la Repubblica Ceca e la Slovacchia si sono opposte alla proposta mentre la Finlandia si e’ astenuta dal voto sul piano. “Avremmo preferito ottenere il pieno consenso, ma non siamo stati in grado di raggiungere questo obiettivo”, ha dichiarato Jean Asselborn, ministro degli Esteri e dell’interni lussemburghese. “Se non avessimo raggiunto un accordo, l’Europa sarebbe stata ancora piu’ divisa e la sua credibilità minata”, ha spiegato il ministro.
Intanto i leader europei si incontrano stasera per un vertice straordinario, convocato dal presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, all’indomani dell’intesa a maggioranza tra i ministri degli Interni. Il vertice di oggi si concentrerà sul rafforzamento dei confini esterni della Ue e sul finanziamento di Paesi che accolgono i rifugiati siriani, quali Turchia, Giordania e Libano, oltre che delle agenzie Onu. Ma la Grecia potrebbe non gradire gli aiuti dall’estero per la gestione dei suoi confini, che potrebbero riaccendere i timori per la sovranità nazionale. Prima della riunione di oggi il presidente Barack Obama ha inviato i paesi Ue ad accettare alla “giusta quota” di rifugiati, dopo una telefonata con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
E a poche ore dall’inizio del Consiglio europeo straordinario, la Commissione Ue ha proposto un aumento di 1,7 miliardi di euro delle risorse per la gestione delle crisi umanitarie, per il biennio 2015-2016. Da Bruxelles è arrivata inoltre una richiesta di informazioni all’Italia sull’attuazione delle norme sulla raccolta delle impronte digitali dei migranti in arrivo e sulla direttiva rimpatri. Il primo vice presidente della Commissione, Frans Timmermans, ha inoltre ribadito l’appello all’Italia a rendere operativi “quando prima” gli ‘hotspot’, i centri di registrazione e smistamento dei migranti.

Giuseppe Catapano: S&P, l’Italia sta uscendo dalla crisi, ma una ripresa sostenibile richiede una forte impennata negli investimenti

img476554“L’economia italiana sta finalmente uscendo dalla recessione dopo tre anni e mezzo in contrazione. La ripresa probabilmente resterà tiepida a causa dei bassi salari e dell’alta disoccupazione che frenano la domanda dei consumatori più che in altri paesi dell’Eurozona”.
E’ quanto si legge in un report di Standard & Poor’s sull’Italia. “Anche se ci sono segnali di un miglioramento dell’export italiano”, prosegue il report, “una ripresa sostenibile richiederà ancora una forte impennata negli investimenti”.
L’economia italiana nel primo trimestre di quest’anno – spiega Standard & Poor’s – è ritornata in vita con una crescita del pil reale dello 0,4% sul trimestre precedente. Questo risultato positivo ha messo fine a 3 anni e mezzo di recessione nel corso della quale la produzione reale ha avuto una contrazione del 5,4%. Le stime del secondo trimestre dell’ufficio di statistica confermano questo generale miglioramento con una crescita del pil dello 0,3% e dello 0,7% sull’anno. Da allora l’indice delle Pmi è salito al livello più alto da cinque anni, mentre la fiducia dei consumatori ha raggiunto livelli che non si vedevano dal 2008″.

Giuseppe Catapano: Ddl Penale, la camera dice sì. M5s si imbavagliano in aula

CAMERA DIBATTITO SULL'ITALICUM AULA CAMERA DEI DEPUTATI

Disco verde in Aula alla Camera, con 314 sì, 129 no e 51 astenuti, al ddl penale, che contiene anche la riforma delle intercettazioni. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. A favore hanno votato Pd, Area Popolare, Scelta Civica, Per l’Italia-Centro democratico, contrari Sel, Lega e M5S, Fi si è astenuta.
Nel corso delle dichiarazioni di voto finale protesta del Movimento 5 stelle nell’Aula della Camera. I deputati del gruppo M5S si sono infatti coperti la bocca con un bavaglio per esprimere la loro contrarietà alle norme sulle intercettazioni, mentre parlava Vittorio Ferraresi, relatore di minoranza in commissione Giustizia. “Togliete questi fazzoletti o sarò costretta a sospendere i lavori”, ha detto la presidente Laura Boldrini riprendendo i deputati.
“Dov’è la sinistra che faceva girotondi, e che ora sta facendo quello che Berlusconi non è mai riuscito a fare? Questo bavaglio noi non lo vogliamo, e chiediamo a giornalisti e a magistrati di denunciare, prima che sia troppo tardi, uno dei provvedimenti più pericolosi degli ultimi trent’anni, e chiediamo a tutti voi cittadini di informarvi e di fare altrettanto”, ha detto, in dichiarazione di voto, Vittorio Ferraresi, capogruppo M5S in commissione Giustizia alla Camera e relatore di minoranza per il Ddl di riforma del processo penale.
Alza la voce anche la Lega. “Non è una riforma penale: è una truffa, inutile e dannosa. Il parlamento parla di intercettazioni e di nuovo Senato e da anni dimentica gli esodati. Il segno di una sinistra che vive fuori dal mondo, che ha scelto di stare con i criminali e i clandestini e di abbandonare le vittime e i più deboli, diventati un peso per i renziani. Ma noi ci prepariamo a liberare questo Paese”. E’ quanto dichiarato dal deputato leghista Nicola Molteni, annunciando il voto contrario del Carroccio al ddl delega di riforma del processo penale. “Il premier aveva annunciato una riforma della giustizia, ma questo provvedimento non è altro che l’ennesima falsa promessa renziana, che non dara’ ai cittadini una giustizia più rapida, con maggiori garanzie e con la certezza della pena. Non cambierà nulla: si dà solo una delega al governo a fare come gli pare, e tra poche settimane ci sarà una nuova depenalizzazione dei reati, con la quale si cancellerà il reato di immigrazione clandestina, in piena emergenza invasione”.

Anm, riforma deludente; non risolve mali giustizia

Una riforma “molto deludente”: “Chi si attende effetti risolutivi sui tempi della giustizia penale avrà una grossa delusione”. Cosi’ il presidente della Anm, Rodolfo Sabelli, commenta l’approvazione da parte della Camera del disegno di legge sul processo penale, che ora passera’ al vaglio del Senato. “Ancora una volta – rileva il leader del sindacato delle toghe – ci si illude di risolvere i mali della giustizia attraverso forme di pressione sulla magistratura che è al limite, e in alcuni casi oltre il limite, delle proprie possibilita’”. Il ddl contiene, secondo Sabelli, “molte ombre, accanto a qualche luce: si tratta di interventi disorganici, senza una linea coerente di carattere strutturale sui nodi critici del processo penale”.

Giuseppe Catapano: Fondi, ad agosto raccolta positiva per 6,4 miliardi

img754294Nel mese di agosto il sistema del risparmio gestito ha totalizzato +6,4 miliardi di euro di raccolta. Da inizio anno – si legge in un comunicato di Assogestioni – le sottoscrizioni ammontano a oltre 111 miliardi, circa 23 miliardi in più rispetto a quanto totalizzato tra gennaio e agosto del 2014. La raccolta del mese è guidata dai fondi aperti (+4,3 mld) e dai mandati istituzionali (+1,8 mld).
Il patrimonio gestito dall`industria si colloca a 1.718 miliardi di euro. Il 52% del patrimonio gestito, pari a circa 893 miliardi, è investito nelle gestioni di portafoglio; il 48%, circa 824 miliardi, è impiegato nelle gestioni collettive.
La raccolta dei fondi aperti è determinata in particolare dai flussi positivi registrati dai prodotti flessibili (+3,7 mld), dai monetari (+1,7 mld) e dai bilanciati (+192 mln).

Giuseppe Catapano: Giovani, addio ai miti, più spazio ai valori. Nelson Mandela, Ghandi e la Montalcini i punti di riferimento

img702256Nelson Mandela (6%), Ghandi (5%), Rita Levi Montalcini (4,6%), Steve Jobs (4,3%), Martin Luther King (3,3%), Roberto Benigni (2,6%), Giovanni Falcone (2,1%), Albert Einstein (1,8%), Sigmud Freud (1,3) e Barack Obama (1,3%) sono i primi dieci personaggi su 580 indicati, che studenti di ultimo e penultimo anno delle scuole secondarie superiori hanno scelto come modello di riferimento. E’ quanto emerge dalla ricerca “Teen’s Voice: miti e valori dei giovani tra scuola, società e lavoro”, presentata oggi al Senato della Repubblica, da Campus Orienta-Il Salone dello Studente e dall’Università di Roma La Sapienza. Spicca una moltitudine di scelte che indica una cultura sociale frammentata, che non gira più intorno a dei riferimenti simbolici ma offre una pluralità di modelli la cui rilevanza è diventata relativa e soggettiva. E il ritratto è quello di una generazione senza miti, che non trova personaggi viventi ai quali ispirarsi, perché quella di oggi è una gioventù sommersa di informazioni, che si nutre delle influenze più varie e non trova modelli univoci da assumere come riferimento. Ma non una generazione senza valori, perché testimonia di credere nella solidarietà, nella giustizia e nell’apertura verso le differenze. E’ il ritratto degli studenti di ultimo e penultimo anno delle scuole secondarie superiori, così come significative le differenze tra le ragazze e i ragazzi: il personaggio più scelto dai maschi è Steve Jobs, mentre il personaggio più scelto dalle ragazze è Rita Levi Montalcini. Colpisce il fatto che solo il 28% delle ragazze sceglie come modello un personaggio di sesso femminile, mentre il 97% dei ragazzi sceglie un modello maschile.
Oltre a indagare sui miti, la ricerca ha esplorato i valori dei giovani in questo delicato momento della loro vita che segna il passaggio alla maggiore età. Rispetto alle tendenze che emergevano nelle ricerche di fine del secolo, questa indagine rileva un progressivo ritorno dei giovani verso l’impegno sociale e la cultura. La voce dei giovani chiede democrazia, giustizia, rispetto delle regole e delle differenze.

Agli studenti è stato chiesto anche di indicare il titolo e l’autore di un libro dal quale hanno imparato cose che ritengono importanti. Al primo posto tra gli autori scelti Khaled Hosseini, seguito da Primo Levi, Pirandello, Orwell e Saint Exupéry. Tra i riferimenti dai quali lasciarsi ispirare non mancano i film. E in questa speciale graduatoria tra le scelte degli studenti decisamente al primo posto “la vita è bella” di Roberto Benigni, seguito da “L’attimo fuggente” e “La ricerca della felicità”.