Cassazione: se la CTP (consulenza tecnica di parte) viene ritenuta sufficientemente completa e condivisibile essa può concorrere a convincere il giudice ai fini della sua decisione finale.
Non sottovalutare il valore che può avere, all’interno di una causa, la consulenza di parte: essa, infatti, quando ben argomentata e condivisibile, può assumere un valore determinante ai fini della decisione finale. Il giudice, infatti, potrebbe utilizzarla come argomento decisivo per emettere la propria sentenza. È quanto chiarito dalla Cassazione in una recente sentenza.
Il perito di parte ha il suo peso
La Suprema Corte parte dal dato normativo del codice di procedura civile: “il giudice deve valutare le prove secondo il suo prudente apprezzamento, salvo che la legge disponga diversamente”.
Anche la consulenza tecnica di parte (cosiddetta CTP) può avere, nel formare l’idea del giudice sulla ragione tra le parti, il suo peso decisivo. Le risultanze di una consulenza tecnica di parte, in quanto consacrate in un documento nel quale il perito di parte ha espresso le sue valutazioni tecniche e, dunque, ha fornito la rappresentazione di fatti tecnici, possono essere apprezzate dal giudice con prudenza ma liberamente. Pertanto, qualora il magistrato le abbia ritenute condivisibili ai fini della decisione, esse assumono il valore di argomenti con cui il giudice ha espresso direttamente il suo convincimento.